Recensioni

Recensione Recensione di Need for Speed Carbon

Recensione di Need for Speed Carbon di Console Tribe

di: Redazione

Dopo averlo pubblicato lo scorso Natale praticamente su tutte le
piattaforme esistenti, Electronic Arts ha approfittato del lancio
europeo di PS3 per portare il suo nuovo racer urbano Need for Speed:
Carbon anche sulla neonata console di casa Sony. Pronti a bruciare
l’asfalto?

NFS: Carbon è l’ennesimo episodio di una delle più famose e fortunate
serie automobilistiche, quella di Need for Speed, che attinge a piene
mani dal mondo del cinema (ed al filone dei film automobilistici in
stile Fast and Furious, per la precisione) per presentarci situazioni
sempre più estreme e coinvolgenti. Ambientato esclusivamente di notte,
il gioco mantiene la natura free-roaming degli episodi precedenti
permettendoci di girare liberamente per Palmont, la città in cui è
ambientato questo capitolo, ed immergendoci in nuove ambientazioni con
nuova storia e personaggi, tutti interpretati da attori in carne ed
ossa.

Nella modalità storia, Palmont è divisa in una serie di aree ognuna
dominata da una diversa gang, ed il nostro obiettivo sarà vincere tutte
le gare presenti in ogni territorio per poi scontrarci in duello con il
boss della gang locale: se lo sconfiggeremo potremo reclamare il suo
territorio come nostro. E proprio nelle gare con i boss è possibile
notare la prima novità del gioco: le corse nei canyon. Palmont è
infatti circondata da tre “canyon” all’interno dei quali si dipanano
delle strade tortuose che ci vedranno affrontare i boss delle bande in
sfide testa a testa. In realtà la definizione “canyon” suona un pò
strana, perchè con tale parola si intendono generalmente delle profonde
vallate a strapiombo scavate dall’acqua: qui invece abbiamo a che fare
con normali montagne sulle quali si snodano le strade nelle quali
correremo, simili a tante strade di montagna che possiamo trovare anche
dalle nostre parti.

Queste sfide sono articolate in due fasi: nella prima dovremo inseguire
il nostro avversario senza farlo allontanare troppo e guadagnando punti
rimanendo nella sua scia, mentre nella seconda sarà lui ad inseguirci
ed inserendosi nella nostra scia ci sottrarrà punti fino a farci
arrivare a zero, il che equivarrà ad una sconfitta. Dovremo quindi
imparare a padroneggiare la guida in questi tornanti di montagna che
offrono una ulteriore insidia: i guard-rail sono fragilissimi, e se
dovessimo perdere il controllo dell’automobile saremmo puniti con un
bel volo nel vuoto. Fortunatamente in questo episodio torna la modalità
“tempo rallentato” già vista in NFS Most Wanted: alla pressione di un
tasto potremo rallentare il tempo per dirigere la traiettoria con più
precisione, permettendoci di completare curve che altrimenti non
saremmo riusciti a fare. Questo rende la guida molto più semplice,
forse anche troppo: i puristi storceranno il naso, ma vista la natura
fortemente arcade della serie NFS, qualche “trucchetto” ci può stare.
Il modello di guida segue infatti quello che ci si aspetterebbe da un
gioco di questa serie: velocità estrema (non può ovviamente mancare la
spinta del NOS, onnipresente in giochi di questo tipo), tante
sportellate e poco spazio per la simulazione.

Altra novità presente nel gioco è la componente di squadra: nella
modalità storia incontreremo vari personaggi che correranno con noi e
che potremo chiamare in aiuto nel corso delle gare. Questi si dividono
in tre ruoli: Aiuto blocco, Scia e Ricognitore. Il primo tenta di
impedire ai nostri nemici di superarci sbarrandogli la strada, il
secondo crea una scia sulla quale potremo porci per avere un sensibile
aumento di velocità, mentre il Ricognitore corre davanti a noi per
indicarci eventuali scorciatoie nel percorso, delle quali potremmo
avvantaggiarci. Quella dei compagni di squadra è una interessante
novità, ma diventeranno piuttosto superflui mano che diventerete più
bravi ed avrete veicoli più potenti, essendo in grado di vincere le
gare senza aiuti esterni. Altra novità degna di nota è il ritorno della
modalità Drift, già vista in NFS Underground, che ci vede lanciarci a
tutta velocità già per i tornanti di montagna eseguendo tutte le curve
in derapata. Questa è forse la meno divertente tra le modalità
presenti, perchè le automobili rispondono in modo diverso rispetto alle
altre gare, e fare le curve risulta fin troppo facile: manca insomma un
vero senso di sfida.

