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Recensione The Walking Dead: Season 2

Nel 2012 la prima stagione di The Walking Dead fu una grande sorpresa capace di riscuotere un successo di critica e pubblico tali da fargli ottenere numerosi premi come gioco dell'anno. Da allora ogni titolo TellTale Games viene sempre tenuto d'occhio e le aspettative che si creano per ognuna delle loro opere sono molto alte. Ovviamente questo discorso vale anche per la seconda stagione di The Walking Dead, particolarmente attesa dai fan per vedere se TellTale Games ha avuto un semplice colpo di fortuna due anni fa o se riesce a confermare le sue abilità nella scrittura di una trama che con la prima stagione ha emozionato i giocatori di tutto il mondo.

di: Luca Saati

Nel 2012 la prima stagione di The Walking Dead fu una grande sorpresa capace di riscuotere un successo di critica e pubblico tali da fargli ottenere numerosi premi come gioco dell’anno. Da allora ogni titolo TellTale Games viene sempre tenuto d’occhio e le aspettative che si creano per ognuna delle loro opere sono molto alte. Ovviamente questo discorso vale anche per la seconda stagione di The Walking Dead, particolarmente attesa dai fan per vedere se TellTale Games ha avuto un semplice colpo di fortuna due anni fa o se riesce a confermare le sue abilità nella scrittura di una trama che con la prima stagione ha emozionato i giocatori di tutto il mondo.

My Clementine

Preferiamo non addentrarci troppo nella trama di questa seconda stagione per evitarvi degli spoiler. Ci limitiamo a dire che questa stagione di The Walking Dead riprende circa un anno e mezzo dopo il finale della prima. Il passaggio di testimone di protagonista è passato da Lee a Clementine con un conseguente cambio di prospettiva che ha portato una notevole profondità a livello narrativo.
Infatti se nella prima stagione vedevamo crescere il personaggio di Clementine tramite gli occhi di Lee che era diventato per lei un punto di riferimento, una figura paterna, adesso la crescita di Clementine è nelle nostre mani, in un mondo cattivo, spietato non adatto a dei bambini. E’ proprio Clementine uno dei punti di forza di questa seconda stagione: è una bambina ma non va trattata come tale, ha passato più disavventure lei di chiunque altro e ciò l’ha trasformata in un personaggio forte, carico di rabbia e di grinta, pronta a tutto pur di sopravvivere. Il tutto è testimoniato da delle situazioni che metteranno a dura prova non solo lei, ma anche noi che la controlliamo tramite il pad. Ammettiamo di essere rimasti senza parole in alcune situazioni al solo pensiero che certe azioni sono svolte da una bambina.
Il passaggio a Clementine ha purtroppo portato anche un aspetto negativo che ci ha fatto storcere un po’ il naso. Nella prima stagione impersonavamo Lee che era una figura chiave all’interno del gruppo di sopravvissuti, e le sue decisioni riuscivano trasmettere un grande senso di responsabilità grazie a delle scelte morali che davano la sensazione di avere un peso tutt’altro che irrilevante nello scorrere della storia, pur avendo un unico finale. Sensazioni che purtroppo non ritroviamo in questa seconda stagione in quanto Clementine sembra infatti essere vittima degli eventi e a parte qualche caso le sue scelte non trasmettono le stesse sensazioni che abbiamo invece ritrovato nella stagione precedente.
Una nota di merito va infine al gruppo di personaggi secondari davvero ben caratterizzati, magari qualcuno avrebbe meritato più spazio durante i cinque episodi, ma possiamo ritenerci molto soddisfatti dal lavoro svolto da TellTale Games.

Come un film interattivo

Dal lato prettamente ludico purtroppo non si segnalano particolari novità: durante i dialoghi possiamo scegliere una tra le quattro linee di dialogo disponibili, le scene d’azione si svolgono tramite il classico sistema di Quick Time Event e tra una sequenza e l’altra troviamo fasi d’esplorazioni e semplicissimi puzzle da risolvere. Purtroppo in questa seconda stagione ci è sembrato di giocar sempre meno, capita spesso di passare molti minuti immersi in lunghi dialoghi in cui l’unica cosa da fare era premere un pulsante per scegliere la linea di dialogo.
Tecnicamente il lavoro svolto dagli artisti di TellTale Games non si discosta di molto da quanto visto nella scorsa stagione. Segnaliamo delle texture e un’illuminazione generale più curate. Ottimo il doppiaggio in inglese e eccezionale la colonna sonora. Segnaliamo che al momento i sottotitoli sono soltanto in lingua inglese, non sappiamo se arriverà il supporto all’italiano. Per quanto riguarda la longevità ci attestiamo intorno alle 2 ore circa per episodio.

Commento finale

Forse TellTale Games ci aveva abituato fin troppo bene con la prima stagione di The Walking Dead. Chiariamolo subito, questa seconda stagione ci ha soddisfatto molto dal punto di vista narrativo grazie al personaggio di Clementine che dimostra di avere sin dall’inizio grande carattere e grande forza. Allo stesso tempo però a parte qualche sporadico caso sembra che le nostre decisioni non riescono ad avere un peso determinante nella trama. Restano purtroppo i soliti limiti di gameplay a cui TellTale ci ha abituato, ma è anche vero che da un’esperienza del genere ciò che cerchiamo sono le emozioni e questa seconda stagione riesce a trasmetterne tante. L’attesa per la terza stagione è spasmodica, non vediamo l’ora di scoprire cosa succederà. Speriamo solo di non dover aspettare tanto.