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Recensione Kinect Sports Rivals

Non c'è dubbio che una delle perplessità più grandi suscitate dalla politica Microsoft riguardo a Xbox One sia costituita dalla sua periferica motion sensing, il Kinect One, in considerazione non solo della sua "forzata presenza" all'interno della confezione, con inevitabile incidenza sul prezzo al pubblico, ma anche sulla sua utlità e potenza. Nel corso di questi mesi abbiamo avuto modo di saggiare le capacità del nuovo dispositivo grazie ad una serie di titoli piuttosto interessanti ma nessuno di questi è stato pensato avendo come obiettivo quello di mettere alla frusta il Kinect One in tutte le sue feature. A colmare il vuoto arriva, dopo un ritardo non preventivato, Kinect Sport Rivals, sviluppato da Rare e pubblicato da Microsoft Studios.

di: Giovanni Manca

Non c’è dubbio che una delle perplessità più grandi suscitate dalla politica Microsoft riguardo a Xbox One sia costituita dalla sua periferica motion sensing, il Kinect One, in considerazione non solo della sua “forzata presenza” all’interno della confezione, con inevitabile incidenza sul prezzo al pubblico, ma anche sulla sua utlità e potenza. Nel corso di questi mesi abbiamo avuto modo di saggiare le capacità del nuovo dispositivo grazie ad una serie di titoli piuttosto interessanti ma nessuno di questi è stato pensato avendo come obiettivo quello di mettere alla frusta il Kinect One in tutte le sue feature. A colmare il vuoto arriva, dopo un ritardo non preventivato, Kinect Sport Rivals, sviluppato da Rare e pubblicato da Microsoft Studios.

L’isola dei divertimenti

Il terzo capitolo della serie, presentato durante la conferenza stampa in occasione dell’E3 2013, propone interessanti novità riguardo sia alla struttura di gioco che alle discipline sportive presenti. Rare ci vuole subito stupire con effetti speciali con l’editor di modellazione poligonale in grado di mettere in chiara evidenza come il nuovo hardware di motion sensing sia molto più sensibile e raffinato dell’antenato: la distanza ottimale dalla telecamera si aggira sempre a circa un paio di metri grazie alla quale la mappatura del corpo è davvero ragguardevole e l’alter ego che viene ricostruito, tendente ad enfatizzare i tratti morfologoci più caratterizzanti (un po’ come farebe un buon caricaturista), non fatica a stupire per la verosimiglianza, tenendo conto ovviamente dello stile grafico fumettoso e del surplus di muscoli invevitabili.
Al’interno del menu di gioco ci si può destreggiare con i movimenti delle braccia e delle mani, la risposta risulta efficace e precisa anche se abbiamo rilevato qualche difficoltà nella navigazione laterale, soprattutto quando siamo stati costretti a cercare delle schede nascoste. Per i più tradizionalisti, è comunque prevista la possibilità di usare il controller. Terminate tutte le fasi preliminari ci troviamo catapultati su un’isola incredibile, interamente dedicata ad attività ludiche e sportive nelle quali si danno battaglia tre diversi team (Eagle, Viper e Wolf) con l’obiettivo di primeggiare nelle classifiche parziali e in quella generale. Appena sbarcati nell’isola un carismatico coach ci mette al corrente del tipo di attività che si svolgono nell’isola, provando subito le nostre capacità e attitudini secondo la classica struttura del tutorial in tutte e sei le discipline presenti. Tre di queste, calcio, tennis e bowling, sono eredi di quanto abbiamo visto e giocato nei due precedenti episodi della serie Kinect Sport mentre tiro al bersaglio, arrampicata e moto d’acqua sono delle vere e proprie novità.
Quest’ultima è la prima che il nostro coach ci farà provare e che, alla lunga, si dimostra la più convincente e riuscita di tutto il pacchetto; si gioca mantenendo una posizione accovacciata, con le braccia protese in avanti, come se stessimo seduti a cavallo di un acquascooter impugnandone il manubrio: portando la mano sinistra o la destra verso il petto si direziona la moto verso destra o sinistra, si acellera o si frena aprendo o chiudendo il pugno della mano destra, si sprinta battendo con forza il piede sul pavimento, si eseguonoo semplici trick inclinando il busto durante i salti. L’esperienza di gioco è davvero molto divertente, soprattutto grazie alle ottime performance del Kinect One, preciso e con ottimi tempi di risposta, e al design dei percorsi, talmente ampi che quasi mai richiedono, sia da parte del giocatore che da parte della stessa periferica, una manovra complessa. Abbiamo detto come questa disciplina sia tra le migliori dell’intero pacchetto ma dobbiamo anche sottolineare come sia assolutamente la più faticosa: la posizione richiesta per giocare, gambe costantemente piegate e braccia in avanti, mette a durissima prova la resistenza atletica del giocatore.
Decisamente meno riuscite le altre due new entry nell’universo Kinect Sport, tiro al bersaglio e arrampicata. Il primo è un giochino molto elementare in cui dobbiamo colpire dei bersagli mobili posizionati in un grande pannello trasparente, all’interno di uno stadio: il mirino risponde ai movimenti della mano e si spara mimando il movimento del dito sul grilletto di una pistola virtuale, abbiamo anche provato ad impugnare anche accessori “improvvisati”, come lo Zapper wii, ma la telecamera andava spessoin confusione. Il tiro al bersaglio fin dall’alba dei tempi videoludici è sempre stato divertente ma in questa trasposizione soffre parecchio di una scarsa ottimizazzione del Kinect, soprattutto in relazione ai tempi di risposta troppo alti, ad una precisione scarsa e al tentativo di rimediare questi problemi aumentando il raggio di efficacia del colpo, tanto che è possibile centrare i bersagli nonostante la mira non sia stata proprio perfetta. Anche se di natura diversa, l’arrampicata soffre più o meno degli stessi problemi, da un’idea di gioco che solo apparentemente sembra adattarsi ad una periferica motion sensing ad un utilizzo della stessa abbastanza approssimativo. L’idea di gioco è quella di muovere le braccia e le gambe verso gli appigli posizionati sulle pareti ed eseguire un breve salto la dove tali appigli sono a distanza maggiore rispetto alla lunghezza dei nostri arti; i problemi derivano dalla scarsa precisione con cui i movimenti vengono letti, evidente dall’indecisione con cui le mani si aggrappano agli appigli e dai salti causati da un semplice movimento delle gambe più deciso e, dunque, non voluti. La possibilità, inoltre, di fare salti clamorosi a ripetizione, rende praticamente inutile tutte le altre dinamiche, dalla ricerca certosina degli appigli alla possibilità di acchiappare le gambe dell’avversario e scaraventarlo di sotto.

