Recensione Recensione di Mondiali FIFA Sudafrica 2010
Recensione di Mondiali FIFA Sudafrica 2010 di Console Tribe
di: Giovanni Mancaa cambiare le regole del gioco
ma voglio viverla così quest’avventura
senza frontiere e con il cuore in gola
E il mondo in una giostra di colori
e il vento accarezza le bandiere
arriva un brivido e ti trascina via
e sciogli in un abbraccio la follia.”
Cullati ancora una volta dalle nostalgiche note di una lontana “estate italiana”, ci avviciniamo a grandi passi all’evento sportivo più importante a livello planetario, i mondiali di calcio FIFA che, per la prima volta, avranno come scenario lo splendido continente africano. L’11 giugno è il giorno in cui in Sudafrica le 32 migliori nazionali di calcio del mondo potranno iniziare a sognare; l’11 giugno è il giorno in cui gli azzurri si presenteranno al mondo come i detentori della splendida coppa realizzata da un altro azzurro, Silvio Gazzaniga. Per noi comuni mortali un’altra data è scolpita nelle nostre menti, la release di Mondiale FIFA Sudafrica 2010, promettentissimo spin-off del franchise calcistico EA, protagonista di un’evoluzione qualitativa, negli ultimi tre anni, davvero sorprendente.
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Evoluzione di mezzo
In un capitolo che evidentemente si colloca nella “terra di mezzo” della serie, fondamentale è che la parabola evolutiva segni una impennata decisa, capace di convincere anche i player più scettici ad abbandonare l’ottimo ma non perfetto FIFA 10. Del resto, la domanda a cui è necessario dare una risposta, inutile nascondersi, è piuttosto scontata: vale la pena acquistare Mondiali Fifa Sudafrica 2010 considerando che FIFA 10 è un ottimo gioco e che FIFA 11 non è poi così lontano?
Per mettervi nella condizione di rispondere a questo interrogativo vediamo di analizzare tutti gli aspetti del titolo iniziando, doverosamente, da quello ritenuto più importante in una simulazione calcistica: il gameplay. Fin dai primi minuti di gioco ci si rende subito conto che il team di sviluppo non è stato con le mani in mano ma ha studiato attentamente tutte le considerazioni, critiche e conseguenti richieste fatte dagli utenti di tutto il mondo nei mesi che hanno seguito la release di FIFA 10. Il campo di gioco, innanzitutto, è stato chiaramente allargato in modo da aumentare considerevolmente le variabili tattiche. Aprendo una parentesi, è lo stesso “stratagemma” che segnò un’importante svolta, due generazioni or sono, alla serie per eccellenza rivale di FIFA, PES di Konami. Il campo più largo obbliga a delle strategie più ponderate: se con FIFA 10 il pressing a centrocampo era la tattica necessaria per arginare i talenti avversari, dal momento che lo spazio sulle fasce era comunque limitatissimo, in Sudafrica 2010 il maggiore spazio a disposizione premia azioni di ampio respiro proprio sulle corsie laterali, azioni che esaltano, finalmente, le doti tecnico-atletiche dei giocatori più forti. Lasciare spazio alle incursioni di veri e propri fenomeni (Ronaldo, Messi, Kakà, Maicon, Eto’o, Rooney, Torres, per citarne alcuni) si traduce sempre in pericolosissimi “face to face” con il portiere avversario ma non solo: subito dopo il primo cross dal fondo ci si rende conto di quanto è stato migliorato il gioco aereo in Sudafrica 2010 rispetto a FIFA 10. Innanzitutto dimenticate cross sbilenchi o imprecisi nonostante l’autore del cross fosse in posizione di perfetto bilanciamento: in questa situazione finalmente è tutto perfettamente calibrato in relazione alla capacità tecnica, alla posizione del corpo e alla forza impressa alla palla con il pulsante. In secondo luogo, avere un buon tempismo sulla palla è davvero determinate: se in FIFA 10 era piuttosto frustrante avere la meglio sul difensore ed eseguire un efficace colpo aereo, che fosse di testa o di piede, in Sudafrica 2010 vengono maggiormente valorizzate le capacità acrobatiche dei calciatori attaccanti, ora in grado di segnare con molta più facilità se in buona posizione. Questo senza rinunciare allo spirito simulativo del gioco.
