Dopo aver giocato e recensito le versioni Xbox 360 e PS3, prendiamo finalmente in esame la versione dedicata a Xbox One, la quale presenta molte più differenze e particolarità di quanto ci aspettassimo.
"Ehi Jack, oggi per me spese folli. Prendo il Remington R5 e quel Dragunov nella vetrina dietro il bancone, quello che ho sempre sognato. Metti nel carrello anche quel visore Viper in offerta. Pago con carta.""Accidenti, vai in guerra?""Ahahaha no no, oggi ho comprato Call of Duty: Ghosts per Xbox One. Non l'ho ancora provato ma la nuova grafica deve essere una bomba, una cosa mai vista, come essere là, sul campo di battaglia. E poi, nel caso non fosse così, ho l'R5 per sparare al TV!"
Bissare un successo non è mai una questione semplice. Tralasciando le eccezioni di brand come Call Of Duty piuttosto che Assassin’s Creed, il cui marchio stampato sulla copertina è ormai sinonimo di vendite stellari, sfornare un prodotto che soddisfi per la seconda volta critica e utenza non è affar da poco. Spesso la soluzione più economica e meno indolore è quella di proporre un contenuto più ricco e differenziato, come ad esempio nuove canzoni per brand come Guitar Hero. Il caso di Rayman Legends è uno di quelli che invece ti lascia un bel sorriso stampato in viso. Gli sviluppatori non si sono infatti accontentati di proporre un semplice sequel, ma hanno voluto approfondire la cosa per far evolvere la saga sotto ogni punto di vista.
Massì, compratelo pure: pochi patemi, aprite il borsello e portatevi a casa Tearaway. Spietati e brutali, vi spiattelliamo subito il nostro giudizio sull’ultima fatica di Media Molecule, risparmiandovi la fatica di scrollare la pagina per andare dritti a quella manciata scarsa di parole che anticipa il voto finale. Inutile, in fondo, negare che sia questo il modus operandi della maggior parte di voi ogni qual volta vi apprestate a sbirciare una delle nostre recensioni: e giusto perché non si dica che siamo insensibili nei confronti della nostra cara utenza, et voilà, semplifichiamo ulteriormente il tutto, liberandovi del peso della ricerca delle informazioni vitali. Magari, però, onde evitare di rinfacciarci un acquisto avventato, vi tornerebbe utile capire anche quali siano i perché che si nascondono dietro le tre parole che hanno dato il via a questo pezzo…
Quando Mario si sollevò dalle piatte due dimensioni per abbracciarne una terza, fece scalpore riscrivendo e reinventando un genere, dettando vere e proprie nuove regole che da lì in avanti avrebbero rappresentato la base per tutti i giochi futuri. Super Mario 64 rappresentò una vera e propria rivoluzione con tutti i suoi innegabili problemi. Da allora i capitoli tridimensionali dell’idraulico di casa Nintendo hanno sempre attirato molta attenzione, soprattutto per scoprire quali idee avrebbero sfornato i geni della grande N. Purtroppo i sondaggi hanno rivelato che i capitoli in tre dimensioni sono meno apprezzati e risultano più ostici per il giocatore occasionale, fatto che contrasta apertamente con la nuova filosofia Nintendo in cui il gioco deve essere per tutti. E con per tutti intendono proprio tutti.
È tornato Call of Duty. Questa volta cambia lo scenario, più futuristico, i protagonisti, un gruppo di militari d'élite che si fanno chiamare "fantasmi", e qualche regola di base. Ma la struttura è la stessa e il multiplayer online ha qualche difetto di troppo. Se volete saperne di più leggete la recensione di Call of Duty: Ghosts di Console-Tribe, a cura di Giorgio "Nadim" Catania!
Il nuovo capitolo di Zelda sembra essere l’ennesima perla in casa Nintendo. La qualità del titolo è ormai uno standard ed un tratto distintivo dell’intera saga, che non lascia spazio al trend annuale delle saghe a favore di un gioco ben equilibrato, vasto, curato ed in linea con la serie. Analizziamo quindi quello che è il seguito ufficiale dell’acclamato Zelda: A Link to the Past.
Spongebob Squarepants: Plankton’s Robotic Revence è il nuovo episodio dedicato alla spugna marina più conosciuta, nonché primo videogioco della serie ad uscire su PS3 e Xbox360. L’andazzo dei titoli su licenza ormai è ben nota alla comunità e, senza giri di parole, quest’ultimo videogioco non porta alcuna novità. Ma andiamo a vedere meglio.