Calcio, tennis e bowling riprongono gli stessi schemi già collaudati in Kinect Sports 1&2 e, purtroppo, anche molti dei problemi che li hanno caratterizzati. Il calcio rimane sempre un incrocio tra il calcio balilla e il subbuteo, in cui il giocatore deve limitarsi a passare il pallone ai calciatori fermi come statue in posizioni prefissate fino a farla arrivare al centravanti che dovrà cosi calciare verso la porta. Il pallone sembra rispondere ad una fisica tutta sua piuttosto che ai movimenti dei piedi, tanto che lo stimolo a giocare viene meno ben presto e sarebbe praticamente nullo se il ruolo del portiere non fosse così divertente come effettivamente è: il Kinect One nelle situazioni di parata risponde con precisione e tempismo, dando un senso a questa disciplina che, però, rimane molto al di sotto degli standard che ci saremmo aspettati. La situazione migliora decisamente con il tennis, in cui la telecamera riesce a distinguere con disinvoltura i diversi effetti impressi alla palla a seconda del movimento del braccio e del polso: backspin, topspin, pallonetto, smorzata, colpi piatti si eseguono con movimenti molto simili a quelli che è necessario fare sul campo da tennis. I limiti sono comunque piuttosto evidenti, come la difficoltà di eseguire dei colpi al volo, la necessità di prevedere il leggero ritardo a causa del lag, l’intelligenza artificiale tutt’altro che raffinata. Un’aspetto positivo che vogliamo mettere in evidenza è che il gioco punisce il giocatore che esegue il dritto o il rovescio quando l’alter ego sullo schermo è in posizione per eseguire l’altro colpo, nel senso che se in base alle dinamiche dello scambio dovremmo giocare un dritto mentre, con il movimento del corpo eseguiamo il rovescio, il gioco non fa eseguire nessun colpo al tennista. Questo accade nel 90% dei casi, il che ci rende soddisfatti almeno rispetto a quanto visto con titotli simili in passato. Pessima l’intelligenza artificiale dell’avversario gestito dalla CPU che difficilmente regge in modo decente scambi prolungati.
La sesta e ultima specialità è il bowling, un vero e proprio must dei giochi che sfruttano periferiche motion sensing che mai ha fallito nel suo obiettivo di far divertire i giocatori e che, anche in questa versione next generation, si impone a mani basse su tutto il pacchetto, fatta eccezione per la moto d’acqua. Il Kinect si comporta più che egregiamente, mappa in modo preciso la posizione dei piedi, il movimento e la velocità del braccio, riconosce in modo molto efficace i movimenti del polso con cui si imprime l’effetto alla palla da bowling. Niente di particolarmente innovativo ma, soprattutto in multiplayer, diventa una droga, il gioco di “ancora uno strike e poi smetto”, quello che in Kinect Sport Rivals giocheremo più volte e più a lungo anche perchè, nonostante il divertimento massimo si raggiunga nelle gara di acquascooter quest’ultime sono troppo stancanti a livello fisico.
Come abbiamo accennato, la modalità campagna intruce il giocatore a tutte le attivtà un passo alla volta, presentandolo alle squadre presenti nell’isola facendogli fare dei test sul campo prima di scegliere la squadra con cui si sente più affine; al termine di ogni prova vengono assegnati dei punti esperienza, utili non solo per aumentare il livello del giocatore e, di conseguenza le sue qualità, ma anche per essere spesi nel negozio dell’isola in cui è possibile acquistare diversi oggetti, dall’abbigliamento speciale a dei veri e propri upgrade e power up utlizzabili durante le fasi gioco.
La campagna diverte fino a che si apprezzano gli eventi e fino a che si ha la voglia di sbloccare e provare tutti gli oggetti nascosti, ovvio però che titoli di questo tipo nascono per divertirsi con gli amici e anche Kinect Sports Rivals non fa eccezione alla regola guadagnando parecchio come offerta videoludica in locali sfide fino a quattro giocatori mentre non è prevista nessuna modalità online competitiva.

