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Recensione Si torna bambini con Disney Epic Mickey 2 The Power of Two!

C'era una volta, nella mente di un Walt Disney non ancora divenuto leggenda, il prototipo di una mascotte di successo: il coniglio Oswald. Tante, troppe vicissitudini portano però il disegnatore ad abbandonare il piccolo Oswald in favore di un nuovo personaggio, divenuto col tempo persino più famoso del suo creatore. Avrete capito tutti che il personaggio in questione è Topolino, e grazie a Warren Spector e Junction Point torneremo a vestire i suoi panni e quelli di Oswald in Disney Epic Mickey 2 The Power of Two.

di: Riccardo "RATM" Primavera

C’era una volta, nella mente di un Walt Disney non ancora divenuto leggenda, il prototipo di una mascotte di successo: il coniglio Oswald. Tante, troppe vicissitudini portano però il disegnatore ad abbandonare il piccolo Oswald in favore di un nuovo personaggio, divenuto col tempo persino più famoso del suo creatore. Avrete capito tutti che il personaggio in questione è Topolino, e grazie a Warren Spector e Junction Point torneremo a vestire i suoi panni e quelli di Oswald in Disney Epic Mickey 2 The Power of Two.

Quando il dovere chiama…

Dopo aver liberato Rifiutolandia dalla minaccia di Macchia Nera e dello Scienziato PazzoTopolino attraversa lo specchio a fa ritorno nel suo universo. La sua vita continua tranquilla e spensierata fino a quando riceve un messaggio da Gus che gli chiede di tornare a Rifiutolandia, dove le cose sembrerebbero aver preso una strana piega. Arrivato dai suoi amici, Topolino trova un universo scosso da strani terremoti che stanno mettendo in difficoltà tutti gli abitanti, Oswald incluso. L’improvviso ritorno dello Scienziato Pazzo rende la situazione ancora più misteriosa: il folle avversario che aveva messo alle strette i due protagonisti si presenta ai nostri amici come rinsavito e convertito al bene, nonchè pronto ad aiutare il duo a sistemare le cose. Ortensia, però, non è molto convinta delle sue parole – ah, benedetto istinto femminile! – e convince Topolino e Oswald ad indagare mentre cercano di sistemare le cose. Questo è in soldoni il canovaccio su cui si basa l’avventura di Disney Epic Mickey 2: nulla di troppo complesso o elaborato, ma sufficiente a riportare in scena tutte le famosissime mascotte Disney, anche solo per semplici cameo. Visiteremo nuove e vecchie ambientazioni, rincontreremo vecchi alleati e ci daremo da fare per aiutare tutti gli abitanti di Rifiutolandia. Il fulcro dell’esperienza sarà ovviamente la cooperativa tra Topolino e Oswald, decisiva in ogni momento.

