Archivio Recensioni di Simone Cantini

Just Cause 3

Uno dei vantaggi più marcati che si ha nel recensire un titolo in ritardo rispetto agli altri portali del settore, è quello di approcciarsi al suddetto gioco già avendo chiare criticità e punti di forza. Questo permette di potersi soffermare con maggiore attenzione su tali aspetti, di modo da avere una conferma diretta di quanto rilevato dai vari colleghi delle altre testate. E non nego che, molto spesso, mi sono trovato pesantemente in disaccordo con quanto rilevato dagli altri recensori, al punto di chiedermi se fossi io ad avere effettivamente un’abbondante dose di prosciutto sopra gli occhi, oppure fossero stati loro ad essere stati sin troppo generosi o immeritatamente critici. Ed è questo il caso di Just Cause 3 che, dopo giorni di prove assidue sul campo (PS4), almeno nel mio caso si è rivelato un gioco decisamente diverso da quanto letto in giro.
Recensioni 11 Dic 2015

DriveClub Bikes

DriveClub fa schifo. Vittima di un day one indegno, l’esclusiva PS4 targata Evolution ha segnato una vergognosa pagina dell’intrattenimento digitale che, difficilmente, potrà essere superata. Promesso completo, poi monco, indi rimandato a data da destinarsi, a dispetto di proclami che lo volevano debuttare con la nuova console Sony. Infine, ultimo smacco per l’utenza pagante, si è affacciato sugli schermi balbettante, privo di funzioni elementari e funestato da un comparto online praticamente inesistente: un vero schifo insomma. Ecco, ora che i (più che giustificati) detrattori del titolo hanno avuto la loro degna soddisfazione, passiamo ad esaminare con serenità DriveClub Bikes, espansione standalone dedicata al mondo delle due ruote.
Recensioni Commenti: 5 6 Nov 2015

Bedlam

I tie-in, adattamenti videoludici di popolari blockbuster cinematografici, sono quasi una fastidiosa (vista la qualità spesso infima degli stessi) costante del mondo dei videogames. Come non ricordare immortali capolavori digitali del calibro di E.T., capaci di rallegrare anche i deserti più remoti, oppure il più recente Rambo, in grado di far rimpiangere il peggior Stallone? Meno popolari, invece, sono le trasposizioni videoludiche di opere cartacee di cuiBedlam è l’ultimo, bizzarro, esponente.
Recensioni 28 Ott 2015

Dragon Quest Heroes

Immobilismo è una parola che ben si sposa con il panorama videoludico nipponico, sin dagli albori ancorato a meccaniche e tipologie oramai avviluppate su loro stesse. Tra queste ritroviamo il genere dei musou, action caratterizzati da un button mashing quasi sempre privo di personalità e profondità che, di iterazione in iterazione, pur cambiando ambientazioni e saghe di riferimento, si è sempre rivelato un mero reskin dell’idea partorita dai ragazzi di Omega Force. Per questo motivo avevo accolto con sufficienza l’annuncio di Dragon Quest Heroes: L’Albero del Mondo e le Radici del Male (d’ora in poi solo Dragon Quest Heroes, che il titolo completo è sfiancante da scrivere): mi aspettavo l’ennesima operazione copia/incolla, ambientata nell’universo dell’omonima saga ruolistica (anche essa non certo incline ai mutamenti), priva di appeal e di guizzi creativi. E solo il dio dei videogiochi può sapere quanto mi sbagliassi.
Recensioni Commenti: 4 27 Ott 2015

