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Recensione I 170 nuovi enigmi de Il Professor Layton e il Richiamo dello Spettro

Ad ogni enigma la sua soluzione! Mettetevi subito il cappello pensatore, Layton è tornato con 170 nuovi enigmi!

di: Manuel "haures" Di Gregorio

La saga del Professor Layton è contraddistinta dalle lunghe tempistiche di attesa che intercorrono tra una traduzione del gioco dalla versione Giapponese ad una in lingua più comprensibile.
Quando finalmente un capitolo giunge in terre nostrane, probabilmente un altro è già stato sviluppato e distribuito in terra nipponica!
Questa gallina dalle uova d’oro produce ricchezze a ritmo costante riuscendo sempre ad accattivarsi una larghissima fetta di giocatori, siano essi hardcore gamer attratti dalla peculiare caratterizzazione dei personaggi, ognuno col suo spirito bramoso d’enigmi, siano essi casual gamer attratti da un gioco che mischia graphic-novel con intrattenimento ad enigmi o puzzle scacciapensieri!
Dopo aver quindi completato la trilogia di avventure del professore-gentiluomo più famoso del mondo videoludico, ecco che Level-5 non è ancora stanca di farci vivere rocambolesche imprese che continuamente aleggiano sul confine realtà/fantasia!
In questo episodio, Il Professor Layton e il Richiamo dello Spettro, inauguriamo quindi una trilogia nuova di zecca; un prequel per la precisione! Le avventure di quest’ultimo capitolo sono infatti antecedenti a quelle già trattate su DS.

“Nessun enigma mi può intimidire!”

La trama ha sempre decretato un ruolo fondamentale per ogni episodio di Layton commercializzato. Se Il Paese dei Misteri ci ha presentato i personaggi con divertimento e mistero, e lo Scrigno di Pandora ci ha saputo intrattenere adeguatamente con una storia al limite del credibile e del fantastico, Il Futuro Perduto invece concorreva a spaziare in campi fantascientifici di viaggi nel tempo instillando in noi giocatori quel senso di malinconia e commozione nel tirare le fila dell’ultima avventura riguardante un Layton giovanissimo e un rapporto con Luke che non avremmo mai potuto credere si risolvesse in tal modo.
Risolte le questioni in sospeso, a Level-5 non restava altro che approfondire meglio la relazione tra Hershel e il suo fidato assistente. In questa avventura ci viene da subito presentato il personaggio di Emmy Altava, chiamata dal rettore Stone ad assistere uno sbadato professore nei suoi compiti svela-intrighi. Emmy non è solo un personaggio di contorno ma con carisma e intraprendenza diventerà un ottimo “braccio sinistro”; il destro ci aspetta nella cittadina di Misthallery. È qui infatti che Layton, chiamato ad investigare sulla comparsa di uno spettro appartenente ad un’antica leggenda, incontrerà per la prima volta un ancor più giovane Luke Triton e lo accoglierà sotto la propria ala protettiva.
La città di Misthallery da gioiosa e ridente cittadina di campagna si traveste così di una cupa e oppressiva atmosfera quando di notte cala una fitta nebbia, foriera di fantasmi assetati di distruzione. Ma non è tutto! In questo psichedelico mix di realtà e fantasia dovremo risolvere anche altri misteri, tra cui la leggenda di un giardino dorato e di una strega bambina capace di maledire chiunque parli male di lei.
Come ormai siamo abituati nelle avventure del professore, niente è mai come sembra e ancora una volta toccherà a noi, puzzle dopo puzzle, portare alla luce i misteri di questa stramba cittadina.
Un ancor più interessante punto di vista ci viene fornito da una trama che va ancora più al di là di quella che termina con la soluzione dei misteri di questo episodio. Ci riferiamo alla scelta di creare un vero e proprio antagonista, una nemesi. Una mente sopraffina insomma, subdola e intelligente, fredda e calcolatrice che probabilmente chi avrà già visto il lungometraggio Il Professor Layton e l’Eterna Diva non tarderà a riconoscere.
A tal proposito la scelta di mantenerlo come “burattinaio” anche delle future dis-avventure dei nostri amici enigmisti, permette di arricchire e intrecciare come fosse un’unica grande avventura, questo micro-cosmo di personaggi della saga.

A che gioco giochiamo?

