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Recensione Octahedron

di: donFotter

A chi non capita di svegliarsi nel bel mezzo della notte? Tipicamente, quello che si fa in questi casi è quello di girarsi dall’altra parte del letto e rimettersi a dormire, mentre quello che decide di fare il protagonista di Octahedron è vestirsi e uscire a meditare sulla propria vita. Mentre cammina nella foresta, ecco comparire dal nulla un ottaedro (solido composto da 8 triangoli) che lo trasporta in un mondo tutto luci e colori, che ricorda da vicino il classico platform 2D con protagonista un famoso idraulico, anche se con alcune differenze degne di nota. Siete pronti a saltare a ritmo di luci esagerate e musica disco? Scopritelo insieme nella nostra recensione.

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Platform Innovativo

Aldilà di un aspetto decisamente atipico e colorato, fin troppo, Octahedron appare come un semplice e tradizionale platform 2D: menu immediati, livelli in sequenza e tanta azione in livelli più o meno complessi. Ciò che rende questa produzione indie, pubblicata da Square Enix tramite il programma Square Enix Collective, è la possibilità non solo di saltare e correre, ma di poter creare istantaneamente e all’occorrenza una piattaforma sulla quale atterrare e con la quale spostarsi per qualche secondo. Questa scelta aggiunge un’infinità di possibilità ad uno schema di gioco decisamente tradizionale e conosciuto, riuscendo a regalare un senso di novità convincente. Quello che purtroppo pone un freno alla novità è il level design della produzione, che purtroppo non riesce mai ad andare oltre ad alcuni schemi, raggiungendo alla lunga una ripetitività non banale, anche se gli sviluppatori sono stati abili nel seminare qua e là collezionabili più o meno complessi da ottenere, che paradossalmente rappresentano il punto più alto del gameplay: raggiungere alcuni di questi oggetti è letteralmente un’impresa che esalta l’innovativo sistema di gioco, spingendoci a dare il massimo in una frazione di secondo. I vari livelli (50 in tutto) sono popolati anche da piccoli mostri, tutti decisamente anonimi anche per via del design del gioco, che sono evitabili/eliminabili grazie all’abilità di creazione delle piattaforme che in alcuni casi offre anche caratteristiche offensive. Come anticipato, abbiamo tra le mani un classico platform 2D arricchito da un interessante nuovo schema, che dona un’identità precisa al gioco di Demimonde Games, cosa non da poco considerato l’infinità di titoli indie disponibili per questo genere.

Spegnete le luci

Se da un lato Octahedron non vanta una grande caratterizzazione per quanto riguarda il level design, dall’altro offre un comparto sonoro decisamente allegro e di buona qualità, a cui i livelli spesso si adattano in quanto a luci e colori: il problema è che spesso questo luci diventano fin troppo accecanti, a tal punto da risultare stancanti per la vista e assolutamente da evitare per chi soffre di epilessia: il contrasto tra lo sfondo costantemente nero e i colori invece iper saturi e luminosissimi del protagonista e del mondo di gioco è una scelta ardita, in quanto siamo certi che si potesse raggiungere un risultato più gentile per i nostri occhi, considerando che ci siamo dovuti fermare dopo alcuni livelli per l’incredibile stanchezza alla vista generata da certi livelli. Questo stile così luminoso coinvolge anche gli scenari e i mostri nemici, che spesso diventano quasi indistinguibili, cosa che certamente infierisce sulla qualità di gioco, anche se per fortuna questo tipo di situazione non è una costante. Il consiglio per gli sviluppatori è di ammorbidire l’impatto visivo, se non di questa, delle loro produzioni, perché realmente il fastidio avvertito spesso impedisce di godersi appieno il titolo, facendo risultare l’esperienza un peso più che un divertimento.

Conclusioni

Octahedron probabilmente sarebbe il gioco perfetto per un cabinato all’interno di una sala giochi giapponese: un discreto numero di livelli brevi, luci a non finire e musica di ottima qualità. Da giocare su console invece risulta simpatico all’inizio, anche originale grazie alle coraggiose scelte che hanno portato all’introduzione di novità di rilievo per questo tipo di gioco, ma il tutto viene smorzato e penalizzato da un comparto visivo che non può non risultare fastidioso alla lunga alla vista, rendendo fin troppo spesso un peso il giocare piuttosto che un divertimento. Octahedron è un platform 2D decisamente interessante che richiede una certa resistenza per essere completato, ed è un peccato considerando invece la buona qualità del gameplay che viene offerto, minata soltanto da un comparto visivo troppo audace nel proporre uno stile degno delle migliori discoteche. Promozione con riserva, in attesa di capire se questo stile diventerà una costante per Demimonde Games, per la felicità dei nostri occhi.