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Recensione MUD – FIM Motocross World Championship

Allacciate il casco, indossate una bella maschera gigante e rotolatevi nel fango, del resto non capita spesso di avere tra le mani un titolo dedicato al mondo del motocross . Il team italiano Milestone ritorna in sella sulle due ruote, e noi con loro, in MUD - FIM Motocross World Championshipvediamo insieme se è il caso di allenare polsi, spalle e ginocchia e lanciarci senza paura sulle whoops.

di: Giovanni Manca

Allacciate il casco, indossate una bella maschera gigante e rotolatevi nel fango, del resto non capita spesso di avere tra le mani un titolo dedicato al mondo del motocross . Il team italiano Milestone ritorna in sella sulle due ruote, e noi con loro, in MUD – FIM Motocross World Championshipvediamo insieme se è il caso di allenare polsi, spalle e ginocchia e lanciarci senza paura sulle whoops.


Heroes

Il gioco, prodotto da Black Bean, si fregia delle importanti licenze ufficiali MX1, MX2 e MXoN, grazie alle quali gli appassionati di motocross si potranno catapultare nelle locations del campionato del mondo potendo scegliere tra 32 team ufficiali e oltre 84 piloti. Il menù iniziale ci pone subito davanti ad una scelta, da una parte la modalità ufficiale in cui oltre alla canonica gara veloce è possibile accedere ai campionati delle tre categorie relative alle licenze citate prima, dall’altra l’innovativa e interessante MUD World Tour, in cui si intrecciano le storie di quattro personaggi principali. Parliamo di una modalità di gioco che si distacca decisamente da quanto proposto nella modalità ufficiale: tutto ruota, è proprio il caso di dirlo, attorno alla figura di quattro “eroi” chiamati a dominare la bellezza di 55 eventi sparsi per il globo; non aspettatevi che sia un compito facile e, soprattutto, “economico”. Spendere montagne di soldi è l’unico modo perché gli eroi diventino effettivamente tali, visto e considerato che all’inizio delle vicende i mezzi a disposizione sono davvero scarsi. Solo i primi risultati positivi e i conseguenti guadagni permettono di “acquistare” tre dei quattro protagonisti, migliorarne le caratteristiche, il relativo equipaggiamento piuttosto che sbloccare trick funambolici. A proposito di quest’ultimi, dobbiamo sottolineare come le vicende di quattro “eroi” non si dipanino solo in classiche gare di velocità ma siano particolarmente enfatizzate nel “Monster Energy Trick Battle”, una spettacolare competizione in cui l’obiettivo è realizzare mirabolanti evoluzioni saltando da diverse rampe sparse per l’arena.
Milestone ha avuto coraggio e fantasia nel cercare di proporre qualcosa di innovativo in un genere, quello racing, che spesso rischia di trascendere i confini della banalità; è vero che i protagonisti sono abbastanza stereotipati e non sempre il loro carisma riesce a trasmettere l’empatia che ci saremmo aspettati; è vero che la struttura della modalità principale avrebbe potuto essere più varia sia a livello di competizioni che di “gadget” utilizzabili, ma l’idea porta una gradevole ventata di novità e, soprattutto, eleva notevolmente la longevità e il divertimento del titolo.

World Motocross Arcade

Ve lo diciamo subito, levatevi dalla testa qualsiasi idea di simulazione che il nome Milestone possa rimembrarvi, per lo meno se avete memoria corta o se fate rifermento solo ai loro titoli dedicati alle moto: MUD – FIM Motocross World Championship è un ritorno agli albori di Screamer, un racing game arcade puro senza nessun compromesso simulativo. MUD è infatti un “arcadone” di nuova generazione ma riesce solo in parte ad esaltare l’immediatezza che questo tipo di giochi sa regalare dal punto di vista ludico: la sensazione che si avverte è quella di un certo alone di superficialità e approssimazione che lascia il giocatore con l’amaro in bocca dopo pochi giri. Dominare la pista, i suoi dossi e salti, i suoi tornanti, è fin troppo facile, il freno è unoptional quasi inutile, la moto è di una leggerezza e manovrabilità imbarazzanti ben oltre i limiti della fisica, tanto che è addirittura possibile cambiare direzione in aria, dopo un salto. A prescindere dalla forza degli avversari, non ci è piaciuta la mancanza di sfida proposta dal gameplay nell’aspetto più affascinante legato alle due ruote, ossia la soddisfazione di avere il controllo totale della moto grazie alle abilità del pilota e non perché sia stupidamente semplice e, nonostante questo, che l’elemento rischio sia presente, sempre. Non fraintendete, non stiamo affermando che in MUD non si cada, anzi, ma questo accade in circostanze del tutto particolari, non sempre strettamente relazionate alle leggi della fisica: impatto a piena velocità sulle barriere, atterraggio fuori equilibrio dopo uno “scrub” fuori tempo, collisione con un pilota avversario. Proprio i contatti con le altre moto sintetizzano quanto la fisica si conceda al carattere assolutamente arcade del gioco, più di quanto sarebbe stato lecito aspettarsi: cadere in seguito ad una collisione di questo tipo è una rarità, tanto che ci è capitato di percorrere parecchi metri, dopo un salto, con una moto avversaria caricata sulle spalle.
Guidare in MUD può anche divertire ma sentirsi appagati e stimolati è un altro paio di maniche: le ottime idee che sono alla base delle modalità di gioco proposte sono mortificate, alla resa dei conti, da un gameplay troppo semplicistico e da una fisica del tutto rivedibile.

Pulizia fangosa

Seppur non sia il caso di gridare al miracolo, MUD vanta una realizzazione tecnica piuttosto curata. Il motore grafico non soffre di tentennamenti e l’azione è fluida e veloce, le moto e i piloti sono ricchi di dettagli cosi come la maggior parte degli elementi dei fondali, fatta eccezione per quelli visibili in lontananza che stonano con la qualità generale del contesto. Le animazioni invece non ci hanno convinto molto, né quelle relative alle semplici derapate, né quelle realizzate per le pessime collisioni, né tanto meno quelle dei vari trick. Interessante la deformazione in tempo reale del terreno anche se gli effetti particellari del fango sono migliorabili. Davvero eccellenti le illustrazioni che accompagnano il giocatore in ogni menu del titolo. Galvanizzante la colonna sonora “rockeggiante” mentre gli effetti sonori ci sono sembrati troppo anonimi e poco coinvolgenti.

Poco per pochi

MUD – FIM Motocross World Championship cerca di fare di tutto per accontentare i gusti dei giocatori più esigenti proponendo interessantissime variazioni sul classico canovaccio racing, peccato che l’aspetto più importante, il gameplay, sia poco coinvolgente perché minato da una superficialità di base che taglia le gambe all’elemento sfida. Chi vive di pane e motocross può senza dubbio divertirsi e farsi quattro risate a tutti gli amanti dei racing arcade consigliamo comunque di dargli un’occhiata.