Le ultime news di Recensioni
V’è qualcosa di mistico in quel di Humanity: non solo per l’estetica onirica ma anche il per messaggio altrettanto rarefatto, quasi spirituale, che porta con sé. E di già le premesse estetiche, basiche, potrebbero essere sufficienti per taluni affinché il gioco divenga uno dei preferiti della propria collezione. Ma al
Minecraft ha nei fatti rivoluzionato il mondo dei videogame, tanto da poter tranquillamente parlare di un “prima” e di un “dopo” la pubblicazione del geniale prodotto di Mojang. Seppur non esattamente il primo, oggettivamente, nello specifico settore, il cubettoso Steve è riuscito a penetrare prepotentemente nell’immaginario collettivo, innescando tra un
Da sempre il ping pong lo associo alle calde sere estive, forse perché da ragazzo rappresentava un appuntamento fisso dopo la classica combo passeggiata/gelato che caratterizzava le uscite in compagnia una volta chiusa la scuola per le vacanze. Sfide serrate all’ultima pallina, in quel tavolo situato nel bar in pineta,
Sicuramente, a meno di non esservi affacciati solo oggi sullo sfolgorante panorama videoludico, ricorderete tutti The Dark Sorcerer, la spettacolare tech demo sviluppata da Quantic Dream che servì come primo assaggio della potenza computazionale di PS4. Un filmato mai concretizzato in un gioco vero e proprio, ma che per tanti
Tra i giochi che hanno caratterizzato la mia adolescenza, un posto speciale è senza dubbio occupato da Lemmings, il rompicapo sviluppato dai furono DMA Design (oggi Rockstar North), che specialmente nella sua incarnazione Amiga fu capace di portare via interi pomeriggi a me e ai miei compagni di scorribande digitali.
Valve, con il suo fortunato Left 4 Dead e seguito, ha sicuramente tracciato un solco indelebile nel panorama degli shooter cooperativi, data la mole ingente di tentativi di imitazione (più o meno riusciti) che hanno cercato di bissare il successo di questa formula. Recentemente mi era capitato di incrociare il
Sì, lo sappiamo che sono solo “giochini”, un passatempo futile inadatto a chi è oramai cresciutello, che farebbe meglio a chiudere in soffitta tutti questi ammennicoli per pensare alle “cose da grandi”. Eppure, in barba a chi pensa di poter sentenziare su tutto, passatempi personali compresi, non si può fare
Tra le esperienze che avevo maggiormente apprezzato in compagnia del vecchio PVSR figurano, senza ombra di dubbio, due produzioni firmate Enhance, che avevano avuto il merito di aver riportato in chiave virtuale due classici intramontabili del gaming. Che tornano oggi anche su PSVR2, grazie ad una coppia di versioni native
Oddboy ed M-Theory portano su Playstation VR una avventura grafica vecchio stile, ricca di ambientazioni ed elementi puzzle degni di una escape room, trasportandoci in vari luoghi e diverse epoche così da risolvere il mistero che pervade questa interessante avventura. Un destino alterato Come reagireste se un giorno vi
Appendersi e dondolare allegramente per il mondo, in perfetto Peter Parker style, è un’esperienza che ci ha accompagnato per una manciata di volte durante il nostro viaggio in compagnia della realtà virtuale di casa Sony. Se il primo pensiero non può che andare a quella demo tecnica proprio dedicata all’eroe
Avere un’icona per le aziende videoludiche sembra essere una consuetudine, sia per quanto riguarda gli aspetti commerciali, che per un motivo di pura e semplice identità. Mario e Nintendo, Pac-Man e Namco Bandai, Sonic e SEGA, sono solo alcuni degli esempi che è possibile trovare sul mercato. C’è però un’ulteriore
Ah il Giappone feudale, periodo storico ricco di conflitti e sangue, terreno fertile per spietati signori della guerra, sempre pronti a soggiogare le genti e a fare strage dei propri rivali. Peccato, però, che costoro non hanno fatto i conti con Kenshiro, il protagonista di Arashi: Castles of Sin, un
