Recensione Recensione di DJ Hero
Recensione di DJ Hero di Console Tribe
di: REdeiDESIDERII giochi musicali, più propriamente detti “rythm game”, hanno subito nel corso degli ultimi anni un’impennata di vendite ed interesse di media e pubblico. Benché come saprete le principali parti in causa siano due, Harmonix ed Activision (rispettivamente Rock Band e Guitar Hero), ci pare giusto imputare gran parte dell’impegno e degli sforzi profusi nell’interesse del genere a quest’ultima compagnia, capace soprattutto nell’ultimo periodo, di sfornare un gran numero di titoli, tutti di qualità eccellente, e supportati da periferiche di indubbia qualità. È ovvio che nell’ottica di un mercato che si deve espandere senza incorrere nella monotonia e nella noia, le due compagnia si stiano prodigando di cercare qualcosa di nuovo da offrire ai loro utenti, siano essi titoli dedicati (The Beatles: Rock Band) o controller completamente nuovi (batteria e varie). Activision ha però deciso di fare un ulteriore passo avanti, prendendo quanto di buono ha ottenuto dal suo brand Guitar Hero per creare qualcosa di completamente nuovo, ed estremamente affascinante. Prendete tutto il carisma di un dj set qualsiasi, ed unitelo alle meccaniche di gioco “classiche” di Guitar Hero. Aggiungete un nuovo sistema di gioco, magari qualche collaborazione importante ed ecco che avrete davanti il nuovo nato in casa Activision: Dj Hero! Successo o fallimento? Riuscirà Dj Hero a tenere alto il nome della “casata” Hero senza sembrare una mera “commercialata”? Scopriamolo insieme! Dj spin dat sh*t!
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Gli strumenti del mestiere
Prima di cominciare a parlare del gioco in se, è ovviamente necessario spendere qualche parola per l’ottimo lavoro svolto da Activision per il controller di Dj Hero, una riproduzione abbastanza fedele di una vera console da dj. Nonostante le ottime credenziali della società in fatto di periferiche solide e funzionali, siamo comunque rimasti piacevolmente colpiti dalla qualità generale della periferica, i cui materiali (è composto per lo più di plastica solida) sono perfettamente all’altezza delle “creazioni” passate. Il controller è leggero, eppure resistentissimo. È alimentato a pile (due pile stilo) e può essere smontato in due parti per un trasporto comodo. Inoltre è completamente wireless (dispone di un piccolo adattatore come quello degli strumenti di World Tour) ed è quindi posizionabile a qualsiasi distanza dalla console. Si tratta sostanzialmente di un piatto per dischi 45 giri, capace di ruotare a 360° in ambo i lati (proprio come un vero piatto da dj) su cui si trovano tre tasti colorati: blu, rosso e verde. A destra (ma potete anche metterlo a sinistra se siete mancini) c’è invece una piccola plancia con: la barra del “cross fader” – ossia lo strumento che permette di passare da una traccia all’altra -, la manopola del “pitch”, il tasto che attiva l’”Euforia”, l’equivalente dello “Star Power” di Guitar Hero, ed un vano richiudibile con all’interno i tasti pad, la cui scomparsa contribuisce a rendere la periferica più pulita e stilosa. Come abbiamo già detto, la qualità generale del tutto è impeccabile e l’impressione al tatto sarà quella di avere un oggetto resistente e preciso, nonché estremamente appagante. L’aggiunta al tutto di piedini gommati sotto la base contribuisce poi ad una maggiore stabilità, ed alla scarsissima (praticamente inesistente) possibilità che il controller vi voli via dalla superficie dove state giocando. Insomma, un lavoro più che lodevole!
