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di Giovanni Manca
Ormai si sa che quando arriva in redazione un gioco rimasterizzato chiedo il certificato medico al mio psichiatra per non lavorarci ma questa volta ero curioso (ok, è una bugia, mi è stato assegnato coattivamente): che si sono inventati per giustificare una remastered di un gioco come Castel Crashers, soprattutto a causa della sua caratterizzazione grafica? Vediamo un po'.
Entro in redazione e vedo la mia posta brillare minacciosamente di un bel rosso sangue a causa della moltitudine di notifiche: "boh, sarà successo qualcosa di grave, qualcuno si dovrà sposare". Le cose stavano peggio di quanto avessi immaginato: era arrivato in redazione Rugby World Cup 2015 e assegnato in modo coatto al sottoscritto. Male, molto male, dovevo ancora riprendermi da Rugby 2015, sempre di HB Studios.
Non è certamente un segreto che uno dei punti di forza dell'ammiraglia Microsoft sia l'aver puntato molto sul brand Forza, tanto è vero che il quinto capitolo era già pronto per il day one della console. Bello sì, ma al suo esordio non poteva non sembrare una release forzata (scusate il gioco di parole): pochissime piste, tecnicamente discreto ma non eccezionale, assenza della pioggia e altre mancanze che non stiamo qui ad elencare tutte. Tra le mani oggi abbiamo il sesto capitolo della serie targata Turn 10 e possiamo già dire, andando un po' contro le regole di una recensione, che l'asticella si è alzata parecchio e i parametri di riferimento almeno su console non saranno più gli stessi.
Se oggi ci troviamo in una fase storica in cui il mercato di massa è dominato dalle console Microsoft e Sony, almeno per quanto riguarda quelle domestiche, la ragione va cercata probabilmente nei dodici mesi che seguirono il lancio della Xbox 360, nel novembre del 2006. La Microsoft arrivava dall'esperienza della prima Xbox e doveva sfruttare il ritardo della concorrenza per convincere gli appassionati, non solo grazie alla potenza della nuova console in alta definizione ma soprattutto grazie a titoli rivoluzionari, sia dal punto di vista tecnico che da quello del gameplay. Quel titolo fu senza dubbio Gears of War, uno sparatutto in terza persona sviluppato da Epic Games sotto la direzione di Cliff Bleszinsky e Rod Fergusson: fu subito chiaro che Gears segnava il punto del non ritorno, un parametro di riferimento per tutto quello che sarebbe venuto dopo. A quasi nove anni di distanza ci ritroviamo nuovamente nel pianeta Sera con la squadra Delta, questa volta sulla Xbox One, grazie a Gears of War Ultimate Edition, il cui sviluppo è stato affidato a The Coalition, studio interno a Microsoft capitanato dal buon Rod Fergusson.
Eccoci qui, finalmente il "roster" dei titoli sportivi più blasonati riempie uno spazio vuoto della nuova generazione grazie al nuovissimo (forse...) Rory McIlroy PGA Tour 2015, ovviamente di EA Sports. Manca ancora un titolo dedicato al tennis ma gli amanti delle simulazioni sportive possono comunque, ora, ritenersi abbastanza soddisfatti di quello che offrono PS4 e Xbox One. Annunciato durante l'E3 2014 come il capitolo della svolta next generation, il nuovo PGA Tour prometteva faville, soprattutto dal punto di vista tecnico, vediamo come è andata.
Redazione: "E' arrivato Project Root, chi lo fa?"Io: "Che gioco sarebbe, mai sentito"Redazione: " Uno shoot 'em up che sembra bello figo, tipo quelli degli anni tuoi, quando noi non eravamo ancora nati, dai video sembra somigliare allo Stardust che ti piaceva tanto"io: "ok lo faccio io!!"Rumore di passi in fuga...
Penso di averlo accennato già altre volte ma vedo un po' come fumo negli occhi la grandinata di riedizioni di videogames di successo, soprattutto in relazione a quelle di titoli rilasciati da pochi mesi. Ci sono comunque delle situazioni in cui lo sforzo di andare oltre l'operazione commerciale ridesta in me l'interessse tanto da farmi immergere in esperienze di gioco che consideravo ormai concluse: è il clamoroso caso di Dark Souls II Scholar of the First Sin con maquillage di nuova generazione.
Se siete grandi amanti dei picchiaduro o la vostra passeggiata preferita ha sempre come meta il banco del macellaio del supermercato più vicino, prestate un po' d'attenzione alle righe che seguono perché ci potrebbe essere qualcosa di molto interessante per voi e i vostri gusti sadici. Se invece siete capitati qui per caso, odiate il genere dei picchiaduro con ogni cellula del vostro organismo e la vista del sangue vi fa svenire, vi consigliamo di leggere comunque perché potreste essere le prossime vittime del vostro migliore amico, sempre pronto a bullarsi di voi con il joypad in mano. Finalmente, è arrivato tra le nostre grinfie Mortal Kombat X perPS4 e Xbox One, l'ultimo nato di una nobile stirpe che da mesi promette scintille e...sbudellamenti di ogni sorta.
