Recensione MotoGP 14
Anni di esperienza sulle spalle, tanto entusiasmo ed una straripante passione per il motorsport. I ragazzi di Milestone tornano in pista con MotoGP 14.
Allacciate ben stretto il casco e seguiteci. Via!
di: Santi "Sp4Zio" Giuffrida
Anni di esperienza sulle spalle, tanto entusiasmo ed una straripante passione per il motorsport. I ragazzi di Milestone tornano in pista con MotoGP 14.
Allacciate ben stretto il casco e seguiteci. Via!
Piloti leggendari e nuove promesse
Come da tradizione, una volta avviato il gioco e creato il nostro pilota virtuale – personalizzandone dati anagrafici, stile di guida, colori ed accessori, siamo pronti per catapultarci in una delle tante modalità di gioco disponibili. A tal proposito, va subito detto che quest’anno i nostri connazionali hanno pensato bene di arricchire e rendere decisamente più appetibile l’offerta contenutistica attraverso l’introduzione di tre modalità di gioco totalmente inedite, anche se concettualmente “prevedibili” e per di più già viste altrove. Accanto alle classiche modalità già sperimentate nella scorsa edizione, vale a dire Gara Istantanea, Gran Premio, Campionato, Carriera e Sfida a tempo, che ormai non necessitano di particolari presentazioni, fanno quindi il loro ingresso Eventi Reali 2013, Sfida i Campioni e Intertempi. La prima, come suggerisce lo stesso nome, ci permette di rivivere in prima persona i momenti più indimenticabili e rappresentativi della passata stagione, con l’obiettivo ultimo di replicarli o di riscriverne l’epilogo. E non pensate che sia tanto facile, l’intelligenza artificiale vi darà tanto filo da torcere. Ed è per questo che ci piace particolarmente. In Sfida i Campioni, invece, siamo chiamati a battere alcuni dei nomi più altisonanti della MotoGP di qualche anno fa, piloti del calibro di Capirossi, Doohan, Biaggi, Spencer, Rainey e altri ancora. Infine, nella modalità Intertempi, facente parte dell’offerta multiplayer, dobbiamo vedercela contro altri piloti in carne ed ossa tentando di primeggiare stabilendo il miglior tempo nel maggior numero di settori della pista.
Nonostante la succulenza delle nuove modalità, che di certo non mancheranno di stamparvi in faccia più di un sorriso compiaciuto, la modalità Carriera rappresenta anche quest’anno la vera colonna portante dell’esperienza single player. Quest’ultima ripropone quasi inalterata la formula della scorsa stagione: iniziando come Wild Card a contratto nei panni di un pilota in erba, saremo chiamati a scalare la vetta passando per team via via più prestigiosi fino ad approdare all’ambita classe regina con l’obiettivo di mettere i bastoni tra le ruote a mostri sacri come Valentino Rossi, Jorge Lorenzo, Daniel Pedrosa e l’ormai inarrestabile Marc Marquez. Non mancheranno nemmeno i consueti obiettivi da portare a termine dettatici dal team, come specifici rivali da battere in pista nel corso di ogni weekend di gara e posizione da conquistare. Nel Motorhome, poi, potremo come al solito monitorare i nostri progressi attraverso le classifiche ed il grafico relativo al rendimento stagionale, leggere le ultime notizie e interviste e dare un occhio al calendario per partecipare alla gara successiva. Degna di menzione l’inedita possibilità di aggiornare la propria moto testando nuovi componenti via via più evoluti. Senza dubbio una piacevole aggiunta, pollice su. Insomma, ci troviamo di fronte ad una carriera tanto solida quanto duratura, anche se sostanzialmente troppo simile a quanto già visto nel precedente capitolo. Forse avida di maggiore flessibilità e di “colpi di scena” ma è pur vero che considerando il genere di appartenenza e, soprattutto, la licenza su cui poggia l’intera offerta, pretendere di più sarebbe ingeneroso nei confronti dei ragazzi di Milestone. Ad ogni modo se avete apprezzato la modalità carriera della scorsa edizione e ci avete speso ore ed ore, troverete nuovamente pane per i vostri denti.
Il multiplayer online funziona dignitosamente, durante i nostri test abbiamo riscontrato solo qualche episodio di lag, perlopiù imputabile alla qualità della connessione dell’host.
A parte l’inedita Intertempi, le modalità di gioco sono quelle ancorate alla tradizione Milestone, con un massimo di 12 giocatori in pista ed un buon numero di parametri personalizzabili.
In sella!
