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Recensione di Split Second: Velocity

Recensione di Split Second: Velocity di Console Tribe

di: Giorgio "Nadim" Catania

Immagina di essere un pilota di macchine da corsa. Stai sfrecciando con il tuo bolide a velocità incredibili, passando in mezzo agli altissimi grattacieli di una città deserta. Tutti i sette concorrenti sono proprio dietro di te, a pochi secondi di distanza, pronti a superarti al tuo primo errore. Sei su un rettilineo, manca una curva alla vittoria. Se non abbasserai la guardia e non commetterai errori, sarai il vincitore.
D’improvviso senti un suono assordante, e vedi il palazzo a qualche decina di metri davanti a te tremare minacciosamente. Si inclina sulla pista e, dopo un’esplosione finale, precipita lentamente proprio verso la tua vettura. Se sarai sufficientemente veloce, riuscirai a raggiungere la curva e metterti in salvo, altrimenti verrai schiacciato dall’edificio intero. Premi allora l’acceleratore al massimo e preghi di farcela, di essere abbastanza rapido. L’ombra del palazzo si fa sempre più grande, i primi detriti si schiantano al suolo, facendoti sbandare, ma puoi ancora salvarti. Ti serve solo un secondo ancora e… ce l’hai fatta!
Osservi alle tue spalle il palazzo abbattersi su due rivali, distruggendoli. Tiri un sospiro di sollievo mentre mantieni saldamente il controllo della vettura e sfrecci verso la vittoria. Pochi metri e diverrai il campione in carica!
Poi con la coda dell’occhio scorgi una seconda, sinistra ombra. Non fai in tempo a girare lo sguardo che la carcassa in fiamme di un’automobile piomba contro il tuo veicolo, travolgendoti.
Benvenuto a Split/Second: Velocity!

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Il potere nelle tue mani!

Split/Second: Velocity è l’ultima fatica targata Black Rock Studios, stessa software house che ha dato i natali poco tempo fa ad un altro gioco di corse, Pure. E anche il publisher è lo stesso, ovvero Disney Interactive. Eppure Split/Second è di gran lunga differente dal suo “parente”: il giocatore non guiderà più veloci e leggeri quad, ma macchine sportive di varia natura, capaci di manovre tanto spericolate quanto mozzafiato. Sorpassi, derapate, salti e frenate brusche sono alla base di questo titolo che fa delle azioni spettacolari il suo punto di forza, grazie anche ai cosiddetti Power Play, veri protagonisti del titolo.
Ma partiamo con ordine.
Il giocatore, una volta inserito il disco nella propria console, verrà catapultato direttamente nel tutorial del titolo, giusto per prendere confidenza con i comandi e per imparare le regole generali. Scoprirà così che Split/Second altro non è che un immenso reality sportivo, di quelli che tengono incollati alla televisione miliardi di persone in tutto il mondo. Non parliamo quindi del Grande Fratello o L’isola dei famosi, giusto per intenderci, ma di un evento unico, grandioso. E quale maniera migliore per renderlo appassionante se non con una bella dose di adrenalina ed azione, qualcosa capace di lasciare tutti con il fiato sospeso fino alla fine?
Ecco quindi che verrà illustrata al giocatore la caratteristica che rende Split/Second tanto emozionante: i tracciati non saranno altro che delle bombe ad orologeria, piene di elementi dello scenario pronti ad esplodere e travolgere qualsiasi cosa sia loro vicina. Insomma, non si tratta di un gioco di macchine qualsiasi, ma di un’avvincente corsa contro il tempo, in cui un solo secondo può fare la differenza tra una gloriosa vittoria e un’amara sconfitta.
Infatti, una volta scesi in pista, si dovranno compiere manovre azzardate con il proprio mezzo tramite derapate inverosimili, salti rocamboleschi e sorpassi assurdi. Ciò servirà a riempire una speciale barra, divisa in tre tacche, che permetterà di attivare gli eventi e inneschi sparsi per il tracciato, chiamati Power Play. Riempire una tacca significherà poter far saltare in aria, a scelta, uno degli elementi del tracciato nel momento più gradito. Riempirle tutte e tre permetterà invece al giocatore di attivare gli eventi più maestosi e disastrosi, capaci non solo di spazzare via letteralmente qualsiasi veicolo troppo vicino, ma anche di modificare la pista stessa, in modo da rendere ogni giro sempre diverso.
Per fare qualche esempio, i Power Play più semplici, quelli di primo livello, comprenderanno detonazioni di macchine parcheggiate, di pompe di benzina, l’attivazione di gru ingombranti o la deflagrazione di barili esplosivi. Quelli di secondo livello, invece, vedranno protagonisti il crollo di interi palazzi, il ribaltamento di treni merci, l’affondamento di portaerei e tanto altro ancora.
Il tutto avverrà con la pressione di due singoli tasti quando si vedranno delle icone colorate su schermo: un’icona blu su una macchina avversaria indicherà la possibilità di utilizzo di un Power Play di primo livello; un’icona rossa, invece, indicherà la presenza di un Power Play di secondo livello. Ma ovviamente questi eventi usufruibili tanto dal giocatore quanto dagli avversari, gestiti da una furba I.A., non si limiteranno ad esplosioni di ogni tipo, ma forniranno anche scorciatoie di fortuna atte ad agevolare principalmente i corridori nelle prime posizioni, che non potranno sfruttare gli eventi “dannosi”.
Questo è un altro elemento unico del gameplay che differenzia S/S da tutti gli altri giochi di corse. In qualsiasi posizione ci si trova, non ci annoieremo mai: se ultimi, infatti, potremo scatenare la furia di decine di Power Play sui rivali e complicare di conseguenza la loro corsa; se primi, invece, dovremo fuggire il più in fretta possibile, come se fossimo un cervo inseguito da un branco di famelici lupi… poca noia e tanto batticuore.

