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Recensione Recensione di Dynasty Warriors: Gundam

Recensione di Dynasty Warriors: Gundam di Console Tribe

di: Santi "Sp4Zio" Giuffrida

Dapprima rilasciato solo in territorio nipponico su Playstation 3, Dynasty Warriors: Gundam approda con qualche mese di ritardo anche su Xbox 360. D’altra parte, per quel che riguarda la distribuzione di videogiochi orientali, siamo oramai abituati a lunghe fasi di adattamento che spesso caratterizzano il mercato occidentale.
Il titolo in questione prende forma ricalcando gli eventi ed i protagonisti della famosa serie giapponese Mobile Suit Gundam e si veste delle meccaniche di gioco di Dynasty Warriors, famosa saga di beat’em up la cui essenza è quella di sterminare quantità ingenti di nemici disseminati lungo un vasto campo di battaglia. La realizzazione si avvale della particolare collaborazione tra Namco Bandai (detentori della licenza ufficiale) e Koei.

Futuro ipotetico

Per chi non ne avesse notizia, Mobile Suit Gundam rappresenta uno degli anime di fantascienza più celebri ed apprezzati non solo nel paese del sol levante. E’ caratterizzato da una trama ricca di epiche battaglie tra giganti robot da combattimento antropomorfi, noti pure come Mobile Suit, dei quali lo stesso Gundam costituisce uno specifico modello.
La prima serie, ideata e scritta da Yoshiyuki Tomino e dallo staff creativo della Sunrise, vide la luce nel lontano 1979 e racconta la guerra scoppiata in un ipotetico futuro tra la Terra e le sue colonie spaziali. Quando il Principato di Zeon dichiara la sua secessione dalla Federazione Terrestre, si scatena infatti una cruenta guerra d’indipendenza che investirà ogni nazione della Terra, nonché ogni colonia spaziale ed insediamento lunare. La supremazia di Zeon, tuttavia, sarà osteggiata dai cittadini di Side 7 i quali, impiegando il Gundam e le corazzate White Base, cambieranno le sorti della “guerra di un anno”.
Diverse le fonti d’ispirazione, tra le più note vi si colloca l’opera Starship Troopers dello scrittore americano Rober A. Heinlein, il quale introdusse l’idea di base del Mobile Suit e delle relative applicazioni a livello militare. Tuttavia l’intenzione primaria della serie di Tomino era quella di porci dinanzi ad un interrogativo di valenza socio-etica: per quale ragione l’uomo continua imperterrito a farsi la guerra?

Vedo doppio!

Una volta avviato il gioco, oltre a trovarci di fronte ad un menù poco variopinto, dal carattere quasi minimalista, saremo sorpresi dalla presenza di ben due Campagne, battezzate rispettivamente Ufficiale ed Originale. La prima si basa fedelmente sugli eventi e protagonisti che hanno coinvolto emotivamente una discreta schiera di appassionati di Gundam, mentre nella seconda saremo catapultati in una trama inverosimile dove tutti i Mobile Suit, dopo aver stretto un’alleanza, si ritrovano a combattere fianco a fianco contro un nuovo nemico che minaccia di mettere a repentaglio la vita sulla Terra. I programmatori di Koei ci offrono quindi due distinte storyline, ma entrambe accomunate dalla stessa scelta stilistica dell’esposizione della storia, non aspettatevi infatti delle cut-scene da mozzare il fiato, perché ne restereste delusi. A raccontarci il corso degli eventi saranno le immagini statiche dei personaggi che dialogano tra di loro, niente animazioni quindi, scelta anacronistica e tecnicamente discutibile. Inoltre, qualora non abbiate seguito da vicino l’universo di Gundam, comprendere appieno la trama non sarà affatto facile, complici abissali lacune di una narrazione che dà tutto per scontato.

