Recensione Minecraft: Story Mode
Prendete Minecraft, uno dei giochi più cercati e richiesti degli ultimi anni e datelo in mano a Telltale, la software house che più è stata acclamata per le trame dei suoi titoli; unite le due cose, mischiate un pochino e cosa avrete? A quanto pare il risultato di questo cocktail così particolare è Minecraft: Story Mode.
di: Federico LelliPrendete Minecraft, uno dei giochi più cercati e richiesti degli ultimi anni e datelo in mano a Telltale, la software house che più è stata acclamata per le trame dei suoi titoli; unite le due cose, mischiate un pochino e cosa avrete? A quanto pare il risultato di questo cocktail così particolare è Minecraft: Story Mode.
Minecraft: The Movie
L’annuncio di creare un titolo basato sulla narrativa, di puro stampo Telltale, nel mondo abbastanza abbozzato di Minecraft, che più che un videogioco è un giocattolo dove potersi sbizzarrire liberamente, sembrava un’idea scema come quella di voler fare un film sui Lego. Solo che il film sui Lego poi l’hanno fatto ed è anche piaciuto abbastanza, quindi ci siamo limitati ad aspettare l’uscita del titolo, che ha già sfornato un secondo episodio a sole due settimane di distanza dall’uscita.
Minecraft: Story Mode è la storia di Jesse, cubico protagonista del quale potremo scegliere le sembianze tra 6 modelli, che, accompagnato dal suo fido maiale di compagnia e dai suoi amici d’infanzia, cerca di vincere un concorso a squadre di costruzioni, dove la migliore opera di ingegno viene premiata. Il concorso, ospitato all’interno della EnderCon, e l’apparizione di un misterioso personaggio daranno ai ragazzi la possibilità di conoscere uno degli eroi dell’Ordine della Pietra ospite della fiera e, quando gli eventi si fanno più complicati, imbarcarsi all’avventura per trovare gli altri componenti dell’ordine così da salvare la loro vita e tutto il mondo.
Parliamoci chiaro, Minecraft: Story Mode è la tipica avventura Telltale quindi, oltre a condividere l’ambientazione e il design con Minecraft, si tratta della solita narrazione episodica con la possibilità di determinare con le proprie scelte qualche bivio o con le proprie parole l’umore delle persone che ci circondano.
Tornando all’inizio, è stata quindi una buona scelta adattare Minecraft all’interno di una storia più grande? La risposta veloce è no, ma andiamo a scoprire nel dettaglio perché. Il problema più grande di Minecraft: Story Mode sembra essere proprio la totale assenza di una base narrativa nell’ambientazione del titolo originale: la rivisitazione di Telltale cerca di fare tutto per strizzare l’occhio ai giocatori di Minecraft con mostri tipici del bestiario cubettoso e continui richiami al crafting e alle costruzioni ma, senza luoghi inequivocabilmente riconoscibili o cameo particolari tra i due giochi, la sensazione è che la storia potrebbe avere qualunque altra premessa e funzionare allo stesso modo. L’altro grande problema è sicuramente la trama: questa infatti (per i primi due episodi visti) oltre ad essere banale e priva di mordente, anche perché principalmente indirizzata ad un pubblico più giovane rispetto agli altri titoli Telltale, manca anche di una direzione efficace (con bivi del gioco che magari portano a risultati illogici) ed è raccontata con un tono alquanto bizzaro. Se l’idea alla base dovrebbe essere comunque quella di presentare gli eventi in maniera scherzosa alternando gag e siparietti (che provano ad essere) comici, complice anche lo stile grafico scanzonato, a volte la storia si prende decisamente troppo sul serio rendendo inutili, o addirittura inappropriate, le pause per smorzare la tensione. Inoltre i troppi personaggi coinvolti nella vicenda sono tutti caratterizzati al minimo per colpa del numero e lo stesso protagonista sarà spesso chiamato in causa solo come tramite per affrontare l’ennesima decisione.
Non entriamo troppo nel dettaglio a proposito della grafica che, riprendendo lo stile originale di Minecraft, è realizzata decisamente al risparmio anche se in maniera limitata si potrebbe addirittura apprezzare qualche costruzione architettonica che si vede andando avanti nella storia. Purtroppo, anche se il carico sul motore è decisamente poco impegnativo, non mancano piccoli rallentamenti, soprattutto in transizione tra varie scene, glitch grafici assortiti e bug anche nelle scelte di gioco. In aggiunta sembra che non ci sia soluzione di continuità nell’interfaccia, visto che a volte gli input a schermo segnalano la stessa azione con tasti diversi oppure ci danno conferma del successo del QTE in maniera differente (freccina che si muove o che si illumina) senza alcun motivo apparente se non quello di confonderci.
Una nota positiva per le musiche: curate come se fossero una OST di un film, con accompagnamenti adeguati alle varie scene, mai troppo invadenti ma sicuramente di impatto. Il doppiaggio esclusivamente in inglese risulta abbastanza gradevole e ben interpretato, peccato per la totale assenza di sottotitoli in italiano.
Abbozzato e frettoloso, questo sembra il risultato del prodotto che abbiamo tra le mani che probabilmente è stato completato in velocità da Telltale e rilasciato (non a caso anche in versione retail) per cercare di sfruttare il marchio forte di Minecraft nella stagione più calda per le vendite.
Se siete fan dei QTE e volete perdere qualche ora della vostra vita (un paio per il primo episodio, un’oretta per il secondo) a guardare cutscene neanche troppo interattive raccontarvi una trama che per ora risulta tutt’altro che interessante allora Minecraft: Story Mode fa per voi. In caso contrario risparmiatevi la pecunia che ci sono modi decisamente migliori di investire i vostri soldi.