Quel (finto) senso di dejà-vu…
Dj Hero è il perfetto esempio di come si prenda un’idea vecchia e la si trasformi in qualcosa di nuovo ed indubbiamente diverso. Il titolo infatti fa sue meccaniche basilari ampiamente rodate, eppure grazie ad alcune trovate tanto semplici quanto geniali, unite al feeling da vero dj che si ha suonando, rendono il prodotto più che una variazione al tema, una vera e propria novità. Ci aspettavamo quindi un gameplay per certi versi “vecchio”, solo marginalmente rinnovato dall’introduzione di una periferica nuova, la qual cosa, se ci pensate, è quello che è accaduto con l’introduzione della batteria. Ed invece Activision ci ha stupiti anche in questo senso confezionando per Dj Hero un gameplay ad hoc che solo apparentemente potrebbe richiamare al passato. Su schermo, infatti, avremo sempre la tipica “cascata” di note, per l’occasione non più visualizzate su di una scia dritta, ma leggermente curva. Ogni scia (e dunque ogni colore) rappresenta una parte della traccia in corso, per la precisione le note ai lati – blu e verde – rappresenteranno i “master”, ossia le tracce principali che compongono il mix che state eseguendo, mentre quella centrale – la rossa – rappresenterà tutta quella sere di effetti che faranno da collante alle parti del pezzo. Ogni scia avrà quindi, come anche in passato, una serie di note che dovranno essere premute al momento giusto, la qual cosa corrisponderà alla buona riuscita del pezzo. E fin qui c’è quel vago sentore di dejà-vu che rende Dj Hero perfettamente rimandabile alla famiglia “Hero” di Activision. Tuttavia come abbiamo detto il gameplay non si limita a “copiare” il passato, quanto piuttosto ad espandere il modello con alcune sostanziali differenze. In primis parleremo degli “scratch” che nel mondo di Guitar Hero corrisponderebbero alle famose “note lunghe” (o “sustain” che dir si voglia). Come in passato alcune note potrebbero essere visualizzate con una scia che le rende, di fatto, più lunghe di altre, la qual cosa vorrà dire però non solo tenere premuto il tasto del colore giusto per un certo lasso di tempo, quanto piuttosto anche cominciare a muovere il disco secondo il tipico movimento di “scratching” (avete presente quando il Dj muove il disco su e giù? Esatto, quel movimento li). Gli scratch potrebbero sembrare relativamente semplici da eseguire, e particolarmente divertenti, se non fosse per l’utilizzo della già citata barra del cross fader che, in alcune sezioni visualizzabili su schermo con uno “spostamento” della riga di esecuzione a destra o sinistra, chiederà al giocatore di essere opportunamente regolata onde non incappare in una pessima esecuzione.
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Cross fader e scratch sono due tecniche che possono essere utilizzate insieme, la qual cosa richiederà soprattutto nelle prime ore di gioco un grande impegno ed una buona tempistica dei movimenti, forse addirittura più che in passato. Tuttavia pensare che sia tutto qui sarebbe un errore perché il titolo, con il progredire delle ore, si fa sempre più ostico ed il numero di possibilità di mix andranno aumentando con tutta una serie di introduzioni. Avremo quindi scratch “di senso obbligato” (ossia sezioni in cui dovrete muovere il disco secondo precise istruzioni), il “pitch”, visualizzabile su schermo come un arco dorato su di una o più note, in cui dovrete muovere l’apposita manopola per ricreare i picchi acustici. E ancora, beat pre-registrati attivabili con la pressione del tasto rosso e gli “spike”, ossia “acuminate” linee guida per il movimento del fader . Insomma con il progredire delle ore Dj Hero diventerà sempre più simulativo dell’esperienza reale di un dj professionista e quindi, anche più difficile ed appagante. Il titolo è in effetti tarato su una curva di difficoltà decisamente più alta rispetto al passato, il che potrebbe renderlo ostico anche solo a difficoltà media. Certo, a spiegarvi tutte le meccaniche possibili di gioco ci penserà un ricchissimo quanto esaustivo tutorial, tuttavia in passato come adesso, questo genere di giochi non disprezza una certa dose di abilità “reattiva” propria soltanto del fruitore. Insomma, se nel passato non siete stati capaci di brillare nei vari Guitar Hero, difficilmente riuscirete a diventare dei dj degni di questo nome. Da segnalare infine non solo la possibilità di giocare con un amico sia per mezzo di una seconda plancia di gioco, sia per mezzo di una chitarra! Contro ogni più rosea aspettativa, Dj Hero supporta difatti anche la tipica chitarra di Guitar Hero permettendo (in sole una decina di tracce purtroppo) al giocatore “chitarrista” di suonare direttamente le tracce master. In verità la cosa si è rivelata una sorpresa gradita ma ben presto noiosa. Le meccaniche sono difatti le medesime della serie originale (compresi i sustain, gli hammer-on ed i pull-off), tuttavia per la loro natura da “dj console” le tracce si sono presto dimostrate noiose e ripetitive, e prive di riff particolarmente complessi. Certo la cosa è una mera aggiunta, probabilmente giustificata per invogliare all’acquisto (esoso) del titolo, tuttavia ci si sarebbe aspettati qualcosina in più.
