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Recensione Recensione di Eternal Sonata

Recensione di Eternal Sonata di Console Tribe

di: Redazione

Un’epica avventura in un mondo fantastico che prende vita nei sogni di
uno dei più grandi compositori di sempre, una strada da percorrere,
piena di colpi di scena, di amici da incontrare e nemici da
sconfiggere. Una fuga dalla triste realtà o qualcosa di concreto e
reale da vivere sulla propria pelle?




Il sogno di Chopin



La storia ha inizio sul letto di morte di Fryderyk Franciszek Szopen
(in arte Frédéric François Chopin). Tra le sofferenze della malattia,
il compositore si addormenta fino a ritrovasi proiettato all’interno
di un proprio sogno, in un mondo fantastico, caratterizzato dalla
classica visione del fantasy giapponese. Ivi conosce Polka, una giovane
e innocente ragazza dalle gote rosse che, a causa di una malattia
incurabile, è dotata di straordinari poteri magici. Polka vive in un
piccolo villaggio isolato, con la madre, campando grazie alle vendite
di una polvere guaritiva ricavata dai fiori. Subendo la concorrenza
della polvere minerale (che ha gli stessi effetti di quella floreale,
ma risulta più economica in quanto unico bene non tassato dal governo),
Polka non riesce più a vendere nulla; allo stesso tempo scopre che gli
abitanti del paese la evitano per paura di un contagio con la sua
malattia. E’ così che la giovane decide di intraprendere un viaggio
verso la Città di Forte, residenza del conte Walzer (il governatore)
per chiedere spiegazioni relative alle tasse e per trascorrere
viaggiando quanto gli rimane da vivere. Friederich, ovviamente, decide
di accompagnarla.



Nel contempo, parallelamente, Allegretto e Beat, due giovanissimi
mascalzoncelli dal cuore d’oro che aiutano i più poveri rubando e
donando loro del pane, si rendono conto che il prezzo dei viveri è alto
a causa delle tasse che gravano sugli stessi, portandoli ad un prezzo
inaccessibile che costringe loro a dover rubare per sfamare chi non può
permettersi tanto. Così, anche loro, decidono di imboccare la strada
verso Forte per incontrare il conte.



I due gruppi si incroceranno e fonderanno in uno solo, ma, pian piano,
altri curiosi personaggi si uniranno ai nostri amici, formando una
grossa compagnia che scoprirà il vero segreto della polvere minerale,
un segreto che cela sete di potere, una guerra imminente che porterebbe
tanto dolore e un gruppo di ribelli pronti a fermarla. Toccherà ai
nostri amici fare di tutto per salvare la situazione.



Durante il corso dell’avventura, Chopin, sarà sempre più attanagliato dalla stessa domanda: questa è tutta finzione?





Un nuovo modo di combattere



La più grossa innovazione del gioco è sicuramente lo stile di
combattimento, a turni come in ogni classico gioco di ruolo di stampo
giapponese, ma ricco di novità che lo rendono unico. Le azioni
possibili sono tre: attacco (normalissimo attacco con l’arma personale
del personaggio), attacco speciale (una mossa speciale che può
avvalersi dell’uso della magia) e oggetto (userete un’oggetto presente
nella vostra borsa da combattimento, precedentemente selezionato nei
menu di gioco).



Durante la lotta i nostri personaggi (il numero limite di personaggi
controllabile in questa fase è tre) avranno la possibilità di muoversi
su tutto il campo di battaglia, il che farà differire l’effetto delle
nostre azioni. Le zone del campo sono due: le zone d’ombra e le zone di
luce. Le mosse speciali dei nostri personaggi saranno diverse in
relazione alla zona in cui si trovano durante la loro esecuzione. Ciò
vale anche per i nemici: alcuni, addirittura, mutano totalmente di
aspetto subendo drastiche trasformazioni. Altro fattore legato al campo
è la distanza: alcuni dei nostri eroi hanno a disposizione armi a lunga
gittata: Viola, per esempio, usa un arco e, maggiore sarà la distanza
da cui scaglieremo la freccia, maggiore sarà il danno causato (questo
si spiega col fatto che, usando l’arco, saremo noi stessi a mirare
manualmente e il maggior danno è da considerarsi un “premio” per aver
centrato un bersaglio lontano).



