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Recensione Recensione di Command & Conquer: Red Alert 3

Recensione di Command & Conquer: Red Alert 3 di Console Tribe

di: Redazione

« Ogni ordigno prodotto, ogni nave da guerra varata, ogni missile lanciato è un passo verso la nostra vittoria. Questo mondo in armi non sta solo spendendo denaro. Sta spendendo il sudore dei suoi operai, il genio dei suoi scienziati, le speranze dei suoi giovani. Il senso di questo vivere è un futuro migliore, un futuro senza gli odiati nemici alleati, la loro tracotanza. ..»
“mi scusi signor presidente, ci sarebbero anche i giapponesi adesso”
“giappo cheee? Sta scherzando vero, generale”
“no signor presidente, stanno schierando samurai , navi che si trasformano in aerei, robot..”
“robo cosaaa? Mi sta prendendo in giro con parole difficili?”
“purtroppo no, signor presidente, è una conseguenza dell’effetto farfalla”
“le sembra il momento di parlare della sua schifosissima collezione di insetti? Non mi faccia perdere altro tempo generale”
“mi scusi signor presidente, ma a lei la situazione non è chiara: siamo già in RED ALERT, per la terza volta!“

Butterfly effect

L’impero sovietico è ormai allo stremo, logorato da una lunghissima guerra in cui gli alleati, acerrimi nemici, sembrano vincitori; Mosca è assediata e le forze armate hanno accerchiato il Cremlino in cui si è rifugiato il comando sovietico. Esiste solo un modo, un ultimo disperato tentativo per ribaltare gli eventi: tornare indietro nel tempo e uccidere l’uomo responsabile del progresso tecnologico alleato, lo scienziato Albert Einstein. Ricordandosi che grazie alle geniali invenzioni dello stesso scienziato era stato ucciso Hitler, il generale Krukov, il presidente Cherdenko ed il Dr.Zelinsky vanno indietro nel tempo per assassinarlo subito dopo l’eliminazione del dittatore tedesco. Ritornati nel presente, la missione pare essere un successo: nonostante gli alleati dispongano sempre di una avanzatissima e temibile tecnologia bellica, non hanno più a disposizione la bomba atomica e non minacciano più l’impero sovietico. Qualcosa però negli equilibri politici internazionali non quadra, qualcosa di cui si sarebbe dovuto tener conto prima di effettuare il viaggio spazio temporale: l’inesistenza della bomba atomica ha consentito la straordinaria ascesa di una nuova superpotenza, l’Impero del Sol Levante!

Hollywood!

Come d’abitudine per la serie Red Alert la storia che fa da sfondo al nuovo capitolo dello storico RTS è narrata da divertenti e bizzarre sequenze filmate, interpretate da attori prestigiosi apprezzati in numerosi lungometraggi: Timothy Curry (The Rocky Horror Picture Show, Caccia a ottobre Rosso, I tre moschettieri, Scary Movie 2), Peter Stormare (8mm – Delitto a luci rosse, Chocolat, Minority Report, Prison Break), Jonathan Pryce (Il governatore Weatherby Swann nella trilogia de “I Pirati dei Caraibi”), J.K. Simmons (Oz, The Jackal, Spider-Man). Ovviamente non mancano bellissime ammaliatrici come Gemma Atkinson , Kelly Ann Hu (X-Men 2), Ivana Milicevic (007 Casino Royale) e l’ex superconiglietta di Playboy Jenny McCarthy (Scream 3, Scary Movie 3). I divertenti cortometraggi riescono a sdrammatizzare con stile il succedersi degli eventi bellici e coinvolgono con allegria il giocatore, strappandogli un sorriso non solo durante le numerose cut scenes ma anche nelle fasi di gioco attraverso rapidi interventi in piccole finestre a schermo. L’unico problema è che durante i frequenti interventi il gioco non si ferma ma va avanti imperterrito, non dando la possibilità di apprezzare pienamente le scenette, a patto di perdere il controllo della situazione.