Come prevedibile, il modello di guida confezionato dai nostri abili connazionali è senza alcun dubbio l’aspetto meglio riuscito del titolo, non a caso ricalca pressoché fedelmente quanto già sperimentato nello scorso capitolo, fatta eccezione per alcuni “aggiustamenti” minori, come una maggiore reattività in fase di piega. Capace di accontentare tutti, piloti della domenica e centauri consumati, pad alla mano riesce a regalare grandi soddisfazioni ponendosi diligentemente a metà strada tra simulazione ed arcade. Far pendere l’ago della bilancia da una parte piuttosto che dall’altra sarà una vostra decisione, in quanto potrete cucirvi addosso l’esperienza di guida che più vi aggrada attraverso la personalizzazione dei consueti aiuti alla guida, intervenendo pure su svariati parametri che andranno ad incidere più o meno sulla realisticità della fisica del mezzo e delle gare, compresa la messa a punto della propria moto, comunque facoltativa ed agevolata dai consigli dell’ingegnere. Di buona fattura l’intelligenza artificiale dei piloti avversari (a patto però di impostare il livello di difficoltà più alto), che stavolta ci sono sembrati più aggressivi e soprattutto più umani, tasso di fallibilità incluso.
La moto risponde egregiamente ai comandi impartiti ed il feeling di guida è ben differenziato a seconda della moto inforcata: il salto di potenza si sente tutto e gestire i cavalli arrabbiati della classe regina richiede una guida attenta, in altre parole bisogna saper gestire la staccata in fase di ingresso – calcolando a dovere lo spazio necessario, dosare in maniera uniforme la piega in fase di percorrenza e parzializzare il gas in fase di uscita al fine di evitare un fatale high-side. Il sistema di guida di MotoGP 14 si distingue dunque per solidità, verosimiglianza e scalabilità.
Tra curve e saliscendi
Sotto il profilo tecnico, il titolo Milestone si fregia di alti e bassi, con un comparto grafico che privilegia la modellazione poligonale di moto e piloti – davvero eccellente – piuttosto che la ricostruzione dei 18 tracciati ufficiali, talvolta poveri di elementi a bordo pista e troppo spesso caratterizzati da texture non sempre all’altezza della situazione e delle aspettative. Si percepisce insomma quella stessa disuguaglianza estetica del precedente capitolo. Non mancano inoltre alcune defaillances tecniche circa la gestione delle collisioni ed alcune anomalie nelle animazioni quando si finisce col muso per terra.
Fortunatamente, gli standard qualitativi del titolo spingono verso l’alto se parliamo della versione PS4, che di fatto rappresenta un “boost” tecnico di tutto rispetto, soprattutto per quanto riguarda la pregevole gestione dell’illuminazione, che in alcune piste non mancherà di bucare letteralmente lo schermo. Certo, il fattore “wow” non raggiunge vette elevatissime, ma ci siamo quasi, dopotutto questa edizione si qualifica in griglia di partenza come un capitolo di transizione, a cavallo tra due generazioni di console. Ed il fatto che gli sviluppatori abbiano avuto appena un anno di tempo per farlo giungere sugli scaffali dei negozi, non può che farci togliere il cappello in segno di rispetto e stima.
Il comparto audio picchia nelle casse meglio che in passato, con un rombo dei motori adesso più pastoso e verosimile. La colonna sonora, invece, si riconferma ancora una volta povera di brani orecchiabili e memorabili, mentre il commento audio affidato a Mauro Sanchini, quasi del tutto ininfluente, non eccelle per varietà.
Analisi post-gara
MotoGP 14 è l’ennesima prova che nelle vene dei ragazzi di Milestone scorre così tanta passione da poterla vendere a chili. Ma la passione, da sola, non basta per inseguire la perfezione e avvicinarcisi quanto più possibile. Ci troviamo di fronte ad un prodotto sì ben confezionato ma non certo esente da difetti. Graficamente parlando, su PS3 e Xbox 360 si poteva fare di più ma la superiorità tecnica della versione PS4 riesce per fortuna a mitigare il nostro disappunto e rappresenta a pieno diritto un buon alibi. E poi, si sa, un buon libro non lo si giudica dalla copertina, sarebbe un madornale errore. Nel complesso MotoGP 14 segna quindi un discreto passo avanti per la software house italiana, merito soprattutto di un’offerta contenutistica più ricca ed interessante e di un gameplay profondo affidato ad un modello di guida leggermente rivisitato ed ancora una volta solido ed entusiasmante.
Acquisto dunque consigliato a tutti gli appassionati delle due ruote, specie se fieri possessori di una PS4.
-
✔
Licenza ufficiale MotoGP
-
✔
Tante modalità di gioco
-
✔
Modello di guida solido e scalabile
-
✔
Tanti contenuti sbloccabili
-
✔
Grande longevità
-
✘
Alcuni piloti saranno disponibili tramite DLC
-
✘
Caricamenti troppo frequenti e troppo lunghi
-
✘
Qualche bug da fixare
-
✘
Comparto grafico e collisioni migliorabili
-
✘
Modalità Safety Car inutile