Articoli

Most Wanted 2011

La nuova stagione videoludica parte col botto e non possiamo che chiederci cosa ci riservera' questo 2011. Come ormai consuetudine, la redazione di Console-Tribe vi propone i giochi piu' attesi dell'anno, questa volta con una formula rinnovata. Una organizzazione per generi vi guidera' nell'individuazione del titolo su misura per voi e, parallelamente, scoprirete i redattori piu' in linea col vostro stile di gioco!

di: Redazione

Uncharted 3: Drake’s Deception
Aggrappatevi forte, gente! Perché il 2011 sarà l’anno del ritorno di Mr. Nathan Drake! Dopo aver conquistato i cuori dei giocatori di tutto il popolo Playstation, Uncharted si prepara al suo terzo ritorno su console, con la promessa dei suoi sviluppatori di un titolo più vasto ed appariscente che mai. Dopo il gelo delle nevi himalayane, tocca al caldo sole desertico farla da padrone, in quello che, ci scommetto la licenza da Indiana Jones, sarà un concentrato di azione ed adrenalina. Tanta grafica, ma anche tanta ciccia per la serie che ha REALMENTE segnato l’inizio della next gen Sony ad opera dei mai troppo celebrati Naughty Dog. Milleuno sono i motivi per cui lo sto aspettando, altrettanti quelli per cui dovreste aspettarlo anche voi: un gameplay cinematografico, un’azione forsennata, forse uno dei migliori utilizzi dell’hardware PS3. Se avete una Playstation 3 dovrete PER FORZA avere questo gioco. Tutto il resto è fuffa!
Knights Contract
Era il 24/05/2010. Non potrò mai dimenticare la data in cui è stato ufficialmente annunciato Knights Contract. Se proprio devo essere sincero l’avevo dimenticata ma ciò non toglie che aspetto con fervore questo titolo, peraltro sconosciuto ai più. Un nerboruto essere apparentemente immortale, una strega da paginone centrale di Playboy, mostri, spade e tanto sangue: come può questo gioco non interessarmi? Di certo non sarà il più atteso dal grande pubblico e le aspettative sembrano essere basse, ma per come la vedo io bisogna dargli fiducia. Ecco perché è uno dei titoli che più attendo.
L.A. Noire
Poter scrivere di L.A. Noire è un insolito piacere. Devo essere sincero, ormai non speravo più di poterlo vedere sugli scaffali. Team Bondi non mi ha mai ispirato fiducia. Non tanto per una manifesta incompetenza del team di sviluppo (che anzi sembra composto da artisti d’indiscusso talento) quanto per la vastità e l’ambiziosità del progetto. L.A. Noire è stato annunciato nel 2004 come “progetto a lungo termine” ed ogni anno che passava le mie speranze si sono sempre più affievolite. L’annuncio di una nuova feature o di componenti di gameplay innovative, mi hanno fatto pensare ad un titolo che sarebbe morto sotto il peso di una marea di dichiarazioni altisonati. Evidentemente mi sbagliavo e non posso che esserne contento. Team Bondi ha promesso un titolo dalle tinte fosche, story-driven ma non troppo, e con una tecnlogia in grado di fondere 20 ore di audio con motion capture facciale d’avanguardia per tirare lo spettatore dentro “le discussioni e le chiacchiere” di una città viva e pulsante. Sono sempre stato un appassionato del cinema noir e poter impersonare un detective nell’America anni ’40 mi fa contare con trepidazione i giorni che mancano all’uscita.
Batman: Arkham City
Quando Arkham Asylum fu annunciato, a nome di uno sviluppatore che tutto sommato non conosceva nessuno, un dubbio mi assalì: l’ennesima boiata su Batman? Memore del dogma “se il personaggio tira fai un videogame”, con l’avvento dei film di Nolan ero già pronto a vedere l’ennesima ciofeca, pronta a macchiare l’onore del Cavaliere Oscuro DC. E invece? SURPRISE! Come un joker in una mano di poker (cosa c’entra?) Batman: Arkham Asylum si rivelò un signor gioco, minato giusto da qualche pecca di poco conto. Con una varietà ed un’ampiezza del gioco moltiplicati (parole degli sviluppatori!), Batman: Arkham City è il diretto sequel di quell’Arkham Asylum che ha riportato in auge il pipistrello nel mondo videoludico. Considerando che Batman è forse uno dei personaggi più tosti della storia, e considerando che, se anche questo sequel fosse una fotocopia ingigantita del primo titolo, sarebbe comunque un gran gioco, la domanda è una sola: quando si aprono i pre-order?