Pur essendo sulla scena da quasi 15 anni, il nome Bloober Team viene sempre più spesso associato alla nascita del filone dei walking simulator horror, che hanno in Layers of Fear uno degli esponenti più conosciuti ed apprezzati. Il titolo datato 2016, difatti, nonostante la sua relativamente giovane età, è
Ci sono serie che al solo udirne il nome scatenano immediatamente un flusso di sensazioni facilmente riconoscibili, visto il modo estremamente codificato con cui hanno saputo cristallizzare anni di gameplay. Avviene, però, molto più spesso di quanto si possa penare, che brand apparentemente immutabili decidano di prendere strade leggermente meno
Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana, prima ancora dell’avvento di Disney ed altri mostri pronti a fagocitare tutto quanto osasse intralciare il loro cammino, esisteva un nome magico, dai tratti quasi mitici, capace di regalare ai giocatori prodotti imperdibili. Erano tempi felici quelli in cui LucasArts regnava incontrastata
Voglio tornare bambino, voglio tornare bambino! Qualche anno fa era questo il tormentone di uno dei comici della TV che accompagnava ogni porzione dello sketch che, di lì a poco, avrebbe rappresentato. Si tratta, però, anche di un triste ed irrealizzabile desiderio che chiunque, ne sono sicuro, si ritrova a
A dispetto di una fama notevole e, soprattutto, di un universo sicuramente in grado di legarsi assai bene al mondo dei videogiochi, quello tra Alice nel Paese delle Meraviglie ed il nostro passatempo preferito non può certo considerarsi un matrimonio solido e duraturo. Ad eccezione del lavoro svolto da American
Inutile, se penso ad Eric Chahi non posso fare a meno di tornare giovincello, ai tempi del liceo, quando avere in casa un Amiga 500 ti rendeva il leader indiscusso dei tecnomani della scuola. Ed è proprio grazie alla macchina Commodore che potei incrociare per la prima volta il nome
Mondo mobile e console si sono avvicinati sempre più con il passare degli anni, visto l’avvicendarsi di numerose produzioni in questi due universi quanto mai complementari. Le conversioni nell’uno e nell’altro senso si sprecano, ma personalmente ho sempre trovato limitante il veder confluire un titolo pensato per una specifica piattaforma
Talvolta mi capita, durante l’analisi di un gioco, di cambiare più volte parere, magari perché stimolato da particolari meccaniche capaci di fare capolino dopo che credevo di avere oramai consolidato il mio pensiero. E tale situazione si è verificata proprio in questi ultimi giorni, mentre trascorrevo del tempo assieme a
Uno degli aspetti più affascinanti, e spesso sottovalutati, della realtà virtuale è quello di farti vivere il gaming da una prospettiva sicuramente differente. Sono assai frequenti, infatti, i casi in cui un gioco si “limiti” semplicemente a mostrare in primissima persona una progressione tutto sommato canonica, adattando un gameplay standard
Quando ti trovi davanti un team di programmatori che ha in curriculum produzioni come The Last Guardian, ICO, Shadow of the Colossus e Puppeteer, viene subito facile pensare ad un titolo in grado di mettere al centro della scena un legame profondo tra il giocatore ed un’altra entità digitale. Ed
Ci sono giochi che si fanno attendere a lungo, dopo aver subdolamente stuzzicato la fantasia dei player con annunci e trailer mirabolanti. Ci sono giochi che brami sin dal primo fugace frammento visionato e che, magari, ti hanno pure spinto a comperare un costoso hardware, nella futile speranza che tale
Quella di Cole Phelps è senza ombra di dubbio una storia non proprio fortunatissima, visti gli alti e bassi che hanno caratterizzato il titolo di cui è protagonista: annunciato in pompa magna agli albori della scorsa generazione di console, riuscendo sin da subito a catalizzare l’attenzione del pubblico, il titolo