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Recensione Final Fantasy XV

di: Gianmarco Forcella

Final Fantasy XV, già Final Fantasy Versus XIII, approda finalmente nel mercato dopo dieci anni di sviluppo. Avrà superato i nostri test? Vediamo cosa ne pensano i nostri Gianmarco “St Jimmy” Forcella e Marco “MarkoDeeJay” Licandro!

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All’alba dei tempi

Final Fantasy XV in questi anni ha visto uno sviluppo molto travagliato, per ragioni che non sono mai state meglio precisate: il titolo, annunciato in origine per PlayStation 3 nel lontano 2006 sotto il titolo di Final Fantasy Versus XIII, doveva far parte di una più ampia collana che avrebbe composto il progetto “Fabula Nova Crystallis”, composto tra l’altro da Final Fantasy XIII e Final Fantasy Type-0 (Agito XIII). Da allora fino ad oggi, il prodotto finale è mutato profondamente

Il tanto atteso ultimo capitolo della fantasia finale racconta le avventure del principe Noctis e dei suoi tre amici, il cui obiettivo è quello di riconquistare il loro regno caduto dopo l’attacco a sorpresa dell’impero di Nifhleim. Sfondo delle avventure è lo sconfinato mondo di Eos, una vasta terra dove si alternano paesaggi suggestivi a città mercantili, bestie feroci a dungeon oscuri.

Fondamentali, ma non essenziali a nostro parere, per capire al meglio la trama sono Kingslaive Final Fantasy XV, film in computer grafica rilasciato ad Ottobre, il quale fornisce una prospettiva sui momenti antecedenti all’inizio della trama, e Brotherhood Final Fantasy XV, nel quale viene esaminato il rapporto di amicizia dei quattro protagonisti. Non li reputiamo essenziali in quanto, in un modo o in un altro, la trama stessa e le conversazioni tra i personaggi vi gireranno intorno, creando un quadro completo al giocatore, che ovviamente andrà a guardarseli nel momento in cui vorrà sapere tutto della trama.

La frenesia dell’azione

Se potessero esserci delle parole per descrivere l’esperienza di gioco fornita da Final Fantasy XV, probabilmente sarebbero “dinamicità” e “realtà”.

Per quanto riguarda il dinamismo, occorre parlare del sistema di combattimento.

Il giocatore impersonerà Noctis il quale, per via di “vincoli narrativi”, sarà l’unico in grado di utilizzare le magie e gli strumenti. La possibilità di adoperare le arti magiche permetterà al giovane di compiere proiezioni che gli consentono di raggiungere distanze notevoli, utili non solo per allontanarsi dalla battaglia e riprendere fiato, ma anche per colpire di sorpresa i nemici. Altra abilità sarà quella di confezionare degli incantesimi ad hoc, da inserire dentro alcune ampolle magiche, in modo che anche i suoi compagni possano usarle. Il crafting delle magie è molto oneroso e vasto, e lo vedremo qui di seguito: assorbendo la magia da alcuni cristalli presenti sul terreno, si ha la possibilità di accedere a svariate combinazioni per la creazione degli incantamenti, persino aggiungendo degli strumenti come “Pozione” o “Coda di Fenice” per creare effetti nuovi. L’azione invece si svolge in maniera totalmente dinamica e senza cambi di scene: se il nemico vi vedrà, partirà subito il via alla battaglia, direttamente nella world map e senza nessun caricamento.

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Selezionandole tramite le frecce direzionali, Noctis è in grado di evocare fino a quattro armi, quanti sono gli slot disponibili, ed usarle per combattere: ognuna di queste è specializzata in diverse tipologie di combattimento. Oltre agli attacchi, il principe ha la possibilità di scatenare una potentissima combo assieme ai suoi compagni, oppure di usare una delle loro tecniche speciali.

Rispetto a tutti i Final Fantasy usciti finora il XV differisce su alcuni concetti legati ad i PV (punti vita) ed ai PM (punti magia). Entrambi si andranno a rigenerare, anche durante il corso della battaglia, ma se i secondi però finiscono ed il giocatore cerca di usare una proiezione o una magia, rimarrà bloccato per qualche secondo in quanto “esausto”. Per quanto riguarda i PV invece, si entrerà in “Crisi”, fase in cui si ha un piccolo lasso di tempo (pari alla vita totale che il personaggio possiede) per potersi curare tramite l’utilizzo di oggetti e/o essere salvato dai propri compagni (premendo quadrato): nel caso ciò non dovesse succedere, arriva il game over.