Tomb Raider
Sono nato tombraideriano e morirò tombraideriano. All’inizio l’idea di un (altro) reboot per quella che è una delle mie serie preferite non mi garbava affatto, ma le immagini e le informazioni emerse sul nuovo capitolo dell’action-adventure per eccellenza sono riuscite a convincermi: penso che il nuovo progetto abbia le carte in regola, se non per restituire Lara Croft all’importanza dei tempi che furono, per riportare Tomb Raider nella cerchia dei videogiochi di prima grandezza. L’operazione non da poco poggia su basi che appaiono solide, perché a quanto pare è intenzione di Crystal Dynamics continuare il lavoro sul personaggio iniziato con i loro precedenti titoli, andando gradualmente a dotare Miss Croft di una credibilità e di una solidità psicologica alquanto inedite, fino alla distruzione e rinascita promesse con questa nuova incarnazione. Sono fiducioso che queste non siano solo parole vuote, e spero di poter dire: Lara’s back!
The Last Guardian
ICO e Shadow Of The Colossus: due titoli quasi sempre osannati da critica e pubblico ma in alcuni casi considerati quasi dei “non giochi”, quando con la parola “gioco” si intende il concetto più massificato e mercificato del termine.
Fumito Ueda e il vecchio Team ICO ad ogni modo si preparano a sbarcare su PS3 col loro nuovo progetto, The Last Guardian, che fin dal primo annuncio è stato accolto in modo calorosissimo, lasciando forse stupefatti gli stessi sviluppatori.
Ad essere stupefatti dalla poesia e dalla delicatezza che traspare dai primi e pochi trailer rilasciati, siamo però sopratutto noi, che non vediamo l’ora di toccare con mano questa probabile opera d’arte videoludica.
Max Payne 3
Il turbinio di eventi che dominava le prime due incarnazioni di Max Payne è un ricordo lontano, tuttavia non è possibile dimenticare l’atmosfera che permeava ogni singolo istante di questa straordinaria serie. A partire da quella caldissima Desert Eagle la cui bocca fumante si stagliava sulla giacca di pelle nera del protagonista. Ma soprattutto l’angoscia di Max, la cui combattuta voce narrante, scolpiva disegni dal tratto unico, a framezzare il susseguirsi dei capitoli e a spezzare l’azione frenetica per immergerci in una calma surreale, presagio oscuro degli avvenimenti. E’ passato diverso tempo dagli eventi del secondo capitolo, che ci vedeva nella turbolenta e malavitosa New York, a lottare da soli contro tutti per vendicare la strage della nostra famiglia. Il nostro Max ha 12 anni in più sulle spalle e si ritrova ora nella calda e malfamata San Paulo in una cornice totalmente differente. Pochi sono i dettagli trapelati ma l’attesa per questo titolo è fremente. Mi aspetto qualche trovata che rinnovi un gameplay che nel tempo ha trovato diversi e degni successori spirituali, ma soprattutto un nuovo e profondo livello di introspezione e una trama che, negli intensi monologhi del protagonista, scandisca la sua fragilità e al tempo stesso la sua forza, coinvolgendo il giocatore in prima persona.
inFamous 2
Il seguito dell’ennesima esclusiva PlayStation 3 si prepara a raggiungere gli scaffali dei negozi, con l’obiettivo di narrare una nuova storia a chi ha amato il primo capitolo: si parla di inFamous 2, titolo che ci metterà nuovamente nei panni di Cole MacGrath, ragazzo dai poteri straordinari. Questa volta però il nostro eroe non dovrà vedersela solamente con terroristi e assassini da quattro soldi, ma anche con mostri degni degli incubi peggiori, un’organizzazione oscura e un mostro apparentemente imbattibile; il tutto esplorando una nuova città e zone limitrofe con l’aiuto di numerose nuove abilità, tra cui la possibilità di controllare anche il ghiaccio. Insomma, non so voi, ma l’idea di diventare sempre più potente e controllare nuovi elementi per abbattere centinaia di nemici, mi gusta assai. Inoltre voglio nuovamente poter decidere se diventare un eroe senza macchia o il peggiore degli assassini: voglio essere io a dettar legge, in altre parole!
