Archivio Recensioni
di Nicola "Wanicola" Caso
Mentre gli scaffali dei maggiori rivenditori abbondano di novità, complice un'elevata qualità di questi ultimi, destreggiarsi tra quale titolo acquistare e quale no sta diventando sempre più un'impresa su 3DS. Senza scordare l'eShop, lo store digitale Nintendo che lentamente ma costantemente va ampliandosi sfornando titoli di qualità che difficilmente si vedrebbero in forma fisica. Dempa Men, Liberation Maiden e HarmoKnight, sono alcuni dei titoli che rientrano in questa categoria, ai quali va ad affiancarsi anche il recente (si fa per dire) Code of Princess.
"Un agente tutto d'un pezzo per una città in pezzi"Le costruzioni Lego come i videogames sono una di quelle costanti con cui bene o male tutti abbiamo avuto a che fare da piccoli. Alcuni anche da grandi. Non sorprende quindi che il binomioLego/Videogames sia uno di quei connubi in grado di mietere vittime un po' ovunque, a maggior ragione quando il tutto è supportato da una licenza d'onore come può essere Star Wars o Lords of the Rings. Lungi dall'essere definiti capolavori c'è da dire che i Lego giochi sono comunque sempre riusciti a mantenere degli standard qualitativi medio-alti, ragion per cui il progetto di Lego City Undercover, in esclusiva su WiiU, non poteva non nascere sotto una buona stella. O no?
"oh Castlevania, Castlevania. Perchè sei tu Castlevania? Rinnega Koji Igarashi, rifiuta il tuo nome, o se non vuoi, giura che mi divertirai e non sarò più io un Fan di Castlevania.”
Un gioco di Mario al lancio non lo si vedeva dai tempi del Nintendo 64. Figurarsi la sorpresa di vedersi su unico disco nomi altisonanti del calibro di Mario, Zelda, Metroid, Pikmin, Animal Crossing e tutti i più famosi franchise Nintendo. No, purtroppo non stiamo (ancora?) parlando di Super Smash Bros, ma le basi affinché il nuovo Nintendo Land diventi l'equivalente party gamedel celebre picchiaduro mash-up Nintendo ci sono tutte. L'innovazione tanto sbandierata si fatica ad avvistarla ma il divertimento di sicuro non manca.
Non tutti sono Super Mario, è sempre bene ribadirlo. Seppur ogni tanto non sia mancata qualche svista, i titoli collaterali a lui dedicati sono sempre riusciti a riscuotere un certo tra pubblico e critica, che si trattasse di corse sui kart, due tiri sul green o far festa con gli amici. Non sembra
10 anni fa non c'erano tutti i giocatori che ci sono oggi, questo è poco ma sicuro. Deve aver pensato la stessa cosa Konami, che come la stragrande maggioranza delle software house più famose ha ben pensato che è arrivato il momento di rispolverare dallo scaffale virtuale qualche pezzo da 90 degli anni che furono e riproporlo in salsa HD. Forse infatti non tutti sanno che Hideo Kojima non è solo chiacchiere e Metal Gear Solid ma che in passato ha provato a cimentarsi in altri bizzarri progetti tra i quali Zone of the Enders...
Cos'altro aggiungere a Batman Arkham City che non sia già stato detto e ridetto? D'altronde stiamo parlando di uno dei giochi migliori (se non proprio IL gioco) dello scorso anno, con una media voti da vertigini e una lunga serie di premi ed elogi alle spalle. Non deve essere della stessa opinione Rocksteady, che stregata dalle potenzialità del nuovo GamePad manco fosse ilBATComputer ha deciso di rilanciare sul mercato il suo capolavoro in versione riveduta e corretta.
Nonostante l'abbandono di Itagaki, Dead or Alive continua ad andare avanti. Dopo un periodo in esclusiva per gli utenti Microsoft, lo storico picchiaduro Tecmo è pronto ad approdarePlayStation 3 e Xbox 360 lanciando il guanto della sfida allo storico rivale dell'Ironfist Tournament. Tra donnine in abiti succinti, emuli di Bruce Lee e delle guest star di tutto rispetto, il quinto torneo di Dead or Alive è pronto ad iniziare.
