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Recensione FIFA 23

di: Luca Saati

FIFA 23 rappresenta un capitolo storico della saga di EA Sports. Dopo ben 29 anni di collaborazione, EA Sports e FIFA si separano con il publisher che continuerà a produrre giochi di calcio, ma con un nuovo nome, EA Sports FC, a partire dal prossimo anno. Quello che ci lascia FIFA è un’eredità pesante fatta di anni e anni di successo che Electronic Arts saprà sicuramente mettere a frutto partendo dalla base solida che rappresenta questo FIFA 23. Un capitolo questo non rivoluzionario, ma di transizione che corregge quanto visto lo scorso anno.

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HYPERMOTION 2.0

Gran parte della campagna marketing dietro questo FIFA 23 è girata attorno all’Hypermotion 2.0 che è servito al team di sviluppo per registrare oltre 6mila nuove animazioni atte a rendere l’esperienza di gioco sempre più realistica. L’implementazione di tutte queste animazioni si sente pad alla mano nella reattività dei giocatori e nei loro movimenti sempre molto precisi e a volte anche imprevedibili come accade nel calcio reale. Aggiungiamoci poi una fisica rivista con un maggior senso di fisicità e pesantezza dei calciatori che si avverte principalmente nei contrasti e più in generale negli uno contro uno.

Come risultato di questo mix di elementi si ottiene un ritmo di gioco più lento, a tratti più realistico, ma non simulativo al 100% in quanto come la saga ci ha abituato in tutti questi anni la tendenza è quella di spettacolizzare il gioco del calcio. A conferma di ciò è stata aggiunta la meccanica del tiro potente attivabile mediante la pressione simultanea del tasto tiro e dei due dorsali. Si tratta di un tiro che richiede una grandissima precisione per fare gol, ma che se usata nel momento può portare nella maggior parte dei casi a un gol assicurato che può far quasi invidia al tiro della tigre di Hyuga in Captain Tsubasa.

C’è poi il nuovo sistema relativo alla corsa con AcceleRATE. In pratica adesso ci sono tre tipologie di corsa assegnati da una serie di fattori come l’altezza, il fisico e le statistiche. Quella controllata è la più comune e quella a cui finora la serie ci ha abituato; l’esplosiva è quella di giocatori come Mbappè con uno sprint iniziale che può rivelarsi letale negli uno contro uno; infine c’è quella chiamata long che premia la costanza e permette ad esempio ai difensori di recuperare contro quell’attaccante che magari ha usato la sua esplosività per saltarlo.

Migliorie al motore fisico si avvertono specialmente nel passaggio da calcio maschile a quello femminile. Quest’ultimo è stato notevolmente espanso con l’inclusione dei club del massimo campionato inglese e francese. Oltre a poter vantare un numero di animazioni totalmente create ad hoc, le calciatrici donano sensazioni diverse pad alla mano offrendo un calcio meno fisico ma più agile ma non per questo dal ritmo più veloce, anzi.

Che sia calcio maschile o femminile, ciò che è tornato davvero a contare in FIFA 23 è l’abilità a difendere. Questo perché rispetto allo scorso anno l’IA in difesa abbandona diversi automatismi dando molta più importanza alla bravura del giocatore col pad. Se lo scorso anno si poteva quasi posare il pad e far difendere solo l’IA con ottimi risultati, quest’anno il rischio di assistere a risultati tennistici è sempre dietro l’angolo se non si è in grado di difendere.

L’aspetto visivo conferma quanto di buono fatto in questi anni dalla serie. L’atmosfera che si respira è sempre quella delle grandi occasioni con il team di sviluppo che continua a fare un grande lavoro nel riprodurre l’anima più televisiva del calcio. Il resto alterna sempre alti e bassi con quelle componenti su licenza ufficiale riprodotte nei minimi dettagli, e le altre che invece non possono contare sulla medesima attenzione. Ottimo il sonoro, dalle musiche ai vari effetti sonori sul campo, unica nota davvero dolente è la telecronaca italiana affidata sempre al duo Pardo e Adani che inizia a risultare ripetitivo.

Tante modalità e licenze

Sul fronte delle licenze ci troviamo dinanzi a un numero di squadre e di campionati sempre impressionanti, tuttavia per gli amanti del calcio italiano ci sono alcune mancanze in Serie A come l’Atalanta, la Lazio, la Roma e il Napoli. Per il resto avrete l’imbarazzo della scelta con le competizioni internazionali UEFA e tutti i vari campionati più importanti e non d’Europa e del resto del mondo.

Sul fronte modalità c’è Ultimate Team da sempre regina incontrastata della serie. Le novità sono poche, ma c’è stato un ripensamento del sistema di Intesa ora molto più flessibile. Bisogna sempre tenere conto di alcuni elementi come il club d’appartenenza, il campionato e la nazione, ma adesso i legami tra i giocatori si creano in modo indipendentemente dalla loro posizione in campo. I giocatori inoltre possono avere fino a tre ruoli secondari con la possibilità di avere nuove opzioni tramite un semplice cambio di ruolo. I Momenti FUT offrono una serie di sfide per giocatore singolo che se completate premiano i giocatori con le Stelle, una nuova valuta utile per ottenere pacchetti e non solo. Più è difficile la sfida e più stelle si possono ottenere. Ultimate Team infine sfrutta il cross-play non solo per il matchmaking, ma anche per il mercato con in quest’ultimo caso una condivisione che coinvolge sia i giocatori old-gen che current-gen.

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Sul fronte Carriera bisogna segnalare diverse novità per quella Giocatore. Innanzitutto c’è la possibilità di esprimere la personalità del proprio alterego con tre percorsi differenti influenzati dalle azioni svolte in campo che vanno da cose semplici come un dribbling, un assist e così via. Ci sono anche gli eventi fuori dal campo che danno punti personalità al proprio avatar che consentono di sbloccare alcuni bonus. C’è poi un micro sistema economico che consente di sviluppare ulteriori aspetti del personaggio. Se non vi va di creare il vostro alterego, potrete scegliere uno dei tanti giocatori esistenti senza nessun stravolgimento alle novità descritte più sopra.

Meno ricca di novità la modalità Carriera Allenatore. Da segnalare l’introduzione di un sistema di valutazione dei movimenti di mercato. Presente inoltre in tutte le versioni della carriera, che sia quella allenatore o giocatore, la possibilità di vivere solo i momenti salienti così da ottimizzare i tempi e velocizzare la progresione. Potrete decidere di default se giocare solo i momenti più importanti di una carriera, o in alternativa simulare le partite in tempo reale ed eventualmente entrare in campo quando sentite il bisogno di doverci mettere il vostro zampino.

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La fusione tra Volta e Pro Club invece appare molto sensata così da sviluppare un unico giocatore e passare dalle partite 11v11 al calcetto senza problemi. Oltre a questa novità, non c’è molto altro da dire poiché sembra un riciclo di quanto visto in passato. Gli appassionati di queste modalità continueranno a giocarle, d’altra parte chi non le ha mai guardate non troverà nuovi motivi per avvicinarsi.

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Commento finale

FIFA 23 chiude al meglio possibile il sodalizio durato per quasi tre decenni tra EA Sports e la Fédération Internationale de Football Association. Poteva probabilmente osare di più, specie nelle modalità, ma la sensazione è che questo sia più un capitolo di ottimizzazione di quello dell’anno precedente. Per le vere novità forse ci toccherà aspettare il debutto di EA Sports FC il prossimo anno, ma intanto FIFA 23 riesce nell’obiettivo di consegnare ai fan un gameplay più realistico con sempre un occhio di riguardo alla spettacolarizzazione di questo sport.