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Recensione Un’altra curva con World Rally Championship 3

La Milestone, software house italiana di spicco nei giochi di corse, torna alla ribalta con il terzo episodio di una delle sue saghe più importanti, World Rally Championship. E, dopo le critiche mosse al precedente capitolo dalla stampa e dal pubblico, sembra aver corretto il tiro, sfornando un prodotto più completo e tecnologicamente a passo con i tempi. Il risultato? Leggete la recensione di Console-Tribe per scoprirlo!

di: Giorgio "Nadim" Catania

Il controllo è tutto. Un pilota può avere nervi saldi, riflessi pronti, capacità decisionali rapide… ma se non ha il totale controllo della vettura che sta guidando, non può aspirare a diventare un campione. Un vero campione, di quelli che vengono ricordati negli anni o addirittura nei decenni a venire. Perché, durante una curva presa a tutta velocità o su un percorso dal terreno infido, solo con il controllo un pilota può cercare di battere un nuovo record. Senza di esso, però, il veicolo non è più lo strumento per raggiungere la fama e la gloria, ma diviene paradossalmente il peggior ostacolo per realizzare i propri sogni.
Questo è il mantra alla base del nuovo World Rally Championship, ultima fatica della italiana Milestone nonché terzo episodio di una saga unica. Una saga di rally che fa del realismo il suo punto di forza, concedendosi però qualche piccola licenza un po’ meno simulativa.
WRC 3, giunto nei negozi di recente, vuole imporsi come nuovo protagonista in un genere ormai fin troppo trascurato. Scopriamo assieme se l’audace manovra è riuscita o meno.

Una curva dietro l’altra!

Il giocatore, una volta inserito il disco nella console, viene introdotto dalla dolce voce di una ragazza e da un colorato menù alle modalità che il titolo offre. Ecco quindi la più importante, Road to Glory: una campagna in cui, dopo aver creato il proprio pilota – scegliendone nome, cognome, nazionalità e ritratto – e il copilota, bisognerà affrontare una numerosa serie di gare di difficoltà crescente, al fine di ottenere sempre più fama per poi gareggiare contro le giovani e promettenti stelle del rally. Segue la Rally Experience, in cui ci si può cimentare in singole e rapide sfide, affrontare rally completi e più impegnativi o cimentarsi addirittura in campionati interi, pronti a mettervi alla prova. E si conclude con le partite online, in cui competere con i giocatori di tutto il globo per misurare realmente le proprie capacità.
Se ad una prima, rapida occhiata tutto ciò sembra poco, ci si ricrede molto in fretta. Una volta iniziata la carriera, infatti, il giocatore si può buttare a capofitto nelle prime corse su terreno iberico – per poi passare ad altre aree geografiche, sparse in tutto il globo. Ecco quindi un parco macchine ridotto all’osso, che con il tempo però si rimpolperà sempre di più con vetture dell’epoca – a partire dagli anni ’70, per passare nell’età d’oro del rally, gli anni ’80 e ’90 – e altre ben più recenti. Che, oltre a poter essere decorate con livree nuove e adesivi degli sponsor più disparati, le si potrà anche potenziate con nuovi pezzi, quali motori, freni, sospensioni… tutti nuovi e luccicanti, ottenuti procedendo nella campagna e guadagnando sempre più fama e gloria. Che, per inciso, sono rappresentate sotto forma di “stelle” da conquistare in due modi: guadagnando posizioni elevate o facendo manovre spettacolari – e per ottenere le stelle di entrambe le categorie spesso si dovranno ripetere più volte le gare.
Ma la vera natura del gioco si rivela una volta che si scende in pista e ci si mette al volante. Dopo un breve conto alla rovescia si parte a tutta velocità, pronti a superare chilometri e chilometri cercando di stabilire tempi record. Le meccaniche, ovviamente, sono pressoché identiche a quelle passate: bisogna superare i vari checkpoint sparsi sul tracciato il più rapidamente possibile, nel tentativo di battere i risultati ottenuti dagli altri piloti e arrivare in vetta alla classifica. Ovviamente non si tratterà di dover premere esclusivamente sull’acceleratore, poiché curve di ogni tipo attenderanno il nostro alter-ego e il suo copilota, mettendo alla prova anche il freno e, specialmente, il freno a mano. Affrontare così curve strette e larghe, tornanti e perfino dossi e pozze d’acqua non diventa una questione di mera velocità, ma di precisione e, soprattutto, controllo. Specialmente se si considera che ogni tracciato gode di strade dalle superfici più diverse: si va dalla insidiosa ghiaia al più pulito asfalto, passando per altre zone ricoperte di ogni elemento che vi possa venire in mente. Sabbia, neve e il ben più terribile ghiaccio saranno, tra gli altri, protagonisti indiscussi di intere porzioni di tracciato. Capaci di farvi sbandare in ogni dove o, con la giusta pratica e sicurezza, di consentirvi di arrivare al primo posto. L’effetto finale è davvero ben riuscito e curato, facendo credere al giocatore di essere veramente alla guida di bolidi capaci di attraversare tutto ciò indenni.
A patto che si sia abbastanza capaci e si riesca a domare tutti i cavalli che si nascondono sotto il cofano: se all’inizio le gare saranno discretamente semplici e permetteranno a tutti i tipi di giocatori di procedere senza troppi intoppi, andando avanti ci si dovrà abituare allo stile di guida di ogni vettura e si dovrà imparare molto bene la struttura delle piste per sperare di ottenere buoni risultati. La curva di apprendimento per i nuovi giocatore è impostata quindi abbastanza bene, ma di certo non mancano sfide per quelli ben più navigati. Si può dire quindi che WRC 3 si rivela, al contrario della maggior parte dei giochi, un titolo capace di divertire molto ma severo con chi non si applica a dovere. Sperare di arrivare al traguardo con la semplice fortuna e l’utilizzo di qualche rewind – bonus che permettono di riavvolgere di qualche secondo lo svolgimento della gara, utili per riparare agli errori commessi durante qualche curva presa male – è una pia illusione.

