Il nuovo titolo Ubisoft, remake del porting uscito su PS Vita lo scorso anno, arriva in digital delivery anche sulle console casalinghe.
All'interno della vetrina del neonato store di Xbox One, una delle esclusive più interessanti è senza dubbio Max: the Curse of the Brotherhood, un puzzle platform sviluppato dal team danese di PressPlay. Sostanzialmente si tratta di una rivisitazione di Max & the Magic Master, studiato per le piattaforme mobili in cui riscosse un notevole successo e poi convertito per le console da gioco "tradizionali", fatta eccezione curiosamente per Xbox. Microsoft deve aver intuito delle potenzialità nella software house di Copenaghen tanto da acquisirne l'intero pacchetto. Ora basta con le chiacchiere, andiamo a vedere cosa sta combinando Max...
L'enorme diffusione su scala mondiale di dispositivi mobili più o meno evoluti ha contribuito notevolmente al successo di un genere videoludico tradizionale: il puzzle game. Negli ultimi anni uno dei più apprezzati è stato Peggle, sviluppato da Sukhbir Sidhu e Brian Rothnstein di PopCap Games, software house di Seattle, ora del gruppo EA, pluridecorata per titoli del calibro di Zuma, Bejeweled ePiante vs Zombie. Microsoft ha così pensato bene di assicurarsi un'esclusiva forte, almeno per il genere puzzle, da inserire nello store di Xbox One. Stiamo parlando di Peggle 2.
I supereroi Marvel sono tornati. Più numerosi, più forti e più spassosi che mai in LEGO Marvel Super Heroes, ultimo capitolo di una saga che prende bonariamente in giro tutte le produzioni hollywoodiane più famose e in voga.Se adorate gli eroi Marvel, i LEGO, o entrambi, correte a leggere la recensione di Console-Tribe a cura di Giorgio “Nadim” Catania! E scoprite perché LEGO Marvel Super Heroes è tanto divertente!
Ammettiamolo pure, Contrast non è riuscito nell’intento di ammansire le ire dei neo acuirenti di PS4 che, a poche settimane dal lancio della loro nuova console, si sono visti sfuggire di mano la release gratuita (per gli abbonati al PlayStation Plus) di Driveclub. Don’t Starve arriva puntuale con l’aggiornamento del parco titoli di gennaio, per cercare di indorare ulteriormente la pillola, in attesa di capire se il corsistico di casa Evolution riuscirà a debuttare nel mese di febbraio. Sopravvivere sino ad allora potrà essere snervante, per questo Sony ha scelto proprio la creatura di Klei Entertainment per forgiare e temprare la vostra voglia di arrivare ansiosi al domani… ok, la piantiamo con i futili giri di parole ed arriviamo al sodo.
Il mondo videoludico è un’entità assai strana, capace di stupire ad ogni suo movimento. Capita, magari, che un brand si ripeta ciclicamente ad intervalli assai ristretti, fino a saturare completamente il mercato e le menti dei player. E poi ci sono i casi in cui un titolo passi anni (forse decenni) nell’ombra, senza il benché minimo sussulto che possa far presagire un suo glorioso ritorno. Ecco, la saga di X-Com appartiene proprio a questa particolare casistica: era l’ottobre dello scorso anno quando Firaxis stupì critica e pubblico con la sua moderna e, allo stesso tempo fedele, rivisitazione del suo cavallo di battaglia datato 1994. Ma l’operazione che voleva riportare alla ribalta le lotte tra umani ed alieni non era certo destinata a fermarsi: una manciata di mesi più tardi ecco giungere nei negozi X-Com: Enemy Within, versione ampliata e potenziata di questo fortunato reboot.
Deadfall Adventures è uno di quei titoli che tenta di prendere ispirazione da altre produzioni creando un miscuglio non tanto omogeneo in cui ciò che si può salvare risiede nell’unica parte originale. Si potrebbe presentare così, in poche parole, la nuova produzione targata The Farm 51: parte Uncharted, parte Alan Wake e un pizzico di Tomb Raider.
Gran Turismo 6 non è soltanto un videogioco, è molto di più. È l'incarnazione videoludica dell'amore viscerale per i motori, il brivido lungo la schiena di chi perde il senno di fronte alle sinuose curve di una supercar. È la realizzazione in chiave digitale del sogno automobilistico di Kazunori Yamauchi.Più semplicemente, Gran Turismo 6 è un racing game dalla forte personalità, ben ancorato alle sue convinzioni, che, dopo le titubanze di un quinto capitolo segnato da una gestazione alquanto travagliata, si presenta al grande pubblico raffinato e rivisto in qualsiasi aspetto: dall'interfaccia grafica al modello di guida. Scopriamolo insieme.
