Hardcore Mecha l’ho incontrato giusto qualche mese fa al TGS, e non ho saputo sin dal principio resistere al suo stile dannatamente accattivante, oltre che alla promettente demo che era presente in fiera. L’unico problema, in quel settembre, era rappresentato unicamente dalle parole di uno degli sviluppatori con cui ho
Quando ancora giocavo su PC (e visto l’andazzo vociferato in queste ultime settimane non è detto che torni all’ovile), le avventure grafiche rappresentavano uno dei generi da me preferiti che, però, ho sempre portato a suddividere in due distinti momenti storici: pre e post Myst. Il titolo dei fratelli Miller,
Quando mi è stato chiesto di recensire Death Stranding mi sono sentito spiazzato: come fare a dare un’opinione quanto più oggettiva possibile di un gioco in cui il gusto e l’esperienza personale avuta con esso sono un aspetto fondamentale nel decretare se ci è piaciuto o no? Perchè questo è il titolo
Visto che nutro un grande rispetto per i piccoli studi indipendenti, capaci spesso di superare in qualità e coinvolgimento le più grosse produzioni multimilionarie, sono sempre felice quando in redazione giunge un codice review da sviscerare, tanto più se legato ad un genere a me alquanto congeniale. Ed è stato
Poco importa se negli anni ’90 eravamo utenti home computer, console o da sala giochi, visto che grazie a produzioni del calibro di Turrican o Contra ognuno di noi si poteva godere una sana dose di azione shooter/platform. E non nego che proprio il personaggio nato dalla fantasia, e dall’estro
Giusto per riprendere un concetto espresso in occasione dei miei auguri a PlayStation, ecco che mi ritrovo a parlare di un titolo che sembra aver approfittato dell’eredità tramandata dal marchio nipponico, scegliendo di affrontare il mondo videoludico da una prospettiva sicuramente più emozionale che ludica. Lost Ember, difatti, ha preferito
Nato dalla mente del papà di Assassin’s Credd Patric Dèsilet e sviluppato da Panache Digital Games, Ancestors: the humankind odyssey è un gioco di sopravvivenza openworld dai toni unici. Il giocatore è chiamato a impersonare un clan di primati, antenati del futuro essere umano, e a guidarli durante tutto il loro arco evolutivo che li
Mondo mobile e console si sono avvicinati sempre più con il passare degli anni, visto l’avvicendarsi di numerose produzioni in questi due universi quanto mai complementari. Le conversioni nell’uno e nell’altro senso si sprecano, ma personalmente ho sempre trovato limitante il veder confluire un titolo pensato per una specifica piattaforma
Electronic Arts porta nelle nostre console (Playstation 4 e Xbox One) l’ultimo titolo dell’americana PopCap Games, Plants Vs. Zombies: La Battaglia di Neighborville. Spin-off della già fortunata serie Garden Warfare, immette nuova linfa in un titolo concepito per prendersi poco sul serio, con un’atmosfera scanzonata che vede in contrapposizione delle
Di solito quando parliamo di mitologia e videogame le associazioni più gettonate vedono coinvolgere l’antica Grecia, oppure i miti norreni. Eppure il folklore gode di infinite declinazioni, spesso anche poco conosciute, come nel caso delle leggende slave che sono alla base di Yaga: The Roleplaying Folktale, action RPG sviluppato dai
Talvolta mi capita, durante l’analisi di un gioco, di cambiare più volte parere, magari perché stimolato da particolari meccaniche capaci di fare capolino dopo che credevo di avere oramai consolidato il mio pensiero. E tale situazione si è verificata proprio in questi ultimi giorni, mentre trascorrevo del tempo assieme a
La serie di Need for Speed non ha bisogno di grandi presentazioni: da decadi, essa rappresenta un punto di riferimento relativo al gaming automobilistico, non tanto per questioni di simulatività o realismo, ma piuttosto per il suo essere tendenzialmente old school, offrendo quasi sempre una giocabilità arcade divertente e senza
