Disney Infinity

Puntare su un franchise Disney a ridosso del Natale sembrerebbe quasi scontato; vuoi per il target d'età, vuoi perché regalare un videogame è ormai la prassi comune,Disney Infinity sembra già pronto a fare la guerra a Skylanders di Activision tra gli scaffali dei negozi.E dire che l'ispirazione di creare statuette con cui interagire nel gioco, era gia in sviluppo presso gli studi di Avalanche Software, ancora prima che Skylanders diventasse il fenomeno di vendite che conosciamo.
Recensioni Commenti: 4 16 Ott 2013

Malicious Rebirth

Quasi subito dopo aver iniziato a giocare a Malicious Rebirth, mi sono ricordato di una intervista concessa ormai più di un anno or sono dal Direttore dei Sony Japan Studios, Gavin Moore, ad un noto portale internazionale di videogiochi. Parlando della peculiarità tutta giapponese di riuscire a creare prodotti che -dal punto di vista dei risvolti stilistici e di gameplay- risultino talvolta alieni alla sensibilità del giocatore occidentale, Moore affermava senza mezzi termini che “il Giappone è l’unico posto al mondo dove gli sviluppatori abbiano abbastanza palle per sfidare tutte le convenzioni e gli standard tipici che ci si aspettino da un videogame per le masse”. Ovvero che, indipendentemente dal risultato finale, c’è qualcosa di unico nel modo in cui in Giappone ci si approccia alla creazione di prodotti videoludici, qualcosa che non è possibile trovare altrove.
Recensioni Commenti: 4 16 Ott 2013

Atomic Ninjas

Se già non riteneste strano che il nome del gioco di cui sto per parlarvi ha come protagonisti dei “Ninja Atomici” (e Dio solo sa che cosa siano dei guerrieri esperti in arti marziali impestati di uranio), potreste pensare che è ancora più assurdo che in Atomic Ninjas per PS Vita e PS3 i personaggi principali non siano effettivamente in grado di uccidere nessun avversario.Dei Ninja. Atomici. E abbastanza imbranati. Particolare, vero?
Recensioni Commenti: 4 16 Ott 2013

Lone Survivor

Quando giochi per la prima volta a Lone Survivor, ti chiedi se per caso il suo autore Jasper Byrne non abbia architettato l’intero progetto solo per prenderti in giro, mettendoti di fronte a delle disturbanti e criptiche situazioni che da un lato generano il dubbio di essere di fronte ad una puntata interattiva e in “pixelloso” 2D del vecchio Twin Peaks, dall’altra incutono quella fastidiosa e claustrofobica sensazione di “mio dio e adesso cosa succede?” trasmessa tipicamente dei migliori thriller psicologici della letteratura o della cinematografia.
Recensioni Commenti: 4 16 Ott 2013