Uno contro tutti

Chiunque abbia avuto a che fare con i diversi capitoli della serie Dynasty Warriors, non avrà alcuna difficoltà ad apprendere le meccaniche di gioco di questo nuovo titolo ispirato dalle gesta di Gundam, anzi troverà una certa familiarità. L’unica novità dell’ennesimo capitolo della saga di Koei è rappresentata dallo scenario, niente Cina mitologica o Giappone feudale, i guerrieri ed i samurai lasciano il posto ai mech in un’ambientazione più futuristica e consona alle vicissitudini belliche.
Calandoci nei panni dei più famosi piloti della serie, come ad esempio il mitico Amuro Ray e Judau Ashita, avremo l’opportunità di comandare i rispettivi Mobile Suit combattendo in missioni dove saremo accerchiati da orde di nemici provenienti da ogni direzione. Dovremo quindi aprirci dei varchi mietendo quante più vittime possibile e seminando altrettanta distruzione. Per riuscire in tale impresa, i Mobile Suit di cui assumeremo il controllo potranno eseguire sia attacchi di mischia che attacchi a distanza: i primi sono affidati alla spada laser ed i secondi ad una particolare arma da fuoco facente parte dell’arto meccanico del Gundam. Alternando i due tipi di attacco saremo in grado di forgiare combo sempre più impetuose e capaci di mandare rovinosamente a tappeto più nemici in minor tempo. Dando vita ad un vero e proprio sterminio di massa, riempiremo una barra che ci consentirà di sferrare un violento attacco speciale idoneo a spazzare via diversi avversari in un colpo solo; è consigliabile utilizzare tale offensiva con parsimonia, in modo da scaraventare al suolo, con maggior facilità, avversari più temibili, come i guardiani e i boss di fine livello. Progredendo nelle battaglie, sbloccheremo nuove armi, nuove abilità e nuovi componenti con lo scopo di potenziare sempre di più la nostra “macchina da guerra”, accrescendone di conseguenza il relativo livello, così come pure l’esperienza del pilota.
L’inizio di ciascuna missione prevede un briefing durante il quale ci vengono fornite le condizioni di vittoria e di sconfitta, indicandoci in questo caso eventuali obiettivi da portare a termine. I campi di battaglia si presentano ai nostri occhi di notevoli dimensioni e sono suddivisi in più settori, ognuno dei quali da conquistare previa eliminazione dei nemici che li occupano. Durante alcune battaglie saremo chiamati a soccorrere diversi compagni alleati, spesso infatti il buon esito della missione sarà correllato con la sopravvivenza degli stessi. Nel caso in cui la missione in corso dovesse fallire, saremo costretti a ricominciarla da capo, indipendentemente dal punto raggiunto, sia esso pure lo scontro finale; senz’altro situazione noiosa e davvero frustrante, ancor più che alcuni incarichi possono richiedere anche oltre una ventina di minuti.

E’ proprio il caso di dirlo, “uno contro tutti”: l’intelligenza artificiale dei nemici è infatti talmente di dubbia qualità che saremo in grado di farli a fettine in men che non si dica, decretando di conseguenza un’azione di gioco davvero troppo ripetitiva che ci condurrà alla sola pressione nervosa ed impulsiva dei tasti del joypad. L’unica tattica necessaria sarà quella per abbattere i boss finali fedeli alla serie originale, i quali talvolta ci regaleranno un tasso di sfida nella media e capace di risvegliare i nostri sensi precedentemente assopiti.
La visuale di gioco è libera, cioè saremo in grado di auto-gestire la telecamera con lo stick analogico destro: ciò non rappresenta di certo un vantaggio, in quanto la visuale risulta essere sempre imbullonata in un’unica direzione, non segue infatti le spalle del nostro Mobile Suit e nei combattimenti più frenetici e con un maggior numero di nemici su schermo tutto ciò si traduce in frustrazione e senso di non essere il padrone della situazione, costingendoci ad abbandonare i tasti di attacco in favore del centramento della telecamera.

Lamiere dilaniate

Per attenuare la monotonia della campagna in single player, ci viene in soccorso la modalità Versus per due giocatori, potremo difatti sfidare un amico in tre diverse “discipline”: normale, partita fra guerrieri e gara di tiro. La partita normale prevede un incontro convenzionale tipico di un picchiaduro, ovvero dopo aver scelto il pilota tra quelli sbloccati durante la campagna, ci si affronta finchè uno dei due non esaurisce del tutto l’energia a propria disposizione. La partita fra guerrieri si compone invece di due fasi, nella prima dovremo annientare nemici guidati dall’intelligenza artificiale e conquistare il maggior numero di power-up da usare contro l’altro giocatore nella seconda ed ultima fase, costituita da un classico combattimento uno-contro-uno. La gara di tiro, infine, consiste nel difendere la propria base d’appoggio dagli attacchi dei nemici cercando di mantenere quest’ultimi sotto le cinquanta unità. Più sconfitte metteremo a segno, maggiori saranno le unità presenti nel settore avversario.
Alla modalità Versus si aggiunge pure la possibilità di affrontare le due campagne in cooperativa, giocando con un amico in split-screen. Tali modalità non sono comunque fruibili online, non è infatti contemplata alcuna funzione sfruttabile sul Live, davvero una gran pecca, sicuramente la longevità ne avrebbe beneficiato.