Rispetto alle altre versioni del gioco, la versione PS3 ci permette poi
di utilizzare il sensore di movimento del Sixaxis per aumentare
ulteriormente l’angolo di sterzata in curva oltre a quello che ci
permette lo stick analogico: durante una curva basta inclinare il
joypad nella giusta direzione per guadagnare qualche grado di sterzata
in più. Non si tratta però di una novità particolarmente utile, e
sembra sia stata inserita “tanto per averla” senza pensare a veri
impatti nel gameplay. Purtroppo notiamo inoltre che questa versione del
gioco manca della modalità fotografica presente invece su Xbox 360, che
ci permetteva di fotografare le nostre auto per mostrarle agli amici:
un vero peccato, viste le capacità di elaborazione del titolo.

Infatti non sarebbe Need for Speed se non ci permettesse di elaborare
le nostre vetture per renderle più belle e performanti: ecco quindi
tornare la possibilità di potenziare le automobili per aumentarne
velocità, accelerazione e capacità di derapata acquistando (con i soldi
guadagnati nelle gare) e montando numerosi pezzi aggiuntivi. Per quanto
riguarda gli abbellimenti estetici, invece, il gioco introduce la nuova
modalità Autosculpt che ci permette di variare dinamicamente, tramite
una serie di sliders, l’aspetto dei vari accessori che andiamo a
montare. In questo modo prese d’aria, minigonne, alettoni e quant’altro
non saranno mai uguali da macchina a macchina e potremo dire di aver
creato un vero look personalizzato. Il bello è poi che è possibile
portare le proprie “creazioni” nelle gare online, per mostrarle agli
amici o agli altri giocatori che si incontreranno: ma attenti, lì fuori
ci sono dei veri artisti dell’elaborazione e dovrete essere all’altezza!

Prima di passare all’analisi tecnica del gioco, un doveroso cenno va
alla modalità online: è possibile creare o partecipare in partite di
massimo 8 giocatori, in tutte le modalità presenti nel gioco in singolo
oltre all’aggiunta di modalità “guardie e ladri”, in cui alcuni
giocatori corrono come poliziotti ed altri come ladri cercando di non
farsi prendere. Purtroppo le modalità online sono minate, al momento,
da due problemi maggiori: il primo è la costante presenza di lag, che
fa sì che vediamo le macchine avversarie “saltare” da un punto
all’altro della pista, ed il secondo è l’assenza di giocatori online:
riuscire a correre in una gara con 8 giocatori è molto difficile, a
meno che non si abbiano ovviamente altri 7 amici con i quali ci si è
accordati in precedenza.

Sul fronte grafico sono gioie e dolori. Da una parte troviamo dei
bellissimi filmati di intermezzo, interpretati da attori reali e
doppiati completamente in italiano, che ci permettono di calarci a
fondo nella storia del gioco. Quando arriva il momento di metterci al
volante, però, la natura multiformato del titolo si fa sentire
pesantemente, con textures in bassa risoluzione, l’assenza di un
modello di illuminazione dinamica (certo, il gioco si svolge
completamente di notte, ma questo non significa che non vi siano
sorgenti di luce) ed un fastidioso aliasing sempre presente. Ciliegina
(marcia) sulla torta, il frame-rate soffre di una certa instabilità
soprattutto affrontando le curve con visuale in prima persona: vista la
grafica decisamente leggera, non si capisce cosa vada ad appesantire
l’hardware della console tanto da minare la fluidità grafica del gioco.

In conclusione, Need for Speed: Carbon dimostra di essere un racing
game dedicato più ai fan della serie che agli appassionati di racing
game in generale, a causa di un gameplay che non convince del tutto ed
una realizzazione tecnica che non rende giustizia alla piattaforma su
cui è ospitato. I punti positivi li troviamo nelle capacità di
elaborazione dei veicoli con l’innovativa modalità Autosculpt, e nella
storia interessante ed intrigante, grazie anche alle belle cut-scenes
con attori reali: questo non basta però per elevare il giudizio
generale sul titolo. PS3 offre sicuramente giochi di guida migliori di
questo, quindi l’acquisto è consigliato principalmente nel caso in cui
siate dei veri fan della serie Need for Speed e non volete perdervi
questo nuovo episodio.