Recensione La filmografia “bondiana” rivive con 007 Legends
Un bel modo per festeggiare i cinquant’anni dalla creazione di uno dei personaggi di fantasia meglio riusciuti. Il fascino e l’irriverenza della spia britannica più famosa di tutti i tempi rivivono in questo tributo videoludico.
di: Giovanni "Abari" PinizzottoDi segreto ha oramai ben poco, conosciutissimo a livello planetario, acclamato dal grande pubblico e il più delle volte, noto persino ai suoi acerrimi nemici, malgrado le svariate coperture da magnate e uomo d’affari, l’agente 007 al servizio di sua Maestà sembra essere tornato. Personaggio irriverente, dotato di ineguagliabile fascino e di una immensa capacità adattativa alle svariate circostanze, stavolta, sembra aver mutar pelle, cocedendosi ad un perfetto mix tra dinamismo e azione. Il comandante Bond, figura partorita dalla penna del genio indiscusso Ian Fleming, per festeggiare il suo importante cinquantesimo compleanno approda, oltre che nelle sale con il nuovissimo film Skyfall, anche sulle console casalinghe e lo fa, per l’ennesima volta, con un titolo che punta fa rotta sulpassato.
007 Legends é una di quelle operazioni commerciali che hanno il buon gusto e il pregio di essere evocative, di puntare al guadagno firmando, pero’, un contratto con la nostalgia e i ricordi di tanti appassionati della saga. Cinquant’anni e non sentirli. Cinquant’anni che scivolano via tra successi annunciati e raccontati per mezzo di cinque tra i più bei film della spia britannica, riproposti con i frammenti delle diverse missioni, con il piglio di voler confezionare un FPS che vuole entrare nella leggenda.
“Che gusto c’è a vivere se non puoi sentirti vivo?”
Il giocatore cinefilo non avrà difficoltà ad individuare, nel bel mezzo della trama, spaccati narrativi riferibili a capolavori come “Goldfinger”, “Moonraker” o “La Morte può attendere”, caratterizzati da scene epiche e nemici che sono rimasti indelebili nell’immaginario collettivo, rivissuti, adesso, con il joypad in mano. La casa di sviluppo, non volendo lasciare nulla al caso, ha già previsto una prima espansione, un DLC gratuito che va ad aggiungere il capitolo giocabile autoconclusivo, tratto proprio dall’ultimo film recentemente in sala, Skyfall.
Le sembianze poligonali della spia di sua Maestà, come già é accaduto in altri titoli della serie, si rifanno alle fattezze rudi dell’attore inglese Daniel Craig, presenza costante indipendentemente dalla missione affrontata. L’avventura ha inizio con le immagini di una lotta consumata sopra la copertura di un treno in corsa, mentre un letale cecchino dalle fattezze gentili prende la mira e libera il colpo in canna colpendo in pieno Bond, adesso giacente privo di sensi. Innescata la miccia narrativa attraverso questa breve scena introduttiva, una girandola di flashback andranno a rievocare le mirabili e avventurose gesta di 007 in missione. Durante le varie operazioni, alternando fasi action a quellestealth, il giocatore dovrà abilmente destreggiarsi all’interno dei vari scenari, fronteggiando una moltitudine di nemici, aiutato dalle consuete diavolerie tecnologiche. Penne stilografiche lancia dardi anestetizzanti, orologi radar, palmari futuristici (oggigiorno mica tanto) che rivelano impronte digitali e in grado di hackerare i codici di sicurezza, nonché armi di ogni sorta, compongono il vasto arsenale a disposizione, potenziabile durante il gioco. Gli scenari, come nei precedenti capitoli, offrono una miriade di ripari, utili nelle affollate sparatorie che si susseguiranno. Ancora una volta, come già accaduto in passato, non sarà possibile interagire con tutti gli oggetti circostanti e si avvertirà un leggero senso di insoddisfazione frammisto a delusione nel vedere luci e schermi di computer, elementi nella realtà fragilissimi, rimanere senza scalfitura alcuna, sebbene trivellati da valanghe di piombo fumante. Gli unici oggetti distruttibili sembrano vetri, estintori, che all’occorrenza si dimostrano artificiose bombe utili a sveltire la pratica negli scontri a fuoco, e poco altro ancora.
Avanzando tra un checkpoint e l’altro procedendo al rifornimento di armi e munizioni prelevate dai cadaveri ancora caldi, nonché trotterellando tra le diverse sequenze in Quick-Time Events stavolta, distribuiti meglio che in passato,si avrà come la sensazione che tutto venga ripetuto ciclicamente.