Senza tanto girarci attorno, Pokémon Bianco e Nero sono stati sicuramente due dei titoli più belli e intriganti pubblicati sull'ormai pensionato Nintendo DS. Diamante e Perla per quanto abbiano avuto il merito di rivoluzionare il mondo delle lotte grazie alle sfide online e la suddivisioni tra attacchi speciali e fisiche all'interno della stessa tipologia, risultarono eccessivamente pesanti a livello di svolgimento e concepimento dell'avventura. Per non parlare dell'impresa rappresentata dal completamento del Pokédex dovendo ricorrere agli episodi GameBoy Advance. I meriti di Bianco e Nero sono stati tanti e tali da rendere obsoleti i vecchi concetti di “sconfiggi il Capopalestra macchietta, i cattivi stupidi e la lega Pokémon. Nel frattempo non dimenticarti di diboscare intere aree con il tuo Bibarel da Taglio/Forza/Surf e Scalaroccia.”. Ed è quindi con un certo peso sulle spalleche siamo qui oggi per parlarvi di Bianco e Nero 2, veri e propri seguiti diretti dei precedenti come i vecchi Oro e Argento che i più nostalgici ricorderanno come “i migliori”.
Dall'app store con furore ecco giungere sulle console casalinghe Babel Rising, tower defense in miniatura che è riuscito a farsi apprezzare su dispositivi mobili per il sua immediatezza e il gameplay facile e banale, l'ideale per partite mordi e fuggi durante pausa pranzo sul lavoro. Tuttavia non è detto che passando dall'ambito mobile a quello casalingo e rimpolpando il prezzo il risultato sia ugualmente interessante.
Immergetevi in uno straordinario mondo dipinto a mano alla ricerca della vostra identità. Nei panni del misterioso guerriero, Dust, dovrete affrontare insieme all'epica spada di Ahrah e alla batuffolosa Fidget dozzine di nemici, risolvere enigmi e scovare potenti update per scoprire la storia di una antica civiltà e il vostro passato.
Ormai è da parecchio tempo che non se ne vedeva uno in giro, eppure un tempo Tony Hawk era uno di quei franchise che, puntuali come un orologio svizzero, faceva capolino sulle varie console a cadenza annuale. Non sappiamo se la colpa sia dell'abbandono di Neversoft allo sviluppo, l'adozione della strampalata periferica di controllo di Ride e Shred o l'ascesa del sorprendente SKATE di EA. Probabilmente tutte e tre le cose. Fatto sta che negli ultimi anni la buona stella di Tony Hawk è andata eclissandosi sempre più. Era quindi per lecito aspettarsi grandi cose da questa nuovo nuovo capitolo, una riedizione in HD dei primi due storici episodi che praticamente hanno lanciato un genere nel lontano 1999. La verità è che spesso alcuni scheletri andrebbero lasciati negli armadi, riposti con cura.
Cavalcando l'onda del successo del pluri-premiato Walking Dead (più nella sua forma televisiva che non cartacea), gli zombie sembrano tornati protagonisti di una seconda gioventù della loro vita non morta, come non si vedeva dai tempi d'oro di Resident Evil.
Perdonami Juliet, ma questa relazione non può proseguire oltre. Innamorarsi di te è stato facile; come poteva essere altrimenti con quel corpo da urlo, quello stile così sopra le righe e un retaggio importante come quello di Suda 51? Eppure qualcosa non ha funzionato come avrebbe dovuto. Saranno state le aspettative, sarà che non si vive di sola apparenza e che nella vita ci vuole anche sostanza. Oppure non sei neanche tu il problema...ma sono semplicemente io.
Uno degli aspetti più difficili da affrontare quando si tratta di recensire un gioco è senz'altro quello di analizzarlo nella maniera più obbiettiva possibile, senza farsi influenzare dalle aspettative, da nomi altisonanti e quant'altro. Fermo restando che l'oggettività assoluta non esiste, oggi siamo qui per parlarvi di un gioco che grande scalpore ha suscitato nel mondo dei videogiochi: il tanto atteso Fez. Atteso come un vero e proprio messiah in grado di risollevare i videogames dallo stadio di torpore creativo nel quale sembrano versare, Fez è finalmente disponibile per il download digitale.