Saint Seiya: Soldiers’ Soul

Dakishimeta kokoro no kosumoAtsuku moyase kiseki o okoseKizu-tsuita mama ja inai toChikai-atta haruka na gingaPegasasu fantaji so sa yume dake waDare mo ubaenai kokoro no tsubasa dakaraSaint Seiya shonen wa minnaSaint Seiya ashita no yusha (oh yeah)Saint Seiya pegasasu no yo niSaint Seiya ima koso habatake!​ Capisco che magari non tutti mastichino il giapponese così bene come il sottoscritto (coff coff: in realtà non vado oltre un banale nanji desu ka?), ma sono sicuro che abbiate già capito di cosa sono in procinto di parlare. Come? Non avete capito? Ok, forse è il caso di scendere dall’alto del Cosmo (ehm) per tornare a calcare un terreno più comprensibile. Forse siete più da medaglia di Bronzo (ri-ehm), piuttosto che d’Oro (eddai!), ma credo sia più congeniale canticchiare unsono i Cavalieri dello Zodiaco, hanno nomi importanti, sono grandi e forti eroi… no dai, Pegasus Fantasy è troppo più figa come sigla!
Recensioni Commenti: 5 8 Ott 2015

Nobunaga’s Ambition: Sphere of Influence

Che le console non siano il terreno più fertile per gli strategici è oramai un concetto assodato, basta difatti dare una scorsa allo striminzito elenco di prodotti simili rilasciati su tali macchine da gioco nel corso degli anni. È per questo che stupisce molto la scelta fatta da Koei che ha spinto lo studio nipponico a distribuire su PS4 l’interessante Nobunaga’s Ambition: Sphere of Influence, ultima incarnazione di un brand assai popolare in terra giapponese, ma decisamente misconosciuto al di fuori dell’arcipelago nipponico. Scelta vincente? Scopriamolo assieme.
Recensioni Commenti: 3 8 Ott 2015

Polychromatic

Lo scrivevo solo poche review fa di come quello dei twin stick shooter fosse un genere oramai inflazionato tra le produzioni indipendenti. E visto che muoio quotidianamente dalla voglia di cimentarmi nell’ennesimo esponente di questa innovativa tipologia ludica, ecco che mi sono imbarcato nella prova sul campo di Polychromatic, seconda opera dei ragazzi di Brushfire Games che, stranamente, si è rivelata essere un bizzarro e visivamente coloratissimo survival horror! Credici…
Recensioni 8 Ott 2015

Guns, Gore & Cannoli

Il week end l’ho sempre atteso con ansia. Da ragazzo era il preludio alle bisboccia post scolare, il momento in cui era lecito riunirsi con gli amici per un sano e spensierato cazzeggio. Ora che sono, ahimè, più grandicello non ha comunque perso il suo fascino, visto che vuol comunque dire lasciarsi alle spalle per almeno un paio di giorni ogni bega lavorativa. Però (le cose belle ne nascondono sempre uno), da qualche settimana ho iniziato anche a temerlo, visto che il venerdì è il giorno in cui in redazione iniziano a proliferare le assegnazione per i soliti, maledetti titoli indipendenti. Non quelli buoni, però (again), bensì quelli misconosciuti, piccole produzioni sperimentali ignote forse anche ai loro stessi creatori e che, sin troppo spesso, si rivelano essere delle palle clamorose: e vi assicuro che trascorrere il week end in compagnia di giochi discutibili non è affatto piacevole.
Recensioni Commenti: 1 7 Ott 2015

Tearaway: Avventure di Carta

Tra gli oggetti di uso quotidiano c’è forse qualcosa di più comune e sottovalutato della carta? Sia essa impiegata per scribacchiare distrattamente un appunto al volo, pulire un vetro seguendo dettami tramandati dalle nonne, oppure nettarsi le terga dopo aver espletato i bisogni mattinieri, mentre le membra sono ancora avvolte dal sonno più profondo. Sì, messe così sono tutte attività abbastanza banali, alcune anche decisamente poco nobili, o per lo meno lontane anni luci dall’entertainment videoludico. Poi però decide di prenderla letteralmente in mano un team che, almeno in fatto di creatività, ha ben pochi rivali al mondo, riuscendo a trasformare un ammasso di (quasi) insignificante cellulosa in un mondo a portata di pad. Certo, ci aveva già provato con successo quasi due anni fa, ma la magia che si cela dietro Tearaway: Avventure di Carta è rimasta pressoché inalterata.
Recensioni 28 Set 2015