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Prossimamente su Split/Second…

Le modalità di gioco della campagna offline sono varie e abbastanza originali e arricchiranno in maniera abbastanza eterogenea tutte le dodici stagioni da affrontare. Se quella principale è la classica Gara, in cui vince chi arriva primo – magari facendo largo uso di Power Play – le altre si rivelano altrettanto gustose. Si potrà così partecipare ad Eliminazione, modalità simile alla prima, con l’unica differenza che chi, dopo un certo lasso di tempo, si troverà in ultima posizione verrà fatto saltare in aria e squalificato, fino a quando non rimarrà in pista soltanto il vincitore.
Sopravvivenza vedrà il giocatore correre in tracciati percorsi da enormi tir che rilasceranno in pista barili esplosivi pronti a saltare in aria ad un minimo contatto; vince colui che sopravvive il più a lungo possibile ottenendo quindi il punteggio migliore.
Detonazione rappresenta una gara a tempo nonché una competizione bonus da sbloccare soddisfacendo determinati requisiti; questa variante di gara ci metterà alle prese con un singolo giro del tracciato in solitaria da percorrere il più velocemente possibile; lo svantaggio consiste nel fatto che buona parte dei Power Play presenti si attiveranno automaticamente, complicandoci la buona riuscita.
Attacco Aereo vedrà la macchina del giocatore bersagliata dai missili lanciati da un Apache, e l’intento sarà quello di sopravvivere più a lungo; Vendetta Area, infine, permetterà tramite i Power Play di rispedire i colpi al mittente, e lo scopo sarà quello di abbattere l’elicottero il più in fretta possibile.
Insomma, la varietà di certo non manca e la campagna offline si rivela in definitiva abbastanza lunga e ricca. Le modalità infatti vengono sbloccate gradualmente così come i tracciati disponibili. Avremo modo di affinare la tecnica e di migliorarci sempre di più, imparando al contempo la posizione dei vari Power Play e preparandoci così alle sfide online.

!==PB==!
Un errore può costare caro!

Per quanto riguarda il comparto multiplayer, S/S si rivela meno ricco di quanto ci si potesse immaginare.
Se uno split screen verticale consente divertenti partite con i propri amici sulla stessa console, risultando fluido e avvincente come la modalità offline, l’online permette invece sfide particolarmente adrenaliniche, capaci di tenere il giocatore incollato allo schermo per parecchie ore in più, sempre con il cuore in gola. Il gioco infatti consente gare veloci e stabili, sia aperte a tutti che private. Una volta entrati in un match, nel caso fosse già iniziato, resteremo in attesa finché la percentuale di completamento della gara in corso non avrà raggiunto il 100%. Durante l’attesa avremo modo di scegliere il veicolo con cui correre, controllare le proprie statistiche e quelle dei rivali. Una volta iniziata la nuova gara, sembrerà di giocare ad una partita del comparto single player, con la sola differenza che gli avversari si dimostreranno più intelligenti, come è ovvio che sia, e quindi molto più imprevedibili. Assisteremo a Power Play altrimenti rari, visto che l’I.A. dei piloti tende ad attivare prevalentemente quelli di primo livello, ed è così che le corse diverranno ben più frenetiche e imprevedibili.
Basterà un errore per capovolgere totalmente l’andamento della partita e ribaltare le sorti di ogni singolo giocatore. Da primi, con un po’ di sfortuna, potreste ritrovarvi ultimi, o viceversa. Tutto sta nelle mani esperte di chi è al volante, e nelle sue strategie: si potrà decidere di attivare ogni Power Play di primo livello, rendendo la vita in pista un vero inferno, o aspettare pazientemente di riempire la barra d’azione completamente, cambiando radicalmente il tracciato e rovesciando l’andamento della corsa. Insomma, non si parla solamente di riflessi e di velocità ma anche di tattiche più o meno studiate.
Tutto quanto poi risulta pressoché stabile, con partite fluide e quasi prive di lag. Tuttavia qualche volta potrebbe essere difficile trovare una partita o si potrebbe essere costretti a lasciare una stanza tra una gara e l’altra a causa di errori di connessione, ma tutto ciò non risulta troppo fastidioso o frequente e, siamo sicuri, che una patch potrà porvi rimedio.
Ciò che invece potrebbe far storcere il naso è la sola presenza delle seguenti modalità: Gara, Sopravvivenza o Eliminazione; in secondo luogo, la mancanza di una qualsiasi personalizzazione del veicolo rende il tutto un po’ anonimo, trasformando anche il level up online in una semplice scusa per allungare il brodo.
La presenza degli immancabili Obiettivi e Trofei rende il tutto più interessante ma da questo punto di vista i ragazzi di Black Rock avrebbero potuto impegnarsi di più.

