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Recensione Recensione di Mercury Hg

Recensione di Mercury Hg di Console Tribe

di: Chris "matetrial" Calviello

Lo spazio offerto da Xbox Live e Playstation Network ha sicuramente giovato alla varietà dei videogiochi. Salvo alcune eccezioni, i titoli creati appositamente per essere distribuiti sui suddetti circuiti sono stati in grado di offrire una breve ma intensa esperienza di gioco. Gli esempi più lampanti possono essere Limbo, Shadow Complex o Trials HD. Dei “nani” in confronto ai giganti “tripla A”, eppure capaci di salire sulle loro spalle per farci godere di un panorama tanto magnifico quanto variegato. Insomma, spaziano tra vari generi ma in prevalenza si tratta di arcade, come nel caso di Mercury Hg.

La tanto odiata chimica

La serie nacque su PSP nel lontano Ottobre 2006 con Mercury Meltdown, il quale venne prima convertito per PS2 e poi per Nintendo Wii.
Lo scopo del gioco è quello di guidare una goccia di mercurio all’interno di uno pseudo-labirinto. “Guidare” probabilmente è la parola sbagliata, “far scivolare” invece potrebbe essere l’espressione più corretta. Dovremo infatti inclinare la superficie di gioco per far scorrere la goccia di Hg lungo un percorso pieno zeppo di ostacoli ed enigmi da risolvere. Non ci sarà nulla di assolutamente complicato: al giocatore sarà richiesto di dividere in più parti la goccia semplicemente trascinandola verso gli spigoli delle pareti e di controllare ogni sezione in contemporanea, oppure di passare sotto appositi marchingegni in modo che assumano diverse colorazioni per poi ricongiungere le varie parti ed ottenere una singola goccia dei colori mischiati. È più facile a farsi che a dirsi. Ciò renderà possibile accedere ad aree altrimenti invalicabili e, ovviamente, completare il livello.

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Trattandosi di un arcade, ciò che abbiamo appena descritto riguarda esclusivamente l’obiettivo da conseguire per poter portare a termine ciascun livello. Il vero traguardo è quello classico: riuscire a scalare le classifiche. Per ottenere i punteggi più alti bisognerà completare il livello nel minor tempo possibile ma anche stare attenti a non perdere neanche una porzione della goccia. Sull’HUD verrà infatti costantemente mostrata la sua percentuale di composizione. Tanto più si allontanerà dal 100%, minori saranno i punti assegnatici. A chiudere il cerchio ci pensano poi dei punti aggiuntivi per l’ottenimento di tutti gli oggetti bonus sparsi per il livello.
La formula che contraddistingue Mercuy Hg è piuttosto semplice, tuttavia riesce ad offrire una sfida impegnativa grazie ai 60 livelli di base, ai quali se ne andranno ad aggiungere altri attraverso gli immancabili DLC. La possibilità di poter rigiocare alcuni di questi anche in modalità Sfida e Bonus, aggiunti ad altri inediti, conferisce un punto in più alla longevità. Nella prima dovremo portare la goccia a destinazione senza perderne nessuna frazione oppure rispettando un limite di tempo, nella seconda invece dovremo raccogliere gli oggetti sparsi senza mancarne neanche uno.

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In definitiva si tratta sicuramente di un titolo gradevole che, però, incontra qualche difetto nel level design. Gli esperti del genere probabilmente lasceranno partire una smorfia nel constatare come tutte le idee vadano consumandosi piuttosto in fretta. Il ritmo con cui vengono presentati nuovi elementi di gameplay appare sicuramente basso, però in linea con la filosofia di un titolo destinato al digital delivery. L’esperienza di gioco risulta infatti piacevole e mai frustrante, anche se, magari, alla lunga la formula potrebbe rivelarsi ripetitiva. Ma non è un problema, Mercury Hg non dovrebbe impegnare per lunghe sessioni di gioco, meglio brevi ma intense.
Dal punto di vista tecnico il titolo pubblicato da UTV Ignition è una gioia per gli occhi. Una grafica semplice sprigiona sullo schermo un tripudio di colori; i menù chiari e puliti, uniti a livelli tendenti al minimalismo, riescono ad affascinare al punto giusto.
Per quanto riguarda il sonoro, infine, sebbene gli effetti risultino ridotti al minimo, un plauso va alla colonna sonora. La campionatura di base riesce ad offrire suggestive melodie di fondo in grado di cullare la nostra mente mentre si cimenta nella risoluzione dei vari enigmi. Come se ciò non bastasse, avremo l’occasione di caricare brani personalizzati direttamente dal proprio hard-disk per far prendere vita alle ambientazioni che si muoveranno a ritmo.

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Il gioco vale la candela?

Se bastasse una candela, assolutamente sì. Ma in ogni caso la risposta non cambierebbe: al prezzo di soli 400MP/4,99€, Mercury Hg è un acquisto obbligato per coloro che cercano un titolo che richieda un po’ di materia grigia, oltre al mercurio ovviamente. È sicuramente un titolo adatto per svariare nella routine di titoli che si susseguono in questo caldo periodo di uscite e che perfettamente si adatta al contesto del digital delivery. Il prezzo piuttosto contenuto dovrebbe essere inoltre un incentivo in più.

A questo link potete leggere la recensione del pacchetto Heavy Elements.