Altra importante novità è il fattore tempo: ad ogni turno avremo a
disposizione un determinato numero di secondi entro la quale potremo
muoverci, effettuare attacchi, utilizzare oggetti o mosse speciali…
anche più azioni nello stesso turno potranno essere portate a termine.
Prima di iniziare vi saranno concessi alcuni secondi “di pausa” per
riflettere sul da farsi, al primo movimento il contatore incomincerà a
scendere.



Le mosse speciali a disposizione dei nostri personaggi sono molteplici
(sceglierete quali “portarvi” in battaglia nell’apposito menù
personaggio accessibile in modalità esplorazione), alcune richiedono
una zona d’ombra, altre una zona di luce, alcune richiedono una
distanza mediocorta, altre obbligatoriamente ravvicinata. Questo tipo
di azione sarà influenzata dal contatore “combo”: ad ogni nostro
attacco normale il contatore salirà fino ad arrivare ad un massimo. Il
contatore è unico per tutti i personaggi e si conserverà finché non
ordineremo a qualcuno di utilizzare una mossa speciale che aumenterà
proporzionalmente di potenza in relazione al numero di combo presenti
sul contatore (svuotandolo). Da qui potete solo immaginare le numerose
strategie che si possono adottare per sconfiggere i vostri nemici,
(esempio: un personaggio debole ma veloce, sarà capace di caricarvi
velocemente il contatore grazie ai suoi attacchi rapidi permettendovi
di potenziare a dovere le vostre mosse speciali).



Durante il turno dell’avversario non vi è concesso battere la fiacca:
mentre un mosto vi attacca, premete il pulsante corretto nel momento
giusto per parare (attutendo il colpo) o contrattaccare. Con i mostri
più potenti, questo, non sarà un lusso ma un’esigenza: sbagliate a
parare e il vostro personaggio sarà quasi messo in ginocchio. E’
scontato che questa abilità potrà essere usata solo sugli attacchi
frontali, se il nemico è alle vostre spalle potrete solo stare a
guardare e sperare che non vi faccia troppo male.



Altra grossa novità è il livello gruppo: durante il corso
dell’avventura questo aumenterà modificando alcune “regole” nel
combattimento (esempio: avrete a disposizione meno tempo, aumenteranno
il numero di mosse speciali a disposizione, etc)… possiamo dire che
il sistema di combattimento di Eternal Sonata è in continua evoluzione
e ricco di sorprese.



Per quanto riguarda il lato esplorativo c’è qualche nota negativa da
fare: il gioco è un po’ troppo lineare ed è molto limitato nel lato
free roaming . Mancherà, quindi, la navigazione libera su tutto il
mondo come si era vista in Blue Dragon (mancherà, quindi, la worldmap).
Non ci sono sub-qeust disponibili, il tutto è incentrato sull’avventura
principale.

Inoltre, su alcune aree, ci viene proibito di andare su parti di
terreno apparentemente accessibili (esempio: in alcuni luoghi, non
possiamo abbandonare la strada battuta per passeggiare sull’erba), cosa
abbastanza fastidiosa che sarebbe stato preferibile evitare.

Tutto sommato, gli ambienti sono ampi ed esplorabili, con segreti
nascosti e difficilmente ottenibili, i giocatori più incalliti, sono
sicuro, apprezzeranno questo fatto.



L’ingaggio delle battaglie con i nemici non sarà casuale (come accadeva
nei vecchi Final Fantasy) ma, durante la modalità esplorazione, potrete
fisicamente vederli e attaccarli (semplicemente andando loro incontro),
se riuscirete a prenderli alle spalle avrete il vantaggio di attaccare
per primi ma, attenzione, vale anche il contrario.





Il legame con Chopin



Il gioco è condizionato da questa autorevole presenza… basti pensare
ai nomi dei personaggi che hanno un “tocco musicale” (Mazurka, Walzer,
Andantino, etc) o alla spada di Allegretto la cui coccia ricorda
fortemente un violino dalle corde tirate. Inoltre, tra un capitolo e
l’altro, vi verranno raccontate le reali vicende della vita del
compositore. Altro legame potrebbe essere riscontrato nei “brani
musicali”, degli oggetti segreti, scovabili in aree nascoste che,
presentati alle persone giuste, vi faranno ottenere qualche premio
speciale.

