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Recensione Sopravvivere a Hong Kong sotto copertura con Sleeping Dogs

Nel vasto panorama videoludico si affaccia un nuovo free-roaming dal sapore orientale, Sleeping Dogs. Titolo che prende grande ispirazione dal peso massimo del genere, Grand Theft Auto, riesce a mescolare combattimenti a mani nude e con armi da fuoco a inseguimenti e sparatorie a bordo di veicoli di ogni tipo. Il tutto con una storia di violenza e criminalità di sfondo, in cui il poliziotto sotto copertura Wei Shen dovrà fingersi un membro di una Triade per smantellarla.

di: Giorgio "Nadim" Catania

Il lavoro del poliziotto sotto copertura è uno dei più stimati e rispettati. Il perché è presto detto: chi lo svolge spesso è solo una normalissima persona che, per sradicare in maniera profonda il male delle organizzazioni mafiose, decide di infiltrarsi al loro interno e combatterle da dentro, fingendosi un loro membro. Insomma, stiamo parlando di doppiogioco, in cui il buono si comporta da cattivo e spalleggia i cattivi per logorarli lentamente, fino alla loro completa distruzione.
Un compito difficilissimo, poiché richiede tantissimo sangue freddo, grande abilità nel mentire e l’accortezza di non commettere nessun errore e non tradirsi mai, né a parole né a gesti. Perché un semplice errore, in un lavoro simile, potrebbe costare caro: la vita.
Questo è il tema che ha deciso di utilizzare per la sua ultima produzione United Front Games, la software house che si cela dietro al travagliato sviluppo di Sleeping Dogs, free-roaming ambientato in una caotica Hong Kong dei giorni nostri. Scopriamo assieme se il gioco, che inizialmente era nelle mani di Activision per poi passare dopo un inspiegabile abbandono in quelle della Square Enix, merita l’attenzione dei giocatori.

Quando un lavoro ti cambia la vita

Wei Shen è un poliziotto sotto copertura a cui è stata affidata la delicata missione di infiltrarsi nell’organizzazione criminale Sun On Yee per smantellarla pezzo dopo pezzo dal suo interno. Wei, dopo un finto arresto, entra quindi in contatto con un suo vecchio amico, che gli propone di arruolarsi nella gang di cui fa parte. Il poliziotto non esita un secondo e accetta subito il suo aiuto. Dopo poco si ritrova così in una cerchia ristretta di temutissimi gangster: sono tutti tatuati, tutti vestiti in maniera cafona e, soprattutto, ognuno di loro ha un’aria poco raccomandabile.Immagine di gioco
Comincia così il viaggio di Wei in un mondo crudele e violento, in cui lui dovrà agire spesso in maniera disonesta per potersi avvicinare sempre più ai capi dell’organizzazione. Compiendo azioni poco etiche e sottostando agli ordini di uomini spregevoli, uccidendo chiunque provi ad opporsi ai loro piani. Tutto questo mentre, di nascosto, rimarrà sempre in contatto con i suoi superiori per ricevere direttive e missioni alternative, che permetteranno a Wei di mettere al fresco una dopo l’altra le stesse persone per cui finge di lavorare.
Una trama tipica dei thriller polizieschi di qualche anno fa, che fa tornare alla mente magnifiche produzioni come The Departed e Infernal Affairs – il primo remake del secondo, più vecchio film. La storia così procede lentamente, seguendo la scalata di Wei ai vertici dell’organizzazione, in un costante crescendo di violenza e dubbi etici del protagonista. Certo, il racconto può sembrare abbastanza classico e prevedibile, ma bisogna ammettere che la regia fa il suo lavoro più che egregiamente, regalando filmati di intermezzo ben sviluppati, capaci di culminare in scene estremamente violente, e dialoghi realistici, pieni tanto di imprecazioni quanto di parole ed espressioni cantonesi. Insomma, il lavoro svolto potrà non essere eccelso o originale, ma raggiunge comunque buoni risultati.