Cosa è che ci rende davvero umani? Davvero basta solo essere dei bipedi pensanti, organismi a base di carbonio composti per l’80% di acqua, per essere definiti tali? E può essere considerato umano, nel senso più stretto del termine, un qualcosa capace di uccidere i suoi simili, mosso unicamente da sentimenti oscuri come la brama o la vendetta? Domande, queste, che vengono messe in discussione in maniera in apparenza scanzonata da Doki Doki Universe, titolo dello studio indipendente HumaNature da poche ore disponibile su PS4, PS3 e PS Vita.
Stravolto, rinnovato, modificato e talvolta stuprato. Il genere dei jrpg è forse quello che, nella generazione che ci stiamo apprestando a sostituire, ha subito i maggiori tentativi di svecchiamento. Di sicuro i propositi che hanno contraddistinto questa volontà sono stati, almeno in gran parte dei casi, unicamente animati dalla buona fede. C’è da dire, però, che non sempre i risultati sono riusciti a soddisfare i fan di questa tipologia di games: chi andava lamentandosi di un eccessivo snaturamento, chi sosteneva la persistenza di meccaniche comunque troppo vetuste o chi, semplicemente, recitava la parte del solito bastian contrario. C’è da dire, però, che la nostalgia dei mai troppo lodati (chissà poi se a torto) bei vecchi tempi non è riuscita a dissolversi con il susseguirsi dei tioli. Mossa con tutta probabilità dall’amore per dei clichè duri a mollare il cuore dei fan, ci ha pensato la casa indipendente SideQuest Studios a riproporre un’esperienza ludica fortemente ancorata ai tempi che furono. Ma l’effetto nostalgia sarà sufficiente a garantire un’esperienza all’altezza dei ricordi passati?
"Mio padre diceva che gli Dei ci guidano, ma scegliamo noi il nostro cammino. Voi siete un imperatore, io un soldato. Il senso dell'onore spinse mio padre a servire il popolo. Cosa invece indicò a noi la direzione da seguire? Cosa ci ha reso gli uomini che siamo? La mia storia inizia dieci anni fa..."In una Roma assediata dai barbari, queste sono le parole che Marius Titus rivolge all'imperatore Nerone. È una storia di guerra, sangue, tradimenti e vendette quella che caratterizza le vicende del protagonista dell'esclusivissima Xbox One targata Crytek.
Come ogni anno si rifà viva la lotta, senza esclusione di colpi, tra i due FPS online-oriented più famosi del mondo: CoD e Battlefield. Anche DICE decide di intraprendere la saggia (?) strada del cross-gen. e propone due versioni di Battlefield 4, una per le console di vecchia generazione ed una per le neonate Xbox One e PS4. In nome del commercio questa era ovviamente una scelta quasi obbligata, peccato che sotto il profilo qualitativo non abbia pagato, anzi.
Stesso gioco, diverso campo di battaglia. Un colosso dell'intrattenimento videoludico del calibro di Electronic Arts non poteva certo mancare all'appello della nuova generazione di console domestiche, soprattutto in presenza della possibilità di suonarle di santa ragione al rivale di sempre, Call of Duty in versione Ghost. E vi anticipiamo che il titolo DICE ne esce largamente vittorioso.
È cominciata una nuova guerra tra ISA ed Helghast. Una guerra che, ad essere sinceri, non ha mai smesso di continuare. Si ritorna suVekta, ai piedi di un muro che separa le due civiltà e impedisce lo scontro aperto. Ma dietro le quinte entrambe le fazioni stanno studiando il modo per annientare l'altra. E presto quel grosso muro che divide il pianeta potrebbe non bastare più ad impedire un massacro...Questo è Killzone: Shadow Fall, prima esclusiva di spessore per la nuovissima PlayStation 4. Uno sparatutto che mostra i muscoli, all'inizio dell'ennesima generazione di console. Leggete la recensione di Console-Tribe a cura di Giorgio "Nadim" Catania, e fateci sapere la vostra!
La serie di Ace Attorney si è fatta attendere per 5 anni, da quando nel 2008 è stato rilasciato Apollo Justice: Ace Attorney, quarto capitolo di una saga che si era già conclusa con la trilogia principale ma richiestissimo a gran voce dai fan. Phoenix Wright: Ace Attorney - Dual Destinies si colloca così un anno dopo le avventure del neo avvocato Apollo e dell'ex pianista Phoenix Wright. Ex, perché il nostro difensore in giacca blu tornerà su Nintendo 3DS ad esercitare la professione che lo ha fatto tanto amare dai fan, con un team d'eccezione!