Il difetto peggiore, l’unico forse, che può penalizzare in qualche modo la saga Laytoniana è la mancanza di innovazione del gameplay. Sebbene anche in questo capitolo campeggi la dicitura “170 nuovi enigmi”, il succo rimane sempre lo stesso: anche questa volta ci troveremo ad affrontare molteplici enigmi nuovi ma che condividono la stessa struttura o tipologia di quelli affrontati negli altri Layton.
Per quanto gli enigmi riescano, per varietà e/o magnetismo, a suscitare un cospicuo interesse da parte nostra sarà lo svolgimento della trama a guidarci fino alla fine del gioco, non l’intenzione di risolverli tutti. L’azione di gioco si compone quindi della classica fase esplorativa in cui saremo chiamati a sondare con il pennino ogni singolo pixel dei vari scenari, al fine di trovare le utilissime monete aiuto, recuperare strani oggetti per completare il minigioco della collezione di Layton o ancora per accaparrarci i più famosi e abusati enigmi segreti dal cospicuo valore di Picarati.
Dopo svariate prove attuate nei precedenti giochi, Level-5 introduce ne Il Richiamo dello Spettro una rinnovata dose di minigiochi opzionali; la sezione “Trenino” ricorda molto il minigioco dell’automobilina già visto ne Il Futuro Perduto mentre si aggiungono l’ “Acquario”, e le “Marionette” con le loro scenette. Queste aggiunte, seppur di contorno, si rivelano degli ottimi spremi-meningi con meccaniche che si discostano dai classici modelli di enigmi della storia e costituiscono un’ottima sfida per distrarre la mente dal gameplay ormai stantio.
Come sempre la storia è intervallata da dialoghi con gli abitanti del luogo che incontreremo girovagando tra le strade di Misthallery e Londra. Vecchie e nuove conoscenze si ripresenteranno e proporranno di volta in volta enigmi a tema che potranno essere risolti subito o accantonati e ripresi successivamente.
Come da tradizione, la sezione Extra comprende una vasta scelta di opzioni, dagli Enigmi della settimana, scaricabili dalla WiFiConnection, agli Enigmi di Layton, versioni ancora più difficili di quelli già affrontati.

Ritratto di un gentiluomo

Il profilo tecnico di Il Professor Layton e il Richiamo dello Spettro è rimasto invariato rispetto ai precedenti capitoli; ciò non toglie niente alla godibilità del titolo che, grazie ad un doppiaggio italiano solido con sequenze animate curate e ben orchestrate come da tradizione e un visual design di aree e personaggi ben congegnati, tiene alta l’attenzione e le aspettative della serie seppur con una trama non capace di catturare appieno come avvenne nel precedente episodio.
Il comparto musicale ripropone musiche sognanti, sapientemente composte da Tomohito Nishiura, mentre l’uso del Bandoneón viene abbandonato in favore di altri strumenti conferendo ritmi più sollecitanti e meno orchestrali.

Riteniamo quindi Il Professor Layton e il Richiamo dello Spettro un ottimo gioco che ben si incastra all’interno della saga. Probabilmente questo sarà uno degli ultimi grandi titoli che vedremo nascere su Nintendo DS, non tanto perché il successivo capitolo è già stato spostato per 3DS, quanto più per il poco tempo vitale rimasto alla console dual-screen.
A scapito di passare come i “moralizzatori” di turno dobbiamo necessariamente far presente che nell’edizione europea è stato completamente eliminato l’RPG London Life, sviluppato da Brownie Brown, lo stesso team produttore di Mother 3 (Earthbound). L’RPG in salsa 8-bit avrebbe dovuto garantire più di 100 ore di gioco ma a causa del volere di Nintendo riguardo la data d’uscita, non ha fatto in tempo ad essere localizzato. Un vero peccato per una particolarità videoludica che probabilmente da sola avrebbe svecchiato il genere Layton ma avrebbe anche potuto essere uno dei motivi principali d’acquisto!
Consigliamo comunque di non perdere l’occasione di giocare quest’ultimo capitolo, fieri del solido passato costruito da Level-5 e ansiosi di novità in arrivo dalla prossima versione per 3DS.
Cogliamo inoltre l’occasione per toglierci il cappello davanti a cotanta abilità nel saper intrigare e fidelizzare il pubblico tramite personaggi ben riusciti e storie mai noiose.