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Anthem, un report rivela retroscena sul complicatissimo sviluppo

di: Luca Saati

Il noto giornalista e insider Jason Schreier ha pubblicato su Kotaku un report che rivela diversi retroscena sul complicato sviluppo di Anthem.

Tra le informazioni rivelate dall’insider scopriamo che inizialmente il progetto si chiamava Beyond ed è rimasto tale fino alla settimana prima dell’E3 2017, evento in cui venne annunciato il videogioco. Sembra addirittura che Biwoare avesse già creato i primi prodotti per il merchindising come le t-shirt con il nome Beyond. I problemi sono arrivati quando EA non è riuscita ad assicurarsi i diritti sul marchio Beyond chiedendo così a Bioware di scegliere un altro nome, Anthem per l’appunto. Il nome Anthem però non aveva molto senso col gioco fino a quando a livello narrativo non venne trovata la giustificazione: l’Anthem of Creation era una forza misteriosa che abbracciava l’intera ambientazione del gioco e che si dimostrava capace di scatenare dei devastanti cataclismi. Sembra addirittura che gli sviluppatori di Bioware non avessero ben chiara la tipologia di gioco, qualcosa di più concreto si iniziò ad intravedere nel 2017. Addirittura inizialmente Anthem doveva appartenere al genere dei survival game multiplayer in cui il giocatore e i suoi amici indossavano una tuta tecnologica con l’obiettivo di sopravvivere il più possibile su di un pianeta ostile. Bioware aveva previsto un mondo di gioco pieno di pericoli con creature aggressive su cui aggrapparsi e danneggiare sfruttando l’ambiente e gli effetti atmosferici. Qualcosa è andato storto nello sviluppo portando Bioware a cambiare il concept del gioco a quello che conosciamo adesso.

Il report di Kotaku ha parlato anche della presentazione dell’E3 2017 con una demo che è stata definita fasulla:

“La demo era in gran parte falsa, ma questo accade con quasi tutte le dimostrazioni dell’E3. Si trattava di una demo messa insieme per l’evento ma non avevamo ancora le idee chiare sulla direzione da prendere con Anthem.”

Anthem ha richiesto sette anni di lavoro ma la produzione vera e propria si è concentrata negli ultimi 18 mesi con Bioware che ha provato a modellare il gioco basandosi sui feedback positivi ottenuti dopo la presentazione alla fiera losangelina. Bioware si è avvicinato a quell’obiettivo, ma lo sviluppo confusionario e mal organizzato ha comunque inficiato il risultato finale. Molti problemi sono stati causati anche dal Frostbite Engine, motore tutt’altro che semplice da padroneggiare.

Lo sviluppo in generale non è stato dei più semplici, specialmente durante il crunch time, periodo in cui si lavora senza sosta per rispettare le scadenze. Nel caso di Anthem, che era stato già rinviato una volta, gli sviluppatori sono stati colpiti da ansia e depressione durante il crunch time. Un fenomeno a cui Bioware non è nuova visto che episodi di stress sono capitati anche durante lo sviluppo di Mass Effect Andromeda. Sulla questione è immediatamente intervenuta Bioware con un post sul proprio blog ufficiale:

“Prendiamo molto seriamente la salute ed il benessere del nostro team. Ci concentriamo molto per evitare i periodi crunch, facciamo tutto il possibile per evitare stress, ma c’è sempre spazio per migliorare in questo senso.

Il processo creativo è spesso difficile. Le sfide e le difficoltà si fanno sentire. Ma il premio di mettere nelle mani dei giocatori qualcosa che abbiamo creato, è incredibile. La gente in questa industria ci mette tanta passione ed energia, e non vediamo il senso di abbattere il lavoro di qualcun altro. Non pensiamo che articoli del genere migliorino la nostra industria.”