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Recensione Ghostbusters: Rise of the Ghost Lord

di: Simone Cantini

Sei tu un dio? Beh, non me ne voglia Gozer, ma in realtà sono solo un povero videogiocatore, per quanto da sempre amante dei cari, vecchi acchiappafantasmi. Un amore viscerale, che risale alla sera di Pasqua datata 1984, quando andai al cinema a vedere con estremo gusto la pellicola diretta da Ivan Reitman, come premio per aver scassato le gonadi per settimane ai miei genitori. Una passione che neppure il dimenticabile tie-in del secondo episodio, in versione C64, riuscì a lenire e che mi porta oggi a parlarvi di Ghostbusters: Rise of the Ghost Lord, incursione in salsa VR di questo celeberrimo franchise (non solo) cinematografico.

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E chi chiamerai?

A dispetto dall’essere una produzione spiccatamente votata alla cooperazione multigiocatore, nonostante la possibilità di affrontare il tutto anche in solitaria, Ghostbusters: Rise of the Ghost Lord ci accoglie per mezzo di un tutorial dal forte impatto narrativo. Certo, non ci troviamo al cospetto di chissà quale arzigogolata sceneggiatura, ma la manciata di minuti che trascorreremo nell’apprendere i controlli dell’ultima fatica di nDreams sono comunque utili a gettare un minimo di basi contestuali: siamo ovviamente a New York, e nei panni di un novello acchiappafantasmi finiremo per liberare il Ghost Lord da cui il gioco prende il nome, naturalmente in aggiunta ad una massiccia dose di fastidiosissimi ectoplasmi. Decisi a rimediare al caos scatenato in città, non dovremo fare altro che raggiungere il nostro quartier generale, indossare lo zaino protonico, rifornirci di trappole e partire a bordo della mitica Ecto-1 in direzione dei vari luoghi infestati della città. Non sarà certo la trama a tenervi incollati a Ghostbusters: Rise of the Ghost Lord, dato che ad eccezione di alcuni annunci televisivi che potremo visionare presso la nostra base, le varie missioni in cui il gioco è suddiviso scorreranno via come una qualsiasi sortita multiplayer, accantonando del tutto la narrazione in favore della pura e semplice azione. Certo, c’è sempre la possibilità di tentare di sbarazzarci definitivamente della nostra nemesi, ma ciò non andrà certo ad esaurire le possibilità ludiche della produzione in questione.

The real Ghostbusters

A differenza dell’ultimo Spirit Unleashed, invero un’esperienza PvP di tipo asimmetrico, il pacchetto base di Ghostbusters: Rise of the Ghost Lord si presenta come un classico PvE di stampo cooperativo, che permetterà ad un massimo di 4 giocatori di lanciarsi in una delle 4 modalità presenti. In Exorcism dovremo recuperare 3 oggetti infestati nascosti nella mappa, utilizzando il nostro rilevatore, che dovremo poi installare su di un apposito piedistallo per attivare un portale che vomiterà fuori svariati fantasmi; On the Clock ci chiederà di sbarazzarci di un certo numero di spiriti in un dato numero di tempo; Giga Trap Retrieval, come dice il nome stesso, ci vedrà intenti a riportare alla base una enorme trappola, il tutto mentre i compagni di squadra ci copriranno le spalle; Harvester invece è una modalità ad ondate condita da qualche piccolo e semplice enigma. Il tutto sarà ambientato all’interno di una manciata di mappe, ambientate in alcune location di New York, tra le quali troviamo l’iconico Golden Gate. Sotto il profilo del design, i livelli presentano un buon layout, grazie a varie diramazioni e dislivelli, nonostante l’ampiezza contenuta dell’area di gioco. Al termine di ogni missione, ciascun giocatore verrà ricompensato con denaro virtuale, in proporzione all’efficacia e alle azioni svolte durante la sortita, denaro che potrà essere investito per potenziare il nostro equipaggiamento, sia questo lo zaino, la trappola o il rilevatore. Superare le missioni, inoltre, ci consentirà di mettere le mani su alcune skin bonus per la manciata di personaggi che potremo selezionare, i quali purtroppo differiranno unicamente per estetica, essendo tutti uguali in fatto di skill ed utilizzo. Sotto questo aspetto, visto che parliamo di un prodotto venduto ad un prezzo decisamente importante (59,99 Euro), l’offerta complessiva non fa certo gridare al miracolo, soprattutto se la confrontiamo con la presenza di una edizione deluxe che introduce ulteriori elementi. Vero che sono già state annunciate due nuove modalità gratuite, ma visto anche il tipo di gameplay che caratterizza Ghostbusters: Rise of the Ghost Lord, il biglietto di ingresso non è certo dei migliori.

Venimmo, vedemmo e…

A dispetto della modalità di gioco scelta, il flow dell’azione è pressochè il solito, e ci chiederà di scovare i vari fantasmi per mezzo del rilevatore, per poi stordirli con i nostri fasci protonici fino a quando non sarà possibile intrappolarli. L’assenza di un qualsiasi contatore di munizioni, sostituito da un breve periodo di cooldown del nostro arsenale, si unisce ad un gunplay tutto sommato elementare, con la possibilità di strattonare gli spettri più grandi per indebolirli ulteriormente come unica variabile del caso. Non gioca a favore del titolo di nDreams il mancato inserimento di personaggi caratterizzati in modo differente a livello operativo, situazione che finisce per appiattire ulteriormente le meccaniche di ingaggio, oltre a non fornire al tutto il benchè minimo substrato strategico. In soldoni, a dispetto di qualche piccola divagazione di gameplay, ogni match verrà giocato in maniera identica al precedente, rendendo di fatto monotono l’inanellare una partita dopo l’altra. In tal senso pesa tantissimo l’assenza di una vera e propria campagna di gioco, magari strettamente single player, soprattutto vista la bontà del prologo, che lasciava presagire uno sviluppo ben differente. Certo, giocare in compagnia di amici rende il tutto spassoso, sicuramente più che con l’IA sfruttabile in singolo, ma vista la mole di alternative che il mercato ci offre in tal senso, a meno di rocamboleschi sviluppi, non so quanto appeal il titolo possa avere sul lungo periodo. Il che è un peccato anche in relazione al comparto tecnico della produzione, che pur presentando una caratterizzazione a tratti caricaturale dell’immaginario del brand, è riuscito a catturare in pieno il mood della pellicola. Visivamente ci troviamo al cospetto di un gioco davvero piacevole, che può contare su di un’ottima implementazione dell’eye tracking (su PSVR2) e di una buonissima risposta dei controller.

Pur non essendo riuscito a bissare la delusione causatami dalla versione C64 di Ghostbusters 2, Ghostbusters: Rise of the Ghost Lord non è riuscito a scacciare la maledizione dei simil tie-in che più volte ha mietuto vittime illustri. Per quanto poggi su di un franchise dal fascino indiscusso, e si basi su meccaniche ludiche tutto sommato convincenti, la scelta di declinare il tutto in una monocorde esperienza cooperativa (sia on che offline) ha finito per appiattire tutto quanto di buono viene messo in scena dal prologo/tutorial. Ad una progressione blanda a base di missioni fotocopia, oltre che prive di una caratterizzazione narrativa, sarebbe stata preferibile un’esperienza decisamente più story driven, così da massimizzare le intuizioni messe sul piatto da nDreams. Speriamo che i successivi e promessi update siano in grado di ribaltare un giudizio che, allo stato attuale, non può essere ritenuto soddisfacente.