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di Giovanni Manca
Spesso, quando si discute con gli appassionati sull'opportunità di acquistare una PS4 o Xbox One, una delle argomentazioni di dubbio più valida è la rispettiva scarsa varietà dell'offerta ludica, soprattutto in relazione ad alcuni generi. Uno di questi è senza dubbio il fighting game che sulle gloriose PS3 e Xbox 360 può vantare degli eccellenti esponenti: nel tentativo di colmare questa lacuna, arriva EA Sports UFC, presentato per la prima volta a Los Angeles durante l'E3 2013. Finalmente anche la così detta "next gen" inizia a menar le mani: siete pronti?
Non c'è dubbio che una delle perplessità più grandi suscitate dalla politica Microsoft riguardo a Xbox One sia costituita dalla sua periferica motion sensing, il Kinect One, in considerazione non solo della sua "forzata presenza" all'interno della confezione, con inevitabile incidenza sul prezzo al pubblico, ma anche sulla sua utlità e potenza. Nel corso di questi mesi abbiamo avuto modo di saggiare le capacità del nuovo dispositivo grazie ad una serie di titoli piuttosto interessanti ma nessuno di questi è stato pensato avendo come obiettivo quello di mettere alla frusta il Kinect One in tutte le sue feature. A colmare il vuoto arriva, dopo un ritardo non preventivato, Kinect Sport Rivals, sviluppato da Rare e pubblicato da Microsoft Studios.
Nel panorama delle console casalinghe è un evento piuttosto raro occuparsi di un progetto realizzato grazie al crowdfunding, un sistema di finanziamento collettivo generalmente utilizzato in ambiente personal computur e mobile. Strike Suit Zero, nel nostro "banco di prova" in versione Xbox One, non fa comunque eccezione dal momento che nel 2012 venne presentato da Board Ready Games come titolo PC; rilasciato nel corso dei mesi anche per piattaforme Linux e Mac, il gioco arriva dunque anche per le console di nuova generazione. Allora, amici consolari, sentivate la mancanza di un bel viaggio nello spazio profondo? Si?! Bene, allaciatevi le cinture, l'avventura del tenente Adams ha inzio.
13 marzo 2014, una data che potrebbe segnare l'avvento di una era videoludica, sicuramente non per tutti i player ma, per tutti gli amanti degli shooter, molto probabilmente si. Titanfall è finalmente tra noi ma il suo percorso ha molto da raccontare. A molti potrebbe annoiare perchè già lo conoscono, molti altri potrebbero disinteressarsene altamente considerandola irrilevante, ma la storia che sta dietro allo sviluppo del titolo è essenziale per capire fino in fondo cosa è o cosa potrebbe rappresentare Titanfall.
Avete presente quel gioco in cui delle fumettose piante improbabili, disposte in perfette file indiane, difendono la proprietà dalle invasioni di zombie ancora più improbabili? Ah no? Dove siete stati in questi ultimi cinque anni? Ok, stiamo parlando di Piante vs Zombie, un celeberrimo tower defence sviluppato da quei simpaticoni di PopCap Games e rilasciato per qualsiasi piattaforma videoludica, fatta eccezione per il Virtual Boy e poco altro. In accordo con EA, Microsoft ha pensato di bene di cavalcare il successo straordinario del brand assicurandosi l'esclusiva del nuovissimo Plants vs Zombies: Garden Warfare. Contenti?
Impomatatevi il ciuffo, indossate una larghissima giacca verde fosforescente e fate finta di ascoltare gli Spandau Ballet: Capcom ci riporta ancora una volta nelle fumose atmosfere delle sale giochi fine anni '80 con uno dei suoi titoli storici, Strider. Il reboot del famoso action game, rilasciato per la prima volta nel 1989, è stato affidato alle cure di Double Helix, già responsabili dell'ottimo Killer Instinct per Xbox One, ed è disponibile solo in formato download per le console Microsoft e Sony al prezzo di circa 15 euro. Dopo le chiacchiere, prendiamo il controller e giochiamoci un po'...