Volenti o nolenti, ormai queste Collection in HD di vecchi classici sono una delle realtà videoludiche più gettonate degli ultimi periodi. Mancanza cronica di nuove idee o voglia di ridar lustro ai vecchi classici come accade nel cinema, si potrebbe stare ore a ricamare in proposito. Nel dubbio, limitiamoci ad analizzare ogni singolo caso che ci viene proposto. Dopo le splendide rimpatriate vissute a fianco di Ico, Kratos e Solid Snake (e altre meno riuscite in compagnia di Sam Fisher e il Principe), oggi è il turno di un cafone che negli anni ha fatto scuola. Un vero duro, anzi, IL tamarro per eccellenza: signore e signori, preparatevi a ri-accogliere sui vostri schermi il cacciatore di demoni per eccellenza, Dante.
Mentre tutti noi ancora aspettiamo un episodio casalingo dei Pokémon degno delle controparti portatili (no, quelli per Gamecube non lo sono), Nintendo continua imperterrita a sfornare nuovi spin-off dedicati ai celebri mostri tascabili. Cosa si saranno inventati a questo giro per giustificare un nuovo giro nel PokéPark delle meraviglie? Una nuova appassionate storia? Un rinnovato sistema di interazione tra pokemon? A quanto pare, niente di tutto ciò.
Chi da piccolo non ha mai sognato di fare il giustiziere? Certo, i mezzi sono quelli che sono, ma per lo meno è un inizio...
Recensione di Ultimate Marvel Vs. Capcom 3 di Console Tribe
E siamo a tre. Dopo il centro perfetto di Xenoblade Chronicles e il buon tiro di The Last Story, con Pandora's Tower Nintendo chiude quello che idealmente dovrebbe essere il trittico della ribalta dei giochi vecchio stile Wii. Ultimo ma non l'ultimo, l'attesa di Pandora's Tower, ve lo diciamo subito, è stata ampiamente ripagata, anche se forse coloro che si aspettavano LA trinità dei JRPG dovranno rivedere in parte le loro convinzioni. Forse il meno ambizioso in quanto figlio di un team di sviluppo minore, Pandora's Tower è anche il più atipico dei tre perchè del gioco di ruolo classico ha ben poco se non un inventario e qualche statistica.
Primo in ordine cronologico e forse uno dei progetti più ambiziosi di tutta la ludoteca Wii, Xenoblade Chronicles è ormai disponibile da tempo, eppure nonostante ciò, il titolo non sembra aver ricevuto le giuste attenzioni. Il difficile compito del rinnovamento dei giochi di ruolo giapponesi passa prima di tutto (e sopratutto) per la bianca console Nintendo e Xenoblade è il banco di prova ideale: appassionante, intelligente e commovente.
Recensione di X-Men: Destiny di Console Tribe
La dura vita dei sequel. Così come nella vita di tutti i giorni i confronti con i fratelli maggiori sono una routine: anche nei videogame spesso ci si trova a fare i conti con eredità spesso inarrivabili ed elevatissimi standard qualitativi. "Moar of the same", "bello, ma non all'altezza del predecessore", "ottimo titolo che purtroppo pecca in innovazione" e via discorrendo. Quante volte avete sentito espressioni di questo tipo?Eppure, in un autunno ricco come non mai di seguiti e successori spirituali di grandi classici, c'è ancora qualche gioco in grado di stupire non solo per il retaggio e il nome che si porta dietro, quanto piuttosto per la qualità intrinseca nella formula di gioco stesso e la capacità di sapersi rinnovare pur rimanendo ancorato alle proprie radici.E quale titolo poteva essere a mantenere così tante promesse e aspettative se non il seguito del pluri-acclamato gioco del 2009, Batman: Arkham Asylum?
Recensione di Radiant Silvergun di Console Tribe