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Recensione Recensione di Race Driver: GRID

Recensione di Race Driver: GRID di Console Tribe

di: Redazione

Le vostre mani afferrano saldamente il volante, i vostri piedi si
adagiano frementi sui pedali ed il vostro cuore batte all’unisono
insieme all’assordante rombo del motore. Voi e la vettura siete ora una
cosa sola. I vostri avversari non vi degnano di un sguardo, guardano
avanti a loro visualizzando la vittoria, come voi. Mentre il semaforo
sta per accendersi sul verde, l’anidride carbonica ed il fumo bianco
degli pneumatici vi riempie i polmoni ed in quell’istante state
pensando che l’importante non è partecipare ma vincere, ad ogni costo!
E’ allora che vi rendete conto che la griglia di partenza non è solo
l’inizio della gara ma è l’ingresso sul campo di battaglia! Signori,
dimenticate il codice della strada e le buone maniere, benvenuti in Race Driver: GRID.





Questione di tradizione ed innovazione



Race Driver, insieme a Colin McRae, è certamente uno dei maggiori franchise di Codemasters e ormai da anni accompagna virtualmente il mondo console a bordo di luccicanti bolidi, per i circuiti di tutto il mondo.

Con l’avvento della next-generation, Codemasters ha però deciso di abbandonare il marchio Toca che si accostava ai precedenti titoli per incarnare il suo nuovo racing game sotto un nuovo pseudonimo: Grid.

Per lo storico rivale di Gran Turismo l’esordio
nella nuova generazione avviene con un sostanziale cambio di rotta
rispetto alla simulazione estrema di cui erano caratterizzati i
precedenti Race Driver. Se in Toca, infatti, il pubblico di riferimento era localizzato quasi esclusivamente nei cultori della guida realistica, in Grid
verrà dato modo anche ai piloti meno smaliziati di cimentarsi al
volante di una possente Mustang o di una fiammante Lamborghini, senza
preoccuparsi di finire fuori strada dopo la prima curva affrontata
malamente, apportando uno stile di guida dall’approccio più immediato e
meno “tecnico”. Una soluzione che permette a Grid di conquistare una
fetta di pubblico più ampia rispetto ai titoli della concorrenza, Gran
Turismo e Burnout su tutti, ma potremmo citare altri innumerevoli
racing game quali Need For Speed, Midnight Club o Forza Motorsport.
Tutti sicuramente degli ottimi titoli ma ancora incapaci di rinnovare
il proprio gameplay (che, a conti fatti, è rimasto invariato col
passare degli anni) o al limite di permettere al giocatore di
“scegliere” il tipo di approccio che gli è più congegnale. Potremmo
tranquillamente dire che Grid raccoglie l’eredità di Project Gotham Racing come concept di gameplay; il titolo sviluppato da Bizzarre Creations fu infatti il pioniere di questo “nuovo” modo di concepire i racing game.

Questa coraggiosa quanto azzeccata scelta degli sviluppatori permette
quindi al titolo di posizionarsi esattamente a metà strada tra
simulazione ed arcade, in un mix che risulta senza dubbio vincente
sotto ogni punto di vista. Grid
poggia le sue basi sulla velocità, sull’immediatezza e
sull’adrenalinica emozione che solo un bolide che morde violentemente
l’asfalto sa offrire.





It’s all about THE RACE… or not?