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Il potere dell’Euforia!
Infine parleremo brevemente dei due bonus cui il giocatore andrà incontro quando sarà capace di prestazioni musicali impeccabili. Il primo è la già citata “Euforia”, ossia il corrispettivo del passato Star Power. Ieri come oggi, basterà semplicemente suonare una certa sequenza di note in maniera impeccabile per ricaricare una apposita barra cui, con la pressione dell’apposito tasto sulla console, corrisponde lo status di Euforia, ossia il tipico moltiplicatore di punti. Di per se anche solo l’Euforia sarebbe sufficiente a gonfiare esponenzialmente il punteggio, se non fosse per l’introduzione di un nuovo graditissimo (e tematico) bonus chiamato “Rewind”. Come ben chiarificato dal nome, il Rewind corrisponde ad un vero e proprio riavvolgimento della traccia, disponibile una volta caricato l’apposito indicatore. In pratica, nel caso in cui riusciate ad eseguire un mix impeccabile per un certo lasso di tempo, l’indicatore del Rewind si illuminerà rendendo il bonus disponibile, a questo punto basterà far effettuare al piatto una rotazione secca e la traccia si riavvolgerà per un certo lasso di tempo dandovi la possibilità di risuonarla ma con il moltiplicatore di punti raddoppiato! Un sistema che premia l’abilità del giocatore con una carrellata di punti, provare per credere!
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A Ladder to the Stars
Passando alla strutturazione dell’esperienza di gioco, Dj Hero propone un sistema di progressione diviso per “Scalette”, ossia serie di pezzi suonabili divisi per generi e/o autori. Ogni scaletta ha un numero definito di tracce, più alcune tracce bonus sbloccabili con delle esecuzioni particolarmente lodevoli. Scalette nuove possono essere sbloccate (così come nelle recenti incarnazioni di Guitar Hero si sbloccavano i “Locali”) grazie all’ottenimento delle consuete stelle, il cui numero, come saprete, varierà da 2 a 5 in base alla vostra capacità di eseguire bene o male una traccia. I Locali in ogni caso non sono spariti dal brand, quanto piuttosto sono diventati dei semplici stage in cui organizzare la propria performance, ed anche questi ultimi saranno disponibili in numero crescente di pari passo con l’ottenimento di un certo numero di stelle. Ed è forse proprio lo sviluppo dell’esperienza di gioca il più grande neo dell’intera produzione Activision. Intendiamoci, Dj Hero è divertente e vario, eppure non è supportato da una modalità principale degna di questo nome. Manca una qualsiasi componente gestionale, o anche un minimo di story mode che faccia da base (volendo anche grossolana) all’intera esperienza. Il gioco in pratica si limita ad un’immensa sequenza di tracce suonabili, ed il vostro scopo sarà semplicemente quello di sbloccare qualcosa di nuovo, senza la reale sensazione di star partecipando a qualcosa di più concreto della semplice performance acustica. Una pecca tutto sommato marginale, guardando anche al passato del brand “Hero” da sempre incapace di competere su questo piano con Rock Band, tuttavia qualche innovazione in tal senso prima o poi dovrebbe arrivare, e forse un gioco che fa dell’innovazione il suo punto di forza poteva essere il gusto trampolino di lancio. Paradossalmente sono però presenti tutti gli aspetti di personalizzazione di avatar e strumenti cui la serie ci ha abituati, la cui qualità e le cui opzioni sarebbero probabilmente più gradevoli se l’esperienza in solitaria fosse capace di maggior coinvolgimento. Certo è sempre bello crearsi un proprio alter ego, tuttavia la cosa risulta, oggi più che mai, un inutile ammennicolo.
