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Recensione Recensione di Michael Jackson: The Experience (Wii)

Recensione di Michael Jackson: The Experience (Wii) di Console Tribe

di: Pasquale "corax" Sada

Poche ore dopo la morte di Michael Jackson, ho cominciato a realizzare che si sarebbe ben presto aperto un dramma. Al di là della tragedia personale, del naufragio umano di questo artista che ha dato tantissimo alla musica pop mondiale, c’era un ulteriore step verso l’abisso: lo sciacallaggio dei diritti d’autore, lo sfruttamento fino alla più becera operazione commerciale della sua immagine.
Quando fu annunciato Michael Jackson: The Experience, i miei sentimenti sono stati altalenanti. C’è sempre e comunque un margine per distinguersi, per passare da una forma grezza di “usura della fama” ad un vero e proprio tributo. E’ stata questa curiosità che mi ha portato a propormi di recensire questo titolo. Non è stata un’impresa facile e vediamo insieme se la salma del re del pop è stata cannibalizzata o rispettata.

Just Dance

Qualche anno fa Ubisoft si è presentata sul mercato proprio con questo titolo, che ora vanta addirittura un sequel di enorme successo. Just Dance se ne infischiava semplicemente di tutte le regole scritte e non scritte per fare un buon videogame e si concentrava sul divertimento. Niente obiettivi, punteggi o classifiche di sorta ma semplicemente una serie di coreografie da ballare più o meno bene. Insomma una versione danzereccia di RockBand/Guitar Hero spogliata delle loro nerdesche sfide disumane. Michael Jackson: The Experience è sicuramente un “figlioletto” di Just Dance che però prova ad aggiungere timidamente qualcosina. La struttura è fondamentalmente la stessa: una tracklist di 26 brani tutti da ballare con coreografie che riprendono fedelmente passi e stile di Jacko: dal semplicissimo Heal the World alla complicatissima Thriller, passando per la stupenda Rock with You.

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I brani vanno da alcuni di semplice esecuzione ad altri ben più difficili che prevedono anche l’interazione e la coordinazione con gruppi di ballerini a schermo. E’ comunque possibile selezionare quasi sempre una difficoltà in modo tale da “rimanere sul pezzo” senza slogarsi braccia e gambe. Pian piano e con un po’ di pratica prenderemo dimestichezza col mote e con i passi, salendo di grado nelle esecuzioni. Proprio il mote, che è stata la rivoluzione Nintendo, però, si dimostra come la più grande pecca e limitazione del titolo. Stretto nel guantino di strass brillanti, non riesce a riprodurre completamente l’esperienza del ballo, costringendoci a gesti molto limitati. Si tratta di seguire una sorta di bolla che indica la posizione della periferica rispetto al corpo. Qualche mese fa non ci saremmo lamentanti più di tanto, ma l’avvento del Kinect ha dimostrato che questi titoli possono arrivare ad un livello di coinvolgimento ulteriore, restituendo un feeling con la danza più completo e coinvolgente.

The Experience

Ogni esecuzione verrà valutata con una serie di stelle ed un punteggio che sbloccheranno dei video tutorial. Da questa frase, che vi assicuriamo rispecchia esattamente la struttura di gioco, si intuisce che gli sviluppatori non si sono applicati più di tanto nel dare un minimo di coerenza alla progressione del gioco. Insomma, vi troverete a ballare (male!) le coreografie sperando di accumulare tante stelle, utili a sbloccare i tutorial, e solo dopo potrete ballare (meno male!) lo stesso pezzo con un minimo di cognizione di causa, rendendovi meglio conto di quello che state facendo. Grazie all’aiuto di ballerini professionisti, imparerete non solo i passi ma anche sequenze di riscaldamento per avere muscoli più pronti e reattivi. Una scaletta incomprensibile e poco funzionale che comunque non inficia più di tanto la fruizione del titolo.

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Una piccola menzione merita il confezionamento generale del titolo che, grazie ad uno stile cartoonistico e ad animazioni fluide e realistiche, riesce piacevolmente a coinvolgere. Alcune cutscene che fanno da intro alle coreografiche risultano ottimamente realizzate e rispolverano quel gusto per il racconto che era proprio dei video di MJ (non pochi si presentavano quasi come piccolissimi cortometraggi).

Rock on

Michael Jackson: The Experience è un titolo semplice (fin troppo) e realizzato con eccessiva superficialità dal punto di vista dei contenuti. Non è però un atto di cannibalismo puro, anzi traspare qualcosa da quello che avrebbe potuto tranquillamente essere un “track pack” per Just Dance 2. Alla base c’è una ricerca per le coreografie e una riproposizione del “cuore” Michael Jackson che ne fa una sorta di tributo. Non la celebrazione del secolo, ma una modesta celebrazione che potrà incontrare il favore di alcuni fan del Re del Pop.