Esiste forse un supereroe più iconico di Batman? La fiamma nei suoi occhi è sempre quella: la vendetta. Come la morte di zio Ben per Peter Parker, l’assassinio dei genitori del giovane Bruce Wayne è la scintilla che da lì a qualche anno porterà il giovane miliardario a combattere contro i criminali di Gotham… Per sé stesso e per impedire che ad altri venga fatto lo stesso male che lui ha dovuto patire.I ragazzi di Rocksteady - ormai con la next generation come target - mollano il timone per lasciarlo ai canadesi di Warner Bros Montreal, che con Batman Arkham Origins hanno il compito di dare l’estremo saluto alle avventure dell’Uomo Pipistrello da parte di questa generazione di console... Saranno stati all’altezza, dopo l’allenamento sulla versione WiiU, di due pezzi da 90 come Arkham Asylum e Arkham City? Allacciate le cinture del Batwing e mettete Console Tribe come punto di atterraggio!
Dal prossimo 7 Febbraio fino al 23 dello stesso mese a Sochi (Russia) si disputeranno le olimpiadi invernali 2014. Poteva Sega non approfittare dell’evento per offrirci un altro capitolo di Mario & Sonic ai giochi olimpici? La risposta è ovviamente no. Andiamo ad analizzare il primo titolo della serie ad arrivare sulla nuova ammiraglia Nintendo.
E’ un po’ troppo facile pensare di liquidare Batman Arkham Origins – Blackgate come un dimenticabile spin-off per macchine portatili di una saga famosa; né sarebbe altrettanto giusto pensare ad esso come una semplice operazione commerciale di appoggio al capitolo Origins appena pubblicato per home console. Blackgate è molto, ma molto di più che questo...
Cari amici ghiaccioli, bentornati! Se avete i calli nella mani ed impugnate ancora il bastone, non vi siete levati guanti, maschere, magliette XXL e pattini neppure in spiaggia, bene, avete fatto la cosa giusta: in un anno poco e nulla è cambiato, siete già pronti. Tutti voi che invece siete qui più o meno per caso, benvenuti nel fantastico mondo di NHL di casa EA Sports, edizione 2014 di una eccellente serie sportiva arrivata a festeggiare il ventesimo anniversario.
Arr, ciurmaglia! Siete pronti a solcare le acque del Mar dei Caraibi con la Jackdaw e il suo capitano-assassino Edward Kenway?! Riuscirà il nuovo capitolo di Assassin's Creed ad essere un nuovo blockbuster?! Leggete la recensione di Console-Tribe a cura di Gianmarco "St Jimmy" Forcella!
Dopo aver incassato preziosi suggerimenti e pungenti critiche in seguito all'uscita del terzo capitolo, gli italianissimi di Milestone tornano a sporcarsi le mani di fango con WRC 4: FIA World Rally Championship, con la promessa di aver apportato tutti quei miglioramenti richiesti a gran voce dalla community. Vediamo insieme come è andata.
Incapacità di adattarsi agli schemi; questa è forse la peculiare caratteristica di ogni produzione Quantic Dreams. Uniformarsi dev'essere la cosa che necessariamente riesce meno al team francese poiché non vi è mai una loro opera che riesca ad essere definita correttamente dentro un solo genere. Ibridi. Tentativi, potremmo chiamarli. Eppure, ogni volta, in grado di spaccare a metà critica e pubblico. Pionieri delle "storie a bivio" interattive di questa Gen (chi si ricorda le stupende storie sul Topolino degli anni '90?). Innesti, potremmo definirle, tra i libri game di un tempo che si riallacciano alle teorie del multi-verso, troppo spesso colonna portante di molte Visual-Novel. Dopo averci intrigato con un giallo fai-da-te, David Cage ha deciso di veicolare con Beyond: Due Anime, la sua particolare (e anche un po' arrogante) visione dell'aldilà.
Trovarsi ad essere - da oltre due anni - l'unico competitor sul mercato potrebbe dare un grosso senso di appagamento a chiunque, specie dopo aver buttato fuori a spallate la concorrenza. Ogni anno è una lotta contro sé stessi, una sfida a migliorare, un continuo sviluppo per cercare di mettere d'accordo tutti, un voler dare in mano ai videogiocatori un prodotto quanto più vicino alla perfezione possibile.Ed è questo che i ragazzi di Visual Concepts hanno dovuto fare anche quest’anno su incarico di 2K Sports. Ci saranno riusciti con questo nuovo fiammante NBA 2K14? Potrete scoprirlo solo leggendo la recensione di Console Tribe, “the chosen one” tra i vostri siti di videogiochi preferiti!
Ogni anno gli appassionati di videogame e sport, trovano sugli scaffali il simulatore per la la loro disciplina preferita. Accanto a giochi di calcio, basket e hockey su ghiaccio ci sono anche titoli automobilistici. Per noi italiani, fedelissimi della Ferrari, non può mancare un titolo dedicato alla Formula 1. Già dal 2010, Codemasters Racing ha iniziato un lungo lavoro di miglioramento della serie che, anno dopo anno, si arricchisce di novità. Anche quest’anno la casa di Birminghan non è rimasta ferma ai box, ed è tornata in pista con F1 2013.