Ammetto la mia colpevolezza, i vari reboot, remake, remastered li apprezzo come la sabbia nel letto durante la notte di ferragosto: "ma già son vecchio e ho poco tempo, perché devo giocare a roba vecchia quasi quanto me, io ho voglia si sperimentare nuove avventure e provare nuove emozioni!". Ma ecco che arriva in redazione Oddworld: Abe's Oddysee - New 'n' Tasty e la mie convinzioni da bisbetico vacillano pericolosamente: guardo con finto disinteresse alcuni screenshoot, carico alcuni video in game perché tanto "è lavoro", pulisco un po' di bava caduta sulla tastiera e mi offro in sacrificio per scrivere la recensione: torno nel 1997 e sono nuovamente un giovine virgulto pronto a salvare i miei amici mudokon.
Quando arriva un gioco sportivo in redazione mi butto sempre a pesce, qualsiasi esso sia, dal cricket al calcio, passando per le freccette. Figuriamoci in occasione di un gioco dedicato al rugby, sport di cui sono appassionato e di cui, purtroppo, esistono pochissime trasposizioni videoludiche: ecco tra le mie mani Rugby 15, sviluppato da HB Studios, quelli del recente The Golf Club e Rugby World Cup 2011. "Ah, meno male, hanno già esperienza nelle simulazioni di Rugby, questo nuovo videogioco sarà sicuramente una figata!", penserete: possiamo anticiparvi che Rugby 15 è in grado di simulare perfettamente una delle emozioni più forti che si possono provare sul campo, cioè un bella tranvata di un pilone in faccia mentre vi state allacciando una scarpa pensando alla birra del terzo tempo. Momenti che non si dimenticano.
Odio le montagne russe con tutto me stesso, da sempre, figuratevi l'interesse che destò in me l'annuncio di Microsoft relativo a Screamride in occasione della Gamescom 2014: accantonato nell'angolo più remoto della soffitta della mia memoria. Quando è arrivato in redazione non i ricordavo cosa fosse, se un gestionale o un racing atipico, poi vai a vedere i video in game e ti accorgi che sembra Angry Birds: secondo voi a chi è stato assegnato?
Qualcuno potrà bollarli con indifferenza pensando si tratti di semplici revisioni hardware ma, sotto alcuni punti di vista, il New Nintendo 3DS e la sua versione XL sono quasi delle nuove console. Venite a vedere cosa è cambiato nella prova del nostro Giovanni "Hartman1975" Manca.
In un grave momento di crisi da accumulatore seriale non potei fare a meno di comprare un videogioco che in un momento di sanità mentale avrei lasciato a prendere polvere virtuale sullo store, ma così non fu, e Costume Quest si installò dolcemente nel disco rigido della mia Xbox 360. Con una bella e fumettosa bava alla bocca mi sospresi a divertirmi in quel particolarissimo gioco di ruolo, un minestrone tra action/turni/carte e caramelle, tanto da bramare un suo seguito. E così, mentre sonnecchiavo, ecco che arriva in redazione il codice review di Costume Quest 2: dolcetto o scherzetto?
Sulla strada di proporre una piattaforma multimediale completa, Microsoft lancia sul mercato una nuova periferica per Xbox One, il Sintonizzatore TV Digitale, al prezzo consigliato di 29,99€. Grazie anche ai video, vedremo quello che sono le caratteristiche più importanti di quest’accessorio, quello che ci permette di fare e come lo fa. Di piccole dimensioni e di facile installazione, lasciamo al video e alle foto questi dettagli dal momento che sono più esplicativi e concentriamoci su quelli che sono gli aspetti tecnici.
Forse qualcuno si ricorda di Of Orcs and Men, un interessante gioco di ruolo rilasciato circa due anni fa per Xbox 360, Ps3 e PC che ottenne critiche tutto sommato positive, sviluppato da Cyanide Studio e Spiders. Uno dei personaggi più divertenti e carismatici era Styx, un goblin davvero maligno, che oggi troviamo protagonista nel gioco a lui dedicato, Styx: Master of Shadows, un’avventura dal timbro completamente diverso rispetto al…sequel.
Dobbiamo essere sinceri, durante l’E3 del 2013 la presentazione di Project Spark ci aveva piuttosto incuriosito anche se qualche scetticismo c’era, considerato il passato, sia recente che lontano, di progetti di questo tipo, oltretutto studiati e strutturati per dare il meglio su console. Per i meno attenti, Project Spark è un video game maker (software per sviluppare videogiochi), sviluppato dal Team Dakota per Xbox One e Windows, basato su KODU, rilasciato ormai cinque anni fa.Se il vostro sogno è sempre stato quello di creare un proprio video gioco vi anticipiamo che Project Spark unisce un’ottima versatilità ad un’interfaccia visuale chiara ed efficace ma se per questo pensate che con pochi passaggi possiate creare un video game, beh, levatevelo dalla testa. Passione, conoscenza e padronanza delle tecniche attraverso uno studio scrupoloso, esperienza, pazienza e tanto tempo sono requisiti essenziali per mettersi al lavoro sulla creazione di un videogioco, per quanto semplice esso sia, anche se siamo davanti a dei tool come Project Spark. Messe in chiaro le cose basilari, vediamo come si presenta il prodotto del Team Dakota.
