Recensione WRC 4: FIA World Rally Championship
Dopo aver incassato preziosi suggerimenti e pungenti critiche in seguito all'uscita del terzo capitolo, gli italianissimi di Milestone tornano a sporcarsi le mani di fango con WRC 4: FIA World Rally Championship, con la promessa di aver apportato tutti quei miglioramenti richiesti a gran voce dalla community. Vediamo insieme come è andata.
di: Santi "Sp4Zio" GiuffridaDopo aver incassato preziosi suggerimenti e pungenti critiche in seguito all’uscita del terzo capitolo, gli italianissimi di Milestone tornano a sporcarsi le mani di fango con WRC 4: FIA World Rally Championship, con la promessa di aver apportato tutti quei miglioramenti richiesti a gran voce dalla community. Vediamo insieme come è andata.
Mi chiamavano nessuno
Una volta avviato il gioco e compilata la carta d’identità del nostro pilota virtuale e rispettivo “navigatore”, veniamo accolti da un menu di chiara lettura e dall’aspetto più “maturo”, che sin da subito ci fa respirare l’odore della benzina grazie a spettacolari sequenze in slow motion in riproduzione perpetua sullo sfondo.
Le modalità di gioco sono molteplici: Stage Veloce per accendere subito il motore e lanciarsi in una tappa casuale, Rally per disputare un singolo stage, un rally intero o un campionato personalizzato, Carriera per mirare al successo partendo dal basso e, infine, Multigiocatore per sfidare gli amici, sia online che offline.
WRC 4 fa un buon uso della licenza ufficiale, ci sono infatti tutti i 65 piloti WRC con le rispettive auto (dalla Volkswagen Polo R di Ogier alla Citroen DS3 di Loeb o la Fiesta RS di Neuville), suddivisi nelle quattro categorie ufficiali (Junior WRC, WRC 3, WRC 2 e WRC), e tutte le 13 location che vi porteranno in giro per il mondo, per un totale di ben 78 stage tutti da dominare.
La Road to Glory del precedente capitolo è stata abbandonata in favore di una nuova modalità Carriera più in linea con la filosofia del titolo: nei panni di un giovane pilota in erba saremo chiamati a scalare l’Olimpo delle competizioni partendo dalla categoria inferiore, la Junior WRC, fino ad arrivare alla categoria regina e lottare quindi contro i piloti più talentuosi della WRC. La progressione è affidata ai Punti Reputazione: migliori saranno i nostri risultati, maggiori saranno i punti assegnatici. L’incedere è meno lineare che in passato, ad esempio dominando il campionato di esordio – che rappresenta un ottimo banco di prova per saggiare le nostre capacità – e battendo i rivali designati dal nostro manager, possiamo ottenere un ingaggio in una delle categorie maggiori senza l’obbligo di passare per quelle intermedie. Da questo punto di vista, la libertà di scelta concessa al giocatore, compatibilmente con le sue skill, è innegabile. Qualora non doveste sentirvi pronti per il fatidico “salto di categoria”, sarete comunque liberi di restare dove siete, viceversa vi sentirete spronati a dare il massimo per intimorire quanto prima Loeb e compagni.
Fanno la loro comparsa anche degli ambienti tridimensionali interattivi, ad esempio nell’Ufficio è possibile leggere le mail, le ultime notizie e consultare la classifica ed il calendario del campionato in corso. Dal Service Park, invece, accessibile all’inizio di ogni giornata di gara, è possibile mettere a punto o riparare l’auto e visualizzare le informazioni della tappa successiva, come lunghezza, ora del giorno e composizione del terreno. Al termine di ogni tappa, inoltre, nei menu di transizione appaiono le interviste testuali degli altri piloti in gara che, oltre a commentare a caldo la propria performance, non mancheranno di fare il nostro nome, facendoci sentire parte integrante dell’universo WRC.
Nel complesso la nuova modalità Carriera non rappresenta nulla di trascendentale ma se siete amanti della semplicità non ne resterete delusi.
Dal canto nostro, avremmo gradito più dinamismo e una maggiore interazione con la squadra. E, perché no, anche una Scuola di Rally e delle sfide extra. Ma forse siamo troppo esigenti, che dite?
Il mondo è piccolo
Come già anticipato in apertura, non poteva mancare il comparto multiplayer. Fino a 16 giocatori possono sfidarsi online prendendo parte a singole prove speciali, rally interi o addirittura campionati personalizzati. Non ci sono partenze scaglionate, tutti i partecipanti gareggiano nello stesso momento e devono misurarsi coi “ghost” degli avversari. Ad ogni intertempo è possible controllare i distacchi e l’attuale posizione in gara.
La creazione di una lobby, aperta a tutti o soltanto agli amici, è rapida ed indolore e permette di personalizzare ogni sessione, dalla modalità all’entità dei danni (leggeri, intermedi o pesanti). Risulta tuttavia inspiegabile l’impossibilità di cambiare le impostazioni una volta entrati: qualora volessimo cambiare categoria saremmo costretti ad uscire, creare daccapo la lobby con i nuovi settaggi e invitare tutti i giocatori che erano dentro. Piccolezze, è chiaro, ma se gli sviluppatori ci mettessero una pezza, di certo non ci dispiacerebbe.
Non mancano all’appello le consuete statistiche e le tradizionali classifiche aggiornate in tempo reale ma si sente la mancanza di un multiplayer asincrono. Si poteva osare di più.
Durante i nostri svariati test, non abbiamo sperimentato nessun problema di lag o disconnessioni.
