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Sony manifesta preoccupazione sull’accordo tra Activision e Microsoft

di: Luca Saati

Gli uffici dell’antitrust di diversi paesi stanno facendo le opportune indagini per dare il via libera o bloccare l’acquisizione di Activision da parte di Microsoft. L’ufficio di regolamentazione del Brasile ha deciso di chiedere il parere delle altre compagnie, tra cui troviamo la rivale diretta Sony.

I documenti normativi sono apparsi online rivelando la preoccupazione di Sony sull’esito di questo accordo. La compagnia infatti ritiene che già il solo possedere un brand come Call of Duty rappresenta per Microsoft un punto di non ritorno.

“Secondo uno studio del 2019, ‘L’importanza di Call of Duty per l’intrattenimento, in generale, è indescrivibile’. “Il marchio è stata l’unica IP di videogiochi a entrare nella top 10 di tutti i marchi di intrattenimento tra i fan, unendosi a potenze come Star Wars, Il Trono di Spade, Harry Potter e Il Signore degli Anelli.

“Call of Duty è così popolare da influenzare la scelta della console da parte degli utenti e la sua comunità di utenti fedeli è abbastanza radicata che, anche se un concorrente avesse il budget per sviluppare un prodotto simile, non sarebbe in grado di rivaleggiare.

Ogni versione annuale di Call of Duty impiega circa 3-5 anni per svilupparsi. Poiché Activision rilascia un gioco Call of Duty all’anno, ciò equivale a un investimento annuale di centinaia di milioni di dollari.

Circa 1.200 persone lavorano su ciascuna versione e altre 1.500 sono coinvolte nella pubblicazione e distribuzione. Pertanto, Call of Duty da solo ha più sviluppatori di quanto la maggior parte delle società di giochi impiega nell’intero portafoglio di sviluppo, inclusi gli studi AAA.

Inoltre, visti i suoi piani per reclutare 2.000 sviluppatori aggiuntivi entro il 2021, Activision probabilmente prevede che Call of Duty avrà ancora più successo in futuro.

Nessun altro sviluppatore può dedicare lo stesso livello di risorse e competenze allo sviluppo di giochi. Anche se potessero farlo, Call of Duty è così radicato, che nessun rivale non può recuperare questo margine a prescindere dalla sua importanza.

È sinonimo di giochi sparatutto in prima persona e definisce essenzialmente quella categoria. Lo dimostra anche il coinvolgimento dei giocatori sui social media: Call of Duty ha oltre 24 milioni di follower su Facebook contro i 7 milioni di Battlefield; e oltre 12 milioni di follower su Instagram contro i 2 milioni di Battlefield”.

Per non dire altro, è improbabile che i giocatori passino a giochi alternativi, poiché perderebbero quella familiarità, quelle abilità e persino gli amici che hanno fatto giocando ai giochi di Call of Duty.

Anche negli anni più deboli come il 2021, Call of Duty è comunque riuscito a superare la maggior parte degli altri giochi con un margine considerevole. Call of Duty: Vanguard (2021), ad esempio, è stato ampiamente considerato più debole rispetto ai titoli degli anni precedenti, ma è stato comunque uno dei giochi più venduti del 2021. In altre parole, anche in un brutto anno, i giocatori rimangono fedeli a il marchio e continuare ad acquistare il gioco.”

Sony è poi andata oltre Call of Duty spostando l’argomento sul Game Pass. Secondo la compagnia giapponese il servizio di Microsoft rappresenta il 60-70% del mercato globale dei servizi in abbonamento degli ultimi 5 anni.

“Se distribuissimo i tripla A di PS5 in un versizio in abbonamento potremmo aver bisogno di ridurre l’investimento necessario e ciò deteriorerà la qualità del gioco, questa è la nostra preoccupazione. Game Pass ha conquistato circa il 60-70%” del mercato globale dei servizi in abbonamento negli ultimi cinque anni. Secondo quanto riferito, la quota di mercato in Brasile è ancora più alta con il 70-80% dei servizi in abbonamento per PC inclusi nel Game Pass. Sony credeva che creare un rivale del servizio in abbonamento di Microsoft, anche con “investimenti sostanziali”, avrebbe richiesto diversi anni per un concorrente.”

Anche altre compagnie come sono state chiamate in appello con dichiarazioni molto più favorevoli rispetto a quelle di Sony. Ubisoft infatti non trova in Activision dei diretti competitor e crede che Xbox Game Pass rappresenti solo un diverso sistema di accesso ai videogiochi. Anche Bandai Namco è sostanzialmente dello stesso parere. Warner Bros ha inoltre aggiunto che l’industria videoludica si sta dimostrando molto aperta all’ingresso di nuovi attori e che non ci sono barriere così elevate rispetto ad altri media.

Sulla questione concorrenza, Microsoft in un comunicato ha minimizzato la vicenda affermando che i titoli di Activision non hanno nulla di particolare che li possa rendere dei must have per la concorrenza. Di conseguenza l’eventuale esclusiva Xbox non arrecherebbe danno agli utenti e al mercato in generale. Xbox ha poi precisato in più di un’occasione di non voler escludere gli utenti dalle altre piattaforme e che continuerà a pubblicare i titoli di Activision Blizzard sulle altre piattaforme onorando gli accordi commerciali già stipulati e aprendosi a nuovi altri.

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