Zombi

Lo confesso, non sono mai stato un grande amante delle IP Nintendo, picchiatemi pure ma è l’amara verità. E proprio per questo quando la compagnia nipponica annunciò la nascita di Wii U non rimasi particolarmente colpito. Sono, invece, un grande amante dei survival horror, pertanto quando seppi che all’interno della line-up di lancio avrebbe fatto la sua comparsa Zombi U devo confessare che, anche se per un impercettibile istante, la voglia di aprire il borsellino per compiere il mio ennesimo acquisto elettronico si fece strada nella mia mente. Fu però solo un istante. Capirete quindi come l’annuncio improvviso di un porting per Xbox One e PS4 di tale titolo sia riuscito a rendere meno insopportabile quell’impulso che, nel 2012, finì per durare meno di un umano in una Londra ripiena di Zombi. Rigorosamente privi di U.
Recensioni 1 Set 2015

Until Dawn

Ammetto che il mio rapporto con Until Dawn è stato costellato di alti e bassi: confesso che quando Supermassive Games annunciò il suo progetto, un horror sviluppato appositamente per Move (sono uno dei 10 fessi che lo hanno preso al day one), l’hype iniziò a serpeggiare forte dentro di me. I mesi di silenzio che seguirono raffreddarono gli entusiasmi e quando, infine, venne svelato che il progetto si era spostato su PS4 e aveva perso le sue connotazioni legate al motion controller, l’interesse scemò in mera curiosità. Tutto si affievolì ulteriormente quando si apprese che il gioco sarebbe stata un’avventura alla Quantic Dreams: l’ultimo colpo che spazzò via le speranze di vedere concretizzata l’ipotesi di survival. Poi l’ho, infine, giocato e non posso perdonarmi di aver sottovalutato così superficialmente il lavoro di Supermassive Games.
Recensioni Commenti: 13 24 Ago 2015

Gauntlet: Slayer Edition

La domenica era il giorno in cui si andava dai nonni e mi incontravo con il cuginetto più grande. Da piccolo era quasi un rituale imperdibile, capace di scandire l’inizio e la fine dei miei week end di bambino. E quella era anche l’occasione per andare assieme, accompagnati dallo zio, in sala giochi, il favoloso reame in cui il me ottenne di svariati anni fa non poteva fare a meno di rimanere rapito da quegli sgargianti cabinati: erano i primi anni ’80 e le monete da 100 lire andavano via veloci, quasi come non ci fosse un domani, a suon di game over. E tra i tanti ricordo con particolare nostalgia Gauntlet e le sue quattro postazioni, due delle quali hanno subito la furia smanettona di altrettanti cugini amanti dei videogame più che mai.
Recensioni 20 Ago 2015

Tachyon Project

Un discorso che abbiamo affrontato, in gran segreto, giusto l’altro giorno all’interno della chat redazionale e che, casualmente, pare sposarsi perfettamente con il titolo oggetto di questa review. Il tutto verteva attorno alla deriva presa dalle produzioni indipendenti che, piaccia o no, paiono essersi fossilizzate su alcune tipologie ben precise. Tra quelle imperanti troviamo i twin stick shooter che, grazie (?) a Tachyon Project, hanno recentemente visto ingigantire l’affollata ludoteca di questo genere che, da pochissimi anni a questa parte, pare vivere una seconda giovinezza.
Recensioni 19 Ago 2015

J Stars Victory VS Plus

Se come il sottoscritto si è appassionati di manga sin da quando questi videro la luce in terra nostrana nel lontano 1989, ad opera della mai troppo lodata Granata Press, è di certo impossibile resistere al fascino esercitato da Shonen Jump, ovvero la più longeva e famosa fucina di eroi nipponici. Proprio per questa ragione ho amato alla follia il vetusto Jump Super Stars e relativo seguito e, sempre per il medesimo motivo, non potevo che essere esaltato dall’arrivo, stavolta anche nel tanto bistrattato occidente, di J Stars Victory VS Plus. Siamo sinceri, chi non ha mai sognato di far prendere a sberle l’odioso (almeno per me, quasi quarantenne) Naruto dall’immortale ed inimitabile Kenshiro?
Recensioni Commenti: 3 30 Giu 2015