Two is megli che one

Già, come recitava la stupenda pubblicità del Maxi Bon, anche Disney Epic Mickey 2 da il meglio di sè in cooperativa. Per esplorare, combattere e muovervi all’interno dei dungeon dovrete quasi sempre far affidamento alla collaborazione di Oswald. Sebbene l’IA che guidi quest’ultimo in single player sia comunque di buon livello e permetta di avanzare – anche se con saltuarie imprecazioni – la collaborazione tra due giocatori rende tutto più fluido ed istintivo. Farete subito a dipingere un passaggio per poi attivare il congegno elettrico giocando con un compagno… Un pò meno se dovrete aspettare l’arrivo del coniglietto guidato dal computer, che dopo qualche chiamata arriverà comunque per aiutarvi.
Se, come avrete dedotto, l’abilità di Oswald è quella di interagire con le apparecchiature elettroniche e di controllare alcuni tipi di nemici, quella di Topolino risiede nel magico pennello “rubato” a Yen Sid. Il piccolo strumento consentirà all’eroe Disney di dipingere letteralmente il percorso davanti a se – dove già presente una traccia trasparente da colorare – oppure di cancellare determinati oggetti tramite il solvente. Anche durante i combattimenti il pennello è al centro di tutto: la vernice azzurra ci permette di controllare alcuni nemici, mentre il solvente li mette k.o. Purtroppo le fasi di combattimento non sono il fiore all’occhiello del titolo: la mira, affidata alla levetta destra, è davvero sensibile e difficile da controllare e spesso vi troverete e sverniciare il nulla. 
Se i combattimenti non valgono il prezzo del biglietto, le fasi di esplorazione e quelle di 2D rientrano pienamente tra gli aspetti promossi a pieni voti. Gli ampissimi e variegati dungeon offrono diverse situazioni nelle quali mettere a frutto le abilità combinate di Topolino e Oswald, girovagando per tutta Rifiutolandia attraverso molteplici passaggi. La precisione dei salti è calibrata al millimetro, e anche in caso di un’imprecisione Topolino sarà in grado di appendersi per evitare di schiantarsi al suolo. Le piattaforme permettono di avanzare per i livelli e anche di raggiungere collezionabili e bonus legati a subquest. Queste ultime ci verranno affidati dai vari personaggi che incontreremo durante la campagna, e ci permetteranno di ottenere preziosi e rari bonus, tra i quali costumi alternativi e altri oggetti.
Uno dei modi per spostarsi tra le varie zone di Rifiutolandia è anche quello di entrare in alcuni proiettori che ci fionderanno in sezioni bidimensionali ambientate nei primi cortometraggi di Walt Disney. In un festival di bianco e nero e colori sgranati, di personaggi grezzi e poco definiti e di ambientazioni semplici controlleremo Topolino – mentre Oswald si muoverà nel background – che dovrà interagire con alcuni elementi dello scenario in modo da avanzare. Sono scene che strappano più di una lacrimuccia contando sull’effetto nostalgia che l’adorabile grafica 2D e il gameplayplatform old school garantiscono.

Spirito Disney

Tecnicamente, il gioco si difende davvero egregiamente e il lavoro di Junction Point è stato davvero ammirevole. I personaggi sono stupendi, sia i due protagonisti che gli altri comprimari comeOrtensiaGus o lo Scienziato Pazzo. Anche i nemici, sebbene un pò troppo simili tra loro, non demeritano affatto; il meglio però è rappresentato dagli scenari, vere e proprie opere d’arte da guardare ma soprattutto esplorare.
Il laboratorio di Yen Sid ispirato a “L’apprendista stregone“, le Cascate Arcobaleno con i Sette Nani, la piscina di Rifiutolandia all’interno di un canyon con un monte Rushmore versione “I Tre Porcellini“… Insomma, il titolo sprizza disneyanità da tutti i pori. Non è un mistero infatti che Warren Spector abbia spulciato negli archivi più remoti della società creata da Walt in persona per trovare bozzetti, disegni e altre opere che lo aiutassero nella realizzazione di un mastodontico universo Disney; beh, che dire, missione compiuta!
Il comparto sonoro merita una menzione speciale: oltre al doppiaggio originale – rigorosamente in inglese – delle mascotte Disney, sono presenti tantissime fasi in stile musical in cui i personaggi si esprimono cantando su basi create dagli sviluppatori. Il risultato è davvero stupendo, non fosse per il 3D sembrerebbero spezzoni tratti da film e non creati ad hoc per un videogioco.

Promossi a pieni voti alla seconda uscita. Topolino e Oswald arrivano anche sulle console next gen e mettono in mostra tutto il loro sfavillante repertorio: non fosse per le saltuarie imprecazioni rivolte ad un’IA non sempre eccellente, avremmo davanti il platform perfetto. Si sa, però, che la perfezione non esiste, quindi ci accontentiamo di un grandissimo gioco in grado di divertire grandi e piccini. Walt Disney approved!