Se da una parte non è certo un segno positivo notare che la quasi totalità dei giochi disponibili su PS4 e Xbox One siano perfettamente giocabili sulle loro "sorelline" meno potenti, dall'altra non possiamo non considerare come, in un panorama di desolazione assoluta di release esclusive next gen, l'esistenza di tali rivisitazioni dia una certa linfa vitale. Alcuni titoli ci hanno fatto storcere parecchio la bocca (qualcuno ha nominato Infinity Ward?), altri invece, come ad esempio Black Flag, sono stati una gradita sorpresa: possiamo anticipare che Tomb Raider: Definitive Edition, titolo esclusivo per Xbox One e PS4, è senza ombra di dubbio uno dei più riusciti.
Internet praticamente non esisteva, tutte le informazioni sui videogiochi derivavano dalle riviste specializzate. Erano gli anni in cui Nintendo rilasciava Donkey Kong Country per Super Nes ma tutti i sognatori guardavano già alla successiva console domestica dal nome in codice ULTRA 64. Era la metà degli anni '90 quando, entrando in sala giochi, mi prese quasi un colpo: nello schermo di un nuovo cabinato comparivano in sequenza le scritte Midway, Nintendo, Rare e ULTRA 64. Era Killer Instinct che, con tutta la sua potenza tecnica, ci portava in una nuova era. Oggi ritorna, cercando di stupirci ancora una volta.
All'interno della vetrina del neonato store di Xbox One, una delle esclusive più interessanti è senza dubbio Max: the Curse of the Brotherhood, un puzzle platform sviluppato dal team danese di PressPlay. Sostanzialmente si tratta di una rivisitazione di Max & the Magic Master, studiato per le piattaforme mobili in cui riscosse un notevole successo e poi convertito per le console da gioco "tradizionali", fatta eccezione curiosamente per Xbox. Microsoft deve aver intuito delle potenzialità nella software house di Copenaghen tanto da acquisirne l'intero pacchetto. Ora basta con le chiacchiere, andiamo a vedere cosa sta combinando Max...
L'enorme diffusione su scala mondiale di dispositivi mobili più o meno evoluti ha contribuito notevolmente al successo di un genere videoludico tradizionale: il puzzle game. Negli ultimi anni uno dei più apprezzati è stato Peggle, sviluppato da Sukhbir Sidhu e Brian Rothnstein di PopCap Games, software house di Seattle, ora del gruppo EA, pluridecorata per titoli del calibro di Zuma, Bejeweled ePiante vs Zombie. Microsoft ha così pensato bene di assicurarsi un'esclusiva forte, almeno per il genere puzzle, da inserire nello store di Xbox One. Stiamo parlando di Peggle 2.
"Mio padre diceva che gli Dei ci guidano, ma scegliamo noi il nostro cammino. Voi siete un imperatore, io un soldato. Il senso dell'onore spinse mio padre a servire il popolo. Cosa invece indicò a noi la direzione da seguire? Cosa ci ha reso gli uomini che siamo? La mia storia inizia dieci anni fa..."In una Roma assediata dai barbari, queste sono le parole che Marius Titus rivolge all'imperatore Nerone. È una storia di guerra, sangue, tradimenti e vendette quella che caratterizza le vicende del protagonista dell'esclusivissima Xbox One targata Crytek.
Amici pallonari, bentrovati. Vi diamo il benvenuto al main event calcistico di fine 2013. FIFA 14 è l'unico gioco di calcio per le nuove console disponibile. La serie in questi anni ha fatto passi da gigante ma è anche innegabile come ormai si senta un po' l'odore di muffa che solo una versione per le nuove console potrebbe "bonificare". Vediamo un po' se le cose stanno proprio cosi.
Dopo aver giocato e recensito le versioni Xbox 360 e PS3, prendiamo finalmente in esame la versione dedicata a Xbox One, la quale presenta molte più differenze e particolarità di quanto ci aspettassimo.
"Ehi Jack, oggi per me spese folli. Prendo il Remington R5 e quel Dragunov nella vetrina dietro il bancone, quello che ho sempre sognato. Metti nel carrello anche quel visore Viper in offerta. Pago con carta.""Accidenti, vai in guerra?""Ahahaha no no, oggi ho comprato Call of Duty: Ghosts per Xbox One. Non l'ho ancora provato ma la nuova grafica deve essere una bomba, una cosa mai vista, come essere là, sul campo di battaglia. E poi, nel caso non fosse così, ho l'R5 per sparare al TV!"
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Potente e facile è il credo del capo progettista Sony.
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