Beach Buggy Racing

C’era una volta, tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana, una delle millemila declinazioni dell’universo mariesco caratterizzata da motori a scoppio, gusci esplosivi e puzza di gomma bruciata. Il planetoide digitale si chiamava Maro Kart e nel corso dei decenni, oltre a mutare il proprio aspetto con il passare delle stagioni, diede origine a tutta una serie di satelliti, più o meno grandi e più o meno scintillanti: Crash Team Racing, ModNation Racers, Wacky Wheels e tanti altri. Ultimo nato da questa esplosione stellare ad approdare, stavolta su Xbox One, dopo aver riempito di polvere digitale i dispositivi mobile, è Beach Buggy Racing. Il titolo di Vector Unit saprà però ritagliarsi uno spazio tutto suo nel firmamento dei giochi di kart?
Recensioni Commenti: 2 11 Giu 2015

Lifeless Planet

15 anni persi nelle buie e silenti profondità siderali. Il cuore che batte al rallentatore, il corpo immerso in un sonno artificiale, indispensabile per proteggere l’organismo nel corso di questo viaggio che pare eterno. Il tempo si dilata inesorabilmente, mentre ammassi stellari sfrecciano al fianco della nave spaziale che va sempre più avvicinandosi alla propria meta. Poche migliaia di chilometri ci separano da questo nuovo, lussureggiante, mondo: la nostra nuova casa. D’improvviso si accende una luce rossa, poi un’altra ed un’altra ancora. Gli strumenti sembrano come impazziti, mentre disperate sirene di allarme squarciano il silenzio, incapaci però di destarci dal nostro sonno artificiale.
Recensioni 25 Mag 2015

The Swapper

Lo vedo mentre scivola giù, dapprima lentamente, poi aumentando sempre più la sua velocità fino a sparire lontano, inghiottito dalle silenti tenebre siderali. Sento una live fitta al cuore, quasi come se una parte della mia anima venisse strappata con forza, ma è solo un breve, per quanto intenso, istante. Poi tutto torna alla normalità e dimentico di essere stato io stesso, fino a solo pochi secondi fa, il guscio destinato a vagare senza vita per il cosmo. Ma non c’è più tempo per pensare adesso: riprendo a vagare per i corridoi metallici, la mente annebbiata da quelle voci che si fanno sempre più insistenti, nell’attesa dell’istante in cui sarò costretto a sacrificare nuovamente il mio corpo.
Recensioni 18 Mag 2015

Wolfenstein: The Old Blood

Effettivamente i presupposti per un titolo di certo non memorabile, visti i trascorsi più recenti del leggendario brand, avrebbero potuto facilmente concretizzarsi. Eppure, il condizionale utilizzato è calzante più che mai, il debutto dei ragazzi di MachineGames è riuscito a scalzare ogni dubbio a suon di roboanti tonnellate di piombo fumante: poche chiacchiere, Wolfensterin: The New Order ha sancito il convincente ritorno del roccioso B.J. Blazkowicz, grazie a quello che, secondo il mio modesto parere, è stato uno degli shooter più azzeccati dello scorso anno. È per questo che ho atteso con ansia l’arrivo di Wolfenstein: The Old Blood, l’espansione stand alone che funge da prequel alle vicende narrate nel titolo di cui sopra. E l’attesa è stata quanto mai ben ripagata.
Recensioni 13 Mag 2015