Journey
Durante varie sessione di gioco, spesso mi sono chiesto cosa mi spingesse ad andare avanti, nonostante la stanchezza di una giornata pesante. La risposta più plausibile è sempre stata: “Beh, la voglia di essere sorpreso, l’emozione di un’esplorazione continua dell’ignoto”. E’ la stessa argomentazione per cui aspetto con molta curiosità Journey, sviluppato in esclusiva per il PSN da Thatgamecompany. A parte l’aspetto grafico decisamente minimalista, è l’empatia con il mondo circostante e gli altri giocatori che ha stimolato la mia fantasia e la voglia di provare qualcosa di nuovo, qualcosa che sia in grado di regalarmi delle emozioni che altri titoli non sono in grado di dare.
Yakuza 4
Stupefatti dall’annunciata svolta marcescente del nuovo Yakuza Of The End, gli estimatori occidenali delle peripezie di Kazuma Kyriu ancora aspettano il precedente capitolo della saga dedicata alla mafia giapponese.
Yakuza 4, annunciato finalmente per i mercati occidentali, si presenta ai fan come il più completo finora uscito, senza le censure e i tagli riservati al precedente all’uscita dal Giappone. La narrazione sembra aver mantenuto le vette raggiunte dai predecessori, animazioni e espressività dei volti paiono ancora una volta migliorate rispetto al livello di eccellenza già raggiunto. Per almeno tutto il prossimo anno questa sarà l’unica occasione di camminare ancora nelle vie del distretto di Kamurocho senza incontrare zombie e affini.
Alice: Madness Returns
American McGee’s Alice fu quasi un’esperienza generazionale. Non fu il videogame che sconvolse la storia del mondo ma, per tutti coloro dotati di una distorta fantasia gotica, era ed è ancora oggi un’isola di macabro humour nero ed instabilità mentale. A distanza di anni, la povera Alice sta per avere una seria ricaduta: il nero mondo di Wonderland tornerà presto a spalancare le sue fauci e io, dal buio antro dove mi piace giocare con i fiammiferi, aspetto con gioia di essere masticato a dovere.
Onestamente non mi aspetto un action game particolarmente rivoluzionario: del resto quale hack ‘n’ slash ha motivo di esistere, in un mondo che ormai ha conosciuto Bayonetta?
Voglio Alice: Madness Returns per quello che rappresenta: il ritorno dal mondo dello specchio di un’onda nera ed underground, un videogame che pare molto curato seppur consapevole del suo essere rivolto a relativamente pochi adepti a cui manca ancora qualche venerdì.
Devil May Cry
Sì, avete letto bene, è proprio Devil May Cry. Sì, lo stesso Devil May Cry che vede il virile Dante diventare improvvisamente un ragazzo magro, emo e con la voce sottile. Sì, proprio lo stesso stesso Devil May Cry sviluppato dai Ninja “puntiamo tutto sull’atmosfera ma quanto all’azione non siamo capaci” Theory. E per l’ennesima volta, sì, aspetto con ansia questo gioco. Per una volta nella mia vita non voglio lasciarmi ingannare dalle apparenze, per una volta voglio fidarmi, voglio rischiare. Non ho mai ben capito cosa significasse “avere fede”, ma nei limiti dell’argomento in questione potrebbe essere questo. Il nuovo Devil May Cry potrebbe stupirmi, potrebbe essere il miglior capitolo della serie. Per tutto quello che potrebbe essere, per tutte le domande che non voglio pormi, per queste e per altre mille ragioni, che forse è anche inutile scrivere, attendo questo gioco. Come disse un grande scrittore una volta, “ai posteri l’ardua sentenza”.