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Console-Tribe Awards 2010

Aspettate. Lasciate ancora un attimo gli spumanti al fresco e lo zucchero a velo nella bustina. Concedete ancora qualche minuto all'anno che ci sta lasciando, se lo merita, almeno dal punto di vista videoludico. Arrivati alla terza edizione, i Console-Tribe Awards non sono stati mai cosi' discussi all'interno della redazione come e' avvenuto in queste ultime settimane. I CTA sono la sublimazione di esperienze, preferenze e valutazioni differenti vissute e provate nel corso dei dodici mesi da tutta la redazione. Ma adesso bando alle ciance, e' ora di tirare le somme!

di: Redazione

È doveroso dire che quest’anno la scelta del Game of the Year è stata particolarmente difficile, ben oltre le nostre più pessimistiche aspettative. Fino all’ultimo secondo, infatti, sono stati Mass Effect 2 e Red Dead Redemption, due autentici capolavori, a contendersi questo prestigioso riconoscimento. A spuntarla al fotofinish è stata proprio l’epopea western targata Rockstar Games che, stavolta, possiamo dirlo, imprime il suo marchio a fuoco nella storia del videogame.

Nell’America di inizio ‘900 ci troviamo a vivere le (dis)avventure di John Marston, apparentemente un fuorilegge come tanti ma un personaggio come pochi, semplicemente unico. John si trova a servire lo Stato, quello Stato che egli stesso ha sempre rinnegato e disonorato, quel Governo che gli aveva messo una taglia sulla testa e che ora lo ricatta minacciando di sterminargli la famiglia se prova a ribellarsi. Il nostro eroe dovrà trovare due suoi vecchi compari e farli fuori per guadagnare così la sua redenzione, una redenzione paradossalmente macchiata col sangue e senza ombra di gloria o di onore, che troverà il giusto epilogo in uno dei finali che possiamo definire, senza paura di smentita, tra i più belli e sconvolgenti della storia videoludica.
Una storia appassionante, struggente e commovente che saprà regalarvi emozioni che difficilmente si provano in un videogame. Vi si parerà davanti una carrellata di personaggi indimenticabili, la cui personalità verrà tratteggiata con incredibile cura e precisione, senza lasciare nulla al caso. L’ambientazione farà il resto. Tra deserti, pianure, cittadine malfamate e montagne innevate, vi troverete a viaggiare tra Nord America e Messico vivendo sulla vostra pelle il dramma e la spietatezza della vita di frontiera come le atrocità della rivoluzione, chiedendovi, semmai ce ne fosse bisogno, come abbia fatto Rockstar a raggiungere una tale maturità artistica e tecnica. La colonna sonora è soltanto la ciliegina sulla torta, fatta di pezzi strumentali in pieno stile Ennio Morricone e di musiche originali che andranno a sottolineare con innata eleganza i momenti chiave dell’avventura, facendovi venire i brividi in più di un’occasione. Il mondo creato da Rockstar sembra inghiottire il giocatore, incatenandolo ad una realtà dura e sofferta, imprigionandolo nella stessa personalità di John e facendogli vivere le sue (poche) gioie, i suoi tormenti, i suoi rimorsi, il suo dolore. Red Dead Redemption guarda il giocatore all’orizzonte di un nuovo giorno, da una prospettiva che rappresenta simbolicamente una possibile fine che il protagonista non può che rimandare continuamente.
Ad una campagna singolo giocatore lunga ed appassionante come poche, si affianca una completa e variegata esperienza multigiocatore che spazierà da modalità competitive a cooperative, andando ad indirizzare verso l’infinito la longevità di questa incredibile produzione.

Red Dead Redemption è il nostro Game of the Year. Stiamo parlando di un’esperienza videoludica unica nel suo genere, condita da una trama che potrebbe fare invidia a molte produzioni cinematografiche milionarie e scandita da ritmi narrativi praticamente perfetti. Rockstar Games in questo 2010 ci regala il suo più grande capolavoro, e noi non possiamo che omaggiarlo con il nostro modesto riconoscimento. Indimenticabile.

 

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