Uno degli aspetti più affascinanti, e spesso sottovalutati, della realtà virtuale è quello di farti vivere il gaming da una prospettiva sicuramente differente. Sono assai frequenti, infatti, i casi in cui un gioco si “limiti” semplicemente a mostrare in primissima persona una progressione tutto sommato canonica, adattando un gameplay standard
Quando ti trovi davanti un team di programmatori che ha in curriculum produzioni come The Last Guardian, ICO, Shadow of the Colossus e Puppeteer, viene subito facile pensare ad un titolo in grado di mettere al centro della scena un legame profondo tra il giocatore ed un’altra entità digitale. Ed
21. A leggerlo fa quasi paura, visto il modo con cui può altezzosamente squadrare gran parte delle saghe esistenti, ma non per questo appare restio a prendersi i suoi bravi rischi, per cercare di mantenere sempre fresco un concept che affonda le proprie radici nel passato. Sì, perché con Atelier
Un RPG made in Obsidian, che da sola dovrebbe catturare l’attenzione di tutti i fan del genere ma, dopo tutto questo tempo, chi l’ha giocato e chi ancora non ne è convinto si trova qui a leggere la recensione in quanto la domanda che più ci preme è: ne vale
Il mondo degli arcade, a dispetto delle ridotte dimensioni dello schermo di Switch, sembra avere trovato un nuovo terreno fertile su cui attecchire felicemente, come testimonia la miriade di produzioni indipendenti di tale stampo che, sempre più, va ad ingrossare la ludoteca della console Nintendo. Tra i titoli più gettonati
Ci sono giochi che si fanno attendere a lungo, dopo aver subdolamente stuzzicato la fantasia dei player con annunci e trailer mirabolanti. Ci sono giochi che brami sin dal primo fugace frammento visionato e che, magari, ti hanno pure spinto a comperare un costoso hardware, nella futile speranza che tale
Quella di Icaro è senza dubbio una figura affascinante, quanto ambivalente: da una parte rappresenta il coraggio, l’umana voglia di superare i propri limiti nel tentativo di raggiungere il cielo, ma è anche impossibile separarla dal fallimento più crudele delle proprie aspirazioni, quando queste tendono a spingersi troppo oltre. E
Videogames e film, di qualsiasi natura, sono stati spesso esempi di come il “salto della barricata” non sia sempre un’idea felicissima. Potremmo contarne decine e decine, specialmente in passato, di videoludi trasformati in film senza grandissimo successo e, al contrario ma con stesso risultato, trasposizione videoludiche “forzate” provenienti dal mondo
È resuscitato! Non so perché ma questa frase mi è rimasta scolpita nel cervello sin da quando la sentii la prima volta, oramai ben 21 anni fa, non appena avviata la mia brava copia di MediEvil. Sarà stato per il doppiaggio palesemente amatoriale, oppure per il fatto che il mio
Assurdo è la prima parola che vi balzerà in mente non appena avrete avviato Rabi-Ribi, visto il modo completamente fuori di testa in cui si aprirà l’avventura: nella produzione CreSpirit, difatti, assumeremo il controllo di Erina, una coniglietta che per una non meglio precisata ragione si risveglierà all’interno di una
Per i più giovani di voi leggere il nome Bioware non potrà fare a meno di riportare alla mente la saga di Mass Effect, la produzione più recente dello studio canadese. Se però si ha qualche annetto in più sulle spalle, come (ahimè) il sottoscritto, quell’agglomerato di lettere viene automaticamente
Children of Morta è un Hack’n’Slash dungeon RPG con elementi rogue like. Creato da 11 Bit Studios (This War of Mine, Moonlighter), lo studio insiste con lo stile e gameplay che più gli riesce, portando narrazione e grafica in pixel art ad altissimi livelli sulle nostre console portatili e non.