La modalità principale del gioco prende il nome di “il mondo di Grid”,
questa vi metterà nei panni di un giovane pilota in cerca di fama e
gloria. Starà a voi permettere al novizio di farsi un nome nel mondo
delle corse professionistiche e di diventare una vera leggenda del
volante. Questa particolare modalità carriera racchiude in sé molte
altre tipologie di corsa che spaziano dalle normali prove a tempo,
passando per corse più particolari come il Drift (gara di sbandate a
punti in pieno stile Need For Speed Underground),
o l’infernale Demolition Derby fino ad arrivare alla nuova modalità
denominata “Pro-Tugue”; in essa gareggerete con un’altra vettura in una
corsa su tortuosi circuiti di montagna, l’evento si svolge in 2 manche:
nella prima sarete in testa e dovrete cercare di non farvi superare,
nella seconda sarete gli inseguitori e dovrete tallonare (e se
possibile superare) l’auto avversaria. Negli eventi Pro Tugue i
contatti sono severamente vietati ed ognuno di essi è punito con una
penalità di 2 secondi. Alla fine delle 2 manche il concorrente con il
tempo più basso sarà il vincitore. Altra novità è rappresentata
dall’introduzione della storica 24 ore di Le Mans che fortunatamente
non vi impegnerà per tutta la sua reale durata ma solo per 24 minuti,
in cui ci sarà l’alternarsi dinamico di giorno e notte, ed è proprio
nelle fasi in notturna (circa 3 giri in tutto sui 24 minuti effettivi
di gara) che abbiamo riscontrato diversi problemi: nonostante i fari,
infatti, la visibilità è praticamente ridotta a zero, impedendoci la
visuale e rendendo difficoltosi i tempi di frenata e l’entrata in
curva. La gara (già di per sé molto difficile) diventa così ancora più
ardua.

La situazione migliora leggermente se ci troveremo dietro ad un’altra
macchina che ci farà luce, ma saremo ugualmente avvolti dalle tenebre e
l’errore risulterà fatale.



Le gare vi porteranno nei 3 principali continenti adibiti alle
competizioni: Stati Uniti, Europa e Giappone. A ogni continente è
assegnata una particolare licenza che dovrete far “sviluppare”
guadagnando dei punti che andranno ad accrescere la vostra reputazione
internazionale. I punti esperienza guadagnati serviranno oltretutto a
sbloccare gare sempre più difficili ed economicamente appetibili. Il
tutto conferisce al titolo una longevità veramente invidiabile, peccato
soltanto per la mancanza del multiplayer offline in split screen che
avrebbe ulteriormente allungato la “vita” del gioco.

Le auto a nostra disposizione variano dalle classiche vetture da
Turismo, alle poderose muscle car americane per giungere alle auto da
tuning e a quelle d’importazione, tutte con il loro caratteristico
stile di guida e le loro peculiarità. In totale potremmo contare su
circa 40 veicoli che, se paragonati agli sterminati parchi macchine
della serie Gran Turismo, potrebbero risultare un po’ miseri ma che
nell’impostazione di Grid risulteranno sufficienti a farci assaporare
il brivido della velocità fino in fondo.



Oltre alla parte agonistica nel mestiere del pilota c’è da considerare anche la questione finanziaria. In Grid
dovrete gestire accuratamente i vostri risparmi ed investirli per
comprare nuove auto, nel frattempo dovrete scegliere le proposte più
allettanti e gli sponsor più remunerativi per guadagnare sempre più
denaro. Potrete, inoltre, aprire una vostra scuderia una volta
accumulati i fondi necessari e personalizzarla dandogli un nome, dei
colori ed un simbolo che caratterizzeranno la carrozzeria delle vostre
vetture. Dopo esservi conquistati a suon di vittorie una discreta
reputazione vi sarà data la possibilità di scegliere un pilota che vi
farà da spalla nelle gare, fattore importantissimo per l’ulteriore
sviluppo della vostra carriera ma un altro costo che andrà ad
aggiungersi alla lista spese. Ovviamente ogni gara che accetterete di
disputare vi fornirà degli obiettivi bonus (che vi assicureranno degli
extra monetari) come, ad esempio, terminare la gara almeno al 3° posto.

