Se la memoria non mi inganna, da quando scrivo sul Tribe non sono riuscito a portare a termine una recensione soltanto in un caso, ovvero quando mi sono trovato a dovervi raccontare la versione X360 del gioco firmato da Marcus “Notch” Persson. Confesso di averci provato, di essermi impegnato, ma
La Polonia sta sempre più salendo alla ribalta del mercato videoludico mondiale, grazie a studi di assoluto talento come CD Projekt Red, Techland e molti altri. I creativi della nazione, però, non si celano soltanto dietro a studi blasonati e dal curriculum infarcito di produzioni gigantesche, ma come spesso accade
A dispetto di una fama notevole e, soprattutto, di un universo sicuramente in grado di legarsi assai bene al mondo dei videogiochi, quello tra Alice nel Paese delle Meraviglie ed il nostro passatempo preferito non può certo considerarsi un matrimonio solido e duraturo. Ad eccezione del lavoro svolto da American
Se nel tuo curriculum figuri come co-fondatore di una delle software house più talentuose del globo, responsabile di una saga da niente come quella di Bioshock, è difficile non trovarsi gli occhi della platea videoludica puntati addosso una volta annunciata la nascita di un nuovo studio di sviluppo. Questo, difatti,
Non c’è due senza tre, e chissà mai che il quarto non venga da sé, tanto per completare uno dei più celebri adagi. Il motivo di queste parole? Beh, se guardo indietro al mio curriculum recensorio, questa è in effetti la terza volta che incrocio, virtualmente parlando, la penna con
Con l’emergenza Coronavirus che ha posticipato a data da destinarsi l’inizio di tutti i vari campionati mondiali dedicati ai motori, ai fan restano solo i videogiochi per rivivere quelle emozioni. MotoGP 20 arriva proprio in soccorso dei fan delle due ruote con Milestone che ha lavorato sodo per migliorare la
Quando situazioni ed ambientazioni reali si mischiano alle storie, avviene quella fusione che chiamiamo Sci-Fi, dove tutto ciò che accade a schermo è esagerato ma al contempo credibile. Quando la terra – in un futuro neanche troppo distante – terminerà tutte le risorse, cosa farà l’umanità? Deliver Us To The
Visto come si sta comportando negli ultimi anni, se si è fan dei videogame nipponici, è davvero difficile non volere bene a SEGA. Sì, perché il colosso giapponese, oltre a serie popolari a livello mondiale come Sonic, cela nel suo portfolio una miriade di produzioni create e pensate su misura
I videogiochi hanno quel magico potere di riuscire a trasportarci indietro nel tempo con un semplice click, farci respirare virtualmente l’insalubre aria delle fumose sale giochi che furono, oppure rivivere uno dei numerosi pomeriggi trascorsi a prendere a mazzate, digitalmente parlando, orde ed orde di colorati e pixellosi sprite. Sensazioni
One Piece: Pirate Warriors 4 è l’ultima uscita della famosa serie musou. Prodotto da Omega Force e pubblicato da Bandai Namco Entertainment, Pirate Warriors 4 riporta l’emozione del campo di battaglia con i nostri beniamini preferiti. Abbiamo già parlato di Pirate Warriors 3 rilasciato nel 2015 su queste sedi, ed
Torna, dopo 25 anni, il remake di una saga incredibilmente cara ai giocatori di JRPG. Parliamo di Trials of Mana, prodotto originariamente da Square (non Enix), ed uscita nel 1995 su Snes. Square-Enix porta il titolo in glorioso HD, riproponendolo con un gameplay più contemporaneo ed una grafica più attuale.
