Recensione Worm has never been so much fun!
Strisciando e combattendo i vermetti creati nel lontano 1995 dal leggendario (almeno nell’era a 16 bit) Team 17 sono riusciti ad attraversare indenni i decenni e le più disparate macchine da gioco. Partiti come semplici ammassi di pixel, le rissose creaturine non hanno resistito al fascino dell’evoluzione, sia fisica che bellica, non rinunciando però alla loro innata ironia. E quale migliore occasione della Worms Collection per tuffarsi nuovamente in questa folle ed infinita guerra?
di: Simone CantiniStrisciando e combattendo i vermetti creati nel lontano 1995 dal leggendario (almeno nell’era a 16 bit) Team 17 sono riusciti ad attraversare indenni i decenni e le più disparate macchine da gioco. Partiti come semplici ammassi di pixel, le rissose creaturine non hanno resistito al fascino dell’evoluzione, sia fisica che bellica, non rinunciando però alla loro innata ironia. E quale migliore occasione della Worms Collection per tuffarsi nuovamente in questa folle ed infinita guerra?
Un disco per tre
Per quelle due o tre persone che non hanno mai sentito parlare della serie in questione, provvediamo subito a fornire una esaustiva descrizione di quelle che sono le meccaniche di gioco: due(o tre o quattro) squadre composte da cinque vermi ciascuna si affrontano a suon di armi in ambienti bidimensionali, rigorosamente generati in maniera casuale, allo scopo di sterminare gli avversari. E guerra sarà, tra un colpo di bazooka, una raffica di UZI o improbabili pecore esplosive.
Il primo gioco in cui ci si imbatte non appena caricato il disco è il classico Worms, ovviamente nella sua versione riveduta e corretta già apparsa su PS3 e Xbox 360. Vero archetipo della saga, questo è senza ombra di dubbio l’episodio più puro ospitato all’interno della raccolta: niente fronzoli come campagne single player o improbabili story mode, qua si combatte e basta. Un paio di clic sono infatti sufficienti a scendere in campo, sia che si scelga di sfidare un’anonima IA, sia che si preferisca lanciarsi nella mischia assieme ad altri 3 amici (sia in locale che online), da sempre la più grande fonte di divertimento della serie.
Ma consci che gli utenti sono divenuti sempre più esigenti con il passare degli anni, i programmatori hanno visto bene di espandere in maniera consistente l’esperienza di gioco, partorendo una serie di seguiti sempre più ricchi, fino a giungere a Worms 2: Armageddon, secondo titolo contenuto nella raccolta. Ancora un campo di battaglia in 2D, ancora un manipolo di vermi decisi a vendere cara la pelle, stavolta però accompagnati da un’inedita, seppur poco incisiva, modalità campagna ed un corposo editor, indispensabile per creare il proprio drappello personalizzato. Ma le novità vanno ad impattare anche il solito, granitico multiplayer, grazie a nuove modalità che esulano, seppur in parte, dal tradizionale deatmatch: in una avremo le squadre schierate in due fortezze distinte e irraggiungibili via terra e, pertanto, sarà possibile attaccare solo ricorrendo ad attacchi dalla lunga distanza; nell’altra vedremo i baldi anellidi impegnati in una folle corsa che li vedrà intenti a raggiungere il traguardo prima degli avversari. La vera chicca di questo episodio, comunque, è costituita dai 6 DLC supplementari già presenti all’interno del disco.
Come ultimo gioco della raccolta troviamo Worms Ultimate Mayhem, evoluzione in salsa 3D del solito concept, stavolta arricchito da un editor ancora più completo che, in virtù anche di uno shop virtuale, ci permetterà di creare la squadra e l’arma dei nostri sogni più perversi. Ovviamente sono presenti tutte le aggiunte al multiplayer già introdotte in Armageddon, oltre a due nuovi story mode. Peccato che, nonostante il lodevole impegno profuso nel tentativo di rinnovare un concept di gioco sopravvissuto (con successo) al susseguirsi degli anni, il sodalizio tra vermi e la tanto amata terza dimensione non è certo idilliaco, a causa di una camera che rende difficile gestire efficacemente alcune tipologie di armi. Più grande di Armageddon, ma non per questo automaticamente migliore.
Pulizia minimale
Se cercate la perfezione stilistica e tecnica in titoli come Worms, molto probabilmente avete sbagliato hobby. Sin dal suo esordio la serie non si è certo distinta per gli arditi espedienti cosmetici o per le performance capace di mettere a dura prova anche i benchmark più esigenti. Ciononostante sarebbe sbagliato mortificare una grafica che, nella sua comica semplicità, risulta sempre pulita, dettagliata e molto colorata: rendere riconoscibile ogni tipo di arma unicamente impiegando una manciata di pixel, seppur non faccia gridare al miracolo, è pur sempre una cosa ben gradita. Piacevoli gli sfondi su cui vengono renderizzati i vari campi di battaglia, anche se il vero punto forte della produzione è costituito dal set di effetti sonori messi assieme per dare voce alle varie compagini di rosei combattenti, ognuna contraddistinta da un proprio accento. A stonare un po’, visivamente parlando, è solo il già citato episodio in 3D che, vuoi per il pesante cambio stilistico, vuoi perché in fondo in fondo si tratta soltanto di un titolo destinato al digital delivery, non riesce a reggere il confronto con la pulizia e la cura riscontrate nei due episodi bidimensionali.
Messa così la Worms Collection sembrerebbe un acquisto da consigliare a tutti i fan dei vermi marchiati Team 17, eppure se guardiamo bene l’offerta di questa raccolta (venduta tra le altre cose a prezzo budget), è impossibile non esitare almeno un attimo prima di aprire il portafoglio. Ok, abbiamo tre giochi in un solo disco, ma basta l’abbondanza a giustificare la spesa? Merita davvero spendere i soldi per avere un Worms, la cui offerta ludica è letteralmente annichilita da un Armageddon e dai suoi DLC? Vale la pena mettere le mani su di un Ultimate Mayhem che, per quanto ricco dal punto di vista di contenuti, non riesce a reggere il passo sotto il profilo della giocabilità e del divertimento? Beh, se avete almeno un amico che, come voi, ami alla follia questo concept di gioco potete mettere da parte ogni dubbio, in caso invece cerchiate solo un semplice (per quanto divertente) passatempo, forse fareste meglio a recuperare il solo Armageddon sui vari store digitali.