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Recensione Dexed

di: Simone Cantini

Quando si dice il caso. Ninja Theory decide di organizzare una game jam interna, suddividendo il team in dieci piccole squadre con il compito di realizzare, in un solo mese, un titolo sfruttando l’Unreal Engine 4. Il tempo passa ed alla fine, quando tutti si ritrovano a divertirsi con Dexed, i dubbi in merito a quale lavoro possa essere proclamato vincitore vengono rapidamente dissolti. Segnando contemporaneamente il debutto del team inglese all’interno della realtà virtuale.

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S’i’ fosse foco…

Data la sua genesi affrettata e quasi casuale, se così ci possiamo prendere la liberta di definirla, Dexed non fa niente per mettere in piedi la benché minima ombra di narrazione, limitandosi a proporre una basilare esperienza on rail di stampo puramente arcade. Ci ritroveremo, dunque, a percorrere quattro distinti livelli, ognuno caratterizzato da un peculiare elemento, in cui saremo chiamati a distruggere alcuni bersagli semoventi che in minima parte ricordano i Lost Soul di Doom. Per farlo avremo a disposizione due differenti armi, rispettivamente in grado di sparare proiettili di ghiaccio e di fuoco. Queste dovranno essere utilizzate per abbattere l’avversario dell’elemento opposto, al fine di poter incamerare il maggior numero di punti e scalare le classifiche globali. Apparentemente elementare come meccaniche, il gameplay di Dexed si rivelerà molto più ostico di quanto possa apparire, data l’abbondanza di elementi che saranno di volta in volta vomitati sullo schermo. La precisione, oltre che per l’ottenimento dell’agognato high score, sarà fondamentale in quanto colpire l’obiettivo con l’arma sbagliata potrebbe causare una perdita di punti preziosi (fuoco con fuoco), oppure congelare temporaneamente il counter del punteggio (ghiaccio con ghiaccio). Niente di apparentemente eclatante, ma Move alla mano (si può giocare comunque anche con il pad) le cose si riveleranno ben presto più difficili del previsto. Terminati i quattro, ahinoi, brevissimi livelli, potremo affrontare il boss finale, un calamaro gigante che dovremo abbattere entro il tempo limite. Tutto funziona molto bene, peccato per la longevità risibile dell’intera esperienza che, ad essere generosi potrebbe non portare via più di una mezzoretta per essere conclusa nella sua interezza, lasciandoci in bocca l’amara sensazione di aver semplicemente assaporato la prima portata di un banchetto ben più sostanzioso. Si tratta, comunque, di un durata in linea con la natura fortemente arcade di Dexed, titolo che punta tutto sulla ricerca del punteggio perfetto e non sulla volontà di proporre un’esperienza eccessivamente stratificata. In questo senso tornano utilissime le già citate classifiche online ed i tre differenti livelli di difficoltà proposti per ognuno dei cinque stage. Per i più spirituali è presente anche la modalità Zen, tramite la quale sarà semplicemente possibile attraversare i livelli per godersi il panorama, lasciandosi alle spalle la frenesia della lotta. Chiude il cerchio la modalità Arcade, nella quale ci troveremo ad affrontare una serie di ondate infinite, dalla difficoltà ovviamente crescente, di avversari.

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Comfort zone

Pur trattandosi di un prodotto realizzato con estrema rapidità, Dexed non si presenta ai nastri di partenza azzoppato per quanto concerne il versante tecnico. La modellazione dei vari stage, pur non svettando per complessità, si attesta su livelli discreti, capaci di offrire anche alcuni scorci interessanti. Sotto questo aspetto premia senza dubbio la volontà di proporre uno shooter su binari, escamotage vincente per arginare le richieste hardware della realtà virtuale. Senza infamia e senza lode l’effettistica generale, sia visiva che sonora, mentre non si riscontrano particolari problemi di puntamento in caso di utilizzo della coppia di Move.

Dexed non fa nulla per nascondere la sua essenza di titolo volutamente minore, ma non per questo privo di alcuni punti a favore. L’esperienza non sarà certo complessa e variegata, ma complice un prezzo di vendita davvero contenuto si può quasi serenamente chiudere un occhio al cospetto della sua longevità davvero ridotta all’osso. Se preso come produzione squisitamente arcade, il divertissement targato Ninja Theory potrebbe ritagliarsi un piccolo spazio nella vostra libreria digitale, ma data la sua eccessiva brevità il rischio di stancare ed annoiare rapidamente anche i più incalliti cacciatori di punti è estremamente elevato.