La rivincita di Kinect?

La realizzazione grafica è sicuramente l’aspetto che più di ogni altro segna il passaggio alla nuova generazione: risoluzione nativa full hd, dettaglio delle texture molto alto, ottime animazioni e discreto uso degli effetti speciali. Sarebbe facile sostenere che un party game di questo tipo non è certo il gioco che impegna severamente l’hardware su cui gira, in considerazione del fatto che gli elementi che si muovono sullo schermo in uno scenario poco vasto non sono poi tanti, ma va comunque apprezzato lo sforzo di proporre una grafica molto pulita e ottimamente caratterizzata. Molto curata la colonna sonora che propone pezzi dance che si adattano prefettamente al clima dell’isola e il doppiaggio in italiano. Dal punto di vista tecnico è comunque molto più importante analizzare come il Kinect One sia stato sfruttato da Rare e, in questo caso, sono più i dolori che le gioie: è chiaro che la nuova periferica sia molto più precisa e veloce dell’antenata, come risulta evidente guidando l’acquascooter, giocando a bowling e, con tutti i suoi limiti, al tennis, quallo che non comprende e non si può giustificare è la superficialità con cui sono stati realizzate tutte le altre discipline. In questi casi, le differenza con la Kinect di Xbox 360 sono assolutamente marginali.
Sforzandosi di vedere il bicchiere mezzo pieno, Kinect Sports Rivals dimostra come sia possibile sfruttare in modo eccellente il nuovo hardware motion sensing ma, guardando l’altra metà vuota del bicchiere, come questa sia una eventualità futura e non appartenga al titolo Rare, se non in parte.
Non viene lasciato nulla al caso per quanto concerne le statistiche e le classifiche online, per le quali esiste una applicazione dedicata in cui è davvero possibile confrontare le proprie prestazioni con chiunque in relazione a tutte e sei le attività, sotto molteplici aspetti: da questo punto di vista non crediamo si potesse fare di meglio.

Aspettando Kinect Sports 3(4)?

Kinect Sports Rivals in linea teorica sarebbe dovuto essere il titolo di lancio studiato ad hoc per dare una dimostrazione dell’evoluzione della periferica motion sensing di casa Microsoft se alcuni problemi non avessero causato un ritardo più che cospicuo. Dopo averci giocato parecchie ore, appare chiaro come tali problemi derivassero da un prodotto povero dal punto di vista dell’offerta ludica (sei discipline sono troppo poche), poco originale e altalenante dal punto di vista tecnico, in relazione alla capacità di sfruttare la nuova telecamera. Al lancio dell console, non avrebbe rappresentato sicuramente un manifesto pubblicitario positivo e, probabilmente, a Redmont hanno pensato anche a questo. Attualmente non ci sono titoli dello stesso genere, almeno su Xbox One, ma se vogliamo fare due passi indietro, possiamo dire che la collection dei due precedenti episodi offre spunti molto più divertenti rispetto a questo terzo capitolo.

 

  • Ottima realizzazione grafica e sonora

  • Gara acquatica e bowling molto divertenti

  • Buona modalità campagna

 

  • Era lecito aspettarsi novità più rilevanti

  • Sei eventi sono troppo pochi

  • Calcio, tiro al bersaglio e arrampicata sono troppo approssimativi

  • Utlizzo del Kinect One con risultati altalenanti