Recensione Recensione di Mortal Kombat Arcade Kollection
Recensione di Mortal Kombat Arcade Kollection di Console Tribe
di: Riccardo "RATM" PrimaveraAmarcord
Diciannove lunghi anni. Tanto è passato da quando l’allora gloriosa Midway dava vita al picchiaduro più violento e disturbante di sempre, Mortal Kombat. Un titolo capace di scuotere le menti e soprattutto gli stomaci degli ingenui ragazzini che si avvicinavano al cabinato, perlopiù ignari di cosa li aspettava. Litri di sangue, decapitazioni, sbudellamenti e chi più ne ha, più ne metta. Nonostante l’aspra critica delle associazioni dei genitori, la serie creò attorno a sé uno zoccolo duro di fan ansiosi di vedere nuovi lottatori, nuove Fatality – marchio di fabbrica della serie – e una nuova, insulsa trama che fungesse da pretesto per menare le mani.
Fu così che Mortal Kombat divenne presto un caposaldo del genere dei fighting game, e proprio quest’anno ha festeggiato l’uscita del nono capitolo, il primo sull’attuale generazione di console – se si esclude lo spin off Mortal Kombat vs. DC Universe. L’ultimo arrivato ha mostrato un arco narrativo alternativo legato ai primi tre episodi della saga, episodi che tornano protagonisti in questa Mortal Kombat Arcade Kollection, disponibile per il download sul Marketplace (800 Microsoft Points) e suk PS Store (9.99€).
Roster x3, gameplay x1
La Kollection è un lampante esempio di come la serie si sia evoluta e si sia migliorata capitolo dopo capitolo, mantenendo intatti i punti forti che l’hanno ammessa di diritto all’Olimpo dei videogame.
Il primo, mitico episodio va giocato anche solo per cultura videoludica. Dal punto di vista della giocabilità si discosta molto dai canoni di Street Fighter II, canoni ovviamente soggetti a svariati tentativi di imitazione, incapaci però di raggiungere la qualità dell’originale. Facendo leva sullo stile originale che lo contraddistingueva, il primo Mortal Kombat si liberò dell’ingombrante paragone con il capolavoro Capcom e si sviluppò con una filosofia differente. Due tasti per i calci, due per i pugni e soprattutto un tasto per la parata, a quei tempi eseguita tenendo premuto il tasto per indietreggiare, metodo più intuitivo ma che spesso affidava al caso la difesa. Un’innovazione di questo peso cambiava l’equilibrio dei match visto che si subivano minimi danni anche in posizione difensiva: si era costretti ad alternare combo e parate con intelligenza, in modo da cogliere alla sprovvista l’avversario.
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Il primo Mortal Kombat segna inoltre l’arrivo sul mercato videoludico delle leggendarie Fatality, tratto distintivo della serie. Cruenti mosse finali eseguibili in caso di vittoria dell’incontro, sono valse a tutti i titoli della saga il bollino che li relegava ad un solo pubblico adulto; tuttavia, eseguirle dona una sensazione di onnipotenza ineguagliabile.
Il secondo ed il terzo capitolo si preoccuparono di arricchire i pregi dell’originale, limando qualche difetto: il risicato roster del primo capitolo – 10 lottatori di cui solo 8 utilizzabili – passa prima a 12 e poi a 21 personaggi con Ultimate Mortal Kombat 3, il titolo cronologicamente più recente dei tre.
Arrivano inoltre nuove finisher, come le Friendship e le Babality, varianti “comiche” delle Fatality; aumentano gli stage, mentre con l’ultimo titolo la curva di difficoltà si abbassa leggermente, permettendo di scegliere serie di incontri di difficoltà e lunghezza diverse per giungere alla sfida con il boss finale.
Quella faccia la conosco!
Anche dal punto di vista grafico Mortal Kombat rimane una pietra miliare. È infatti il secondo videogioco a poter contare su personaggi creati digitalizzando attori in carne ed ossa: il pioniere di tale tecnica fu Pit – Fighter di Atari, che però non poteva contare su un gameplay “raffinato” come quello del picchiaduro Midway. Grafica davvero d’impatto e rivoluzionaria ai tempi dell’uscita, ulteriormente migliorata e ripulita poi in Mortal Kombat II e Ultimate Mortal Kombat 3.
Ovviamente in questa Kollection il comparto grafico ha perso l’effetto stupore che suscitò vent’anni or sono, ma riesce comunque a far scendere una lacrimuccia nostalgica.
Il gameplay, invece, sente terribilmente il peso degli anni: è vero che la croce direzionale del pad Microsoft non è mai stata l’ideale per i picchiaduro, ma questa raccolta non fa nulla per diminuire la frustrazione derivante da questo fattore, anzi. I tre giochi sono contraddistinti, infatti, da una difficoltà mostruosa, persino settandola dalle opzioni su “molto facile”. Ai veterani sembrerà di viaggiare indietro nel tempo, quando le ristrettezze economiche miglioravano l’abilità, ma i novellini rimarranno sconsolati dinanzi a boss fight a dir poco proibitive; considerando inoltre che i primi due titoli comprendono moltissimi combattimenti che vi separano dall’ultimo incontro, è davvero difficile completarli.
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Online Kombat
Una ventata di novità è rappresentata dalla possibilità di affrontare gli avversari online in scontri 1 vs 1, ma non è tutto oro quel che luccica. Se l’ebrezza di affrontare un avversario in carne ed ossa dall’altra parte del mondo è esaltante, troppo spesso il tutto viene flagellato da episodi di lag, che solo raramente non funestano le partite online. Insomma, se avrete la fortuna di agganciare una connessione stabile, potrete divertirvi ad umiliare gli avversari con una bella Fatality; nella maggior parte dei casi, però, il fatale arpione di Scorpion sarà veloce quanto una tartaruga sulla terraferma, figuratevi una normale combo.
Roba da museo
Una raccolta carica di nostalgia e ricordi, invecchiata male però, e davvero proibitiva nei confronti dei neofiti. Aggiungiamo un impianto sonoro che si nota solo per l’onnipresente voce che sancisce la fine dei match e capirete che queste due righe sono più che sufficienti a riassumere il contenuto della Kollection, che, come già scritto, non è invecchiata tanto bene da giustificarne l’acquisto.
A meno che non siate degli sfegatati estimatori della saga creata da Ed Boon, utilizzate i vostri risparmi per acquistare titoli di qualità decisamente superiore… Oppure mettete da parte qualche spicciolo in più e godetevi l’ultimo Mortal Kombat – quello si che è imperdibile!