Assassin’s Creed Chronicles: China

Ezio Auditore mi è sempre stato simpatico. Vuoi perché è un toscano come me, oppure perché le sue avventure si svolgono in terre che conosco molto bene (abito a due passi da quella Monteriggioni reinventata da Ubisoft). O forse perché, diciamocelo, Assassin’s Creed 2 e Brotherhood sono stati due giochi davvero divertenti e ben strutturati, capaci di regalarci un personaggio decisamente carismatico ed affascinante. Eppure dopo questo binomio assai felice (no, Revelations non è MAI stato programmato!) il mio amore per la saga degli Assassini è scemato improvvisamente, complice una storia sin troppo avviluppata su sé stessa e che stava progressivamente perdendo di mordente e coerenza, unita ad pesante senso di déjà vu che si stava facendo mano mano più consistente. Quindi ho detto ciao a Connor e soci, preferendo dedicarmi ad altro, sin quando non mi è capitato per le mani Assassin’s Creed Chronicles: China, primo di 3 spin-off che, si spera, sappiano rinfrescare una saga che, sotto la patina scintillante della sua maestosa messa in scena, inizia a mostrare le prime sospette tracce di muffa.
Recensioni 21 Apr 2015

Slender: The Arrival

Uomo nero, babau, bobo, boogeyman, chiamatelo pure come volete lo spauracchio che, sin da bambini, le mamme di tutto il globo hanno utilizzato per terrorizzare con amore i propri pargoli, accompagnandoli con dolcezza tra le braccia di Morfeo. L’infanzia, si sa, può essere dannatamente triste e bastarda e di certo lo deve essere stata quella di Eric Knudsen, la mente contorta che nel lontano 2009 diede i natali allo Slender Man, divenuto poi il protagonista dell’omonimo videogioco. Gli incubi giovanili però, come ci ricorda il buon IT, sono difficili da sterminare e anche a distanza di anni sono pronti a tormentare le nostre esistenze. Altrimenti non si spiegherebbe l’esistenza di Slender: The Arrival.
Recensioni Commenti: 3 16 Apr 2015

Ziggurat

Gli anni 90 hanno visto l’indiscussa ascesa di quello che è, ancora oggi, uno dei generi più inflazionati del panorama videoludico: stiamo ovviamente parlando degli FPS, sdoganati presso il grande pubblico dall’oramai leggendario Doom. Il titolo id Software, oltre a cambiare per sempre l’industria che tanto amiamo, servì a favorire la nascita di cloni più o meno riusciti. Tra questi vale la pena di ricordare il lavoro realizzato da Raven Software, Heretic (e il suo ben più complesso sequel Hexen), che sfruttando una versione modificata del titolo di Carmack e soci, trasferì l’azione in prima persona all’interno di un universo fantasy. Ed è senza dubbio a questi due classici senza età che deve essersi ispirato l’iberico quartetto di Milkstone Studios nella programmazione del loro Ziggurat, FPS roguelike che strizza più di un occhio al binomio targato Raven.
Recensioni 14 Apr 2015

Bladestorm: Nightmare

Ah sono proprio felice di aver speso tanti denari per portarmi a casa, seppur con tempistiche differenti, una oscura PS4 ed una candida Xbox One. La gioia, trattandosi di macchine da gioco, scaturisce proprio da quella invidiabile ricchezza di contenuti realizzati ad hoc per tali strumenti volti all’intrattenimento digitale. Da quel lontano novembre 2013, coincidente con l’avvento della nuova console Sony, non ho potuto fare a meno di notare il proliferare di produzioni che sarebbe stato anche solo folle ipotizzare sugli hardware della passata generazione. Titoli del calibro di GTA V, The Last of Us, Halo: The Master Chief Collection rappresentano una boccata d’aria fresca quanto mai indispensabile per questo hobby che, soprattutto nel funesto periodo PS360, si era oramai tristemente adagiato su se stesso. Fortuna che a ravvivare ulteriormente l’attuale scenario giunge, fresco fresco, Bladestorm: Nightmare. Ok, ora torno serio…
Recensioni 26 Mar 2015