Transformers

Le infinite variabili concesse dalla manipolazione spazio temporale consentono alla fantasia di sbizzarrirsi all’interno dell’universo parallelo in cui è ambientata da sempre la serie Red Alert. La disperata missione sovietica nel cuore del XX secolo ci regala la possibilità di conoscere ed apprezzare, oltre ai conosciutissimi Alleati e Sovietici, una nuova potenza: come anticipato nell’introduzione, fa la sua dirompente apparizione l’Impero del Sol Levante. La modalità campagna si suddivide così in tre filoni narrativi, in ognuno dei quali protagonista è una delle tre superpotenze, liberamente selezionabili dal giocatore senza la necessità di rispettare un ordine prestabilito dal plot.
Lo schema di gioco è quello tipico degli RTS: costruire il centro di controllo, raccogliere risorse, erigere strutture, organizzare eserciti in grado di distruggere le forze nemiche. Chi è già stato intrepido protagonista delle precedenti avventure al fianco di Alleati e Sovietici non si sorprenderà nel ritrovare i mig, le truppe tesla, gli zeppelin Kirov e la terrificante potenza dei mammouts. EA però non poteva esimersi dall’introdurre delle nuove unità e rinnovare degli schieramenti vecchi, in alcuni casi, di ben dodici anni. L’interferenza spaziotemporale dovuta all’eliminazione di Eistein, origine degli eventi narrati in questo terzo capitolo della saga, non solo ha favorito il fiorire dell’Impero del Sol Levante, ma ha determinato inevitabili conseguenze tecnologiche.
Le forze dei tre schieramenti in conflitto sono caratterizzate da precise peculiarità che le contraddistinguono secondo i canoni stereotipati della cinematografia e della letteratura che ben si sposano con lo spirito del gioco: gli alleati sono specializzati nella strategia difensiva e dispongono di armi speciali o tattiche studiate ad arte, come la difesa satellitare del cannone Atena ed il camuffamento, i sovietici invece puntano tutto su tattiche ed armamenti d’attacco mentre i Giapponesi brillano per la loro polivalenza.
Dal punto di vista prettamente tattico e strategico le novità più rilevanti sono quelle che contraddistinguono le forze dell’Impero del Sol Levante. Le unità nipponiche hanno la capacità di adattarsi alle diverse situazioni grazie ad una versatilità meccanica ignota ai nemici. Quando al centro dell’azione si trovano i loro mezzi, come ad esempio gli Striker-VX, sembra di assistere ad uno show dei Transformers: aerei che si trasformano in robot o navi che si trasformano in sottomarini come nella migliore tradizione mecha. Il dispiegamento delle forze in campo non potrebbe essere degno della serie C&C se non fosse possibile invocare in proprio aiuto gli dei, capaci di sovvertire le situazioni più disperate; ritorna così al fianco degli alleati la forza distruttrice degli esplosivi di Tanya che dovrà vedersela, questa volta, non solo contro Natasha ma anche contro Yuriko Omega.
Certamente la differenziazione delle tre superpotenze non raggiunge la complessità di altri titoli dello stesso genere, come ad esempio Universe at War, ma il risultato raggiunto da EA Los Angeles con Red Alert 3 è un ottimo compromesso tra varietà ed equilibrio delle forze in campo che stimola il giocatore ad affrontare tutte le 27 missioni del gioco, nove per ogni campagna. L’unico aspetto in cui si registra qualche squilibrio è nei diversi sistemi di costruzione delle strutture, a favore degli alleati, ma tutto passa in secondo piano in conseguenza dell’estrema semplificazione che il gioco propone da questo punto di vista. Contrariamente alla gran parte degli RTS targati EA, infatti, in questo caso non è necessario studiare con attenzione il modo in cui stabilirsi per raccogliere le risorse economiche, essenziali per armarsi, in quanto è sufficiente posizionare le raffinerie vicino ai giacimenti per avere crediti in abbondanza. Molto più importante è la gestione delle unità nei movimenti d’attacco e di difesa rispetto al nemico; tale sbilanciamento action non deve però trarre in inganno e far credere che la componente strategica abbia abbandonato Red Alert. Sicuramente non ci si deve aspettare la complessità di alcune produzioni più o meno recenti, come Supreme Commander, ma il titolo propone delle idee interessanti che riescono a dare al gameplay una profondità insospettabile. In particolare il team di sviluppo ha coinvolto nelle strategie di gioco un elemento sempre ai margini nella stragrande maggioranza degli RTS, quello acquatico. Nel corso degli anni abbiamo provato l’esperienza di utilizzare navi di ogni tipo o speciali mezzi anfibi, ma mai nessuno si era spinto dove va Red Alert 3: le strutture possono infatti essere posizionate sia sul solido terreno sia sull’acqua, fatta eccezione per quelle che producono truppe: finalmente possiamo lasciarci alle spalle il tempo perso nel trovare la giusta collocazione in prossimità delle acque. Tale allargamento degli spazi utili per la costruzione delle strutture impone la ricerca di nuove strategie rispetto al passato, in cui la terra ferma era l’unico posto in cui pianificare le proprie vittorie.

