Leo's Fortune è un buffo platform sviluppato da 1337 & Senri LLC uscito a Ottobre 2014 su mobile raccogliendo un discreto consenso dal pubblico e dalla stampa specializzata. Quest'anno decide di fare un passo importante e raggiungere l'anomalo pubblico di Xbox One e Ps4.
Innovarsi deve essere davvero difficile per un videogioco a cadenza annuale, specie se si tratta di un videogioco sportivo. La perfezione nel media videoludico non esiste però NBA 2K ci è sempre andato molto vicino e per questo motivo possiamo immaginare quanto sia difficile per i ragazzi di Visual Concepts riuscire a migliorarsi anno dopo anno. Eppure ogni volta puntualmente veniamo stupiti dal lavoro svolto dagli sviluppatori, ci saranno riusciti anche questa volta?
Mentre giocavamo il primo volume di Afro Samurai 2: Revenge of Kuma ci ponevamo la seguente domanda: “Ma il controllo qualità esiste ancora?”. Perchè essere nel 2015 e ritrovarsi su Playstation Store un prodotto come quello sviluppato da Redacted Studios ci fa preoccupare davvero tanto. È vero che le console si sono aperte completamente agli indie negli ultimi anni, ma c'è un limite a tutto. Qualche anno fa, siamo sicuri, uno scempio del genere non si sarebbe mai visto.
Da quanto tempo non vedevate un gioco di BMX su questi lidi? Yeah Us!, uno studio composto da una sola persona, ci riporta sulle due ruote con il recente Pumped BMX +, fresco fresco di conversione dal mobile.
Dakishimeta kokoro no kosumoAtsuku moyase kiseki o okoseKizu-tsuita mama ja inai toChikai-atta haruka na gingaPegasasu fantaji so sa yume dake waDare mo ubaenai kokoro no tsubasa dakaraSaint Seiya shonen wa minnaSaint Seiya ashita no yusha (oh yeah)Saint Seiya pegasasu no yo niSaint Seiya ima koso habatake!
Capisco che magari non tutti mastichino il giapponese così bene come il sottoscritto (coff coff: in realtà non vado oltre un banale nanji desu ka?), ma sono sicuro che abbiate già capito di cosa sono in procinto di parlare. Come? Non avete capito? Ok, forse è il caso di scendere dall’alto del Cosmo (ehm) per tornare a calcare un terreno più comprensibile. Forse siete più da medaglia di Bronzo (ri-ehm), piuttosto che d’Oro (eddai!), ma credo sia più congeniale canticchiare unsono i Cavalieri dello Zodiaco, hanno nomi importanti, sono grandi e forti eroi… no dai, Pegasus Fantasy è troppo più figa come sigla!
Che le console non siano il terreno più fertile per gli strategici è oramai un concetto assodato, basta difatti dare una scorsa allo striminzito elenco di prodotti simili rilasciati su tali macchine da gioco nel corso degli anni. È per questo che stupisce molto la scelta fatta da Koei che ha spinto lo studio nipponico a distribuire su PS4 l’interessante Nobunaga’s Ambition: Sphere of Influence, ultima incarnazione di un brand assai popolare in terra giapponese, ma decisamente misconosciuto al di fuori dell’arcipelago nipponico. Scelta vincente? Scopriamolo assieme.
Lo scrivevo solo poche review fa di come quello dei twin stick shooter fosse un genere oramai inflazionato tra le produzioni indipendenti. E visto che muoio quotidianamente dalla voglia di cimentarmi nell’ennesimo esponente di questa innovativa tipologia ludica, ecco che mi sono imbarcato nella prova sul campo di Polychromatic, seconda opera dei ragazzi di Brushfire Games che, stranamente, si è rivelata essere un bizzarro e visivamente coloratissimo survival horror! Credici…
Il week end l’ho sempre atteso con ansia. Da ragazzo era il preludio alle bisboccia post scolare, il momento in cui era lecito riunirsi con gli amici per un sano e spensierato cazzeggio. Ora che sono, ahimè, più grandicello non ha comunque perso il suo fascino, visto che vuol comunque dire lasciarsi alle spalle per almeno un paio di giorni ogni bega lavorativa. Però (le cose belle ne nascondono sempre uno), da qualche settimana ho iniziato anche a temerlo, visto che il venerdì è il giorno in cui in redazione iniziano a proliferare le assegnazione per i soliti, maledetti titoli indipendenti. Non quelli buoni, però (again), bensì quelli misconosciuti, piccole produzioni sperimentali ignote forse anche ai loro stessi creatori e che, sin troppo spesso, si rivelano essere delle palle clamorose: e vi assicuro che trascorrere il week end in compagnia di giochi discutibili non è affatto piacevole.
