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Recensione Rat It: Plague Hunter

di: Donato Marchisiello

Il contesto VR, seppur per certi versi ancora un po’ indietro a livello di maturità meccanico-concettuale rispetto alla controparte classica, non smette di offrire comunque del sano e spensierato divertimento (cosa che, tra l’altro, non sempre succede nel mercato videoludico ordinario). Ed è proprio questo il caso di Rat It: Plague Hunter, sparatutto per realtà virtuale sviluppato ed edito da Fountain Game Studio. Un titolo che ci vedrà alle prese con una malvagia invasione di ratti e noi, malcapitati, ci vedremo costretti ad utilizzare tutti gli strumenti in nostro possesso per debellare la minaccia. Ne saremo in grado? Scopriamo assieme nella recensione di Rat It: Plague Hunter, testato nella sua versione per Meta Quest 2.

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Rat It: Plague Hunter è un divertente sparatutto per realtà virtuale, che ci vedrà impersonare un alchimista girovago alle prese con una nave pirata abbandonata e maledetta. Ma, in sostanza, in cosa consisterà la maledizione? Una terribile ed apocalittica… invasione di ratti (però, posseduti e corrotti da alcuni malvagi spiriti). In quanto alchimisti ed armati della nostra potente fionda, saremo chiamati non solo al totale sterminio della minaccia baffuta, ma anche allo scoprire il terribile segreto che avvolge la nave pirata. Queste, in sostanza, sono le semplici quanto divertenti premesse narrative di Rat It: Plague Hunter, che in quattro e quattr’otto ci butterà immediatamente nella mischia, con l’obiettivo di abbattere quanti più dentuti nemici. Naturalmente, la produzione non è principalmente incentrata sulla narrativa, perciò chi si aspetterebbe una storyline intricata, resterà deluso: il prodotto di Fountain Game è, innanzitutto, un simpatico passatempo e nulla più.

Rat It: Plague Hunter

Ma veniamo al gameplay: riducendo all’osso, armati di una (potente e potenziabile) fionda, ci muoveremo (tramite teleport) all’interno di livelli alla ricerca non solo dei cattivissimi topolini, i quali seguiranno schemi di movimento pre-impostati e ciclici, ma anche dei vari segreti di cui sono conditi gli stage. Nel corso della nostra avventura, che al momento conta pochi livelli (ma il gioco è in accesso anticipato), dovremo anche fare i conti con la potente maledizione che opprime il vascello e che, purtroppo, contagerà anche noi. Infatti, sulla nostra mano avremo una sorta di timer visivo che ci indicherà l’avanzamento del contagio: per guadagnar tempo, dovremo uccidere uno specifico tipo di ratto che ci consentirà di guadagnare qualche secondo prezioso di vita. I livelli, seppur non liberamente esplorabili, saranno davvero ben realizzati non solo esteticamente ma anche a livello di mero dettaglio: ci saranno diversi segreti e segmenti di scenario con cui interagire e che riveleranno, al contatto con il nostro colpo di fionda, ulteriori topolini che saremo chiamati ad eliminare. Nel corso del gioco, non saremo solo chiamati alla sistematica eliminazione diretta dei ratti, ma vi saranno anche livelli puzzle, in cui utilizzeremo in modo diverso la nostra fionda (ad esempio, sparando delle trappole formaggiose”per attirare la coduta minaccia al suo interno) oppure boss stage in cui ci ritroveremo ad affrontare topi on steroids, scrigni malvagi ecc. Proprio gli scontri con i cattivissimi boss saranno, probabilmente, la cima ludica più elevata del gioco: ognuno d’essi sarà caratterizzato da specifiche meccaniche di abbattimento che, in sostanza, estenderanno e sublimeranno quelle di base che incontreremo durante i livelli ordinari.

Rat It: Plague Hunter

La meccanica relativa alla fionda sarà sufficientemente intuitiva e divertente, oltre che obbediente ad una fisica dei proiettili sin troppo realistica. Colpire i topolini non sarà esattamente facile, anche perché alcune varietà d’essi saranno piuttosto veloci o si muoveranno/nasconderanno in angoli complicati degli stage. Avremo, in questo senso, diversi strumenti supplementari per scovare la loro posizione oppure proiettili speciali (come una sorta di colpo molotov) che ci consentiranno di colpire più topolini contemporaneamente. Rat It: Plague Hunter è sicuramente un gioco divertente e spensierato, complice anche una calda estetica cartoon (che ricorda palesemente Sea of Thieves), ma ovviamente non privo di difetti. Al momento, il cruccio maggiore è ovviamente la limitatezza dei contenuti giocabili, che si riduce ad una manciata di livelli e nulla più. Livelli che, nonostante la loro dettagliata caratterizzazione, la presenza di tanti simpatici puzzle nascosti e la già citata estetica pregevole, ci vedranno semplicemente uccidere topolini a iosa, senza grandi variazioni sul tema. Naturalmente, il il gioco è attualmente in sviluppo ed espansione, senza contare il prezzo d’accesso che è davvero esiguo persino per un gioco VR. Nulla da eccepire da un punto di vista tecnico: tolta qualche canonica compenetrazione d’oggetti, Rat It: Plague Hunter si comporterà piuttosto bene sia a livello di mera fluidità che di generale pulizia tecnica, lasciando dietro di sé qualche piccolo bug, piuttosto secondario. Ordinaria, più per la complessiva limitatezza che per una questione qualitativa, la sezione relativa al sonoro.

Rat It: Plague Hunter

Rat It: Plague Hunter è un gioco divertente e dall’estetica ben realizzata, che soffre però di alcune limitazioni contenutistiche e meccaniche. Nonostante ciò, i difetti impattano solo parzialmente sulla generale qualità del gioco, che è di già elevata, e soprattutto sul divertimento, che sarà assicurato. Nonostante la sua concettuale semplicità, Fountain Game Studio ha di già inserito delle piccole variazioni sul tema, che fanno ben sperare per il futuro del gioco che, comunque vada, è attualmente in accesso anticipato. Il suo costo irrisorio, in aggiunta, lo rendono un acquisto sicuro e scontato per chi volesse cercare un divertente gioco per realtà virtuale.