I possessori di PS Vita attendevano con ansia l'annuncio ufficiale di Gravity Rush 2. L'annuncio è arrivato in quel del Tokyo Game Show 2015 con lo sviluppo spostato, non troppo a sorpresa se dobbiamo essere onesti, su PS4. Non tutti i possessori della home console di Sony hanno però giocato il primo capitolo, così la compagnia giapponese ha pensato giustamente di ingannare l'attesa con il lancio di un remastered.
Generalmente se all’inizio di un videogioco vieni accolto da un paio di seni sballonzolanti, per quanto pixelosi, messi in bella mostra da uno sviluppatore chiamato Haruneko, non puoi fare a meno di pensare ad una produzione tipicamente nipponica. Ti stupisci, invece, quanto ti accorgi che dietro questo pseudonimo si nasconde un team tutto italiano, autore di un titolo davvero inaspettato.
Naruto Shippuden: Ultimate Ninja Storm 4 approda finalmente, dopo un rinvio di qualche mese, nei negozi, mettendo la parola fine ad una delle saghe che ha appassionato molti ragazzi di tutto il mondo. Sarà stato un degno finale per una collana di videogiochi molto apprezzata anche dal pubblico? Scopriamolo con la recensione del nostroGianmarco "St Jimmy" Forcella
Oramai ogni anno ci ritroviamo nelle sale cinematografiche almeno un paio di film firmati dai Marvel Studios che con il loro universo cinematografico (che comprende anche diverse serie TV) hanno creato una macchina di soldi capace di dare risalto anche ai supereroi meno noti. Mentre tutti i fan sono in attesa della Civil War che vedremo nel prossimo film di Captain America in uscita a Maggio, LEGO Marvel's Avengers debutta nei negozi su PS4, PS3, PS Vita, Xbox One, Xbox 360, Wii U e 3DS pronto per farci rivivere le avventure del gruppo di supereroi della casa delle idee.
Nell’ormai lontano 2006 NBC provò a cavalcare l’onda supereroistica televisiva (che ai tempi aveva come esponente maggiore Smallville) con una nuova serie di proprietà dal nome Heroes. Grazie ad una campagna pubblicitaria ben mirata e ad una prima stagione decisamente interessante la serie raggiunse presto lo status di piccolo cult (per poi cadere nell’oblio, vittima dello sciopero degli sceneggiatori). NBC ha scelto di resuscitare il brand quasi 10 anni dopo con Heroes Reborn: un sequel/reboot della serie televisiva aggiornato ai tempi moderni dove Phosphor Games ha curato i due spin-off videoludici.
Uno schermo completamente nero, interrotto unicamente da un piccolo puntatore e dalla presenza, quasi casuale, del tasto X. Vago per alcuni, svariati, troppi minuti in cerca di qualcosa da fare, un pulsante da premere, un flebile indizio in grado di allontanare la frustrazione. Passa mezzora e la rabbia prende il sopravvento:
Rieccoci nuovamente a parlare di un progetto nato su Kickstarter. Questa volta ci riferiamo a The Banner Saga, strategico a turni di Stoic, un team di sviluppo fondato da ex-sviluppatori di Bioware, arrivato di recente su PS4 e Xbox One grazie al publisher Versus Evil a due anni di distanza dall'uscita su PC. Noi non vedevamo l'ora di mettere le mani su questo primo capitolo di questa nuova saga (Stoic prevede di realizzare una trilogia) e arrivati ai titoli di coda già non vediamo l'ora di ritornare in questo mondo con il secondo capitolo previsto nel corso del 2016.
Spazio, ultima frontiera? Se spulciamo la lista delle produzioni extra orbitali che si stanno riversando copiose sulle macchine da gioco sembrerebbe proprio di sì. La conta dei titoli ambientati nel vuoto cosmico è, difatti, ogni giorno sempre più numerosa e proprio oggi, guarda caso, ne andremo ad analizzare un altro. Stiamo parlando di Rebel Galaxy, già uscito da mesi per PC e da pochissimo reso disponibile per Xbox One e PS4.
