« Sono Andrew Ryan, e sono qui per porvi una domanda: un uomo non ha diritti sul sudore della sua fronte? No, dice l'uomo di Washington; appartiene ai poveri.No, dice l'uomo in Vaticano; appartiene a Dio.No, dice l'uomo di Mosca; appartiene a tutti.Io rifiuto queste risposte. Piuttosto, scelgo qualcosa di diverso. Scelgo l'impossibile. Scelgo...Rapture »
Solo, immerso in un diafano mare di nebbia. La radio che porto in tasca che gracchia debolmente. Ancora un passo e la porta si fa sempre più vicina. Il rumore di scariche elettrostatiche si fa più insistente. Il fascio luminoso della torcia che stringo in mano traballa lievemente, facendo danzare le ombre che mi avvolgono. Adesso quel gracidio metallico si è fatto insopportabile. Un sibilo, un tonfo sordo dietro di me. Correre, devo mettermi a correre se voglio salvarmi. Quando mai avrà fine questo incubo?
Titoli del calibro di Pitfall, Super Mario Bros, Sonic, Superfrog, Rayman, Crash Bandicoot sono sicuramente impossibili da rimuovere dalle menti di ogni videogiocatore che abbia almeno una volta impugnato un pad o un joystick. Ma se sin dagli albori le meccaniche che regolavano la gestione di questi ammassi di pixel erano costituite semplicemente dal balzare agilmente da una piattaforma all'altra, con l'avvento del ciclone Super Mario 64 le cose iniziarono a mutare radicalmente. E per Insomniac fu impossibile restare impassibile dinanzi all'ennesima rivoluzione operata dal maestro Miyamoto.
Uno dei titoli che piu' ha contribuito al lancio della PlayStation 3 e' stato sicuramente Resistance: Fall of Man, sparatutto in prima persona programmato dai capaci sviluppatori di Insomniac. Negli anni l'universo di Resistance e' cresciuto e, dopo il primo debutto sul mercato, e' pronto ad ingrandirsi ancora con un nuovo episodio in uscita tra pochi giorni. Quale occasione migliore per ripercorrerne le origini? Seguiteci!
Nel 1991 a dettare legge erano i sistemi a 16 bit, con il mai troppo rimpianto binomio Super Nintendo/Sega Mega Drive a fare la parte del leone e, assieme ad essi, godeva di una salute invidiabile il genere platform. Fu allora che Todd Replogle, programmatore al soldo di Apogee Software, decise di imbarcarsi in un'impresa tutt'altro che banale: portare anche su personal computer un genere che, tradizionalmente, era ostile a tutto quanto non appartenesse al mondo delle console. E proprio l'1 luglio del 1991, il primo episodio della saga del Duca vide la luce.
1992, una piovosa sera d'inverno. Ed Boon, leggendario game designer, cerca nella penombra del suo ufficio il guizzo vincente per riportare la Midway ai fasti di un tempo con un videogioco innovativo e travolgente. Tutto il settore videoludico cerca di replicare il successo di Street Fighter II: nessuno riesce ad avvicinarsi alla qualita' del titolo Capcom. Il televisore acceso dietro Boon trasmette un film splatter di serie B: nella testa del game designer si e' accesa una lampadina. Nasce Mortal Kombat.
Quando nel 2004 usci' il primo Killzone, ci trovavamo in un periodo molto particolare per il mondo videoludico. Infatti e' proprio in quell'anno che cominciava a riscaldarsi seriamente la battaglia tra console. Il 9 novembre dello stesso anno, infatti, il mercato vide apparire sugli scaffali la seconda incarnazione di Halo, mentre qualche giorno dopo Guerrilla Games rilascio' il primo capitolo di Killzone. Mettete lo scafandro e chiudete i boccaporti, ci lanciamo a perdifiato nel passato.