Tra combattimenti, corse e combattimenti di galli

Il gameplay di Sleeping Dogs è fondato su due stili di gioco differenti. Il primo riguarda i combattimenti corpo a corpo, presenti in quantità industriali dall’inizio alla conclusione del titolo.
Wei dovrà infatti vedersela contro centinaia di brutti ceffi, da stendere a suon di pugni, calci, contrattacchi e prese. Ecco quindi che, una volta avvicinatosi ad un gruppo di nemici, il giocatore dovrà picchiarli tutti facendo uso di combo inizialmente semplici, ma che andranno ad articolarsi sempre più. Immagine di giocoEcco quindi il comando per attaccarli alternando pugni e calci, quello per afferrare l’avversario più vicino e riempirlo di colpi, trascinarlo via o massacrarlo usando l’ambiente circostante – azione che da il via a rapidi quanto violenti KO – e infine quello per parare i colpi e rispondere in maniera rapida e violenta. Uno stile di combattimento che ricorda in parte quello ormai famoso di Batman: Arkham City, affiancato da una varietà di nemici discreta: alcuni buoni per scaldare le nocche, altri forzuti e resistenti, altri ancora impossibili da afferrare, altri ancora pronti a massacrare Wei con armi da taglio o contundenti. Che è possibile rubare e usare contro di loro, sia chiaro. Il tutto funziona bene, anche se bisogna segnalare qualche occasionale imprecisione nel tutto, nonché una ripetitività sul lungo periodo del meccanismo generale.
Per fortuna a tutto ciò si alternano, in fasi più avanzate, esplosive sparatorie in cui bisognerà far largo uso delle coperture e di un immancabile sistema di bullet time, necessario per eliminare i criminali e portare a casa la pelle. Nulla di estremamente complesso, il tutto sa un po’ di già visto, ma ogni cosa funziona a dovere e rende l’esperienza divertente e sufficientemente varia. Varietà che aumenta quando entra in gioco la seconda natura del gioco, quella free-roaming appunto.
Wei sarà in grado di spostarsi liberamente per i distretti di questa grande Hong Kong virtuale, a piedi o tramite qualsiasi mezzo di trasporto visibile su schermo, alla ricerca di missioni da portare a termine. Questi momenti ricordano tantissimo quelli già amati nella serie Grand Theft Auto, con la differenza che ad Hong Kong si guida stando nella corsia di sinistra. Ovviamente la possibilità di guidare veicoli di vario tipo comporta missioni a base di inseguimenti e sparatorie ad alte velocità, con la possibilità di saltare da un mezzo all’altro durante la corsa, nonché gare clandestine e speronamenti vari. Anche qui il tutto funziona più che egregiamente, divertendo molto nonostante qualche leggerezza di troppo nella fisica dei veicoli, che talvolta sembrano fatti di gomma mentre altre di cemento.

Tanto da fare, tanto tempo a disposizione

Sleeping Dogs è un gioco molto articolato, che permette di affrontare un numero elevato di missioni. Buona parte per conto della Triade, altre nei panni di poliziotto. E al termine di ognuna di essa si riceveranno due tipi di punti esperienza, legati sia al comportamento criminale adottato sia alla capacità di rispettare la legge e non coinvolgere gli innocenti cittadini durante sparatorie e inseguimenti. Salendo di livello il giocatore potrà sbloccare nuove mosse appartenenti ad alberi di abilità differenti, tutti divisi sempre in due rami distinti. E nuove abilità si potranno ottenere completando le tante missioni secondarie presenti in ogni dove nella mappa, capaci di allungare assieme ai collezionabili parecchio la longevità del titolo. Immagine di giocoTitolo che riesce a proporsi in una veste grafica abbastanza curata, ricca di paesaggi molto dettagliati e modelli poligonali di veicoli e passanti vari – seppur non puliti e ben animati quanto quello del protagonista. Certo, qualche bug si riscontra di tanto in tanto, così come capita di imbattersi in un leggero pop-up che sembra immancabile in produzioni simili. A tutto ciò si affianca un comparto sonoro di qualità, in cui spicca prevalentemente il curatissimo doppiaggio in inglese – con sottotitoli in italiano – capace di non sfigurare per carisma di fronte ad una produzione hollywoodiana.
Insomma, in Sleeping Dogs la quantità si affianca ad una elevata qualità. Certo, i piccoli difetti non mancano e la ripetitività sul lungo periodo potrebbe comunque affiorare, nonostante le moltissime cose da fare. Se però si chiude un occhio su queste piccole mancanze, ci si ritrova tra le mani un prodotto davvero buono, capace di divertire per molte ore e di proporsi come valida alternativa al vendutissimo Grand Theft Aut IV.
Un’ottima occasione per menare le mani e girare per una città virtuale ricca di vita. Questa volta nei panni di un poliziotto che combatte per il bene.