Per tornare al gameplay è da segnalare una particolare introduzione: se
accidentalmente (o volontariamente) andaste a sbattere violentemente
contro un’altra auto o a collidere contro un muro il danno potrebbe
essere tale da costringervi al ritiro o al riavvio della gara. A tal
proposito i ragazzi di Race Studios ci
danno la possibilità, attraverso il replay dell’incidente, di tornare
letteralmente indietro nel tempo per ripetere il tratto in cui ci siamo
schiantati nel tentativo di non replicare il rovinoso errore.
Naturalmente non avremo possibilità infinite di rimediare ai nostri
errori e man mano che aumenterete il livello di difficoltà vedrete
diminuire il numero di flashback disponibili che scompariranno del
tutto attivando la modalità “pro”; inoltre l’utilizzo dei flashback
comporta anche un ulteriore costo da pagare. Gli amanti del tuning
potrebbero storcere il naso alla notizia che in Grid è assente
qualsiasi tipo di settaggio dell’auto, una scelta voluta ovviamente
dagli stessi sviluppatori che hanno volontariamente eliminato questo
frangente per sottolineare l’impronta immediata ed essenziale del
titolo che, di fatto, è stato privato anche delle sequenze animate che
caratterizzavano il pre e il post gara nei precedenti Toca.





Arcade e simulazione: binomio perfetto



Come già accennato il modello di guida bilancia superbamente elementi
arcade con altri decisamente simulativi. Ci verrà data la possibilità
infatti di facilitare la nostra vita in pista attivando diversi aiuti
come il cambio automatico, il controllo della trazione, il servosterzo
e la frenata assistita. Se invece volete cimentarvi in una pura
simulazione a 200 miglia all’ora accomodatevi: disattivate tutti gli
aiuti e lanciatevi in pista ma, vi avvertiamo, preparatevi a sudare
sette camicie e a riavviare più volte le gare. Il grado di simulazione
offerto da Grid è infatti molto complesso e in parte “rovina” lo
spirito del titolo che fa della velocità e del divertimento immediato i
suoi punti di forza. Sarà preferibile quindi attivare tutti gli aiuti e
godersi fino in fondo le grandi emozioni che il titolo saprà regalarvi.
Se state pensando però che i vantaggi offerti dal gioco vi porteranno a
vincere facilmente ogni gara siete fuori strada, il titolo mantiene una
curva d’apprendimento discretamente alta e mantenere in strada una
Mustang lanciata a più di 150 miglia all’ora non sarà impresa facile a
prescindere dagli aiuti che avrete deciso di attivare. La giocabilità
del titolo rimane comunque altissima e propone un modello di guida tra
i migliori in assoluto del suo genere, in grado di accontentare
veramente tutti: dagli hardcore gamers ai giocatori casuali in cerca di
emozioni forti senza le frustrazioni di una simulazione totale. Una
nota di merito va spesa per l’elaborata A.I. dei vostri avversari: essi
non si limiteranno a svolgere la loro corsa preimpostata come succedeva
nel rivale Gran Turismo ma
reagiranno in maniera dinamica ai vostri comportamenti e a quelli degli
altri piloti, arrivando anche a commettere errori se messi sotto
pressione e a spedirvi violentemente fuori strada senza troppi
complimenti.





