Alcool, proiettili ed antidolorifici: il grande ritorno di Max Payne

Vi racconto una storia. C’era una volta un detective a cui un bel giorno una manica di pazzi uccisero la moglie e la figlia. Il tizio ovviamente non la prese benissimo e pistola alla mano porto un po’ di caldo inferno in quella città gelida di neve. Tra fiocchi grossi come coriandoli, morti ammazzati e psicopatici drogati, il detective, tale Max Payne si fece un nome. Un po’ perché il ragazzo ci sapeva fare. un po’ perché ogni sparatoria si congelava nel tempo come un quadro sospeso di Dalì. Solo più brutto. Da, allora, ne è passato di tempo, ma la leggenda non è scemata. Il bullet time è diventato un vero e proprio marchio di fabbrica destinato a essere ricordato nei secoli e Max. . . Max non se la passa benissimo.
Recensioni Commenti: 1 6 Giu 2012