Non è un Souls, non è un Souls, non è un Souls, From Software non c’entra nulla, si tratta di un altro gioco, diverso. Un certo training mentale è d’obbligo per cercare di mantenere una certa obiettività nell’analisi di un gioco, soprattutto se preceduto nei mesi da una valanga di informazioni, interviste dai messaggi più o meno espliciti, spesso di segni contradditori. Poi carichi il videogioco, ti immergi per qualche manciata di ore e ti accorgi che lo stupido esercizio mentale non è servito a nulla: l’idea di prendere in esame o giocare dimenticando i Souls è impossibile, dunque se troverete molti riferimenti o confronti scusateci ma è inevitabile. Benvenuti in Lords of the Fallen.
Immaginate di trovarvi coinvolti in un viaggio inaspettato di cui avreste fatto volentieri a meno, in mondi sfavillanti di colori ma ricchi di ostacoli e pericoli, obbligati a trascinare un carretto “posseduto” da uno spirito parlante, rompiscatole, senza la possibilità di abbandonarlo in un angolo se non per pochi istanti. Vi trovereste protagonisti di Chariot, divertente puzzle platform pubblicato da Frima Originals , a disposizione sugli store online, gratuitamente per i Live Gold di Xbox Live nel mese di ottobre.
Era ora, finalmente un gioco in cui ci sono gli zombie, ne sentivo davvero la mancanza. Scusate l’ironia ma mi sento letteralmente circondato da questi esseri: cinema, serie tv, romanzi, fumetti, videogames (aggiungerei anche l’Inter di Mazzarri). Ora voglio proprio vedere chi è il primo che mi dice che gli zombie non esistono. Ah, a proposito, vediamo un po’ com’è questo How to Survive: Storm Warning Edition, rilasciato su PS4 e Xbox One in questi giorni ad un anno dalla sua apparizione sulle console cosi dette old gen.
Lampi e tuoni che segnano il nostro cammino, muri imbrattati di sangue rappreso, echi urlanti che invocano aiuto insperato, esseri che non si abbandonano alla morte, la speranza di sopravvivere a questo e tanto altro ci attanagliano in un’avventura che abbiamo atteso a lungo: The Evil Within. Perché? La risposta è che a prenderci per mano c’è Shinji Mikami, la “mente” dietro ad una vera e propria opera d’arte del genere video ludico, la serie Resident Evil.
Il vostro sogno è sempre stato quello di bombardare orde di alieni cattivissimi? Vi piace scervellarvi studiando trappole e percorsi sempre più complicati? Bene, sappiate allora il che il genere “tower defence” potrebbe fare proprio al caso vostro e Defence Grid 2 capiti proprio a fagiolo se possediate solo Xbox One o Ps4.
Sono passati due anni dalla release di Forza Horizon sulla gloriosa Xbox 360, un titolo che al suo annuncio destò molta curiosità perché spin off di una serie celeberrima di casa Microsoft e qualche perplessità perché affidata non a Turn 10 ma agli inglesi di Playgroud Games. Il titolo ottenne un buon successo di critica e pubblico, grazie ad un ottima realizzazione tecnica e delle idee molto originali in ambito racing game di impronta arcade. Oggi, finalmente, stringiamo eccitati il volante che ci porterà sulle strade di Forza Horizon 2 con la speranza di vivere un’avventura incredibile.
Lo sport americano per eccellenza, quello in cui davvero non hanno rivali nel mondo? Non il basket, non l’hockey su ghiaccio e nemmeno il baseball, è il football americano, un vero e proprio fenomeno tutto a stelle e strisce capace di catalizzare un’intera nazione (e non solo) da settembre a novembre. Per rendere l’idea delle sue dimensioni, ilSuperbowl, la finalissima del campionato NFL, incolla davanti alla TV una media che supera abbondantemente i 100 milioni di spettatori, mentre basket e baseball a fatica possono raggiungere i venti. In considerazione di questo, pensate EA Sports possa deludere i videogiocatori americani con un titolo non all’altezza? Vediamo un po’ cosa ha in serbo per noi il nuovo Madden NFL 15.
Navigando nello store, alla ricerca di qualche novità, vi potrebbe capitare davanti agli occhi la scheda di The Golf Club, titolo sviluppato da HB Studios esclusivamente per Xbox One, PS4 e PC. Per le console di nuova generazione si tratta della prima simulazione golfistica e frutto di un progetto la cui genesi affonda le radici in quello che nell'immaginario collettivo potrebbe essere visto come "rivale", ovvero lo storico PGA Tour "brandizzato" Tiger Woods da EA Sports.