Entro in redazione e vedo la mia posta brillare minacciosamente di un bel rosso sangue a causa della moltitudine di notifiche: "boh, sarà successo qualcosa di grave, qualcuno si dovrà sposare". Le cose stavano peggio di quanto avessi immaginato: era arrivato in redazione Rugby World Cup 2015 e assegnato in modo coatto al sottoscritto. Male, molto male, dovevo ancora riprendermi da Rugby 2015, sempre di HB Studios.
L’amore: principio, mezzo e fine ultimo di buona parte della letteratura, soggetto e oggetto di mille canzoni e film è sempre stato trattato in misura minore nel nostro amato mondo videoludico, ci pensa Asteroid Base a porvi rimedio con il colorato e amabile Lovers in a Dangerous Spacetime.
Quando abbiamo provato la demo di FIFA 16 poche settimane fa ci siamo stupiti del lavoro svolto da EA Sports. La demo infatti ci aveva lasciato impressioni molto positive sul nuovo capitolo della simulazione calcistica firmata dal colosso americano e sinceramente non ci aspettavamo un passo così deciso in avanti. Siamo quindi arrivati all'uscita del gioco completo con una certa curiosità ad accompagnarci. Così dopo tantissime partite in compagnia di FIFA 16 abbiamo finalmente dato risposta alla nostra curiosità ed ecco il nostro resoconto.
PES 2016 celebra il ventesimo anniversario della serie calcistica di Konami. Chi ha vissuto l'epoca di PS One e PS2 ricorderà sicuramente con immenso piacere i tempi in cui il gioco era ancora conosciuto come International Superstar Soccer e successivamente divenuto Pro Evolution Soccer. Erano i tempi in cui non esisteva ancora il gioco online e ci si riuniva insieme agli amici in qualche casa per ingaggiare sfide all'ultimo gol. Quei tempi ormai sono passati e adesso quelle reunion old style sono sempre più rare e sono state sostituite dal gioco online. Proprio in quel periodo qualcosa si era rotto nell'ingranaggio una volta perfetto della serie PES e dall'altra parte c'era un competitor che conquistava anno dopo anno sempre più apprezzamenti e un pubblico sempre maggiore. A partire dallo scorso anno però si è iniziato a sentire il vento del cambiamento. PES 2015 ha infatti rappresentato quello step evolutivo atteso a lungo dai fan della serie grazie a un gameplay finalmente all'altezza della situazione. Dove però il gioco non ci aveva convinto era nella sue modalità e in particolare in MyClub e Master League, che rappresentano sicuramente le due attrazioni principali del videogioco calcistico, incapaci di intrattenere a lungo. Come il mondo del calcio ci insegna però non basta una sola partita giocata bene per ottenere la vittoria di un campionato ma bisogna dare continuità alle proprie prestazioni e ai propri risultati. PES 2016 deve fare proprio questo. Ci sarà riuscito?
Inside my Radio è figlio della pletora di rhythm'n game che da Parappa the Rapper, primo esponente di spicco del genere, popolano il mercato videoludico.E i presupposti ci sono tutti per etichettarlo come tale: un stereo a fare da cornice al (seppur semplice) impianto narrativo e tanta musica a dettare il rimo di gioco, che spazia dalla dub a quella elettronica.Eppure, il titolo sviluppato da Seaven Studio, recentemente transitato da PC all'ammiraglia Microsoft non rientra pienamente nella suddetta categoria.Ma vediamo di andare con ordine.
Tra gli oggetti di uso quotidiano c’è forse qualcosa di più comune e sottovalutato della carta? Sia essa impiegata per scribacchiare distrattamente un appunto al volo, pulire un vetro seguendo dettami tramandati dalle nonne, oppure nettarsi le terga dopo aver espletato i bisogni mattinieri, mentre le membra sono ancora avvolte dal sonno più profondo. Sì, messe così sono tutte attività abbastanza banali, alcune anche decisamente poco nobili, o per lo meno lontane anni luci dall’entertainment videoludico. Poi però decide di prenderla letteralmente in mano un team che, almeno in fatto di creatività, ha ben pochi rivali al mondo, riuscendo a trasformare un ammasso di (quasi) insignificante cellulosa in un mondo a portata di pad. Certo, ci aveva già provato con successo quasi due anni fa, ma la magia che si cela dietro Tearaway: Avventure di Carta è rimasta pressoché inalterata.
SlashDash nato dalle mani di Nevernaut Games è un gioco semplice e immediato nato per farvi giocare con i vostri amici, spalla a spalla.
Nato dalle mani di Crescent Moon Games, studio dedito principalmente allo sviluppo mobile, Deer God viene anch’esso dalle piattaforme mobili e pc per arrivare infine alle console.
