Fondata da alcuni sviluppatori veterani dal portfolio invidiabile (Bioshock, Guitar Hero e Halo), Molasses Flood debutta nel panorama videoludico con il rilascio di The Flame in the Flood, un curioso survival game che non potevamo non analizzare. Vediamo insieme se merita la vostra attenzione. Non ci resta che sopravvivere E’
Di solito quando nei videogiochi ci ritroviamo ad affrontare una guerra vestiamo i panni del soldato di turno e mai dei civili che soffrono più di tutti gli orrori del conflitto. This War of Mine: The Little Ones vuole colmare proprio a questa mancanza puntando tutto sull’aspetto emotivo e sulla
Sono passati 17 mesi dall’uscita di Hyrule Warriors per Wii U, Musou sviluppato da Koei Tecmo Games incentrato nel mondo di Link e Zelda. Abbiamo già ampiamente discusso il titolo, grazie al nostro recensore Macchia, che ha descritto in maniera limpida e cristallina cosa aspettarsi da esso. Dopo oltre un
C’è una legge non scritta in redazione: se arriva un gioco legato agli sport estremi, l’esperto di riferimento sono quasi sempre io. Purtroppo la cosa vale anche per Shred It! il titolo di Extra Mile Studios uscito di recente su Xbox One. La discesa infinita Shred It! si presenta
War has never been so much fun è un motivetto che ha accompagnato gioiosamente la mia adolescenza a 16 bit. E magari se date una spulciata su Youtube è capace che inizierete pure voi a fischiettare assieme al mitico John Hare, il creatore di quel Cannon Fodder a cui si ispira Tiny Troopers: Joint Ops. Che dopo aver furoreggiato in mobilità e su macchine Sony, è pronto a portare un po’ di spensierata guerriglia anche su Xbox One.
Sono da sempre un grandissimo fan de Il Labirinto Magico, soprattutto nella sua formula Master. Un amore nato decenni fa, quando da adolescente si trascorrevano i sabato sera in creperie a giocare ai bei giuochi da tavolo di una volta ™, tra i quali un giorno mi capitò di provare il classico Ravensburger. Sarà forse perché ha alcuni punti di contatto con questo intramontabile board game che mi sono tuffato nella prova di The Living Dungeon armato delle migliori intenzioni. Ed ora non posso fare a meno di riconsiderare sensibilmente il mio (fu) giovanile entusiasmo.
Project x Zone è uno di quei giochi che, letteralmente, non ti aspetteresti mai di vedere. Un titolo eccentrico che fonde, in un'unica cartuccia, il meglio delle icone videoludiche di tre grandi software house (Namco Bandai, Sega e Capcom), sotto la direzione di Monolith Soft, in un progetto di stampo squisitamente giapponese con tutti i pregi e difetti che ne derivano.A distanza di qualche anno dal primo capitolo, Il Nintendo 3DS accoglie nella sua vasta cerchia di titoli il seguito diretto di questo particolare ibrido strategico che, a differenza del precedente episodio, vanta un adattamento in lingua nostrana.
Evviva! Dato che ho un debole smodato per la cultura nipponica in generale, sia si parli di cibo, storia, architettura e fauna femminile, l’arrivo redazionale di Mitsurugi Kamui Hikae non poteva lasciarmi indifferente. Nonostante fossi completamente digiuno della sostanza del titolo in questione. In fondo, però, sapevo già che il mio arcipelago preferito non avrebbe potuto deludermi. Almeno non più di tanto.
Gli spin-off sembra facciano bene a Far Cry. Blood Dragon, difatti, fu una divertente appendice al terzo capitolo ed Ubisoft, sempre brava a sfruttare le esperienze positive, ha visto bene di alzare la posta con il recente Far Cry Primal, declinazione preistorica del popolare brand shooter. Non rinunciando però a proporsi in una versione decisamente più originale, seppur non stravolta nella sua essenza. Pronti a tornare abbondantemente indietro nel tempo?
Abbiamo già visto in una precedente news come l’esordio di CampoSanto abbia superato ogni aspettativa, compresa quella degli sviluppatori. Il titolo è infatti in cima alle vendite digitali per PS4, superando persino titoli appena usciti e nettamente superiori come Far Cry Primal e Street Fighter.Ma perché? Cosa può avere di speciale un indie game, venduto a prezzo budget, e notoriamente corto di longevità? Se avete qualche minuto libero, ve lo racconterò in breve.
Magari se avete vissuto il magico periodo delle fumose sale giochi o delle prime incarnazioni casalinghe dei meravigliosi coin op dell’epoca, di sicuro saprete già che non c’era bisogno di Ralph Spaccatutto o del quasi omonimo clone del professor Farnsworth per essere al corrente dell’esistenza di Q*bert. La stramba palla semi antropomorfa ha accompagnato con onore l’ascesa (e relativa discesa) dell’intrattenimento videoludico, per poi sparire nel nulla. O quasi, dato che le conversioni non si sono sprecate. E poteva dunque mancare di impreziosire anche le line up delle macchine nostrane?