Ciò nonostante, è piuttosto difficile trovare un legame concreto tra il
gioco e l’artista… in realtà la storia di Eternal Sonata starebbe in
piedi da sola senza alcun “supporto” e le sue avventure ben poco
ricordano la vita privata del pianista polacco. L’inserimento di Chopin
sembra quasi un capriccio da parte di uno sviluppatore appassionato di
pianoforte.

In ogni caso, non si può certo dire che questa presenza dia noie o sia
fastidiosa, anzi, va a favore delle musiche tra le quali troviamo,
appunto, alcune opere dell’artista.





La grafica



Eternal Sonata si avvale di una tecnica chiamata toon-shadin (o
cel-shading). Questa consiste nel far sembrare gli oggetti ottenuti in
computer grafica disegnati a mano dando al tutto un tocco di “Anime”.
E’ palese che in questa maniera non si aspira al fotorealismo, ma si
ambisce a creare un mondo più rassomigliante ad un cartone animato…
Nel caso di Eternal Sonata l’obbiettivo è stato raggiunto pienamente.
Le tinte color pastello lo rendono vivo e colorato, la ricchezza di
elementi lo rende spettacolare: enormi campi pieni di fiori scostati
dal vento, polline e foglie che danzano allegramente davanti allo
schermo, curate vallate con cascate e torrenti: un vero piacere per gli
occhi! Sicuramente un comparto grafico da invidiare… Complici anche
delle animazioni impressionati, basti pensare alla tenerezza che si
prova osservando le timide espressioni del piccolo Beat, nascotosi
dietro Allegretto all’apparire di un nuovo personaggio.





L’audio



Anche il comparto Audio è stato molto curato. Le musiche originali di
Eternal Sonata, azzeccate e ben scelte, riescono ad immergerci
ottimamente nell’atmosfera di gioco: allegre e frizzanti o tristi e
malinconiche nei giusti momenti. Ovviamente non potevano mancare delle
opere di Chopin, sapientemente reinterpretate dal famoso pianista russo
Stanislav Bunin.

Il doppiaggio è disponibile in lingua inglese o giapponese (una chicca
per gli appassionati del genere). Non temete, non mancano i sottotitoli
in Italiano.




Longevità



Ormai è noto che la longevità dei giochi di ruolo è piuttosto ampia, in
questo caso una trentina di ore (un po’ al di sotto della media, a
volerla dire tutta) si dovrebbero rivelare sufficienti per portare a
termine il sogno di Chopin. E’ disponibile, inoltre, una co-op in
locale che permetterà ai nostri amici di aiutarci nelle battaglie
controllando un personaggio a scelta.

Quanto fornisce il gioco è già sufficiente ma, in ogni caso, rimaniamo
sempre nella speranza di qualche novità rilasciata via Xbox Live.




Conclusioni



Che dire? E’ un gran gioco!

La grafica è degna di un cartone animato e il gameplay innovativo
grazie al rivoluzionario sistema di combattimento sempre in evoluzione
che ci fa giocare a qualcosa di nuovo pur non abbandonando
completamente il vecchio sistema “a turni”. La coinvolgente storia è
capace di tenervi incollati come solo un’appassionante romanzo fantasy
riuscirebbe. Le musiche sono emozionanti e artisticamente mischiate a
scene toccanti, un mix pericoloso in quanto capace di strapparvi
qualche lacrima.

Se siete “simpatizzanti” del genere, il gioco, non vi farà certo
storcere il naso, lo apprezzerete sicuramente, ma se siete
appassionati, non pensateci due volte perché Eternal Sonata è un “Must
Have”.

 

Pro 

  • Sistema di combattimento innovativo
  • Curato nelle animazioni
  • Storia toccante

Contro

  • Un po’ troppo lineare
  • Inacessibilità di alcune zone
  • Un po’ più corto della norma