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Queste caratteristiche si inseriscono in un quadro generale in cui gli aspetti più significativi sono senza dubbio l’aumentata reattività dei giocatori in tutto quello che fanno e su una fisica della palla molto più realistica. Il primo aspetto è sempre stato nell’occhio del ciclone, in sostanza un vero e proprio parametro di valutazione tra FIFA e PES, con quest’ultimo in discreto vantaggio, almeno da questo punto di vista. Sudafrica 2010 ancora una volta è capace di migliorare se stesso e proporre un’immediatezza di risposta dei calciatori virtuali agli input dei comandi paragonabile, quasi, alle versioni FIFA 16 bit: palla al piede, abbiamo finalmente la sensazione di essere i veri protagonisti sul manto erboso e non più soggetti a faticose elaborazioni dalla CPU. La rapidità di risposta dei comandi è impreziosita, come dicevamo, da una fisica molto realistica sia dei giocatori sia, soprattutto, della palla: anche sotto quest’aspetto il team di sviluppo ha dato una risposta convincente alla critica, fondatissima, che ha sempre sottolineato la “mancanza di peso” del pallone e il conseguente scarso realismo delle sue traiettorie.
L’attento lavoro sulla fisica del gioco non poteva non coinvolgere il comportamento dei calciatori e ciò è particolarmente evidente nei contrasti, nella difesa del pallone, nell’inerzia di ogni movimento che determina in modo molto realistico l’evento (tiro, passaggio, contrasto) successivo. Nota di merito anche all’intelligenza artificiale che governa i giocatori sul campo, sia gli avversari che, soprattutto, i compagni di squadra: molto buoni i movimenti della difesa, le sovrapposizioni sulle fasce laterali e il movimento degli attaccanti verso la palla o negli spazi.
Completamente rivoluzionati i calci di rigore, da anni ormai privi di qualsiasi coraggiosa innovazione in tutti i giochi di calcio. Anche in questo senso Sudafrica 2010 non si accontenta dei vecchi clichè e cerca di rendere più coinvolgente ed appagante questo frangente di gioco: lo fa inserendo un inedito indicatore relativo alla freddezza del calciatore sul dischetto, fattore variabile a seconda della capacità del giocatore stesso, e la precisione del tiro inversamente proporzionata alla potenza esercitata sul pulsante di tiro e calibrata in un altro indicatore. Nelle sessioni di allenamento è possibile acquisire padronanza sulla precisione dei tiri grazie alla visualizzazione, nello specchio della porta, di un area di bersaglio, la cui dimensione cresce in rapporto alla forza del tiro e conseguente imprecisione dello stesso: tale area sarà invece invisibile durante la partita. Per concludere l’analisi sui calci di rigore, evidenziamo che è stata introdotta la possibilità di eseguire delle finte sul tiro molto rischiose per l’esito finale ma davvero divertenti da eseguire.
!==PB==!
Il controllo è tutto
Un buon allenamento è il segreto del successo e, per acquisire progressivamente familiarità con le novità di Sudafrica 2010, EA ha pensato bene di migliorare ulteriormente la sezione dedicata al training soprattutto per tutti coloro attratti dal nuovo sistema di controllo a “due tasti”. Sì, avete capito bene, solo due pulsanti per eseguire tutta la pletora di azioni di una partita di calcio! Sembra di essere tornati indietro di 20 anni sugli home-computer, quando, al massimo, si poteva disporre di un controller con due tasti differenziati. In sostanza il player controlla la partita e i calciatori premendo i controlli relativi al passaggio e al tiro avendo premura esclusivamente di scegliere il tempo giusto e lasciando alla CPU il compito di determinare, in base alla situazione di gioco, che tipo di passaggio (alto, basso, filtrante) o tiro (rasoterra, pallonetto, teso) effettuare. Questo sistema di controllo piuttosto “vintage” è stato studiato per consentire a chiunque prenda il pad in mano la possibilità di imbastire, senza difficoltà, azioni di calcio degne di tale nome e si possa divertire senza avere pretese di assoluto controllo della situazione che il sistema di controllo classico impone. Non si spaventino i puristi della simulazione e i funamboli del pad: il sistema di controllo classico esiste (e ci mancherebbe!) ed è ampiamente configurabile secondo le proprie esigenze. La maggior reattività dei giocatori e la loro migliorata presenza fisica in campo facilita la configurazione manuale relativa ai passaggi e ai tiri, pertanto ci sentiamo di suggerire anche a chi ha sempre utilizzato il controllo semi-automatico o automatico di provare l’emozione di avere il totale controllo del gioco.
Tornando velocemente alla modalità allenamento, non manca ovviamente la possibilità di scorrazzare liberi per il campo in modo da provare tutte le giocate, di allenarsi in schemi di gioco predefiniti (rigori, punizioni, corner, rimesse laterali, partita) determinando il numero dei giocatori in campo; vogliamo inoltre evidenziare la possibilità di creare praticamente da zero delle inedite situazioni di gioco in cui è possibile pianificare davvero tutto e salvarle in modo da rigiocarle quante volte vogliamo.
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9 luglio 2006
“2010 Fifa World Cup”, “Capitano della Nazionale” e “Storia delle qualificazioni” sono le tre modalità di gioco offline principali del titolo a cui fanno da corollario l’immancabile possibilità di disputare una partita veloce e la divertente e veloce “Penalty Shootout”.