Tempo fa mi ero soffermato ad analizzare i generi imperanti nel rutilante mondo delle produzioni indipendenti e solo oggi, grazie a Dungeon of the Endless, mi sono accorto di aver clamorosamente tralasciato i giochi a struttura procedurale. Ecco, mi cospargo umilmente il capo di cenere e mi appresto a celebrare, stavolta con il sorriso sulle labbra, l’ultimo arrivato in fatto di livelli creati casualmente ad ogni partita.
Game of Thrones è l'ennesima serie entrata nelle grinfie di TellTale Games, software house che nel bene o nel male ha ridefinito il genere delle avventure grafiche. Prima di parlare del gioco ci sembra giusto fare qualche piccola precisazione: se non conoscete i libri o la serie televisiva rischierete di non godervi al massimo la serie di TellTale Games. C'è un codex contenente diverse informazioni ma non è sufficiente per cogliere tutti i rimandi all'opera originale. Il nostro consiglio è quindi quello di recuperare la serie trasmessa da HBO almeno fino alla terza stagione.
Dopo aver affollato il mondo mobile con decine di prodotti decisamente ben curati, i ragazzi di Artifex Mundi sono pronti a compiere il grande passo verso il mondo console, grazie a Clockwork Tales: Of Glass and Ink, una delle loro ultime fatiche da pochissimo sbarcata su Xbox One. Approdo riuscito? Scopriamolo assieme.
La saga di Assassin’s Creed si può ormai definire come un brand a tutto tondo: Ubisoft conosce il potenziale del marchio e sa bene che ogni prodotto con questo logo può essere profittevole. Un universo così vasto è infatti un aggancio ideale per raccontare la storia in modi sempre differenti, come succederà a fine anno con il film e come succede anche in questo nuovo spin-off di Assassin's Creed Chronicles: India.
Nata dall'iniziativa di alcuni ex-dipendenti di Telltale Games e Disney Interactive, Night School Studio esordisce nel panorama videoludico rilasciando Oxenfree, un'opera assolutamente atipica che si prefigge di lasciare il segno. Potevamo quindi esimerci da un'attenta analisi? Certo che no.
Se ripenso al mio debutto da fruitore di videogames non posso fare a meno di ricordare come i giochi che hanno accompagnato il mio ingresso in questo scintillante mondo fossero quasi sempre realizzati da un singolo individuo. È quasi anacronistico, oggi, pensare che una persona soltanto possa essere in grado di confezionare un gioco occupandosi direttamente di programmazione, grafica e sonoro. Specie se si scorrono le sempre più chilometriche liste dei credits che accompagnano le sequenze finali delle varie produzioni. A ricordarci i tempi che furono ci ha pensato l’italianissimo Filippo “Z4g0” Zagaglia con il suo Albedo: Eyes From Outer Space.
Toh, ti ritrovi a giocare una montagna di indie games e finalmente ne trovi uno che è talmente fuori di testa che ti ci riconosci subito. Scherzi a parte (ma neanche tanto), il titolo che ci apprestiamo ad analizzare è tutto e niente in un colpo solo. Il nonsense fatto videogioco. Curiosi? Proseguite con la lettura.
Dopo gli ottimi risultati commerciali del remastered del primo Resident Evil, Capcom ha deciso di voler battere il ferro finché è caldo con queste mosse commerciali in attesa di un Resident Evil 7 nuovo di zecca che purtroppo ancora non si è fatto vedere. Questa volta è il turno di Resident Evil Zero, prequel del primo episodio finora rimasto confinato allo sfortunato GameCube, che si appresta ad arrivare sotto forma di HD Remaster su PS4, PS3, Xbox One e Xbox 360.
Allora, mi piacerebbe tantissimo realizzare un bel videogame su uno degli sport più famosi del mondo occidentale. No, ovvio che non sto parlando dell’abusatissimo calcio (o soccer per gli anglofoni), bensì del più conosciuto ed avvincente baseball. Però c’è un piccolo problema, comune a tutti gli sviluppatori indipendenti: non ho certo i fondi necessari per acquistare le licenze delle squadre più famose. Mmmh, come fare allora? Semplice, realizzare Super Mega Baseball: Extra Innings.