C’era una volta… “Un re!”, diranno subito i miei piccoli lettori. No, ragazzi, avete sbagliato. C’era una volta una piccola software house italiana, cresciuta all’ombra dei survival horror classici, che un bel giorno decise di cimentarsi nel remake di uno di questi titoli leggendari. Furono mesi di duro lavoro, ma
Cos’è tutto questo parlare sui socials riguardo Final Fantasy VII Remake? Che l’originale fosse uno dei favoriti dei fans era chiaro, ma è giustificato tutto questo interesse per un remake dell’originale? Si può ricreare un gioco, 23 anni dopo, senza rovinarne il ricordo? Potranno dei personaggi creati nel 1997 avere
Bandai Namco porta sulle 3 console principali (Xbox One, Ps4 e Switch) gli sforzi dei ragazzi di Byking con le nuove avventure di Deku, Bakugo, Todoroki e tutti gli aspiranti eroi della più famosa accademia nipponica, un’accademia che negli ultimi anni sta trovando sempre più spazio ed importanza nell’ambito dei
L’arrivo di Ori and the Blind Forest su Xbox è stato visto subito con entusiasmo da una grande fetta di utenti che per troppo tempo è rimasta a secco di platform vecchio stile, un genere che ormai si fa sempre più fatica a trovare sugli scaffali. Il seguito, annunciato con
Quando si parla di Bubble Bobble raffiorano ricordi speciali nei giocatori di vecchia data. Stiamo parlando di una serie che quest’anno spegne 34 candeline e può vantare innumerevoli videogiochi sulle più disparate piattaforme, dalle console casalinghe a quelle portatili, fino ad arrivare ai dispositivi mobile, tra capitoli principali e spin-off
Tra i titoli più riusciti ed apprezzati dello scorso anno, sicuramente un posto di rilievo spetta al remake di Resident Evil 2, che aveva saputo catturare fedelmente le atmosfere dell’iconico titolo, riuscendo però a renderle attuali senza snaturarne l’essenza. Dato il successo di pubblico e critica, era sicuramente lecito attendersi
Al giorno d’oggi è difficile innovare. Proprio per questo ci ritroviamo in questa quarantena ad aprire il Nintendo Store speranzosi di trovare qualcosa che catturi la nostra attenzione, ma ogni titolo sembra un copia-incolla dell’altro, e alla fine ci gettiamo sul titolo più gettonato del momento condividendo qualche screenshot sui
Gli ultimi mesi sono stati davvero fortunati per gli amanti delle atmosfere care ad H.P. Lovecraft, data l’uscita sul mercato di due riusciti titoli dedicati alle tematiche dello scrittore statunitense: Call of Cthulhu e The Sinking City. A questi progetti si è da poco aggiunto un nuovo tassello, che ha
C’erano una volta Bullfrog, Lionhead e tutti quei team ormai chiusi che hanno dedicato anima e cuore al genere dei gestionali con videogiochi diventati fenomeni di culto. Ad oggi quelle serie ormai storiche sono quasi del tutto sparite dalla circolazione in favore di alcuni eredi spirituali: ne è un esempio
Fireproof Games è riuscita nell’impresa di creare una serie per mobile acclamata da critica e giocatori, unendo il genere puzzle con gestures dai movimenti naturali ad ambientazioni inusuali dai tratti vagamente inquietanti. Dopo quattro giochi usciti inzialmente per mobile, e alcuni porting per PC e Nintendo Switch, arriva finalmente il
Il re è tornato, e lo ha fatto per restare. Ecco, basterebbero queste poche parole per chiudere la recensione, mollare tutto, salutarvi con calore e prendere ancora una dannata volta il pad in mano, imbracciare la mia fida doppietta e continuare a squartare demoni come se non ci fosse un
Inutile, se penso ad Eric Chahi non posso fare a meno di tornare giovincello, ai tempi del liceo, quando avere in casa un Amiga 500 ti rendeva il leader indiscusso dei tecnomani della scuola. Ed è proprio grazie alla macchina Commodore che potei incrociare per la prima volta il nome
Come dice il saggio, non c’è due senza tre, ed io pur non essendo un vecchio sapiente, non ho saputo resistere alla tentazione di rispettare il detto. Ed ecco, quindi, che dopo due sortite in compagnia dell’alpha e della beta di Nioh 2, ho avuto il piacere di intraprendere una