Per quanto riguarda il multiplayer offline, fa invece il suo ritorno la riuscitissima modalità Hot Seat, una modalità a turni che sostituisce il classico split-screen e che vede sfidarsi un massimo di 4 giocatori. Con gli amici giusti il divertimento è assicurato.
Semaforo verde, via!
Rispetto al precedente capitolo, la fisica di WRC 4 è stata riscritta da zero. Si sente e si vede: adesso le sospensioni e le gomme reagiscono in maniera più realistica alle asperità del tracciato, variando il grip della vettura in base alla diversa composizione del terreno (asfalto, pietriccio, terra, neve, ghiaccio e tutte le varianti).
Il comportamento dell’auto, ben differenziato a seconda della categoria e modello, strizza l’occhiolino alla simulazione, pur concedendosi qualche licenza poetica. Il sistema di guida, com’era lecito aspettarsi, è modulabile intervenendo sui consueti aiuti, ed è così in grado di accontentare tanto i novizi tanto i piloti più navigati. La messa a punto, poi, accessibile dal Service Park, permette di adattare l’handling dell’auto al proprio stile di guida e al tracciato da affrontare, che, a seconda della location, può essere più o meno accidentato e/o scivoloso.
Ovviamente WRC 4 dà il meglio di sé se giocato con un volante di alto livello. Sia chiaro, risulta godibile anche con un pad, ma vi perdereste tutte quelle sfumature e sensazioni che avvicinano quanto più possibile WRC 4 alla simulazione pura. Disabilitando tutti gli aiuti (rewind compresi) e alzando al massimo il livello degli avversari, il titolo Milestone sa essere molto impegnativo eludendo ogni margine di errore: è sufficiente un battito di ciglia di troppo per finire giù da una scarpata o contro un albero.
Padroneggiare al meglio l’utilizzo del freno a mano nei tornanti più stretti, spingere l’acceleratore a tavoletta in condizioni di aderenza precaria, atterrare incolumi dopo un salto e bilanciare la frenata senza rallentare eccessivamente, richiede tanta dedizione e sangue freddo.
Il sistema dei danni, purtroppo, appare fin troppo permissivo ed accomodante, quasi “randomico” nella rilevazione degli impatti. Le parti della carrozzeria si accartocciano e si staccano ma i guasti meccanici influenzano solo in maniera superficiale il rendimento della vettura, in altre parole il degrado prestazionale c’è ma è meno invalidante di quanto ci potessimo aspettare. È tuttavia lecito supporre che si tratti di una precisa scelta degli sviluppatori, per evitare di rendere l’esperienza di gioco oltremodo frustrante.
Into the wild
Tecnicamente parlando, WRC 4 mostra evidenti miglioramenti grafici rispetto all’ultimo capitolo. Il colpo d’occhio complessivo è più convincente grazie ad una maggiore pulizia visiva e un livello di dettaglio più vicino agli standard odierni. Ma la menzione d’onore spetta ad un sistema di illuminazione totalmente rinnovato che dona ad ogni stage un’atmosfera particolare attraverso condizioni di luce differenti in base all’ora del giorno (alba, giorno e tramonto). Correre all’imbrunire sui sentieri bagnati e stracolmi di pozzanghere del rally del Galles è sicuramente suggestivo, così come correre all’alba il “Rally degli Dei” o il leggendario rally di Montecarlo. Tra l’altro i nuovi effetti di luce, oltre che rendere l’orizzonte visivo più spettacolare, donano alle carrozzerie delle auto una resa più “metallica”, soprattutto nei replay. Le vetture si sporcano e sollevano polvere e detriti in maniera più che soddisfacente.
Insomma, un comparto grafico opportunamente tirato a lucido. Certo, non siamo ai livelli delle produzioni ad alto budget più blasonate, specie per quanto riguarda le texture ambientali, ma i passi avanti sono tangibili.
Bersagliato da critiche e malumori nel precedente capitolo, il comparto sonoro di WRC 4 è stato totalmente rivisto. Gli sviluppatori hanno fatto tabula rasa e, armati di buona volontà e microfoni ad alte prestazioni, hanno nuovamente registrato il sonoro dentro e fuori l’auto. Il risultato si sente subito già dopo pochi secondi di gioco: ad ogni cambio di marcia, accelerazione e decelerazione corrisponde un audio più corposo e verosimile che lascia meno spazio ad eventuali margini di miglioramento. Soddisfacente pure la voce del navigatore, puntuale e preciso nelle indicazioni seppur ripetitivo in caso di impatti frequenti. Anonimo, invece, l’accompagnamento sonoro nei menu.
Traguardo
Tirando le somme, WRC 4 è un titolo imperfetto, con i suoi difetti, ma è comunque in grado di dare grandi soddisfazioni a tutti gli amanti del genere. Forse qualche purista si sentirà ancora in diritto di storcere il naso ma dopotutto WRC 4 non ha nessuna pretesa di imporsi come la simulazione di rally definitiva, anche se l’assenza di reali concorrenti potrebbe essere un’attenuante. L’ultima fatica targata Milestone va presa per quella che è: un’esperienza di guida esaltante, impegnativa ma allo stesso tempo divertente. Un racing game “made in Italy” dalla forte personalità, non soggiogato dal rigore simulativo assoluto ma che non rinuncia alla ricerca del realismo. L’equilibrio perfetto tra accessibilità e velleità simulative.
Per dirla breve, se siete appassionati della “fangosa” disciplina a quattro ruote e siete soliti guardare alla sostanza piuttosto che alla grafica spacca-mascella, WRC 4 saprà regalarvi tante ore di derapante divertimento.