Daft Style
Graficamente il titolo è perfettamente in linea con quanto di buono si è visto nelle ultime incarnazioni di Guitar Hero. La modellazione poligonale è praticamente la medesima, ed i protagonisti del gioco, così come le versioni digitali di alcune guest star (i modelli dei Daft Punk sono meravigliosi), restano perfettamente caratterizzati. Come per il resto dei giochi del brand “Hero”, anche DJ Hero fa sua una grafica stilosa e quasi da cartoon che quasi mai stona con il resto della produzione grafica del titolo. I modelli sono magnificamente dettagliati, sebbene non vi sia stato nessun aumento sensibile di poligoni e texture ed anche sul piano degli ambienti ci troviamo dinanzi alla tipica produzione Activision, con alcuni picchi di notevole impatto, ed altri un po’ meno evocativi. Decisamente sopra le righe, anche stavolta, è il comparto luci, perfettamente in grado di restituire al giocatore l’esperienza di una discoteca affollata e iridescente, sebbene talvolta alcuni eccessi di fari e luci stroboscopiche possano dar fastidio agli occhi. Un lavoro di ottima fattura che alla lunga sta cominciando però a stancare, e che necessiterebbe decisamente di una rinfrescata. Certo da Guitar Hero: Metallica si è assistito ad un sempre maggior investimento grafico all’interno delle varie produzioni, tuttavia non faticherete a concordare che il tutto comincia ad avere un certo sentore di “già visto”.
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Da Miuzik!
Musicalmente (ed acusticamente) Dj Hero riesce ad essere davvero esaltante! La sua immensa tracklist (si parla di circa 90 tracce!) saprà non solo accontentare praticamente ogni genere di giocatore, ma potrebbe addirittura rivelarsi una sorpresa per gli utenti più diffidenti. Il gioco contiene infatti tutte tracce composte (alcune appositamente per il gioco) da esponenti professionisti del dj set mondiale tra cui spiccano, artisti del calibro dei sopraccitati Daft Punk, David Guetta, Jay Z e così via. Ogni dj ha ovviamente il suo personalissimo stile, la qual cosa rende il gioco poliedrico, vario e dalle sonorità azzardate, ma dannatamente azzeccate. Si spazia dai mix più “usuali”, a veri e propri azzardi che vedono miscelare musiche composte da artisti del calibro di Eminem, 50 Cent, Rihanna –e quindi più propriamente Hip Hop ed R’n’B’ – a talenti del peso dei Queen, Michael Jackson e Madonna, o addirittura Gorillaz e Marvin Gaye. Una miscela esplosiva di soul, techno, trance, elettro-pop che dimostra quanto il mestiere del dj possa offrire in termini di creatività, passione ed amore nei confronti della buona musica. Una track list “diversa” dal solito, ricca di estro e genialità che potrebbe creare, nel corso delle sessioni di gioco, ben più di un fan, sciogliendo qualsiasi dubbio anche nell’utente più titubante, o non particolarmente appassionato al genere. A conti fatti maestosa, varia, semplicemente divina!
Afterparty
Dj Hero si è dimostrato molto più che una semplice variazione al tema Guitar Hero, e la cosa ci ha piacevolmente colpiti. Un gameplay che fa del passato le sue basi, ma dell’innovazione la sua forza, ed un ritmo di gioco serrato e divertente, rendono la nuova serie Activision un prodotto estremamente gratificante e di sicuro successo. Una mezza infinità di tracce, supportate da uno stile pregnante e riuscitissimo rendono il brand un nascituro dal futuro promettente. Il supporto, poi, di una periferica tanto bella quanto solida, contribuiscono a rendere Dj Hero un’esperienza unica, e quantomeno da provare. Peccato solo che il prezzo (variabile tra i 100 ed i 199 Euro a seconda che si tratti della “standard” o della “renegade” edition), ed il supporto del controller ad il solo titolo in questione (a differenza per esempio della famosa chitarra), creino nel giocatore tutta una serie di dubbi e perplessità sull’acquisto. In ogni caso una volta provato, non vorrete privarvene più! Provare per credere!