Se nella prima modalità citata ci troveremo alla guida di una delle circa 200 nazionali iscritte alla FIFA e potremo decidere da che livello della competizione iniziare (qualificazioni o fase finale a gironi), “Capitano della Nazionale” è sostanzialmente la stessa modalità di gioco che in questi anni abbiamo apprezzato in FIFA: in campo controlliamo un unico giocatore, con la possibilità di “chiamare” la palla quando è in possesso di un nostro compagno. Davvero utile la possibilità, per chi ha già affrontato tale modalità in FIFA 10, di importare il proprio giocatore, faticosamente cresciuto in decine e decine di match; ovviamente non manca l’opzione per costruire da zero un nuovo alter-ego virtuale o per utilizzare una star già esistente nei roster delle nazionali. A proposito dei roster: se vi state domandando quali siano i calciatori convocati da EA per questo Sudafrica 2010, sappiate che, all’inizio della manifestazione, dopo aver scelto la squadra, dovremmo selezionarne 23 attingendoli da un elenco di circa una quarantina. Del Piero e Gattuso in Nazionale? Nessun problema in Sudafrica 2010!
Nonostante non sia una novità assoluta è comunque molto interessante la modalità “Storia delle qualificazioni”: si tratta, in sostanza, di rivivere da protagonisti in campo i momenti cruciali delle qualificazioni ai mondiali e non solo. Alla cinquantina di scenari relativi alle qualificazioni 2010, si sommano le fasi catartiche dei mondiali 2006, tra le quali non potevano mancare le leggendarie partite dell’Italia con la Germania (dal 116° dei tempi supplementari) e con la Francia (dall’espulsione di Zidane). Una casella del menù degli scenari è però al momento vuota, quella relativa proprio ai mondiali 2010: questo extra sarà infatti disponibile proprio durante la manifestazione sudafricana.
Per chi avesse già sperimentato in passato titoli come Euro 2008 e i recenti FIFA sa bene cosa aspettarsi dal punto di vista delle modalità online: partita veloce classificata o meno, lobby, “Coppa del mondo Online”, e centinaia di statistiche. Al momento in cui si scrive, ovviamente, non è stato possibile testare il gioco in modalità online a pieno carico ma, considerati i precedenti, è lecito aspettarsi il massimo e la valutazione non può che riferirsi esclusivamente alla qualità delle modalità di gioco.
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Kannavaro!
Migliorarsi sembra essere la costante delle ultime produzioni calcistiche EA e, Sudafrica 2010 sembra essere il portabandiera di quest’ottimo “trend” sotto qualsiasi aspetto, anche da quello della realizzazione tecnica. Investiti da una nube di coriandoli e da coloratissimi fuochi artificiali, gli stadi dei mondiali 2010 sono stati riprodotti alla perfezione nelle loro architetture e, nell’enfasi festaiola della manifestazione, animati da spettatori molto convincenti. Calciatori ricchissimi di dettagli si muovono sul miglior manto erboso mai realizzato, privo finalmente dei famigerati e fastidiosi effetti scia; eccellenti le animazioni dei giocatori, in particolare quelle dedite alla “liaison” dei movimenti del corpo in situazioni di cattivo equilibrio. L’azione in tutti i frangenti di gioco gode di un’ottima fluidità fatta eccezione, stranamente, nei replay, in cui si registra qualche calo di framerate. In un contesto grafico di straordinaria qualità, sottolineiamo il dettaglio dei volti dei giocatori più noti e degli allenatori su cui stacca la regia, davvero ad un passo dal fotorealismo, ma è anche vero che molti altri, (un nome su tutti, Milito), sono irriconoscibili.
Di altissimo livello tutto il comparto sonoro, dagli effetti sonori del tifo sugli spalti, caratteristico per tutte le nazionali più importanti, agli effetti sonori in campo. Apprezzabile anche la telecronaca del duo Sky Caressa-Bergomi che, nonostante ci sia l’alto rischio che presto annoi, fa da piacevole compagnia alla partita. Discorso a parte la colonna sonora, un vero e proprio mix di brani: K’Naan (Wavin’ Celebration Mix), Latin Bitman, Marisa Monte, Mike Snow, Sergio Mendes solo per citare alcuni autori.
Campioni del mondo!
Nel corso della recensione avevamo promesso che vi avremmo fornito i mezzi per rispondere alla fatidica domanda: vale la pena acquistare Mondiali FIFA Sudafrica 2010? Lasciando a voi l’ultima parola, non ci resta che sottolineare come oggi il nuovo titolo calcistico EA, sotto tutti i punti di vista, sia superiore a qualunque altra simulazione calcistica oggi sul mercato e, come tale, meriti di essere assolutamente giocato.