Per quanto riguarda invece l’aggettivo “realtà”, analizzeremo lo stile. Perché questo titolo è, per citare gli sviluppatori, “una fantasia basata sulla realtà”, motivo per il quale si vedranno i protagonisti utilizzare cellulari o guidare automobili, accamparsi per la notte e mangiare tutti insieme. Final Fantasy XV tenta, difatti, di imitare la vita di tutti i giorni, a partire dal ciclo giorno-notte che obbliga a pianificare bene gli spostamenti. La notte è infatti la sezione di giornata in cui è possibile trovare, in giro per il mondo, nemici molto più agguerriti e potenti. Per pernottare, al quartetto vengono offerte due possibilità: accamparsi all’aperto (solo su determinate conformazioni rocciose) e permettere ad Ignis di cucinare in modo da ottenere dei bonus temporali su alcune statistiche, o pagare un hotel o simile per ottenere un incremento sull’esperienza ottenuta, altra differenza rispetto ai precedenti Final Fantasy dove questa veniva incrementata alla fine delle battaglie.

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Il movimento nel mondo di giorno è caratterizzato dalla corsa a piedi, dall’uso di Chocobo (che hanno tra l’altro moltissime personalizzazioni ed un level up system completamente dedicato), ed anche dall’autovettura. Attenzione però: la Regalia, ovvero l’automobile del quartetto, avrà un serbatoio per il carburante che si esaurirà durante l’uso. Motivo per il quale si possono trovare, in giro per la mappa, delle stazioni di rifornimento dove fare il pieno. Oltre alla vendita della benzina, nelle stazioni è anche possibile trovare un ristorante (dove è possibile ottenere informazioni sull’area circostante, mangiare per i bonus temporanei ed accettare incarichi sulla soppressione di mostri), comprare armi, strumenti e noleggiare dei Chocobo per una serie di giorni.

Ogni personaggio ha anche un’abilità che lo contraddistingue: Prompto ha l’hobby di scattare foto, le quali verranno visionate dal giocatore durante gli accampamenti, Gladio potrà invece trovare oggetti utili per terra e focalizzare l’attenzione su alcuni elementi di gioco, Noctis avrà l’hobby della pesca, mentre Ignis della cucina. Queste abilità, oltretutto, aumentano di utilità man mano che le si mettono in pratica. L’esperienza, infatti, è essenziale ai fini del gioco, e concludendo i combattimenti si otterranno punti XP e PA, che serviranno per sbloccare diverse abilità. Per farlo, occorre accedere al menù dello sviluppo dei personaggi in cui è possibile, un albero delle abilità tutte da sbloccare a seconda del nostro stile e delle nostre esigenze.

Final Graphic Fantasy

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Dal punto di vista grafico, Final Fantasy XV è un bel vedere, ma non sorprende totalmente. Vi sono alcune pecche grafiche dovute alla granularizzazione di elementi per renderli meno pesanti sulla GPU, come i capelli o le ombre. Viaggiare in macchina è visivamente appagante, ma tentate di concentrarvi sui paesaggi vicini, o potreste notare un cambiamento netto di textures in lontananza, le quali mostreranno la natura grezza e poligonale del paesaggio, riducendo specialmente gli elementi mostrati a schermo. Il fatto di essere un open world molto vasto, giustifica comunque questi aspetti, in quanto più di una grafica iper pompata è ormai richiesto, per garantire una adeguata giocabilità, un frame rate stabile associato ad un’alta risoluzione, e questi fortunatamente ci sono. Il level design è curato e sorprende nelle mappe grazie a cambi di vegetazione, città strutturate su più livelli, ed una vastità degli ambienti particolarmente convincente, sebbene non si possa gridare al miracolo per via comunque di aree sì grandi, ma particolarmente povere di contenuto, che costringono il giocatore a percorrere grandi distanze senza davvero qualcosa che tenga gli occhi lontani dal traguardo.