Questione di stile…

Il gioco non si basa però su gare singole o eventi più lunghi, in cui spicca la pura anima del rally. No, si fonda anche su interessanti sfide in cui, come già accennato, bisogna battere i campioni di ogni zona su circuiti unici, conditi da tornanti di ogni tipo e chicane infide, ridicolizzandoli di fronte al loro stesso pubblico. Una trovata di certo non originale, ma che diversifica ilgameplay, donando al titolo un po’ di varietà. Varietà che aumenta quando il giocatore si cimenta in altre tipologie di corse, che poco hanno a che fare con record e classifiche. Come, per esempio, la modalità Crash & Run, in cui si deve correre a tutto gas sfondando muretti colorati per ottenere centinaia di punti e un po’ di notorietà extra. Insomma, si potrebbe parlare di brevi minigiochi atti a spezzare il ritmo frenetico delle gare, e tutte queste trovate di contorno ricordano un po’ la variazioni su tema già ammirate nei vari titoli della saga targata Codemasters, quella di DiRT .
Se la carriera venisse a noia, inoltre, il giocatore si può sempre cimentare nella già citata Rally Experience, in cui non si deve far altro che decidere quale mezzo guidare e in quale tracciato. Prima di doversi rimboccare le maniche e mettersi d’impegno per stabilire nuovi tempi, ovviamente. Peccato che in tale modalità si possano scegliere solo vetture specifiche, legate tutte alle tre categorie ufficiali del mondiale, e non quelle sbloccate con il sudore della fronte in Road to Glory, cosa che di certo avrebbe fatto piacere e tolto qualche piccola soddisfazione. A ciò, comunque, si aggiunge l’immancabile multiplayer online, in cui si può partecipare a partite personalizzate o gare rapide che possono ospitare fino a sedici concorrenti, e a cui possono essere aggiunti numerosi filtri. E, per completezza, non si può non menzionare anche la modalità offline Hot Seat, che sostituisce il classico split-screen, in cui ci si deve alternare al volante delle vetture virtuali con altri tre amici.
Tanta carne al fuoco, quindi. Tanta davvero, che rende WRC 3 un gioco estremamente longevo.

Un’ottima prestazione!

Dal punto di vista grafico, il nuovo titolo firmato Milestone svolge più che egregiamente il suo dovere, mostrando un’evoluzione non indifferente rispetto al precedente episodio. Sia chiaro, WRC 3 non raggiunge ancora i livelli di dettaglio propri delle produzioni più blasonate, ma di certo non sfigura neppure di fronte ad esse. Ecco quindi i modelli delle macchine davvero particolareggiati, forti di livree che sprizzano stile da tutti i pori, pronti però a distruggersi pezzo dopo pezzo se non si è abili alla guida – e i danni non sono solo un mero fattore estetico, ma comportano anche problemi tecnici anche gravi. Sono le ambientazioni però quelle ad aver goduto di un miglioramento maggiore: ora ognuna di esse trasuda fascino e dimostra una ricchezza ambientale sicuramente buona. Niente tracciati spogli, quindi, e perfino il pubblico a bordo pista risulta più realistico e meglio animato. Da segnalare soprattutto le piste innevate, particolarmente evocative e capaci di restituire la sensazione di guidare in un territorio immerso nella natura, quasi selvaggio.
Il salto di qualità quindi c’è stato, avvicinando di nuovo la Milestone alla fama che in passato l’ha resa nota a livello internazionale, anche se piccole pecche e alcuni fastidiosi bug minori non mancano di fare la loro comparsa. A tale bontà grafica si aggiunge un comparto sonoro adeguato: forte di musiche in perfetta sintonia con lo stile che permea il gioco, di effetti sonori differenziati e realistici per ogni veicolo e per ogni tipo di superficie, e di un doppiaggio di qualità dei copiloti, pronti a dare sempre utili e tempestivi suggerimenti – necessari per prevedere le porzioni di tracciato non visibili e poter correre a velocità senza preoccupazioni.
In altre parole il comparto tecnico di World Rally Championship 3 riflette l’alto livello qualitativo dell’intera produzione. Una produzione che finalmente riesce a far tornare la saga sotto i riflettori, dimostrando che i ragazzi di Milestone sono ancora totalmente capaci di sfornare ottimi titoli di guida. Perché, se da una parte è vero che WRC 3 non raggiunge la perfezione grafica della concorrenza, dall’altra bisogna ammettere che l’obiettivo di sfornare un gioco di rally di spessore è stato ampiamente raggiunto.
Per questo si può tranquillamente dire che WRC 3, nel suo genere, è il migliore. E scusate se questo è poco.