Gli strategici in tempo reale sono uno dei generi principi del mercato PC ma su console hanno sempre faticato a ritagliarsi uno spazio a causa della difficoltà di proporre un sistema di controllo efficace che non faccia rimpiangere più di tanto l’immediatezza dell’accoppiata mouse e tastiera. EA Los Angeles propone per l’occasione un’evoluzione del sistema di controllo visto in The Battle for Middle-earth , C&C: Tiberium Wars ma soprattutto in Command & Conquer 3: Kane’s Wrath denonimata CommandStick 2.0; l’interfaccia di gioco, nascosta per dare maggior spazio all’azione, si attiva tramite la pressione del tasto RT ed è ha una struttura circolare in cui ci si muove secondo uno schema a “raggiera” per selezionare le varie opzioni di costruzione, poteri speciali, selezione rapida di truppe o strutture. Inizialmente tale meccanismo “radiale”, nella sua originalità, è piuttosto spiazzante: si perde molto tempo nella ricerca delle opzioni a cui siamo abituati da tempo immemore e il nervosismo sale vedendo le nostre strutture distrutte dagli indisturbati nemici. Fortunatamente familiarizzare con il nuovo sistema di controllo è una faccenda di pochi minuti e subito ci si rende conto come EA Los Angeles sia riuscita a limare i difetti del passato, permettendo a rapidi movimenti combinati dei due grilletti e dello stick sinistro e destro di avere il controllo totale dell’azione. Nonostante la praticità di mouse e tastiera siano ancora lontani, l’interfaccia radiale di Red Alert 3 si rivela così la più intuitiva e completa vista su console, fatta eccezione per il rivoluzionario sistema di controllo vocale sviluppato da Ubisoft Shangai per EndWar.

Agli ordini, Comandante!

In genere la modalità campagna degli strategici in tempo reale è indicata come una delle più “asociali” nel panorama videoludico: lunghissime ore in solitario trascorse raccogliendo risorse, erigendo mega-strutture, schierando truppe e armate nel tentativo di avere la meglio su uno o più nemici controllati dalla IA. In questo senso Red Alert 3 introduce un’interessantissima modalità co-op che consente di affrontare l’evolversi della storia in compagnia: all’inizio di ogni missione il giocatore principale può scegliere se giocare da solo o con un amico in linea. Coordinare le proprie mosse con quelle del proprio alleato scopre potenzialità finora sconosciute negli RTS, e rende anche le missioni più lunghe e noiose divertenti e leggere. Forse gli obiettivi proposti nella modalità co-op sarebbero potuti essere più complessi in modo da stimolare una maggiore affinità e sincronia tra i giocatori ma purtroppo sono gli stessi della campagna single player. Una cosa importante da sottolineare è il fatto che è possibile invitare solo gli amici della propria lista e non è possibile cercare partite in corso nella rete. Nel caso non avessimo amici disponibili per giocare con noi, possiamo decidere di far controllare il nostro comandante alleato alla CPU, al quale possiamo impartire ordini di massima, ma che è dotato di una intelligenza artificiale che soffre di alti e bassi sconcertanti: non è raro veder delle unità andare all’attacco in circostanze del tutto inutili.
Piuttosto limitata invece la modalità versus online, che presenta come opzioni la possibilità di partecipare ad un match classificato o no, creare una match settando le diverse condizioni del campo di battaglia o andare alla ricerca di schermaglie create da altri utenti. A differenza della versione PC, che consente a otto giocatori di sfidarsi contemporaneamente, i contendenti della versione XBox 360 possono essere massimo quattro.

Waterworld

Red Alert 3 sfrutta il collaudato motore grafico utilizzato per gli altri RTS sviluppati da EA Los Angeles, riveduto e corretto, ma caratterizzato da uno stile completamente diverso. Dalle seriose atmosfere della serie Tiberium e The Battle for Middle-earth si passa al look strambo e fumettoso di Red Alert che si adatta alloro spirito scanzonato del plot narrativo. Il dettaglio non elevatissimo, soprattutto se confrontato con la versione PC, e dei colori troppo “sparati” creano nelle situazioni più intense una certa confusione; globalmente la sensazione visiva è comunque molto buona grazie a scenari molto particolareggiati, effetti particellari superiori alla media, animazioni fluide e azione che non soffre di rallentamenti vistosi.
Di alto livello la colonna sonora, sicuramente uno degli aspetti più curati del gioco, composta da una tracklist ricca di vecchi brani remixati in modo eccellente. Gli effetti sonori non sono sicuramente al livello dell’arrangiamento musicale ma fanno degnamente il loro dovere coinvolgendo senza problemi il giocatore. Degno di nota l’ottimo doppiaggio in lingua italiana, peccato solo per l’estrema ripetitività delle espressioni che sottolineano particolari fasi di gioco, come ad esempio quando le risorse scarseggiano o le nostre decine di unità vengono abbattute.

Allarme Rosso?

Se siete alla ricerca di qualcosa di estremamente innovativo, che cerchi di andare oltre i collaudati schemi ultradecennali degli RTS, come ad esempio il coraggioso Endwar di Ubisoft, il consiglio è di dare un’occhiata molto attenta al titolo EA prima di acquistarlo. L’introduzione dell’Impero del Sol Levante rinnova certamente il franchise ma la scoperta dell’elemento acquatico non basta per stupire gli esperti del genere affamati di novità sostanziali. Se il vostro desiderio è sempre stato quello di giocare ad un classico RTS, dotato di una realizzazione tecnica di buon livello, una modalità online divertente, spaparanzati sul divano senza rinunciare per questo ad un sistema di controllo efficace, Red Alert probabilmente è il titolo migliore sul mercato.