Giusto qualche recensione fa mi ero soffermato a sottolineare il mio smisurato amore per i sempre più imperanti twin stick shooters di stampo fantascientifico, pertanto penso sia inutile sottolineare come l’arrivo in redazione del codice di Hyper Void sia stato accolto con estrema gioia: finalmente avrei potuto cimentarmi in uno shoot’em up dalla struttura più canonica, senza dover per forza di cose mettere a dura prova la resistenza dei miei pollici. Evviva!!
Nell’ultimo periodo non è raro imbattersi in giochi orientati principalmente all’online, tanto da avere pochi o scarsi contenuti dedicati al gioco singolo. EA con Titanfall, e più recentemente con Star Wars Battlefront, ha aperto la strada, Ubisoft Montreal si aggiunge con Rainbow Six Siege, un FPS a squadre strategico con un focus decisamente orientato al multiplayer.
Posso felicemente bullarmi. Sì, davvero, ci sono voluti 3 fottutissimi anni, ma ora sono finalmente in grado di sbeffeggiare in tutta tranquillità coloro che si sono frettolosamente sbarazzati delle loro PS3, vogliosi di passare alla tanto sospirata new generation, solo per finire con il rigiocare alla nausea gli stessi giochi per i quali avevano abbondantemente speso in passato i loro sudati denari. Certo, anche io a suo tempo ho ceduto al lato oscuro del gaming, tenendo però ben salda in salotto la mia scatoletta nera, nell’attesa che giungesse questo giorno tanto atteso: grazie SEGA per avermi fatto nuovamente apprezzare le gioie del retrogaming con Yakuza 5.
Uno dei vantaggi più marcati che si ha nel recensire un titolo in ritardo rispetto agli altri portali del settore, è quello di approcciarsi al suddetto gioco già avendo chiare criticità e punti di forza. Questo permette di potersi soffermare con maggiore attenzione su tali aspetti, di modo da avere una conferma diretta di quanto rilevato dai vari colleghi delle altre testate. E non nego che, molto spesso, mi sono trovato pesantemente in disaccordo con quanto rilevato dagli altri recensori, al punto di chiedermi se fossi io ad avere effettivamente un’abbondante dose di prosciutto sopra gli occhi, oppure fossero stati loro ad essere stati sin troppo generosi o immeritatamente critici. Ed è questo il caso di Just Cause 3 che, dopo giorni di prove assidue sul campo (PS4), almeno nel mio caso si è rivelato un gioco decisamente diverso da quanto letto in giro.
Siamo arrivati al finale di Tales from the Borderlands. Ci siamo avvicinati a questa serie con tanti dubbi e perplessità che sono stati poi sciolti dopo il primissimo episodio. Sin dal season premiere infatti Tales from the Borderlands ha dimostrato la bravura di TellTale Games di saper catturare lo spirito di una serie e di riproporlo a suo modo. In questa recensione preferiamo non fare spoiler sul quinto e ultimo episodio, ma semplicemente ci limitiamo a tirare le somme sull'intera serie.
Chibi-Robo! Zip Lash è un nuovo platform 2D a scorrimento orizzontale per Nintendo 3DS.Quando gli alieni iniziano ad appropriarsi delle risorse della Terra, Chibi-Robo si precipita, direttamente dallo spazio, a risolvere la minaccia.Il nostro eroe, un piccolo robot armato solo della sua stessa spina per la corrente, affronterà oltre 35 livelli sparsi per il mondo, regalando al giocatore nuove conoscenze, diversi continenti e tanti… snack!
Nel corso degli ultimi anni Atlus è riuscita a riscuotere un discreto successo sul suolo europeo. L'idea di declinare la propria serie di punta, Shin Megami Tensei, in spin off di qualità ha sicuramente ripagato la software house giapponese che ha visto progressivente crescere l'interesse dei giocatori per le proprie produzioni.Persona, in primis, è riuscita a fidelizzare un gran numero di utenti e non è un caso, appunto se negli ultimi anni i vecchi capitoli di questa particolare saga hanno visto nuovamente la luce in diverse riedizioni che hanno riscosso un buon numero di consensi.