Il ritorno della Fantasia Finale?

Molte critiche sono state alzate verso questo Final Fantasy, a partire da una “non-linearità” nella storia e alla troppa frenesia del sistema di combattimento offerto, con non pochi rimpianti al vecchio sistema a turni. A noi piace pensarla molto diversamente.

Non crediamo infatti che Final Fantasy si sia “adattato all’Occidente”, come molti hanno accusato, bensì che questo si sia adattato a tempi più moderni. Oggigiorno  titoli più venduti risultano essere, tra i tanti, quelli calcistici e gli FPS (come FIFA e Call of Duty), e questo è dovuto al fatto che i giocatori odierni cercano la rapidità, la possibilità di potersi divertire con meno di trenta minuti di gioco traendo il massimo dell’esperienza. Ed in un certo senso, Final Fantasy XV ha attuato questa strategia, tagliando completamente i caricamenti (salvo ovviamente il primo iniziale), e focalizzandosi su combattimenti con un sistema rapido e frenetico, ma pur sempre tecnico e pensato.

Lo stesso dicasi per la storia: un gioco open world, per definizione, non ha una storia lineare. È il giocatore che crea la sua di storia in base alle missioni che sceglie di seguire. Sebbene Final Fantasy XV abbia il suo filone narrativo principale, resta comunque al giocatore scegliere le avventure da far vivere a Noctis e compagni.

Se fin qui abbiamo spezzato una lancia a favore, non possiamo invece far passare tutti i contro. Innanzitutto il fatto che il font dei sottotitoli o delle didascalie non sia adeguatamente grande per essere letto senza sforzi, svista che nel 2016 e dopo tanti anni di sviluppo non può essere ignorata. Quello che invece finisce nell’occhio del ciclone è la questione riguardante la seconda parte dell’arco narrativo, e principalmente il fattore “Patch Aggiuntiva” che va’ ad approfondire parti della trama ed aggiungere rilievo ad alcuni personaggi passati in secondo piano. Qui abbiamo idee differenti in merito.

Secondo Gianmarco, si percepisce chiaramente l’effettiva mancanza di qualcosa, come se fossero stati tagliate via delle parti per poi essere aggiunte con vari DLC. Questa pratica è ormai tristemente diventata nota nell’industria, e se ancora si può tollerare un DLC che sia una vera e propria mini espansione, non si può dire lo stesso su di una patch aggiuntiva, che penalizza chi ha già concluso il titolo costringendolo a dover rigiocare l’ultimo capitolo per scovare cosa si è perso. Secondo Marco, invece, la patch aggiuntiva non è mancanza di contenuto, quanto invece una dimostrazione di una Square Enix che ascolta i suoi fan, e che tenta, anche dopo che il gioco è concluso, di soddisfarli senza chiedere nulla in cambio. La verità come al solito sta nel mezzo, ed in questo caso il giudizio spetta a voi.

Conclusione

Benché se ne voglia dire, con il capitolo XV, Square Enix si sta giocando praticamente il suo futuro. Un prodotto con uno sviluppo così travagliato doveva necessariamente riscontrare opinioni positive dal pubblico, pena un grosso buco economico nelle tasche della società giapponese. L’avventura di Noctis ed amici, fortunatamente, riesce in tutto questo, portando un vento di novità nella saga della fantasia, grazie all’ambientazione più vicina alla realtà ed alle infinite personalizzazioni del gameplay.

Tutto questo fa da cornice ad un immenso open world, nel quale vengono proposte svariate attività secondarie che permettono di allungare le già molteplici ore di gioco dovute alla storia principale. In definitiva ci è piaciuto, e molto. Poteva essere un gioco migliore? Probabilmente sì, ma ciò che è più importante è che Final Fantasy XV non perde di vista il suo vero obiettivo: quello di comunicare attraverso la storia. Ed in questo caso, il viaggio ed il dolore che il principe Noctis affronterà e la strada che lo porterà a trovare un posto nel mondo viene profondamente trasmesso al giocatore, tramite una splendida narrazione che non mancherà di incantare, aggiudicandosi anche lui un posto nel podio dei Final Fantasy.