Recensione Gravity Rush Remastered
I possessori di PS Vita attendevano con ansia l'annuncio ufficiale di Gravity Rush 2. L'annuncio è arrivato in quel del Tokyo Game Show 2015 con lo sviluppo spostato, non troppo a sorpresa se dobbiamo essere onesti, su PS4. Non tutti i possessori della home console di Sony hanno però giocato il primo capitolo, così la compagnia giapponese ha pensato giustamente di ingannare l'attesa con il lancio di un remastered.
di: Luca SaatiI possessori di PS Vita attendevano con ansia l’annuncio ufficiale di Gravity Rush 2. L’annuncio è arrivato in quel del Tokyo Game Show 2015 con lo sviluppo spostato, non troppo a sorpresa se dobbiamo essere onesti, su PS4. Non tutti i possessori della home console di Sony hanno però giocato il primo capitolo, così la compagnia giapponese ha pensato giustamente di ingannare l’attesa con il lancio di un remastered.
Bentornati a Hekseville
Come per Uncharted: The Nathan Drake Collection, Sony ha affidato Gravity Rush Remastered ai ragazzi di Bluepoint Games, team di sviluppo che ormai ha acquisito una certa esperienza con questi lavori. Il passaggio ai 1080p e i 60 fps hanno fatto molto bene al gioco: la risoluzione maggiore permette di godere al massimo delle tavolozze a fumetti che raccontano la storia mentre i 60 fotogrammi al secondo permettono al gameplay di esprimersi al meglio, anche nelle fasi più concitate dove il frame rate non si schioda di una virgola. La versione PS4 inoltre elimina i problemi di aliasing grazie a un apposito filtro che rende l’immagine pulita. Graficamente il gioco non accusa i quattro anni che ha sulle spalle e il passaggio da una console portatile e una casalinga. Il merito è anche di uno stile grafico in cel-shading e di una direzione artistica che si presentano in gran forma in questo remastered. Certo a livello di modellazione poligonale il gioco non eccelle e a voler essere pignoli abbiamo trovato qualche texture in bassa risoluzione, ma si tratta di voler andare a cercare il pelo nell’uovo. Il gioco sfrutta inoltre la potenza di PS4 per ridurre sensibilmente i tempi di caricamento.
Non ci dimentichiamoci poi dell’eccezionale colonna sonora ad opera di Kohei Tanaka, compositore dell’anime di One Piece e non solo.
“I believe i can fly…”
La storia di Gravity Rush ci vede vestire i panni di Kat, una ragazza che si risveglia priva di memoria accompagnata da uno strano gattino che le permette di sfruttare determinate abilità per alterare la gravità. Inizia qui l’ascesa di Kat per diventare l’eroina di Hekseville, una città volante colpita dall’assedio di misteriose creature note come Nevi. La storia di Gravity Rush tiene impegnato il giocatore per non meno di 10 ore sorprendendo con colpi di scena.
La particolarità di Gravity Rush sta proprio nelle abilità in dote alla protagonista. Grazie al controllo della gravità, Kat è capace di camminare sui muri, volare e combattere i Nevi. Il sistema di combattimento, per quanto semplice, risulta ben amalgamato nel gioco ed è capace di donare qualche soddisfazione, specie nelle fasi più avanzate quando avrete potenziato Kat. Le abilità della protagonista possono infatti essere migliorate spendendo delle apposite gemme ottenibili completando le missioni, eliminando i nemici o semplicemente esplorando la città.
Il sistema di controllo è stato adattato molto bene al Dualshock 4 risultando ancora più preciso. La versione originale del gioco sfruttava il touch screen per compiere delle schivate e permetteva di muovere la console per stabilire la destinazione di Kat quando si trovava sospesa a mezz’aria. La schivata è stata spostata sul tasto R2 o sul touchpad, mentre la mira gravitazionale funziona sia con la levetta analogica destra che con l’inclinazione del Dualshock 4 tramite giroscopio. Quest’ultimo inoltre può essere utilizzato anche per muovere le tavolozze esattamente come nel gioco originale. L’unico problema riguarda la telecamera che alcune volte, durante gli scontri più concitati, impazzisce. Si tratta comunque di problemi non troppo frequenti che non vanno a minare la qualità del gioco. Infine in questo remastered troviamo anche tutti i DLC del gioco che introducono qualche missione aggiuntiva e qualche nuovo costume.
Commento finale
Chi non ha giocato l’originale Gravity Rush su PS Vita adesso non ha più scuse per non avventurarsi in quel di Hekseville nei panni di Kat. Su PS4 infatti il gioco si presenta in splendida forma grazie a un ottimo comparto tecnico e un migliore sistema di controllo. Per chi invece ha già avuto la possibilità di giocare il titolo su PS Vita, l’acquisto di questo remastered è da valutare con maggiore attenzione. I DLC infatti non arricchiscono di molto l’esperienza di gioco, ma il prezzo budget e la voglia di rinfrescarsi un po’ la memoria in attesa di Gravity Rush 2 potrebbero essere dei buoni pretesti per rivivere l’avventura di Kat.
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Le migliorie grafiche esaltano l’art direction
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Sistema di controllo migliorato
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L’avventura di Kat resta sempre bella da giocare
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Prezzo budget
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Telecamera non sempre perfetta
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Modelli poligonali e qualche texture non esaltanti
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Tolti i DLC, non troviamo nessun contenuto nuovo