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Polvere, fumo e rombi di motori!

Il comparto tecnico di S/S di certo non sfigura rispetto alle produzioni più recenti. Cominciamo a parlare della grafica del titolo, di tutto rispetto, che conta modelli poligonali curatissimi e belli da vedere, sia per quanto riguarda le auto che i tracciati. Nessuna texture slavata, nessuna compenetrazione poligonale. Insomma, a parte qualche difettuccio secondario e bug di piccola entità, il tutto risulta più che pulito. Effetti particellari e di luce stupiscono non poco per la cura con cui sono stati realizzati, e più di una volta lasciano letteralmente a bocca aperta.
Certo, il tempo per osservare gli elementi secondari dello scenario scarseggerà visto che i mezzi che guideremo sfrecceranno ad alta velocità, ma poco importa. La fisica dei veicoli talvolta può sembrare davvero esagerata e in taluni casi anche mal calibrata, con salti improvvisi e inspiegabili ed un’elasticità delle vetture forzata, che spesso rimbalzano troppo facilmente contro i muri senza riportare alcun tipo di danno visibile. In altri casi risulta invece fin troppo facile schiantarsi anche a velocità basse, ma sono occasioni eccezionali, che non infastidiscono minimamente, specialmente tenendo conto della natura arcade del titolo.
Il sonoro non è certamente da meno: i rombi delle auto sono tutti convincenti e producono echi particolarmente realistici negli ambienti chiusi, nonché effetti sonori unici mentre si sfreccia a 200 km/h accanto a colonne divelte, macerie abbandonate e quant’altro. E le esplosioni, se si gode di un buon impianto sonoro, rendono davvero impagabile ogni Power Play, e non si vedrà l’ora di attivarne di nuovi per potersi beare dei potenti boati provocati.
Insomma, un inno alla distruzione totale.

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…quando un secondo fa la differenza

Non è difficile capire quanto Split/Second sia differente dagli altri giochi di corse: non si deve guidare e basta ma si deve anche distruggere, seminare caos, annientare i rivali e godere della propria cattiveria. Non basta solo accelerare e frenare ma serve soprattutto derapare con stile, sfiorare lamiere contorte e blocchi di cemento semoventi per dimostrare quanto si ami il rischio, il tutto senza battere ciglio.
Non si devono attivare i Power Play solo per utilità ma anche per il gusto di farlo e di scoprire nuove deviazioni capaci di cambiare intere porzioni della pista, o solo per osservare esplosioni gigantesche degne dei migliori film hollywoodiani da cui il gioco stesso prende spunto. Non ci si deve soffermare sulla natura esageratamente arcade del titolo, perché è quella stessa natura che, con situazioni al limite dell’assurdo, rende spettacolare ogni curva e in generale rende unico il titolo intero.
Non bisogna sperare di arrivare illesi al traguardo, perché sicuramente si finirà contro uno dei mille ostacoli presenti in ogni tracciato, o uno di loro finirà contro il giocatore.
Non ci si deve disperare perché con un unico botto si sono perse numerose posizioni, in fin dei conti con un po’ di ingegno si può tornare in testa alla classifica.
Dopotutto basta anche un solo secondo in meno per riuscire ad avere la meglio sugli altri e vincere; ma anche uno in più per perdere tutto quanto e arrivare ultimi.
Tra esplosioni e distruzione, con stile, senza rimpianti, divertendosi. Sempre.