Missione Fallita

Dynasty Warriors: Gundam si presenta con un motore grafico che piuttosto di restituirci fondali mozzafiato, si occupa di gestire centinaia di nemici su schermo. L’aspetto visivo passa in secondo piano e non punta ad impressionare di certo il giocatore, paragonabile purtroppo ai titoli old gen! Quantunque i modelli poligonali dei mech siano nella media, il comparto grafico fa acqua da tutte le parti. Gli ambienti risultano spogli e poveri di dettagli, poco ispirati e poco diversificati tra loro, le texture sono infatti di infima qualità e troppo ripetitive. In alcuni scenari di gioco si verificano inoltre invalidanti ed ingiustificabili fenomeni di pop-up e bad-clipping. Come se non bastasse, durante le fasi più concitate dell’azione di gioco, il motore grafico manifesta sporadici cali di frame-rate che fortunatamente non pregiudicano la giocabilità. Discreti gli effetti di luce sulle armature dei Mobile Suit, così come le scie delle spade, specie durante gli scontri con i boss finali.

Passando per la giocabilità non possiamo certo dire che le cose migliorino, anzi. La scarsissima IA non fa altro che alimentare una monotonia di fondo tanto intensa da rendere ciascuna missione praticamente uguale ad un’altra: eserciti di nemici tutti uguali, ad eccezione dei boss e dei guardiani, resteranno quasi sempre inermi come se aspettassero un nostro via per attaccarci.
I campi di battaglia sono tutto fuorchè interattivi, il tasso di distruttibilità è pressocchè nullo e le esplosioni sono davvero inverosimili, lasciando lo scenario lindo e pulito come se non avessimo annientato un bel nulla. Siamo proprio ben lungi dalla media dei titoli visti negli ultimi tempi.
Il sistema di controllo si presenta piuttosto collaudato, intuitivo e di facile apprendimento: dopo pochi minuti avremo piena padronanza del nostro robot antropomorfo. Ci muoveremo agendo sullo stick analogico sinistro e sistemeremo la telecamera per mezzo di quello destro. Ai tasti colorati, invece, sono assegnati i diversi attacchi: X per la spada laser, Y per l’arma da fuoco, B per l’attacco speciale ed A per scagliarci addosso al nemico. Per sollevarci da terra sarà sufficiente premere RB, utile durante alcune mosse evasive. La semplicità comunque, come ben sappiamo, non va mai di pari passo con la profondità, infatti non soltanto le mosse eseguibili sono poche e prive di mordente, ma a ciò si aggiunge irrimediabilmente la ripetitività delle stesse, portandoci a condurre le solite e noiose manovre offensive fino alla nausea.

A far sollevare l’ago della bilancia, ci pensa l’impianto audio che, pur non essendo dei migliori, risulta ad ogni modo credibile e gradevole. Le musiche sono ispirate e si adattano abbastanza bene alle scene di guerra che ci vengono proposte e gli effetti sonori sembrano riprodurre fedelmente i suoni utilizzati nella serie originale. Il doppiaggio è senz’altro degno della nostra attenzione, è disponibile sia il parlato inglese che quello giapponese ed il tutto è accompagnato dai sottotitoli in italiano opportunamente tradotti.

Perdite inaccettabili

Dynasty Warriors: Gundam si dimostra un titolo attempato e tecnicamente sotto la media, decisamente privo di peculiarità in grado di garantire coinvolgimento e dotato di un gameplay con ormai parecchi anni sulle spalle che sa di vecchio e che necessita di una ventata di aria fresca.
Detto questo, se siete dei fan sfegatati dei robot degli anni ’80 e amate alla follia la saga di casa Koei, il titolo in questione potrebbe interessarvi e persino allietarvi, mentre tutti gli altri ne stiano alla larga.

PRO

  • Campagna doppia
  • Doppiaggio in lingua giapponese
  • Diversi personaggi presenti
  • Indicato per gli amanti della serie

CONTRO

  • Abissali lacune nella narrazione degli eventi
  • Tecnicamente insufficiente
  • Scarsissima IA
  • Online assente
  • Troppo ripetitivo