Fino a pochi anni fa quei vecchi Guitar Hero e Rock Band erano gli unici termini di paragone in materia di Rhythm game guitar-oriented su console. Questo fino all’avvento del primo Rocksmith. A questo punto, Ubisoft riparte all’attacco, riproponendo più scintillante che mai la nuova edizione del suo simulatore (neanche tanto simulatore) di chitarrista.
Amici pallonari, bentrovati. Vi diamo il benvenuto al main event calcistico di fine 2013. FIFA 14 è l'unico gioco di calcio per le nuove console disponibile. La serie in questi anni ha fatto passi da gigante ma è anche innegabile come ormai si senta un po' l'odore di muffa che solo una versione per le nuove console potrebbe "bonificare". Vediamo un po' se le cose stanno proprio cosi.
Dopo aver giocato e recensito le versioni Xbox 360 e PS3, prendiamo finalmente in esame la versione dedicata a Xbox One, la quale presenta molte più differenze e particolarità di quanto ci aspettassimo.
"Ehi Jack, oggi per me spese folli. Prendo il Remington R5 e quel Dragunov nella vetrina dietro il bancone, quello che ho sempre sognato. Metti nel carrello anche quel visore Viper in offerta. Pago con carta.""Accidenti, vai in guerra?""Ahahaha no no, oggi ho comprato Call of Duty: Ghosts per Xbox One. Non l'ho ancora provato ma la nuova grafica deve essere una bomba, una cosa mai vista, come essere là, sul campo di battaglia. E poi, nel caso non fosse così, ho l'R5 per sparare al TV!"
Bissare un successo non è mai una questione semplice. Tralasciando le eccezioni di brand come Call Of Duty piuttosto che Assassin’s Creed, il cui marchio stampato sulla copertina è ormai sinonimo di vendite stellari, sfornare un prodotto che soddisfi per la seconda volta critica e utenza non è affar da poco. Spesso la soluzione più economica e meno indolore è quella di proporre un contenuto più ricco e differenziato, come ad esempio nuove canzoni per brand come Guitar Hero. Il caso di Rayman Legends è uno di quelli che invece ti lascia un bel sorriso stampato in viso. Gli sviluppatori non si sono infatti accontentati di proporre un semplice sequel, ma hanno voluto approfondire la cosa per far evolvere la saga sotto ogni punto di vista.
Massì, compratelo pure: pochi patemi, aprite il borsello e portatevi a casa Tearaway. Spietati e brutali, vi spiattelliamo subito il nostro giudizio sull’ultima fatica di Media Molecule, risparmiandovi la fatica di scrollare la pagina per andare dritti a quella manciata scarsa di parole che anticipa il voto finale. Inutile, in fondo, negare che sia questo il modus operandi della maggior parte di voi ogni qual volta vi apprestate a sbirciare una delle nostre recensioni: e giusto perché non si dica che siamo insensibili nei confronti della nostra cara utenza, et voilà, semplifichiamo ulteriormente il tutto, liberandovi del peso della ricerca delle informazioni vitali. Magari, però, onde evitare di rinfacciarci un acquisto avventato, vi tornerebbe utile capire anche quali siano i perché che si nascondono dietro le tre parole che hanno dato il via a questo pezzo…
Quando Mario si sollevò dalle piatte due dimensioni per abbracciarne una terza, fece scalpore riscrivendo e reinventando un genere, dettando vere e proprie nuove regole che da lì in avanti avrebbero rappresentato la base per tutti i giochi futuri. Super Mario 64 rappresentò una vera e propria rivoluzione con tutti i suoi innegabili problemi. Da allora i capitoli tridimensionali dell’idraulico di casa Nintendo hanno sempre attirato molta attenzione, soprattutto per scoprire quali idee avrebbero sfornato i geni della grande N. Purtroppo i sondaggi hanno rivelato che i capitoli in tre dimensioni sono meno apprezzati e risultano più ostici per il giocatore occasionale, fatto che contrasta apertamente con la nuova filosofia Nintendo in cui il gioco deve essere per tutti. E con per tutti intendono proprio tutti.
È tornato Call of Duty. Questa volta cambia lo scenario, più futuristico, i protagonisti, un gruppo di militari d'élite che si fanno chiamare "fantasmi", e qualche regola di base. Ma la struttura è la stessa e il multiplayer online ha qualche difetto di troppo. Se volete saperne di più leggete la recensione di Call of Duty: Ghosts di Console-Tribe, a cura di Giorgio "Nadim" Catania!
Il nuovo capitolo di Zelda sembra essere l’ennesima perla in casa Nintendo. La qualità del titolo è ormai uno standard ed un tratto distintivo dell’intera saga, che non lascia spazio al trend annuale delle saghe a favore di un gioco ben equilibrato, vasto, curato ed in linea con la serie. Analizziamo quindi quello che è il seguito ufficiale dell’acclamato Zelda: A Link to the Past.