Shining Grid



Tecnicamente parlando non possiamo che decantare il lavoro svolto da Codemasters. Grid
è, di fatto, una vera gioia per gli occhi. I modelli poligonali delle
macchine sono dettagliatissimi e le textures qualitativamente eccelse.
Anche le varie inquadrature di cui disporremo contribuiranno
egregiamente a sottolineare la sontuosità grafica del titolo.
Estremamente realistici anche gli effetti particellari derivanti dal
fumo che potrebbe uscire dal cofano dopo un guasto o quello prodotto
dall’attrito degli pneumatici sull’asfalto. Ma dove il gioco sfiora la
perfezione è nella realizzazione dell’ambiente circostante: sia
sfrecciando sugli assolati tracciati californiani, sia correndo in
notturna a Le Mans o attraversando le vie di Milano ammirerete
esterrefatti il livello di dettaglio fotorealistico di tutto ciò che vi
circonda. Anche la fisica dei veicoli, gestita dal casalingo motore
“Grid Engine” (versione aggiornata di quello già visto in Colin McRae Dirt),
è eccellente e garantirà costantemente spettacolari collisioni ed un
sistema di calcolo dei danni in tempo reale veramente stupefacente:
ammaccature ed abrasioni compariranno sulla vostra carrozzeria in
maniera molto realistica; in seguito agli scontri più violenti poi
vedrete volare via pezzi di telaio che rimarranno insidiosi sulla
pista. Ogni danno caratterizzerà le prestazioni della vettura (lo
stesso vale per le auto guidate dalla CPU), con le conseguenti
problematiche comunicate prontamente via radio dal vostro team. Ma non
preoccupatevi troppo se ridurrete la vostra auto ad un rottame durante
una corsa; al termine dell’evento la vettura tornerà come nuova senza
alcun costo aggiuntivo. Alcune sbandate e collisioni però non
rispecchieranno pienamente la reale fisica di una vettura ma, più che
altro, strizzeranno l’occhio in favore della spettacolarità e del
taglio a dir poco cinematografico dei replay. Le mirabolanti corse di
Grid scorrono veloci senza un minimo calo di frame rate, che rimane
saldamente ancorato sui 60 fps anche nelle situazioni più caotiche.
Perfetti i rombi dei motori e gli effetti sonori degli impatti, così
come i boati del pubblico ad ogni scontro e ad ogni testacoda. Anche
l’incalzante colonna sonora techno rock che ci accompagnerà in pista è
di ottima fattura e contribuisce ad enfatizzare ancora di più la
straordinaria e frenetica atmosfera delle corse. L’unico difetto del
reparto audio risiede nel doppiaggio che, seppur completamente in
italiano ed utile per ottenere informazioni in tempo reale durante la
gara, tenderà a diventare in breve tempo monotono e ripetitivo
costringendovi a dover ascoltare le stesse frasi all’infinito (a meno
che non disattiviate l’apposita opzione nei settaggi audio)





Sportellate online



Se doveste stancarvi di far mangiare la polvere e di distruggere le
auto agli avversari guidati dalla CPU potrete cimentarvi in agguerrite
sfide online con avversari di tutto il mondo. In rete saranno
disponibili tutte le modalità e tutti i tracciati presenti nella
carriera single player. Le sfide si suddividono in non classificate
(utili più che altro come allenamento) e classificate. Nelle sfide
classificate vi ritroverete a dover scalare il ranking mondiale
attraverso i punti che guadagnerete partecipando alle varie gare.
L’assegnazione dei punti avviene non solo in base alla vittoria ma
anche al giro più veloce, all’aver terminato la gara e naturalmente
all’aver conquistato un gradino del podio. Il gioco online resta
pressoché identico a quello offline, manifestando una grande stabilità
e la quasi totale assenza di lag; tutto scorre via fluido e senza
intoppi. L’esperienza multiplayer si conferma, quindi, divertente e
godibile, andando a conferire al titolo una longevità enorme. Si
raccomanda comunque di dedicarsi con impegno all’allenamento poiché
l’esperienza online si rivelerà molto più ardua della carriera single
player, costringendovi a ricorrere ad ogni stratagemma (e scorrettezza)
utile per vincere o arrivare al traguardo tutti interi.





Il successo non si compra, si conquista!



Race Driver: Grid è un grandissimo titolo che nessun
appassionato del genere può lasciarsi sfuggire. Grazie ad un vincente
mix tra arcade e simulazione, a una veste grafica da urlo, ad una
giocabilità eccezionale e ad una solidissima struttura multiplayer
online, il titolo Codemasters si afferma realmente come uno dei
migliori racing game di sempre. Purtroppo delle piccole (ma tutta via
ignorabili) imperfezioni gli impediscono di innalzarsi al grado di
capolavoro assoluto. Grid resta quindi un’esperienza emozionante,
spettacolare ed in generale uno dei migliori titoli usciti finora su PS3, un gioco che non può veramente mancare nella vostra collezione.



Lasciate la sportività ai box, quella Viper vi ha appena rovinato il paraurti! Non vorrete mica fargliela passare liscia!


PRO:

  • Ottimo connubio tra simulazione ed arcade
  • Graficamente spettacolare
  • Divertente, emozionante, elettrizzante
  • Solido comparto online
  • Altissima longevità


CONTRO:

  • Doppiaggio sottotono
  • Parco macchine leggermente limitato
  • Assenza del multiplayer offline