Divertenti, invece, gli inseguimenti in auto, con tanto di gadget a rendere più stimolante la semplice esperienza di guida. Apprezzabile lo “sforzo” fatto nel voler inserire, in ogni missione, la bond girl di turno, all’occorrenza valido aiuto per portare a termine gli obiettivi. Mai banali, come se non bastasse, le sessioni di cecchinaggio, in grado di mettere alla prova la mira e la freddezza del caro James, un po’ impacciato e legnoso nei combattimenti corpo a corpo, dove sarebbe meglio stendere un velo pietoso. Ognuna delle missioni proposte potrà essere completata in circa sessanta minuti, con la possibilità, per il giocatore, di ricominciare da capo, magari migliorando le prestazioni precedenti, riassunte in un’apposita schermata alla conclusione di ogni sequenza. Le sfide extra, difficili da portare a termine, offriranno, in aggiunta, un impegnativo diversivo per prolungare la longevità del titolo. Una menzione a parte merita la riproposizione dell’operazione Moonraker. Senza voler spoilerare nulla, lasceremo scoprirne il motivo ai nostri affezionati lettori.
“Lei si aspetta che io parli ? No! Io mi aspetto che lei muoia!”
Come è già accaduto per i tanti predecessori, anche questa volta, una nota di demerito va al comparto grafico. La mancanza di cura nei dettagli, i modelli troppo spigolosi, gli scenari scarni, le animazioni non all’altezza e un motore grafico che gestisce in modo pessimo il tutto, lasciano trasudare la solita delusione. Un titolo il cui nome è già eco importante per le vendite, non può ancora trincerarsi dietro un risultato visivo irrisibile, che non accontenta nemmeno il più accomodante videogiocatore. Se da un lato la grafica non rende al meglio nel confronto con la concorrenza, dall’altro, il “terreno perduto”, viene velocemente recuperato dal comparto audio, che eccelle sotto tutti i punti di vista. Le musiche scelte ricalcano quelle dei grandi film, riproposte fedelmente come nelle colonne sonore autentiche. Il doppiaggio, rigorosamente in lingua originale, è stato curato dagli stessi attori impegni nelle riprese di Skyfall, confermando la piena volontà di rendere omaggio ad un prodotto celebrativo di un importante traguardo, quale può essere quello di un cinquantennale.
“Credevo di svegliarmi morto”
L’esperienza multigiocatore si presenta ben assortita con diverse modalità, sia che si decida di affidarsi alle sfide online, sia che ci si dedichi al più tradizionale sistema nella modalità “in locale”, sfruttando un discreto splitscreen. Ben otto diverse opzioni di gioco tra cui scegliere: “Conflict” (un banale, ma pur sempre efficace, “tutti contro tutti”); “Golden Gun” (“un tutti contro tutti” rivisitato, dove il singolo giocatore ha a disposizione una sola arma, uguale a quella degli altri); “You On Live Twice” (che prevede un sistema di computo vite contingentato); “Escalation” (una sorta di concorso a premi dove, ogni volta che si riuscirà a portare a termine un’uccisione, si sbloccheranno nuove armi); “Data Miner” (ovvero, il classico cerca e distruggi); “Team Conflict” ( immancabile death match a squadre); “Icarus” (per divertirsi a controllare determinate porzioni territoriali) e “Black Box” (basato su uno scontro a squadre, nel tentativo di difendere o attaccare delle postazioni prestabilite).
“Io ti avrei dato il mondo…”
Il fascino intramontabile di un personaggio leggendario non può non lasciare il segno. Nel bene o nel male, 007 Legends è un titolo che ogni fan di Fleming e dell’ineguagliabile spia britannica da lui creata dovrebbe almeno una volta provare.
Il giocatore che non si approccia con gli occhi dell’appassionato, farebbe meglio a tenere conto, pero’, che il titolo in sé risulta nel complesso approssimativo e privo di una trama corposa, mutilata dalla mancanza di un vero e proprio finale e costretta ad affidarsi ad un DLC che dovrebbe porre rimedio al senso di vuoto narrativo, a tratti fastidioso. Sicuramente lodevole la volontà di realizzare un titolo celebrativo che renda giocabili le gesta raccontate in alcune tra le più celebri pellicole cinematografiche, cercando di immergere il giocatore nella nostalgia e nel ricordo di ciò che ha fatto la storia di 007 per “dargli il mondo” tanto fedele alla descrizione dei romanzi e dei film. Ma come avrebbe detto lo stesso buon vecchio James, “…il mondo non basta”.