Microsoft offre Call of Duty su PS Plus, ma Sony teme che possano esserci dei bug intenzionali
di: Luca SaatiOggi, la CMA del Regno Unito ha pubblicato le osservazioni di Sony sui rimedi proposti da Microsoft per la sua fusione con Activision. Microsoft ha già ottenuto un accordo di 10 anni sia con Nintendo che con Nvidia per continuare a pubblicare Call of Duty sulle loro piattaforme, ma Sony ha categoricamente rifiutato di accettare un accordo simile . Ora sappiamo perché.
- Xbox + Activision, l’UE vicina ad approvare l’acquisizione per un report
- L’antitrust britannico incontra Microsoft e Activision per discutere dei rimedi sulla fusione
- Xbox + Activision, Sony dovrà presentare a Microsoft i documenti sulle esclusive con i third party
Nel rapporto della CMA, Sony ha affermato di aver rifiutato l’accordo decennale di Microsoft perché non è andato abbastanza lontano da garantire la qualità di Call of Duty su PlayStation. Nello specifico, Sony ha insinuato che Microsoft potrebbe realizzare una versione parziale di Call of Duty per PlayStation utilizzando un numero inferiore di sviluppatori per realizzarla.
“Anche se Microsoft operasse in buona fede, sarebbe incentivata a supportare e dare la priorità allo sviluppo della versione Xbox del gioco, ad esempio utilizzando i suoi migliori ingegneri e più delle sue risorse. Non ci sarebbe alcun modo pratico per CMA (o Sony) di monitorare come Microsoft sceglie di allocare le sue risorse e la qualità/quantità di ingegneri che dedica alla versione PlayStation di Call of Duty, per garantire che Sony venga trattata in modo equo e allo stesso modo.!
Sony è arrivata persino a suggerire che Microsoft potrebbe sabotare attivamente Call of Duty su PlayStation per portare i giocatori su Xbox.
“Ad esempio, Microsoft potrebbe rilasciare una versione PlayStation di Call of Duty in cui bug ed errori emergono solo all’ultimo livello del gioco o dopo aggiornamenti successivi. Anche se questo downgrade potesse essere rilevato rapidamente, qualsiasi rimedio sarebbe probabilmente arrivato troppo tardi, a quel punto la comunità dei giocatori avrebbe perso la fiducia in PlayStation come luogo di riferimento per giocare a Call of Duty.”
Sony ha alcune prove a sostegno delle sue affermazioni. Il sondaggio della CMA ha confermato che un quarto dei giocatori PlayStation passerebbe a Xbox se Call of Duty diventasse un titolo esclusivo. È ragionevole presumere che un numero simile cambierebbe se la versione Xbox di Call of Duty diventasse la versione “migliore“. Inoltre, Microsoft ha già affermato che avrebbe posto fine al DLC esclusivo per PlayStation dopo la fusione, suggerendo la fine del trattamento preferenziale di PlayStation dal franchise di sparatutto.
Intanto Microsoft ha confermato di aver offerto a Sony un contratto di 10 anni che garantisca non solo l’uscita di Call of Duty su Playstation, ma con anche l’opzione di mettere i futuri capitoli sul suo servizio di abbonamento PlayStation Plus.
Tuttavia, Sony Interactive Entertainment ha affermato che l’offerta potrebbe dipendere da costi di licenza insostenibili, che la costringerebbero ad aumentare i prezzi. Microsoft afferma che la sua offerta di 10 anni fornirà a Sony la parità su “data di rilascio, contenuti, funzionalità, aggiornamenti, qualità e giocabilità con la piattaforma Xbox” su PS4, PS5 e qualsiasi piattaforma successiva.
In particolare, il proprietario di Xbox ha affermato che la parità si applicherà anche ai servizi di streaming e abbonamento. Microsoft vuole infatti inserire tutti i futuri capitoli della saga sia su Xbox Game Pass che su Playstation Plus se Sony dovesse accettare l’offerta di Microsoft che, a detta della compagnia giapponese, non è così allettante come sembra.
In un documento pesantemente redatto, Sony sostiene che Microsoft avrebbe una leva significativa per manipolare il prezzo di Call of Duty su PlayStation in base alla tariffa di licenza che decide di addebitare distruggendo commercialmente i modelli di abbonamento di Sony poiché costretta ad aumentare il prezzo e come conseguenza Call of Duty diventerebbe un’esclusiva del Game Pass dominando così il mercato dei servizi ad abbonamento.