Square Enix lancia il sasso e nasconde la mano
Gran Turismo 6 non è soltanto un videogioco, è molto di più. È l'incarnazione videoludica dell'amore viscerale per i motori, il brivido lungo la schiena di chi perde il senno di fronte alle sinuose curve di una supercar. È la realizzazione in chiave digitale del sogno automobilistico di Kazunori Yamauchi.Più semplicemente, Gran Turismo 6 è un racing game dalla forte personalità, ben ancorato alle sue convinzioni, che, dopo le titubanze di un quinto capitolo segnato da una gestazione alquanto travagliata, si presenta al grande pubblico raffinato e rivisto in qualsiasi aspetto: dall'interfaccia grafica al modello di guida. Scopriamolo insieme.
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Cosa è che ci rende davvero umani? Davvero basta solo essere dei bipedi pensanti, organismi a base di carbonio composti per l’80% di acqua, per essere definiti tali? E può essere considerato umano, nel senso più stretto del termine, un qualcosa capace di uccidere i suoi simili, mosso unicamente da sentimenti oscuri come la brama o la vendetta? Domande, queste, che vengono messe in discussione in maniera in apparenza scanzonata da Doki Doki Universe, titolo dello studio indipendente HumaNature da poche ore disponibile su PS4, PS3 e PS Vita.
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Stravolto, rinnovato, modificato e talvolta stuprato. Il genere dei jrpg è forse quello che, nella generazione che ci stiamo apprestando a sostituire, ha subito i maggiori tentativi di svecchiamento. Di sicuro i propositi che hanno contraddistinto questa volontà sono stati, almeno in gran parte dei casi, unicamente animati dalla buona fede. C’è da dire, però, che non sempre i risultati sono riusciti a soddisfare i fan di questa tipologia di games: chi andava lamentandosi di un eccessivo snaturamento, chi sosteneva la persistenza di meccaniche comunque troppo vetuste o chi, semplicemente, recitava la parte del solito bastian contrario. C’è da dire, però, che la nostalgia dei mai troppo lodati (chissà poi se a torto) bei vecchi tempi non è riuscita a dissolversi con il susseguirsi dei tioli. Mossa con tutta probabilità dall’amore per dei clichè duri a mollare il cuore dei fan, ci ha pensato la casa indipendente SideQuest Studios a riproporre un’esperienza ludica fortemente ancorata ai tempi che furono. Ma l’effetto nostalgia sarà sufficiente a garantire un’esperienza all’altezza dei ricordi passati?
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