Capcom punta molto su Street Fighter V. Se guardiamo infatti al portfolio della casa di Osaka solo la serie Monster Hunter su portatile riesce a generare numeri da capogiro. Per questo motivo la strategia adottata con il nuovo esponente della serie picchiaduro è quella di non rilasciare altre edizioni come abbiamo visto invece con il quarto capitolo. Una strategia che abbiamo apprezzato molto, ma al momento c'è un problema bello grosso.
Sono sicuro che se scrivo, come sto per fare, Supersonic Acrobatic Rocket-Powered Battle-Cars la maggior parte di voi penserà sicuramente che stia per elaborare una roboante supercazzola a tema videoludico. Se invece siete tra coloro che, nel remoto 2008, siete riusciti ad entrare in contatto anche solo per un istante con i ragazzi di Psyonix Studios non avrete difficoltà a comprendere l’idea di fondo che anima il loro recentissimo Rocket League. In pratica come se fosse perineo ridondante sul campanello del metronomico piedistallo. E uno a zero per me...
Life is Strange approda finalmente in formato fisico con un'edizione che raccoglie tutti e cinque gli episodi rilasciati da Square Enix. Il nostro Gianmarco "St Jimmy" Forcella l'ha provato per noi ed è pronto a raccontarvi ciò che pensa di questa nuova IP dei Dontnod Entertainment.
Dopo aver debuttato qualche mese fa in versione "early access", Layers of Fear fa capolino sugli store digitali di PS4 e Xbox One nella sua forma definitiva, forte di aver già incontrato l'interesse degli "early adopter". Vediamo insieme di che si tratta e se vale la pena acquistarlo.
Nato dalle mani di Nicoplv Games, Cubot è un un puzzle game proveniente dal mondo mobile arrivato da poco anche su Xbox One.
Dopo uno sviluppo alquanto travagliato ed una versione alpha rilasciata qualche tempo fa su PC, Cobalt approda finalmente su Xbox One. Vediamo insieme di che si tratta e se vale la pena aprire il portafogli.Il titolo realizzato da Oxeye Game Studio si presenta come un platform 2D con elementi tipici degli shooter a scorrimento orizzontale, giocabile sia in single-player che in cooperativa. La storia vede protagonista lo strampalato agente Cobalt, intento ad esplorare un pianeta sconosciuto per fare luce sulle origini della propria specie. Il gioco offre anche diverse attività collaterali, proponendo un buon numero di modalità multiplayer e una serie di sfide.
Dopo un incomprensibile periodo di oblio le avventure grafiche sembrano vivere adesso di una discreta salute, grazie a numerosi nuovi esponenti del genere. Ultimo, in ordine di tempo, ad approdare su console è Agatha Christie: The A.B.C. Murders, gioco sviluppato da Microids ed ispirato all'omonimo giallo della celebre scrittrice.
Blazing Badger è uno studio di sviluppo tanto prolifico quanto recente che, dal 2014, è giunto alla sua seconda pubblicazione inedita, AIPD (Artificial Intelligence Police Department), un Twin Analog Shooter davvero ben confezionato e disponibile, alla modica cifra di 9,99 euro, per Xbox One, PS4 e PC.
Aiuto! I marziani hanno messo piede sulla Terra e le loro intenzioni sono tutt'altro che pacifiche. No, non siamo impazziti! Questo è il plot di Fortified, curioso tower defense sviluppato ed edito da Clapfoot.Nulla di nuovo sotto il Sole, ma solo un pretesto per chiamarci alle armi e respingere ancora una volta quei cattivoni degli alieni, in un contesto scenico-narrativo che rievoca gli anni '50 e l'incidente di Roswell.
Lo scorso 15 giugno è stato possibile sentire davvero tutto l’amore e l’emozione che albergavano nel cuore di Martin Sahlin in occasione del reveal mondiale di Unravel. Ed è impossibile non entrare in contatto con questi sentimenti non appena si avvia il primo lavoro di Coldwood e si legge il breve messaggio con cui lo studio ci presenta la sua piccola creatura. E questa passione si ritrova in ogni singolo anfratto del platform, nato sotto l’ala protettrice di EA, che da pochissimi giorni ha iniziato a dipanare il filo dei suoi ricordi.
La perdita della licenza WRC non ha tenuto Milestone lontana dal mondo del rally automobilistico. La software house milanese infatti si è alleata con quello che è il più grande pilota di tutti i tempi di questa disciplina per dare vita a Sébastien Loeb Rally Evo. Riuscirà il videogioco a essere all'altezza del nome che porta?
Mentre Milestone si è data alla sua visione di rally con Sébastien Loeb Rally Evo, la licenza del World Rally Championship resta saldamente nelle mani di BigBen Interactive che ha deciso di affidare lo sviluppo di un nuovo videogioco ai ragazzi francesi di Kylotonn. Il risultato purtroppo non è dei migliori e gli amanti del rally potrebbero restarne un po' delusi.
Mario & Luigi: Paper Jam Bros è un ingegnoso crossover, prodotto da Nintendo, che unisce le serie di Mario & Luigi e quella di Paper Mario, che per la prima volta si ritrovano insieme, per riportare la pace nel regno dei funghi. Entrambe le serie si sviluppano come giochi di ruolo a turni, con elementi platform, e richiedono velocità, tempismo, astuzia, logica, generando sfide e tanta allegria. Senza attendere oltre, buttiamoci subito nella recensione.