Ghiaccio e alieni affamati. Un binomio che non è nuovo nel settore dell’intrattenimento, specialmente in quello videoludico. Chi ha già giocato Dead Space 3, giusto per citare un titolo a caso - ma neanche tanto - ne sa qualcosa. Così come lo sa anche chi si è divertito anni fa sulle lande innevate di E.D.N. III, nel primo Lost Planet di Capcom. Un gioco pieno di Akrid grossi e orrendi da uccidere senza pietà, caratterizzato da ambientazioni dalle temperature rigide e micidiali, in cui si potevano pilotare robot da combattimento per avere la meglio sui nemici, alieni o umani.Ecco, soffermiamoci su questo nome: Lost Planet. Tre anni dopo il primo episodio, frenetico e originale, giungeva nei negozi un secondo capitolo molto differente. Incentrato meno sull’esperienza solitaria del singleplayer e basata molto più sulla co-op e sul multiplayer. Un cambio di rotta piuttosto evidente, sia nelle meccaniche che nell’ambientazione e nel tipo di narrazione.Oggigiorno i giocatori possono mettere invece le mani sul terzo capitolo della saga: Lost Planet 3 di Spark Unlimited. Un gioco che punta molto di più sulla trama, su un protagonista diverso dal solito e su un’ambientazione che ritorna alle origini. Il risultato? Leggete e lo scoprirete.
In questi anni di incursioni in casa Nintendo da parte del riccio blu marcato Sega ne abbiamo viste diverse. Abbiamo partecipato insieme a lui, fiancheggiati dal celebre idraulico Mario, a differenti olimpiadi, abbiamo combattuto con e contro di lui in furiose lotte circondati da svariati personaggi, eppure recensire un titolo della serie regolare di Sonic in esclusiva per la casa di Kyoto fa sempre un certo effetto, nonostante non sia la prima volta. Certo sono passati decenni dall’antica rivalità delle due grandi compagnie nipponiche, ma per chi ha vissuto quegli anni è sempre una sensazione strana.
Sulla cresta dell'onda ormai da svariati anni, i ragazzi di Electronic Arts passano la cera ancora un'altra volta e ci presentano FIFA 14, ultima iterazione della serie calcistica che ha dominato per un'intera generazione costringendo la concorrenza ad inseguire. Scopriamone le novità.
Come ogni anno riparte la bagarre tra i due titoli calcistici per eccellenza (nonché gli unici a dirla tutta). Oggi vediamo se Konami ha finalmente ritrovato gli stimoli per riportare il suo PES ai fasti di un tempo, che ormai sembrano lontanissimi.
Puntare su un franchise Disney a ridosso del Natale sembrerebbe quasi scontato; vuoi per il target d'età, vuoi perché regalare un videogame è ormai la prassi comune,Disney Infinity sembra già pronto a fare la guerra a Skylanders di Activision tra gli scaffali dei negozi.E dire che l'ispirazione di creare statuette con cui interagire nel gioco, era gia in sviluppo presso gli studi di Avalanche Software, ancora prima che Skylanders diventasse il fenomeno di vendite che conosciamo.
Quasi subito dopo aver iniziato a giocare a Malicious Rebirth, mi sono ricordato di una intervista concessa ormai più di un anno or sono dal Direttore dei Sony
Japan Studios, Gavin Moore, ad un noto portale internazionale di videogiochi. Parlando della peculiarità tutta giapponese di riuscire a creare prodotti che -dal punto di vista dei risvolti stilistici e di gameplay- risultino talvolta alieni alla sensibilità del giocatore occidentale, Moore affermava senza mezzi termini che “il Giappone è l’unico posto al mondo dove gli sviluppatori abbiano abbastanza palle per sfidare tutte le convenzioni e gli standard tipici che ci si aspettino da un videogame per le masse”. Ovvero che, indipendentemente dal risultato finale, c’è qualcosa di unico nel modo in cui in Giappone ci si approccia alla creazione di prodotti videoludici, qualcosa che non è possibile trovare altrove.
Se già non riteneste strano che il nome del gioco di cui sto per parlarvi ha come protagonisti dei “Ninja Atomici” (e Dio solo sa che cosa siano dei guerrieri esperti in arti marziali impestati di uranio), potreste pensare che è ancora più assurdo che in Atomic Ninjas per PS Vita e PS3 i personaggi principali non siano effettivamente in grado di uccidere nessun avversario.Dei Ninja. Atomici. E abbastanza imbranati. Particolare, vero?