Nato da un progetto messo insieme su Newsground dove una sua protoversione ha visto la luce come browser game, No Time to Explain è stato rilavorato dai ragazzi di TinyBuild per essere portato anche sulle console.
L'avventura punta e clicca è un genere sempre più raro in questi tempi fatto di FPS, RPG e open world vari. Su console poi è un genere che definire raro è dire molto poco complice anche un sistema di controllo meno adatto per questo tipo di esperienze. Ecco dunque arrivare Broken Sword 5: La Maledizione del Serpente su PS4 e Xbox One dopo essere approdato su PC oltre un anno fa. Il titolo segna il ritorno della serie di Revolution Software che si era affidato alle donazioni dei fan su Kickstarter, piattaforma che si conferma essere fondamentale per il ritorno di serie storiche o per un genere ormai divenuto di nicchia. Abbandonate mouse e tastiera, prendete il pad e svelate il mistero che si cela dietro 'La maledicciò'.
Non è certamente un segreto che uno dei punti di forza dell'ammiraglia Microsoft sia l'aver puntato molto sul brand Forza, tanto è vero che il quinto capitolo era già pronto per il day one della console. Bello sì, ma al suo esordio non poteva non sembrare una release forzata (scusate il gioco di parole): pochissime piste, tecnicamente discreto ma non eccezionale, assenza della pioggia e altre mancanze che non stiamo qui ad elencare tutte. Tra le mani oggi abbiamo il sesto capitolo della serie targata Turn 10 e possiamo già dire, andando un po' contro le regole di una recensione, che l'asticella si è alzata parecchio e i parametri di riferimento almeno su console non saranno più gli stessi.
"Il mio nome è Max, il mio mondo è fuoco e sangue. Un tempo ero un poliziotto, un guerriero di strada in cerca di una giusta causa. Mentre il mondo crollava, ognuno di noi a modo suo era a pezzi. Difficile capire chi fosse più folle: io... o gli altri. Eccoli che tornano, si insinuano scavando nella materia nera del mio cervello. Ripeto a me stesso che non possono toccarmi: sono morti e da tempo. Sono colui che fugge sia dai vivi che dai morti, inseguito da saprofagi, perseguitato da coloro che non ho saputo proteggere. Esisto così, in questa terra devastata: un uomo, ridotto a un unico istinto... sopravvivere."
Il mercato dei toys-to-life si espande anno dopo anno sempre di più. Tutto era iniziato nel 2011 con uno spin-off di Spyro, e adesso ci troviamo ben quattro competitor (Skylanders, Disney Infinity, LEGO Dimensions e gli Amiibo di Nintendo) a dividersi un mercato sempre più in crescita. Disney può vantare licenze invidiabili non solo per il loro numero ma soprattutto per la loro importanza. Il primo Disney Infinity si era concentrato in particolare sui mondi di Disney e Pixar, l'anno successivo è toccato all'universo Marvel fino ad arrivare alla terza edizione di quest'anno dedicata principalmente alla saga di Star Wars. In Disney Infinity 3.0 però non c'è solo spazio alla saga creata da George Lucas, ma ritroviamo anche gli altri universi citati poco sopra. Quindi Disney, Pixar, Marvel e Star Wars si uniscono sotto un'unica bandiera rendendo Disney Infinity 3.0 il progetto videoludico più grande della casa di Topolino.
Bandai Namco torna alla riscossa, e lo fa in grande stile. One Piece: Pirate Warriors 3 è arrivato, ed i fan della saga sono già la bava alla bocca. Voglio dire: un’immensa trama che va’ sin dal principio fino alle vicende di Dressrosa, una marea di contenuti, tantissimi personaggi, e tante botte. Che sia questo uno dei migliori titoli del genere musou in commercio? Vediamo insieme.
O si amano o si odiano.Non esistono vie di mezzo quando si parla di uno dei fenomeni più diffusi nell'attuale panorama videoludico, ovvero quella tendenza di riproporre in salsa next-gen titoli appartenenti a una o due generazioni fa.E dopo Uncharted, Gears of War e Resident Evil, è arrivato il turno di Dishonored, l'action game in prima persona con meccaniche stealth di Arkane Studios, con questa Definitive Edition, disponibile per Xbox One e PS4, che include tutti i dlc già pubblicati dallo sviluppatore.
Nella lontana e fredda Svezia un gruppo di sviluppatori noti come Starbreeze Studios, conosciuti finora per titoli come Syndicate e The Darkness, decide di sperimentare il mondo del digital delivery con un titolo completamente differente rispetto ai loro precedenti lavori e, con l’aiuto di 505 Games, porta sulle console una storia intima e appena sussurrata dal titolo Brothers: A Tale of Two Sons.